Le sorti degli stabilimenti Fiat in Italia al centro di analisi e dichiarazioni. L?amministratore delegato Sergio Marchionne afferma di voler fare di tutto per evitare chiusure, ma che tutto dipende dall?andamento del mercato europeo, che invece continua a peggiorare.
- L?altro giorno il Financial Times di Londra ha riportato una analisi dell?agenzia Mediobanca Securities, specializzata nei mercati borsistici, secondo cui la Fiat entro breve sarà costretta a chiudere impianti produttivi in Italia. I nomi che vengono fatti sono quelli di Melfi e Cassino. L?amministratore delegato Sergio Marchionne - partecipando a un meeting via Internet con un gruppo di analisti economici europei - ha smentito la cosa ma ha anche aggiunto che delle prospettive produttive (destino degli impianti compreso) la Fiat parlerà ai primi di ottobre, quando saranno noti i dati sull?andamento dei mercati nel terzo trimestre dell?anno.
INVESTIMENTI TAGLIATI - Quello che è stato invece già deciso è la messa in stand-by degli investimenti in Europa, quindi anche in Italia. Ciò mentre nel Nordamerica i previsti interventi per 3,1 miliardi di dollari del gruppo Chrysler-Fiat sono stati portati a 4 miliardi. Le vendite nei mercati europei sono in caduta libera e ciò significa che qualsiasi investimento è destinato a non essere remunerativo. Dunque meglio temporeggiare: questo il ragionamento della Fiat. Marchionne ha motivato la decisione con la situazione difficile del mercato, ?sceso ai livelli del 1979? ha affermato, ricordando anche che altri costruttori europei sono stati costretti a chiudere stabilimenti.
- L?altro giorno il Financial Times di Londra ha riportato una analisi dell?agenzia Mediobanca Securities, specializzata nei mercati borsistici, secondo cui la Fiat entro breve sarà costretta a chiudere impianti produttivi in Italia. I nomi che vengono fatti sono quelli di Melfi e Cassino. L?amministratore delegato Sergio Marchionne - partecipando a un meeting via Internet con un gruppo di analisti economici europei - ha smentito la cosa ma ha anche aggiunto che delle prospettive produttive (destino degli impianti compreso) la Fiat parlerà ai primi di ottobre, quando saranno noti i dati sull?andamento dei mercati nel terzo trimestre dell?anno.
INVESTIMENTI TAGLIATI - Quello che è stato invece già deciso è la messa in stand-by degli investimenti in Europa, quindi anche in Italia. Ciò mentre nel Nordamerica i previsti interventi per 3,1 miliardi di dollari del gruppo Chrysler-Fiat sono stati portati a 4 miliardi. Le vendite nei mercati europei sono in caduta libera e ciò significa che qualsiasi investimento è destinato a non essere remunerativo. Dunque meglio temporeggiare: questo il ragionamento della Fiat. Marchionne ha motivato la decisione con la situazione difficile del mercato, ?sceso ai livelli del 1979? ha affermato, ricordando anche che altri costruttori europei sono stati costretti a chiudere stabilimenti.