Guarda, mbratu, è bene fare una cosa: distogliere l'attenzione dall'olio. E' vero che è importante, fondamentale, anzi, che va messo della gradazione giusta, possibilmente di buona marca e quel che vuoi, che deve essere al livello corretto ecc.ecc; ma una volta verificati e constatati questi aspetti, ruvidità di funzionamento e difficoltà all'avvio non possono essere in alcun modo imputati all'olio, te lo posso assicurare per iscritto; aspetti che, peraltro, troveresti imputabili all'olio solo se questo fosse pessimo, tipo "marmellata", per intendersi, o di livello estremamente scarso o abnormemente eccessivo.
Ritorniamo, quindi, come è logico, agli aspetti che possono provocare le problematiche che citi. Cercherò di essere sintetico, per quanto possibile.
1) difficoltà all'avvio. Dici che le candele sono nuove; preso per assunto che, oltre che nuove, siano della gradazione giusta e che siano state montate correttamente (sembra strano, ma sono non più di 4 o 5, a stima per eccesso, gli esseri umani su questo pianeta in grado di farlo davvero bene), le difficoltà di avvio possono ascriversi a: cablaggio "stanco", ovvero non più in grado di isolare correttamente il tratto che separa la candela dalla bobina, arrecando scariche che avvengono in almeno due punti: tra isolante ceramico e dado di serraggio della candela medesima (si riconosce assai bene; anche se l'elettrodo è praticamente intonso, si può facilmente apprezzare una brunitura evidente sul tratto dell'isolante ceramico posto a ridosso della bullonatura, ovvero dove aggrappa la chiave di serraggio. In questo caso può essere la pipetta che non lavora più congruamente, così come può essere una distanza eccessiva degli elettrodi della candela che crea un "ponte" eccessivamente ampio e quindi la corrente tende a scaricarsi dove l'arco voltaico si genera con più facilità. Sostituendo i cavi, vengono sostituite anche le pipette); tra il cavo ed un punto qualsiasi del coperchio delle punterie che, collegato al resto del motore, fornisce una massa sufficiente a consentire la scarica come una vera e propria "messa a terra".
Oppure: bobina da sostituire perché "spompata" (dopo i 100-120mila km, sui motori Honda di quel periodo, che avevano un'unica bobina per le quattro candele, si poteva assistere ad un progressivo decadimento del picco di tensione che, a cascata, porta ai riverberi che citi, non ultima una maggior ruvidità e fiacchezza del motore nel suo funzionamento complessivo);
oppure: rivestimento magnetico dello statore del motorino di avviamento che si sta sfaldando. Questo frangente, più frequente di quel che si possa immaginare, arreca dei punti di contatto strisciante tra statore e rotore tale da rendere la rotazione di quest'ultimo molto stentata. L'assorbimento della corrente aumenta vertiginosamente ed è tale da far apparire fiacca anche la più dotata delle batterie; contestualmente, la velocità di rotazione è inferiore ed il motore stenta ad avviarsi.
Oppure: quando ti hanno cambiato la cinghia di distribuzione, hanno fallato nel mantenimento della corretta fase. Se, specialmente, la cinghia ha una dentatura piuttosto fitta, è più facile sbagliarsi di un dente della medesima, cosicché viene meno la corretta sincronia tra il moto alternato dello stantuffo (il pistone) e quello dell'albero a camme, con tutte le conseguenze del caso. Si hanno, infatti, nei motori di qualche anno fa: difficoltà all'avvio, rumorosità, fiacchezza, ecc.ecc. Solo se la discrepanza di fasatura supera un certo valore, il motore non si avvia nemmeno. I motori odierni, che richiedono maggiore precisione nel controllo del funzionamento complessivo, segnalano subito un'anomalia e, assai di sovente, nemmeno si avviano. Quelli di ?prima?, un minimo di tolleranza in più se la potevano concedere.
2) la ruvidità di funzionamento, la maggiore fiacchezza, ecc.ecc. Come è intuibile, questo aspetto è praticamente correlato a doppio filo con la maggioranza di quelli descritti sommariamente al punto ?1?. L?unica cosa in più che posso dirti è quello di rivedere il sensore di posizione dell?albero a camme e il corretto montaggio dello spinterogeno, che non è più come quelli di una volta (con archetto e puntine, adesso sostituiti da altri componenti) ma che comunque risente del posizionamento tra rotore e statore nel caso in cui non fosse stato rimontato e rifasato a dovere. In tal caso, si hanno esattamente le stesse manifestazioni di quando il motore è ?fuori fase? (ma non per le punterie, bensì sotto il profilo elettrico) o fuori anticipo. D?accordo?
Ribadisco di rivolgerti presso meccanico degno di tale appellativo, meglio se affiancato da elettrauto di pari levatura. E? imprescindibile e, a questo punto, anche urgente.