Che c'entra, direte.
In effetti, da parecchi mesi quando si parla di Marchionne, e quindi del gruppo Fiat, non si parla quasi mai di auto, ma dei continui salti carpiati con cui l'Italo-canadese, felice contribuente delle vallate svizzere, si fa regolarmente beffa dei suoi interlocutori in tema di contratti, pause mensa, possibilità di licenziamento, chiusure di siti, operazioni finaziarie, e cosi via.
Di nuovi prodotti quasi nulla, anche perchè sono più quelli che vengono soppressi di quelli che nascono.
Prima indice il referendum per far esprimere "liberamente" i propri dipendenti (e quasi lo perde...), poi vara il piano Italia, poi non lo fa più, anzi lo cambia, viva il SUV Alfa, anzi no, ora vediamo, presenta un piano industriale talmente oscuro ed incomprensibile che sembra un codice leonardesco dove ognuno legge ciò che vuole, evviva la nuova Flavia, no è meglio farla solo cabrio, ma forse è meglio non farla per nulla (meglio cosi...), ora esce da Confindustria perché ha scoperto che la Marcegaglia è una pericolosa sovversiva del gruppo anarco insurrezionalista che lavora contro gli interessi della Fiat favorendo gli operai fannulloni.
Io penso questo: se vuole andarsene via dall'Italia, se ne vada senza trovare scuse o pretesti o addossando colpe agli altri.
Però se ne vada da solo, ci lasci i nostri marchi, i nostri progettisti, i nostri designer, e si torni a parlare di auto nuove, belle, veloci e italiane!
In effetti, da parecchi mesi quando si parla di Marchionne, e quindi del gruppo Fiat, non si parla quasi mai di auto, ma dei continui salti carpiati con cui l'Italo-canadese, felice contribuente delle vallate svizzere, si fa regolarmente beffa dei suoi interlocutori in tema di contratti, pause mensa, possibilità di licenziamento, chiusure di siti, operazioni finaziarie, e cosi via.
Di nuovi prodotti quasi nulla, anche perchè sono più quelli che vengono soppressi di quelli che nascono.
Prima indice il referendum per far esprimere "liberamente" i propri dipendenti (e quasi lo perde...), poi vara il piano Italia, poi non lo fa più, anzi lo cambia, viva il SUV Alfa, anzi no, ora vediamo, presenta un piano industriale talmente oscuro ed incomprensibile che sembra un codice leonardesco dove ognuno legge ciò che vuole, evviva la nuova Flavia, no è meglio farla solo cabrio, ma forse è meglio non farla per nulla (meglio cosi...), ora esce da Confindustria perché ha scoperto che la Marcegaglia è una pericolosa sovversiva del gruppo anarco insurrezionalista che lavora contro gli interessi della Fiat favorendo gli operai fannulloni.
Io penso questo: se vuole andarsene via dall'Italia, se ne vada senza trovare scuse o pretesti o addossando colpe agli altri.
Però se ne vada da solo, ci lasci i nostri marchi, i nostri progettisti, i nostri designer, e si torni a parlare di auto nuove, belle, veloci e italiane!