<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> oggi sciopero degli immigrati per insegnare a noi quanto siano importanti loro | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

oggi sciopero degli immigrati per insegnare a noi quanto siano importanti loro

renatom ha scritto:
skid32 ha scritto:
renatom ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
Non li voiglio perche' , si integrino o meno, fra 40 anni saranno piu' di noi e quindi della nostra , ancorche' bistrattata ma amata Italia, non restera' piu' uno straccio di stora di cultura e di tradizione.

Ma allora chi sono gli italiani veri?
I latini? I visigoti? I longobardi? I franchi? etc. fino ai rumeni e gli albanesi.

Intendo dire che nessuno si è genrato qui, ci sono arrivati tutti nel tempo, prima o dopo.

Per come la vedo io l'unica discriminante è il rispetto delle nostre leggi e, in particolare, il procurarsi da vivere onestamente, per il resto poco mi importa di dove sei nato o cosa mangi, quale dio preghi etc.
invece a me importa della cultura italiana che se permetti ci è (o almeno mi è) piu' propria della cultura araba....a me interessa che i nostri figli sappiano chi sia stato Michelangelo Giotto o che sapore ha una vera pizza ...o cosa sia la divina commedia o le radici cristiane della nostra cultura...il melting pot se lo facciano gli americani a casa loro se gli piace...la cultura europea è molto diversa dalla loro (e se permettete un pochino piu' 'profonda come spessore)

quanto al discorso dei lavori che gli italiani non farebbero faccio solo un esempio: 15 anni fa non esistevano le badanti rumene o ucraine ma i nostri nonni non erano per strada mi pare .....certo che agli italiani non potevi dare 500 euro al mese....

ps: ho visto negli ultimi 10 anni la citta' di torino degradare in modo drammatico nel nome di un buonismo dell' accoglienza....se volete faccio degli esempi ma mi sembra che siamo a ripetere le stesse cose

Giotto, Michelangelo e Dante rimarranno comunque riferimenti della cultura italiana.

Per quanto riguarda la pizza mi verrebbe da risponderti che per fortuna ci sono gli egiziani che le fanno, altrimenti in molte città del Nord non troveresti chi te la fa.

Certo prima c'erano le donne italiane che stavano a casa, adesso, secondo me per fortuna, fanno anche qualcos'altro, forse i servizi sociali dovrebbero essere più efficienti e non ci dovrebbe essere necessità delle badanti, ma non mi pare proprio questa la tendenza.

Per quanto riguarda i degrado ho già detto: è dovere degli immigrati vivere secondo le leggi italiane, è dovere dello Stato punire chi non lo fa.

certo vai a chiedere a quelli di via padova se sanno chi è giotto o michelangelo
(io imporrei un esame di cultura italiana oltre che di lingua prima della cittadinanza ad esempio ...come fanno in certi paesi tanto per dire)

la pizza io la mangio fatta dagli italiani e non dai cinesi o dagli egiziani ..e non per razzismo ma per gusto e sapore di una pizza vera

15 anni fa le donne lavoravano gia' dalle mie parti ..e alcune donne facevano le badanti agli anziani ...certo venivano giustamente retribuite per un compito delicato e difficile

quanto al punire ...ti faccio solo un esempio banale...fatti un giro la domenica in una grande citta' e annota dove ci sono i parcheggiatori abusivi..rifatti il giro una settimana dopo..un mese dopo ..6 mesi dopo..un anno dopo: NON NOTERAI DIFFERENZE..STESSE PERSONE NEGLI STESSI POSTI....che facciamo? ramoscello d' ulivo?
 
skid32 ha scritto:
quanto al punire ...ti faccio solo un esempio banale...fatti un giro la domenica in una grande citta' e annota dove ci sono i parcheggiatori abusivi..rifatti il giro una settimana dopo..un mese dopo ..6 mesi dopo..un anno dopo: NON NOTERAI DIFFERENZE..STESSE PERSONE NEGLI STESSI POSTI....che facciamo? ramoscello d' ulivo?

Credo di avere scritto varie volte che

LO STATO DEVE FARE RISPETTARE LE LEGGI

Non te la puoi prendere con chi non viene punito, te la devi prendere con chi deve punire e non lo fa.
 
renatom ha scritto:
skid32 ha scritto:
quanto al punire ...ti faccio solo un esempio banale...fatti un giro la domenica in una grande citta' e annota dove ci sono i parcheggiatori abusivi..rifatti il giro una settimana dopo..un mese dopo ..6 mesi dopo..un anno dopo: NON NOTERAI DIFFERENZE..STESSE PERSONE NEGLI STESSI POSTI....che facciamo? ramoscello d' ulivo?

Credo di avere scritto varie volte che

LO STATO DEVE FARE RISPETTARE LE LEGGI

Non te la puoi prendere con chi non viene punito, te la devi prendere con chi deve punire e non lo fa.

se permetti io mi difendo dal delinquente di turno se prova a vessarmi...non porgo certo l' altra guancia in attesa di chi deve intervenire e non interviene

se vedo una donna o una vecchietta che sta per essere scippata da due ragazzetti non aspetto che intervenga (forse) il vigile di turno
 
doncamillotarocci ha scritto:
aveva ragione mussolini quando diceva che
comandar gli italiani era facile in quanto son
un paese di pecoroni.....

Infatti è morto di vecchiaia seduto sul trono... :D

Scherzi a parte, tocchi il vero tasto dolente: il vero problema non sono gli immigrati, ma siamo noi (intesi come stato e collettività).
Se noi per primi non rispettiamo le regole e siamo pecoroni, non possiamo puntare il dito contro nessuno. Se lo stato non fa niente, la colpa è solo nostra.
Quando gli italiani mostreranno di essere un popolo ligio alle regole e lo stato dimostrerà di legiferare in maniera giusta e corretta ed applicherà le leggi con rigore e senza distinzioni, solo allora potremo permetterci di avere la spocchia di puntare il dito contro qualcuno. Prima di allora, dirò sempre che è troppo facile accusare gli altri delle nostre colpe.
 
belpietro ha scritto:
Gunsite ha scritto:
vorrei far riflettere sul fatto che non è vero che abbiamo bisogno di loro, ma che alcuni imprenditori hanno bisogno di loro, specialmente i disonesti che li vogliono in nero e sottopagati , e siccome gli italiani non ci stanno si rivolgono a loro. Non ci fossero? beh io credo che gli italiani tornerebbero a fare tutti i lavori, ma pretenderebbero paghe "decenti" e regolari....sbaglierò.....
per l'integrazione......mi vien da ridere...per due integrati ce ne son 98 che non vogliono integrarsi.

non è esatto.

ne hanno bisogno anche i lavoratori, per andare in pensione a sessant'anni.
appunto, che vadano a lavorare fino a 65, che fanno a casa 20 o 30 anni?
ne hanno bisogno i consumatori, per mantenere un certo livello di mercato.
impariamo a spendere il giusto, comprare roba di qualità (magari una in meno ma buona)
ne hanno bisogno anche i compratori di abitazioni, perché gli immigrati hanno sostenuto quasi interamente la domanda dell'usato di basso livello, che è quello che il privato standard deve vendere per potersi permettere la casa nuova.
appunto, basta edilizia per far arricchire imprenditori senza scrupoli, ci sono centinaia di alloggi vuoti (e fan pure schifo con camere 3x2 (che secondo la legislazione vigente manco camere possono essere)

è come dire che non c'è bisogno dell'auto, perché uno può muoversi a piedi; in senso letterale, è vero.
ma siamo disposti a farlo? io no.
 
skid32 ha scritto:
renatom ha scritto:
skid32 ha scritto:
quanto al punire ...ti faccio solo un esempio banale...fatti un giro la domenica in una grande citta' e annota dove ci sono i parcheggiatori abusivi..rifatti il giro una settimana dopo..un mese dopo ..6 mesi dopo..un anno dopo: NON NOTERAI DIFFERENZE..STESSE PERSONE NEGLI STESSI POSTI....che facciamo? ramoscello d' ulivo?

Credo di avere scritto varie volte che

LO STATO DEVE FARE RISPETTARE LE LEGGI

Non te la puoi prendere con chi non viene punito, te la devi prendere con chi deve punire e non lo fa.

se permetti io mi difendo dal delinquente di turno se prova a vessarmi...non porgo certo l' altra guancia in attesa di chi deve intervenire e non interviene

se vedo una donna o una vecchietta che sta per essere scippata da due ragazzetti non aspetto che intervenga (forse) il vigile di turno

Ma questo cosa c'entra?

Quello che intendevo io è:
- se è vietato avere attività industriali/artigianali/commerciali in nero perché poi non interviene nessuno anche se è sotto gli occhi di tutti?
- se è vietato esercitare attività artigianali in edifici residenziali perché poi non interviene nessuno anche se è sotto gli occhi di tutti?
-- se è vietato far lavorare i dipendenti (ammesso che abbiano un contratto) 16 ore al giorno 7 giorni su sette, perché poi non interviene nessuno anche se è sotto gli occhi di tutti?
- se è vietato il lavoro nero perché poi non interviene nessuno anche se è sotto gli occhi di tutti?

Potrei andare avanti per mezz'ora.

La mia domanda è: perché questo avviene in Italia e in Francia o in Germania no.

Perché un camionista in Italia lavora di continuo fino a quando non fa un incidente per stanchezza mentre negli altri paesi fa le sue ore regolari poi si ferma se no lo ferma qualcun altro?

Perché l'evasione fiscale è così alta e generalizzata?

La realtà è che qui tutti fanno quello che gli pare, fino ai livelli più alti e nessuno, a partire dalla politica, ha la volontà di imporre un minimo di rispetto delle regole.
Poi ci se la prende con gli immigrati perché la loro illegalità è quella più visibile.
 
A me sembra che voi tutti sollevate problemi reali e la soluzione a cotanti problemi mi sembra abbastanza logica e di facile attuazione:

CHI VIENE QUI (CHIUNQUE ESSO SIA) E' IL BENVENUTO MA DEVE RISPETTARE L'ORDINAMENTO GIURIDICO ED ATTENERSI ALLE REGOLE DI CONVIVENZA SOCIALE E CIVILE DEL NOSTRO PAESE.

Pena: le patrie galere dove non si sta a guardare la televisione, ma si lavora, duramente e seriamente per il compimento delle opere pubbliche in modo da "rimediare" al danno procurato alla comunità.
Ovviamente senza percepire un singolo euro (le prigioni non sono un ufficio di collocamento).
Questo sia che siano Albanesi, Ghanesi, Cinesi, Libici, Turchi, Francesi, Americani, Russi o Italiani.

Stesse regole per tutti. Stessi obblighi e stessi doveri. Nè più nè meno e tutti contenti.
;)
 
Personalmente, mi chiedo se scioperino anche i delinquenti.
Io non ho mai fatto di tutt'erba un fascio, accomunando lavoratori e delinquenti, ma non si puo' nemmeno pretendere di dire che son tutti buoni.
 
io non sono contro l'immigrazione...d'altronde anche dal punto di vista pratico è un fenomeno che non puoi controllare manco alzando i muri...

sono contro l'immigrazione incontrollata che è stata fin'ora e che nessun governo di nessun colore è stato mai capace di dirigere...d'altronde con la storia delle porte aperte a tutti sappiamo che paesi come romania e albania ci hanno svuotato le carceri con l'immigrazione in italia....

concordo anche con chi dice che l'immigrazione è necessaria perchè l'abbiamo voluta noi...mandando fuori mercato certi lavori che nessuno vuole + fare perchè si guadagna poco e si ha poche o nessuna tutela...
è ovvio che un lavoratore italiano un po emancipato si permetta di poter scegliere...
 
ferrets ha scritto:
E intanto è morto uno studente 23enne, che d'estate lavorava per non gravare sulla famiglia, ucciso per la sua bicicletta

Con l'immigrazione recente non c'entra: gli assassini sono cittadini italiani da qualche generazione.
 
skid32 ha scritto:
[invece a me importa della cultura italiana che se permetti ci è (o almeno mi è) piu' propria della cultura araba....a me interessa che i nostri figli sappiano chi sia stato Michelangelo Giotto o che sapore ha una vera pizza ...o cosa sia la divina commedia o le radici cristiane della nostra cultura...il melting pot se lo facciano gli americani a casa loro se gli piace...la cultura europea è molto diversa dalla loro (e se permettete un pochino piu' 'profonda come spessore)

Lasciando perdere concetti squisitamente geometrici come profondità e spessore, credo che se continuiamo così, vista la cultura media degli italiani e soprattutto delle nostre giovani generazioni, ci sarà (c'è?) una buona probabilità che Michelangelo, Giotto & co. li conoscano meglio gli stranieri degli italiani. (e non scherzo)
Il benessere non coincide con la cultura, anzi, mi pare che purtroppo ultimamente avvenga proprio il contrario.
Siamo un Paese in piena crisi culturale -basta fare un semplicissimo raffronto con ciò che avveniva, in tutti i campi, solo qualche decennio fa- e forse, anche per questo, abbiamo così paura di tutto ciò che viene dall'esterno.
Siamo un Paese stanco, sfiduciato, che ha paura del futuro, che non sa ritrovarsi in valori comuni forti e propositivi. E' una definizione forte, ma ho paura che sia così, purtroppo.
La nostra cultura millenaria è frutto, come qualcuno ha già ricordato, di innumerevoli contaminazioni (per esempio, il Limes romano corrispondeva allora a quasi tutto il mondo conosciuto, e inglobava popoli e culture enormemente diversi). Così è avvenuto per secoli, la nostra cultura è frutto di innumerevoli addizioni e influenze, e la nostra storia come Nazione è relativamente recente. L'Italia stessa è un crogiuolo di popoli, lingue dialetti e usi diversi, e forse questa è anche la sua ricchezza.
Chi conosce un po' meglio la cultura dei paesi maghrebini per esempio - a parte le ovvie differenze date dalla religione e soprattutto dall'assetto politico, per certi stati - trova tantissime affinità e similitudini con la nostra: facciamo tutti parte di quella grande civiltà che è quella del Mediterraneo.

Secondo me faremmo bene a, perdonatemi l'espressione, tirare finalmente fuori le palle, cercando di migliorare il nostro Paese, piuttosto che prendercela sempre con gli altri.
 
retroviseur ha scritto:
Lasciando perdere concetti squisitamente geometrici come profondità e spessore, credo che se continuiamo così, vista la cultura media degli italiani e soprattutto delle nostre giovani generazioni, ci sarà (c'è?) una buona probabilità che Michelangelo, Giotto & co. li conoscano meglio gli stranieri degli italiani. (e non scherzo)
Il benessere non coincide con la cultura, anzi, mi pare che purtroppo ultimamente avvenga proprio il contrario.
Siamo un Paese in piena crisi culturale -basta fare un semplicissimo raffronto con ciò che avveniva, in tutti i campi, solo qualche decennio fa- e forse, anche per questo, abbiamo così paura di tutto ciò che viene dall'esterno.
Siamo un Paese stanco, sfiduciato, che ha paura del futuro, che non sa ritrovarsi in valori comuni forti e propositivi. E' una definizione forte, ma ho paura che sia così, purtroppo.
La nostra cultura millenaria è frutto, come qualcuno ha già ricordato, di innumerevoli contaminazioni (per esempio, il Limes romano corrispondeva allora a quasi tutto il mondo conosciuto, e inglobava popoli e culture enormemente diversi). Così è avvenuto per secoli, la nostra cultura è frutto di innumerevoli addizioni e influenze, e la nostra storia come Nazione è relativamente recente. L'Italia stessa è un crogiuolo di popoli, lingue dialetti e usi diversi, e forse questa è anche la sua ricchezza.
Chi conosce un po' meglio la cultura dei paesi maghrebini per esempio - a parte le ovvie differenze date dalla religione e soprattutto dall'assetto politico, per certi stati - trova tantissime affinità e similitudini con la nostra: facciamo tutti parte di quella grande civiltà che è quella del Mediterraneo.

Secondo me faremmo bene a, perdonatemi l'espressione, tirare finalmente fuori le palle, cercando di migliorare il nostro Paese, piuttosto che prendercela sempre con gli altri.

D'accordo su tutto!
 
Io do la colpa agli italiani. Nel senso che, se un italiano all'estero delinque, viene rispedito a pedate a casa dopo essersi fatto tutto il periodo di carcere all'estero senza sconti. Nella stessa Romania, i Romeni delinquono poco o niente. Da noi, fann ociò che vogliono: la disoccupazione, la crisi, le speranze infrante portano inevitabilmente alla delinquenza, ma sta a noi arrestare chi delinque, stranieri o italini che siano, chi evade, effettuare i controlli, pattugliare, fare sentenze e applicare le pene in maniera congrua al reato (e non fuori dopo pochi mesi). Se c'è un terreno fertile per la delinquenza, chiunque sia disonesto, di qualsiasi nazionalità, ne approfitta, chi è povero e non ha nulla da perdere lo fa doppiamente: dovrebbe essere compito nostro rendere questa zona favorevole al crimine una zona ostica, dove commettere un illecito diventi arduo e soprattutto non rimanga impunito. Oggi, a Padova, ho visto due diverse manifestazioni degli extracomunitari: alcuni, in zona stazione, che urlavano e accusavano gli italiani di razzismo, altri, in Piazza dei Signori, che giocavano una partita di calcetto, con tanto di autorità presenti, con strette di mano agli spettatori, dialogo e divertimento. Questo è un segnale che una persona che nulla ha da nascondere, può presentarsi senza timore alla gente: questi sono quelli che lavorano, che si danno da fare,m e veramente non si può andare avanti senza di loro, se i nostri giovani non riprendono a fare i cosiddetti lavori umili. Io sono per espellere e punire severamente gli extracomunitari che delinquono, ma sono anche ben conscio che prima si debba impedire loro di farlo e se lo fanno, prenderli e punirli. Ma ritengo inutile parlare contro gli extracomunitari finchè noi (inteso come le nostre forze dell'ordine e chi ci governa) ce ne stiamo con le mani in mano.
 
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