l'accordo Fiat-Opel conviene a entrambi
L'ad del Lingotto: «Non ci sono alternative industrialmente giuste. Suzuki? Cavolate»
TORINO - L'accordo tra la Fiat e la Opel «è una grandissima sfida ». Così l?ad del Lingotto, Sergio Marchionne, ha parlato dell'eventuale operazione di acquisizione della casa automobilistica tedesca sottolineando che «se riusciremo a mettere insieme le parti sociali riusciremo a trovare una grande soluzione per l?Europa». Le perplessità dei tedeschi, sottolinea Marchionne, «sono dovute a una serie di cose, come il fatto che la combinazione con Fiat creerebbe una realtà industriale diversa dall'indipendenza Opel, ma le altre alternative della Opel non sono la soluzione giusta industrialmente. Ci facciano lavorare e sono sicuro di convincerli che è la soluzione giusta per noi e per loro». A proposito dell'interesse verso Opel mostrato dall'austriaca-canadese Magna, l'amministratore delegato del Lingotto afferma che quella della Fiat è «una proposta che mira a creare una base di coerenza industriale che nessun altro è capace di dare su motori, piattaforme, condivisione di prodotti. Questo - ha aggiunto Marchionne - noi lo facciamo di mestiere, altri vogliono cominciare a farlo».
NIENTE SUZUKI - A proposito delle alleanze internazionali, l'ad del Lingotto ha smentito presunti interessi per Suzuki, dicendo «smettiamola, queste sono cavolate», mentre circa l'intesa con Chrysler e la scadenza del 31 maggio ha osservato che «è una data imposta dal presidente Obama e per allora bisogna avere le idee chiare».
MIRAFIORI - Infine, Marchionne ha risposto ai timori sulle eventuali ripercussioni che le operazioni con Chrysler e Opel potrebbero avere sugli stabilimenti italiani del Lingotto. «L'impegno verso Mirafiori è immovibile» ha assicurato l'amministratore delegato. «Mirafiori è Mirafiori, è il punto pensante della Fiat».
STAMPA - Intanto secondo quanto afferma la progressista 'Sueddeutsche Zeitung' (SZ), il maggiore quotidiano nazionale, la soluzione migliore per il futuro di Opel è proprio una fusione con la Fiat. «Il fuoco di sbarramento con cui viene attualmente salutata la Fiat in Germania è inappropriato, forse addirittura pericoloso» scrive il giornale di Monaco di Baviera, che definisce «colposo» l'atteggiamento di rifiuto nei confronti del Lingotto mostrato finora dal management della casa di Ruesselsheim, dal governatore della Renania-Palatinato, Kurt Beck, e dagli altri responsabili socialdemocratici, poiché «finora non esiste alcuna alternativa seria ad un investitore come la Fiat».
L'ad del Lingotto: «Non ci sono alternative industrialmente giuste. Suzuki? Cavolate»
TORINO - L'accordo tra la Fiat e la Opel «è una grandissima sfida ». Così l?ad del Lingotto, Sergio Marchionne, ha parlato dell'eventuale operazione di acquisizione della casa automobilistica tedesca sottolineando che «se riusciremo a mettere insieme le parti sociali riusciremo a trovare una grande soluzione per l?Europa». Le perplessità dei tedeschi, sottolinea Marchionne, «sono dovute a una serie di cose, come il fatto che la combinazione con Fiat creerebbe una realtà industriale diversa dall'indipendenza Opel, ma le altre alternative della Opel non sono la soluzione giusta industrialmente. Ci facciano lavorare e sono sicuro di convincerli che è la soluzione giusta per noi e per loro». A proposito dell'interesse verso Opel mostrato dall'austriaca-canadese Magna, l'amministratore delegato del Lingotto afferma che quella della Fiat è «una proposta che mira a creare una base di coerenza industriale che nessun altro è capace di dare su motori, piattaforme, condivisione di prodotti. Questo - ha aggiunto Marchionne - noi lo facciamo di mestiere, altri vogliono cominciare a farlo».
NIENTE SUZUKI - A proposito delle alleanze internazionali, l'ad del Lingotto ha smentito presunti interessi per Suzuki, dicendo «smettiamola, queste sono cavolate», mentre circa l'intesa con Chrysler e la scadenza del 31 maggio ha osservato che «è una data imposta dal presidente Obama e per allora bisogna avere le idee chiare».
MIRAFIORI - Infine, Marchionne ha risposto ai timori sulle eventuali ripercussioni che le operazioni con Chrysler e Opel potrebbero avere sugli stabilimenti italiani del Lingotto. «L'impegno verso Mirafiori è immovibile» ha assicurato l'amministratore delegato. «Mirafiori è Mirafiori, è il punto pensante della Fiat».
STAMPA - Intanto secondo quanto afferma la progressista 'Sueddeutsche Zeitung' (SZ), il maggiore quotidiano nazionale, la soluzione migliore per il futuro di Opel è proprio una fusione con la Fiat. «Il fuoco di sbarramento con cui viene attualmente salutata la Fiat in Germania è inappropriato, forse addirittura pericoloso» scrive il giornale di Monaco di Baviera, che definisce «colposo» l'atteggiamento di rifiuto nei confronti del Lingotto mostrato finora dal management della casa di Ruesselsheim, dal governatore della Renania-Palatinato, Kurt Beck, e dagli altri responsabili socialdemocratici, poiché «finora non esiste alcuna alternativa seria ad un investitore come la Fiat».