<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Omicidio stradale: pena di morte ? | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Omicidio stradale: pena di morte ?

Neanche io perché sono mete per cui non ho un grande interesse se non professionale, qui però è da capire se tutto quello che passa la rete è da prendere come verità ossuluta o può essere criticato, per me la verità ce l'hanno atti ufficiali, notizie che rimbalzano da un sito al altro spesso quindi composte da un semplice copia ed incolla non possono essere portate come un assioma ,ffrancamente mi fido molto più di analizzare la cosa ad esempio proprio qui nel forum dove ognuno di noi ha competenze in alcuni settori superiori a chi riempie pagine web
 
Vorrei citare quanto mi accadde all'aeroporto Marconi di Bologna (la mia città).
Erano i primi anni 90 e, con mia moglie e mia figlia avevamo prenotato una vacanza di due settimane alle Baleari.
Purtroppo impegni di lavoro di mia moglie la costrinsero a rinunciare alla prima settimana perciò andammo in agenzia per cambiare il suo biglietto di andata per la settimana seguente.
Alla partenza mia moglie ci accompagna in aeroporto, ci saluta e torna verso casa.
Io e mia figlia andiamo al gate e, al controllo documenti un militare (non ricordo più di che arma) mi dice che non posso recarmi all'estero con mia figlia nonostante la registrazione sul passaporto con l'assenso di mia moglie e che gli avessi mostrato tutti i documenti di viaggio da cui risultava chiaramente come lei ci avrebbe raggiunti la settimana seguente.
Niente da fare la sua divisa, a suo parere gli dava l'autorità di impedirmi i partire e l'unica possibilità rimastami fu di chiamare al telefono mia moglie per sbloccare la situazione.
Quando ritornò, stupita e preoccupata, il militare si permise perfino di farci una ramanzina!!!!!!
Ormai stavano per scaricare i nostri bagagli dalla stiva per deliri di onnipotenza di un addetto ai controlli e vi assicuro che, dato che il tutto si svolgeva sotto gli occhi di mia figlia di 7-8 anni, il tono ed il contenuto delle mie risposte e motivazioni erano improntate al massimo rispetto dovuto alla divisa (non all'uomo).
E tutto ciò nella mia città e con tutto in ordine. Mi immagino che in aeroporti di città con culture molto più oppressive e con scarsa considerazione dei diritti umani non sia consigliabile cercare di far valere dei diritti che non vengono riconosciuti localmente.
 
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