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Marchionne deve smetterla di parlare della crisi...

Le uniche notizie incoraggianti per uno stabilimento produttivo sono la CERTEZZA della messa in produzione di uno o più modelli in grado di saturare, almeno potenzialmente, la capacità produttiva degli impianti. Tutto il resto è aria fritta.
 
modus72 ha scritto:
Ancora nessuno mi ha detto chi siano questi di Autoedizione, citati spesso in questi forum e praticamente gli unici a dare notizie "incoraggianti" sul futuro del gruppone...
Sono "La Gazzetta dell'Automobile italiana" come si definiscono...
Chissà...
 
modus72 ha scritto:
hewie ha scritto:
Luperto65 ha scritto:
In realtà la sua linea per ora non la segue nessuno. Non esiste altro produttore che segue una strategia di annientamento di marchi commerciali come Fiat, Alfa e Lancia al pari di Marchionne.
La sovracapacità produttiva esiste di sicuro. Ma se non sbaglio Marchionne ha appena aumentato la sua capacità produttiva in Europa con uno stabilimento in Serbia. Allora forse la verità non è una "sovracapacità generica", bensì voler sostituire la capacità produttiva aprendo stabilimenti dove più conviene sul momento e chiudendone altri dove risulta meno conveniente. Però è un altro film....

Beh, ora non facciamo confusione:
Il fatto dello stabilimento in Serbia, è un discorso complicato: quello fa parte della globalizzazione a cui TUTTE le multinazionali si sono adeguate...non vedo perchè giudicare sempre e solo Fiat in questo merito...
Che gli altri non si sono adeguati, lo dici tu: mi risulta che Opel, Ford, Renault, PSA...hanno congelato l'uscita di nuovi modelli! Certo, in maniera meno drastica di Fiat, questo è vero, ma anche perchè, ormai, alcuni progetti già in stato avanzato non potevano essere fermati.
I Tedeschi, come già detto, sono un discorso a parte.
Detto questo, io non sto dicendo che Marchionne ha ragione su tutto e, tra l'altro, sono il primo a non essere contento di questo immobilismo; ho solo riconosciuto il FATTO che Marchionne è l'unico ed il primo che sta cercando di risolvere questo problema!
Poi, come ho già detto, possiamo discutere se la sua ricetta è quella giusta o meno, ma questo è un altro discorso...
Ford ha appena annunciato una valanga di modelli
Renault sta per lanciare la Clio, anche in versione SW, ha finito la messa a punto della crossover piccola sulla falsariga della Juke, sta ultimando l'Espace5, ha messo in cantiere la nuova Laguna e la nuova Twingo, le ultime due con Mercedes; senza considerare Nissan che sta per uscire con almeno due modelli, una segmento C e la Note seconda generazione.
Sullo stabilimento serbo, ha ragione Luperto... sovracapacità produttiva ma se da qualche parte ti offrono milioni di euro a centinaia, nonchè agevolazioni varie, è difficile resistere... Cito:
Alla Fiat sono stati regalati tutti gli impianti della fabbrica Zastava, poi 67 ettari di terreno (con altri 70 promessi), sono state date le sovvenzioni per gli operai assunti e sovvenzioni per la vendita delle automobili Punto
.....
La Serbia ha investito quasi 281 milioni di euro e ha diritto del 33% di azioni, la Fiat ha investito 99,4 milioni di euro e da 2,5 anni e proprietaria del 67% delle azioni nella ditta comune FAS.

Dunque:
Ribadisco che tutti i produttori stanno cercando di limitare la produzione, chi più, chi meno. Opel ha congelato diversi nuovi modelli, PSA mi risulta che ha lasciato a casa molti lavoratori...Renault, lo farà in seguito perchè non poteva fermare modelli già ormai prossimi all'uscita e sui quali, ormai, ha già investito parecchio denaro...Renalult, però, è uno dei marchi che sta perdendo più soldi in Europa...
Certo, se facciamo confronti, Fiat da questo punto di vista ne esce perdente perchè Marchionne è il "pioniere" di questa nuova linea e, quindi, il primo che l'ha attuata.
Sul discorso dello stabilimento in Serbia, non ti do tutti i torti, ma anche gli altri fanno cose analoghe, non solo Fiat! Questa, è la globalizzazione...
La situazione è grama per tutti.
Non dico che Marchionne abbia trovato la ricetta, ma ribadisco solo che ha il merito di essere stato il primo a porsi veramente il problema. Poi, su molte altre cose sono il primo a criticarlo...
 
cannoncino ha scritto:
GenLee ha scritto:
Esattamente.
Magari nel nuovo stabilimento serbo, avrebbe potuta essere prodotta qualche low cost, su basi meccaniche esistenti, analogamente a Dacia, da vendere proprio in quei mercati, Russia compresa e, perchè no, anche qui da noi, sempre prendendo spunto da Renault.

Suvvia non diciamo fesserie, ma quale low cost deve fare la Fiat? Non produce nuovi modelli per se e per i suoi marchi figurati se pensa a fare un'operazione stile Dacia in un mercato che non compra più auto!

Non sono fesserie.
Per me quelle auto potrebbero essere vendute su mercati emergenti: dall'Est Europa alla Russia alla Cina. Se, nel caso, venderle in Europa. Saranno fesserie ma intanto in questi mercati Fiat è praticamente assente e sono quelli (ancora) non saturati.
 
hewie ha scritto:
ha il merito di essere stato il primo a porsi veramente il problema.
Se si fosse posto realmente il problema non avrebbe aumentato la sua capacità produttiva in Europa, proprio dove dichiara essere eccessiva, aprendo un nuovo stabilimento. Forse il problema vuole che se lo pongano gli altri... a suo vantaggio.
 
Luperto65 ha scritto:
hewie ha scritto:
ha il merito di essere stato il primo a porsi veramente il problema.
Se si fosse posto realmente il problema non avrebbe aumentato la sua capacità produttiva in Europa, proprio dove dichiara essere eccessiva, aprendo un nuovo stabilimento. Forse il problema vuole che se lo pongano gli altri... a suo vantaggio.

ha aperto uno stabilimento dove ha trovato un governo disponibili a grossi incentivi monetari ( anche se ha qualche difficoltà a mantenerli) e probabilemnte - purtroppo- chiuderà quelli dove governo e sindacati paiono meno... cooperativi :rolleyes:
Negli US, con i concessionari ed i dipendenti americani non mi pare che marchionne parli di crisi
tolo
 
Luperto65 ha scritto:
hewie ha scritto:
ha il merito di essere stato il primo a porsi veramente il problema.
Se si fosse posto realmente il problema non avrebbe aumentato la sua capacità produttiva in Europa, proprio dove dichiara essere eccessiva, aprendo un nuovo stabilimento. Forse il problema vuole che se lo pongano gli altri... a suo vantaggio.
La verità è che Marchionne predica bene e razzola male, e fa solo quello che gli torna comodo, prima dichiara la saturazione produttiva degli stabilimenti europei ma, di fronte ai sostanziosissimi incentivi del governo serbo, che paga quasi per intero le paghe degli operai, non si duole di smentirsi aprendo uno stabilimento lì, roba che se la Serbia fosse nell'UE scatterebbe una procedura d'infrazione per aiuti di stato, poi chi non si ricorda quando, di fronte all'offerta allettante dell'allora ministro del lavoro Sacconi di prorogare gli incentivi rottamazione per l'anno 2010, lì rifiutò, ma solo perchè tali incentivi non aiutavano solo Fiat, ma tutti i costruttori?
 
ottovalvole ha scritto:
Luperto65 ha scritto:
In realtà la sua linea per ora non la segue nessuno. Non esiste altro produttore che segue una strategia di annientamento di marchi commerciali come Fiat, Alfa e Lancia al pari di Marchionne.
La sovracapacità produttiva esiste di sicuro. Ma se non sbaglio Marchionne ha appena aumentato la sua capacità produttiva in Europa con uno stabilimento in Serbia. Allora forse la verità non è una "sovracapacità generica", bensì voler sostituire la capacità produttiva aprendo stabilimenti dove più conviene sul momento e chiudendone altri dove risulta meno conveniente. Però è un altro film....
te lo sei chiesto perchè? forse perchè il governo serbo offre vantaggi fiscali molto vantaggiosi? e come mai in italia ci sono continue rivolte di operai che rischiano il licenziamento per la chiusura delle loro fabbriche? ILVA ti dice niente? ALCOA?


Ilva mi dice tanti ragazzini col tumore e prezzi degli immobili quasi più bassi d'italia, perchè a Taranto , soprattutto vicino all'ILVA, non ci vuole abitare nessuno.

Alcoa mi dice questo
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10797

Studia.
 
in Inghilterra non esiste più un marchio che sia di proprietà inglese, eppure su preciso vincolo del governo la produzione è rimasta sul suolo inglese, mantenendo il lavoro e avendone i buoni proventi ove i modelli fossero azzeccati (vedi mini).
Quest'errore purtroppo in Italia è stato fatto nella cosiddetta prima repubblica, che ha dato tutto al sig. Agnelli senza vincolare la produzione.
Vi ricordo che le stime parlano di 500.000 miliardi di lire, delle rottamazioni, del regalo Alfa Romeo (immenso), del trasporto merci su gomma (che paghiamo ogni giorno tutti anche nell'acquisto di un cerino) ed ora si chiude e ci si spota all'estero, ovviamente scordando il passato.
Proprio un grande esempio di management!
 
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