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miiiiiiiiiiiiiiii che leccornie

FAUST50

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Cicogna arrosto, volpe alla brace, spezzatino di tasso. Porcospino al sugo, stracotto d?asino, cigno con le arance. Sono ricette «impensabili, politicamente scorrette» e per qualcuno, probabilmente, «disgustose» visto che c?è anche quella per il gatto in umido e il ragù di corvo.
Eppure fanno parte della tradizione culinaria, come spiega Tebaldo Lorini nel suo libro "Ricette proibite" (Polistampa, pp. 80, euro 10), un volume destinato a suscitare discussioni e polemiche che uscirà il primo marzo in libreria.
«Chi ha detto che certi animali si possono mangiare e altri no? Le leggi in materia sono diverse da paese a paese, come lo sono del resto usi e costumi, storia e tradizioni. Il gusto cambia anche col passare del tempo, e oggi alcune ricette sono un classico da pranzo domenicale mentre altre non possono essere neanche nominate».
Lorini, esperto di folklore e tradizioni gastronomiche, passa brevemente in rassegna le abitudini alimentari dei popoli antichi, per arrivare alle usanze più recenti, magari quelle dei nostri nonni, mostrando come pietanze che oggi non presenteremmo mai ai nostri ospiti fossero una volta di uso comune.

I cinquanta piatti descritti, corredati dalle illustrazioni a colori di Marta Manetti, sono accompagnati da consigli sulla preparazione delle carni, sui modi e i tempi: un invito ad accettare la sfida e scoprire in cucina «il gusto del proibito».
 
Ma l'asan si mangia da sempre anzi qui è un piatto tipico, volpi e cicogne meritano ben altra sorte :twisted:
Evitiamo che qualche genio prenda troppo alla lettera magari...E lasciamo le bestiole alla letteratura.

- Fabularum Phaedri - . Primus
- Vulpes Et Ciconia

Ad cenam vulpes dicitur ciconiam
prior invitasse, et liquidam in patulo marmore
posuisse sorbitionem, quam nullo modo
gustare esuriens potuerit ciconia.
Quae, vulpem cum revocasset, intrito cibo
plenam lagonam posuit; huic rostrum inserens
satiatur ipsa et torquet convivam fame.
Quae cum lagonae collum frustra lamberet,
peregrinam sic locutam volucrem accepimus:
'Sua quisque exempla debet aequo animo pati'.
 
Ad cenam vulpes dicitur ciconiam
prior invitasse, et liquidam in patulo marmore
posuisse sorbitionem, quam nullo modo
gustare esuriens potuerit ciconia.
Quae, vulpem cum revocasset, intrito cibo
plenam lagonam posuit; huic rostrum inserens
satiatur ipsa et torquet convivam fame.
Quae cum lagonae collum frustra lamberet,
peregrinam sic locutam volucrem accepimus:
'Sua quisque exempla debet aequo animo pati'.

[/quote]

Quoto
 
zero c. ha scritto:
Ma l'asan si mangia da sempre anzi qui è un piatto tipico, volpi e cicogne meritano ben altra sorte :twisted:
Evitiamo che qualche genio prenda troppo alla lettera magari...E lasciamo le bestiole alla letteratura.

- Fabularum Phaedri - . Primus
- Vulpes Et Ciconia

Ad cenam vulpes dicitur ciconiam
prior invitasse, et liquidam in patulo marmore
posuisse sorbitionem, quam nullo modo
gustare esuriens potuerit ciconia.
Quae, vulpem cum revocasset, intrito cibo
plenam lagonam posuit; huic rostrum inserens
satiatur ipsa et torquet convivam fame.
Quae cum lagonae collum frustra lamberet,
peregrinam sic locutam volucrem accepimus:
'Sua quisque exempla debet aequo animo pati'.

la Volpe sa sicuramente di selvatico, ma dopo una buona marinatura :D
la Cicogna ritengo sia ottima :D
 
FAUST50 ha scritto:
Cicogna arrosto, volpe alla brace, spezzatino di tasso. Porcospino al sugo, stracotto d?asino, cigno con le arance. Sono ricette «impensabili, politicamente scorrette» e per qualcuno, probabilmente, «disgustose» visto che c?è anche quella per il gatto in umido e il ragù di corvo.
Eppure fanno parte della tradizione culinaria, come spiega Tebaldo Lorini nel suo libro "Ricette proibite" (Polistampa, pp. 80, euro 10), un volume destinato a suscitare discussioni e polemiche che uscirà il primo marzo in libreria.
«Chi ha detto che certi animali si possono mangiare e altri no? Le leggi in materia sono diverse da paese a paese, come lo sono del resto usi e costumi, storia e tradizioni. Il gusto cambia anche col passare del tempo, e oggi alcune ricette sono un classico da pranzo domenicale mentre altre non possono essere neanche nominate».
Lorini, esperto di folklore e tradizioni gastronomiche, passa brevemente in rassegna le abitudini alimentari dei popoli antichi, per arrivare alle usanze più recenti, magari quelle dei nostri nonni, mostrando come pietanze che oggi non presenteremmo mai ai nostri ospiti fossero una volta di uso comune.

I cinquanta piatti descritti, corredati dalle illustrazioni a colori di Marta Manetti, sono accompagnati da consigli sulla preparazione delle carni, sui modi e i tempi: un invito ad accettare la sfida e scoprire in cucina «il gusto del proibito».

partendo dal mitico:
dice il saggio ( cinese ovviamente )
che tutto cio' che si muove e' commestibile :cry:
penso che il problema siano i carnivori da mangiare in quanto dovrebbero avere
dei sapori molto forti, o certi uccelli che mangiano esclusivamente pesci. :D
 
manuel46 ha scritto:
Ma che c'entra questo in zona franca?

non c'entra nulla,

adesso provo a spostarlo.

però se poi si sbertucciano i thread, la colpa è del bug e non mia

comunque, io ho mangiato l'orso che qui non è citato, e non avrei creduto fosse così buono e così dolce (e soprattutto, non sa di selvatico)
 
anni fa parlavo con alcuni ragazzi coreani e mi dicevano che per loro è impensabile mangiare carne di cavallo.. dunuque penso dipenda molto dalla cultura in cui si è cresciuti... i cinesi per esempio allevano cani da macello :?
 
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