:thumbup:
Maxetto ha scritto:Sono gli uomini che fanno le strutture non viceversa.
Si capisco, ma bisogna fare i conti con il mondo di oggi.vecchioAlfista ha scritto:Maxetto ha scritto:Sono gli uomini che fanno le strutture non viceversa.
falso.
E' la struttura che condiziona gli uomini.
Gli stessi uomini, inseriti in differenti organizzazioni, con mentalità, strutture, target, storia, know-how, obbiettivi e condizioni diverse, seppur con mission simili, danno necessariamente risultati differenti.
A meno che non si creda che un capolavoro come una Ferrari possa nascere ovunque, a Maranello come a Torino. Tanto bastano gli ingegneri ed un CAD...
...Maxetto, spero tu capisca quello che voglio dire...
Maxetto ha scritto:Si capisco, ma bisogna fare i conti con il mondo di oggi.vecchioAlfista ha scritto:Maxetto ha scritto:Sono gli uomini che fanno le strutture non viceversa.
falso.
E' la struttura che condiziona gli uomini.
Gli stessi uomini, inseriti in differenti organizzazioni, con mentalità, strutture, target, storia, know-how, obbiettivi e condizioni diverse, seppur con mission simili, danno necessariamente risultati differenti.
A meno che non si creda che un capolavoro come una Ferrari possa nascere ovunque, a Maranello come a Torino. Tanto bastano gli ingegneri ed un CAD...
...Maxetto, spero tu capisca quello che voglio dire...
Anche il mercato non è quello di una volta.vecchioAlfista ha scritto:Maxetto ha scritto:Si capisco, ma bisogna fare i conti con il mondo di oggi.vecchioAlfista ha scritto:Maxetto ha scritto:Sono gli uomini che fanno le strutture non viceversa.
falso.
E' la struttura che condiziona gli uomini.
Gli stessi uomini, inseriti in differenti organizzazioni, con mentalità, strutture, target, storia, know-how, obbiettivi e condizioni diverse, seppur con mission simili, danno necessariamente risultati differenti.
A meno che non si creda che un capolavoro come una Ferrari possa nascere ovunque, a Maranello come a Torino. Tanto bastano gli ingegneri ed un CAD...
...Maxetto, spero tu capisca quello che voglio dire...
tu puoi fare i conto con chi vuoi, però rimane il "dato di fatto" che ti ho illustrato prima.
Inoltre il mondo si può affrontare in tante maniere diverse; dipende ciò che si cerca, ciò che si vuole creare e con chi si vuole competere.
Così si spende meno, ma si gioca al ribasso sul prodotto, svilendo il brand.
E pensare che lo dice pure il mercato...
Si ma oggi il consumo è diventato importante, tanto che le Bmw oltre ad essere sportive consumano poco al contrario di quello che succedeva 30 anni fa.ottovalvole ha scritto:Io non credo che il luogo della struttura sia cosí importante,credo invece nella motivazione. Progettare motori per vettue generaliste che consumano poco e inquinano meno è un conto,progettare motori e soluzioni evolute per far correre e vincere delle vetture nate sulla pista per la pista e portare queste soluzioni sulle strade di tutti i giorni, questa è l'alfa di 30 anni fa ma anche la ferrari di sempre. Questa è anche la diffenza fra una lamborghini e una ferrari rifeendomi al post in zona franca. Se la filosofia è questa poi questo centro si può trovare ovunque,in calabria come in veneto o piemonte,può trovarsi anche nell'ambito della fpt ma basta un capannone a sè,dev'essere una divisione staccata che deve dedicarsi solo ai motori sportivi per le corse.
ottovalvole ha scritto:Io non credo che il luogo della struttura sia cosí importante,credo invece nella motivazione. Progettare motori per vettue generaliste che consumano poco e inquinano meno è un conto,progettare motori e soluzioni evolute per far correre e vincere delle vetture nate sulla pista per la pista e portare queste soluzioni sulle strade di tutti i giorni, questa è l'alfa di 30 anni fa ma anche la ferrari di sempre. Questa è anche la diffenza fra una lamborghini e una ferrari rifeendomi al post in zona franca. Se la filosofia è questa poi questo centro si può trovare ovunque,in calabria come in veneto o piemonte,può trovarsi anche nell'ambito della fpt ma basta un capannone a sè,dev'essere una divisione staccata che deve dedicarsi solo ai motori sportivi per le corse.
Maxetto ha scritto:Anche il mercato non è quello di una volta.vecchioAlfista ha scritto:Maxetto ha scritto:Si capisco, ma bisogna fare i conti con il mondo di oggi.vecchioAlfista ha scritto:Maxetto ha scritto:Sono gli uomini che fanno le strutture non viceversa.
falso.
E' la struttura che condiziona gli uomini.
Gli stessi uomini, inseriti in differenti organizzazioni, con mentalità, strutture, target, storia, know-how, obbiettivi e condizioni diverse, seppur con mission simili, danno necessariamente risultati differenti.
A meno che non si creda che un capolavoro come una Ferrari possa nascere ovunque, a Maranello come a Torino. Tanto bastano gli ingegneri ed un CAD...
...Maxetto, spero tu capisca quello che voglio dire...
tu puoi fare i conto con chi vuoi, però rimane il "dato di fatto" che ti ho illustrato prima.
Inoltre il mondo si può affrontare in tante maniere diverse; dipende ciò che si cerca, ciò che si vuole creare e con chi si vuole competere.
Così si spende meno, ma si gioca al ribasso sul prodotto, svilendo il brand.
E pensare che lo dice pure il mercato...
A questa domanda dovrebbero rispondere quelli della VW.vecchioAlfista ha scritto:ottovalvole ha scritto:Io non credo che il luogo della struttura sia cosí importante,credo invece nella motivazione. Progettare motori per vettue generaliste che consumano poco e inquinano meno è un conto,progettare motori e soluzioni evolute per far correre e vincere delle vetture nate sulla pista per la pista e portare queste soluzioni sulle strade di tutti i giorni, questa è l'alfa di 30 anni fa ma anche la ferrari di sempre. Questa è anche la diffenza fra una lamborghini e una ferrari rifeendomi al post in zona franca. Se la filosofia è questa poi questo centro si può trovare ovunque,in calabria come in veneto o piemonte,può trovarsi anche nell'ambito della fpt ma basta un capannone a sè,dev'essere una divisione staccata che deve dedicarsi solo ai motori sportivi per le corse.
quando parlo di "luogo", non intendo la località geografica, ma esattamente ciò che intendi tu.
Una struttura autonoma, con una precisa mission, che insegue determinati risultati e punta ad una determinata eccellenza, darà senz'altro risultati precisi, concreti e specifici che nessuna organizzazione accentrata e generica per natura, potrà mai raggiungere.
Al netto degli uomini che vi sono all'interno. Perchè cambiano le motivazioni, gli obiettivi, la filosofia, il target di sviluppo e le specificità di progetto.
Non ci vuole un genio a capire questo. Chiunque abbia lavorato in un azienda, od abbia avuto la fortuna di lavorare in più aziende dello stesso settore, sa che ciò che viene fatto in una realtà, difficilmente può essere replicato in un'altra. Ed anche se ci sono gli "spazi" per farlo, il risultato sarà senz'altro diverso.
O pensate che per fare di Seat un Alfa bastasse De Silva...![]()
C'è giá maranello e la divisione sportiva abarth ma che sarebbe bello rivedere la scuderia del portello e l'autodelta preparare le vetture ufficiali per farle vincere in tutto il mondo. Ragazzi qui parliamo di gente capace di allestire e far vincere una tempra! Per me sono proprio le corse la chiave del rilancio alfa,partirei proprio da lí e le vetture sarebbero solo una conseguenza visto che ci sono dei vincoli d'omologazione.vecchioAlfista ha scritto:ottovalvole ha scritto:Io non credo che il luogo della struttura sia cosí importante,credo invece nella motivazione. Progettare motori per vettue generaliste che consumano poco e inquinano meno è un conto,progettare motori e soluzioni evolute per far correre e vincere delle vetture nate sulla pista per la pista e portare queste soluzioni sulle strade di tutti i giorni, questa è l'alfa di 30 anni fa ma anche la ferrari di sempre. Questa è anche la diffenza fra una lamborghini e una ferrari rifeendomi al post in zona franca. Se la filosofia è questa poi questo centro si può trovare ovunque,in calabria come in veneto o piemonte,può trovarsi anche nell'ambito della fpt ma basta un capannone a sè,dev'essere una divisione staccata che deve dedicarsi solo ai motori sportivi per le corse.
quando parlo di "luogo", non intendo la località geografica, ma esattamente ciò che intendi tu.
Una struttura autonoma, con una precisa mission, che insegue determinati risultati e punta ad una determinata eccellenza, darà senz'altro risultati precisi, concreti e specifici che nessuna organizzazione accentrata e generica per natura, potrà mai raggiungere.
Al netto degli uomini che vi sono all'interno. Perchè cambiano le motivazioni, gli obiettivi, la filosofia, il target di sviluppo e le specificità di progetto.
Non ci vuole un genio a capire questo. Chiunque abbia lavorato in un azienda, od abbia avuto la fortuna di lavorare in più aziende dello stesso settore, sa che ciò che viene fatto in una realtà, difficilmente può essere replicato in un'altra. Ed anche se ci sono gli "spazi" per farlo, il risultato sarà senz'altro diverso.
O pensate che per fare di Seat un Alfa bastasse De Silva...![]()
pilota54 ha scritto:Bisogna precisare una cosa: il multiair è un prodotto di Fiat Group o meglio FPT (Fiat Powertrain Technlogies, in corso di incorporazione in Fiat SPA). Di tale importante gruppo motoristico, che oggi comprende anche Chrysler, Alfa Romeo è un marchio, che a suo nome ha oggi 2 vetture, le quali vengono costruite su stabilimenti di proprietà di Fiat Automobiles con personale pagato da Fiat Automobiles.
Alfa Romeo SPA è una scatola vuota, un ufficio di promozione del marchio, senza dipendenti a busta paga, che fattura circa 50.000 euro l'anno (fonti: banche dati ufficiali).
E' FPT che progetta e costruisce per il marchio Alfa Romeo, oltre che per gli altri marchi del Gruppo, e il multiair è nato ovviamente anche per le vetture con brand Alfa Romeo.
Chiaramente presso Fiat Automobiles lavorano anche ex dipendenti (oggi piuttosto "stagionati") di Alfa Romeo SPA. Questa è oggi la realtà dei fatti. Quindi il multiair non è una peculiarità Alfa, ma una peculiarità FPT ed è comunque una innovazione del gruppo italiano in genere, paragonabile alle innovazioni della casa singola Alfa Romeo.
Il futuro motore 1.800 turbo derivato dallo "scavenging" in essere ma con basamento in alluminio, pare che invece sarà un motore esclusivo per Alfa Romeo. Staremo a vedere.
Ovviamente se si dovesse vendere il marchio Alfa si dovrebbero vendere anche i macchinari che producono Giulietta e Mito e anche il relativo personale cambierebbe "padrone". In sostanza Fiat Group cederebbe un ramo d'azienda, con il plusvalore derivante dal prestigio del marchio.
[/quote]vecchioAlfista ha scritto:Ovviamente se si dovesse vendere il marchio Alfa si dovrebbero vendere anche i macchinari che producono Giulietta e Mito e anche il relativo personale cambierebbe "padrone". In sostanza Fiat Group cederebbe un ramo d'azienda, con il plusvalore derivante dal prestigio del marchio.
gbortolo - 3 ore fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 2 mesi fa