Vista l'ennesima "emergenza" rifiuti, Vi posto un articoletto del sottoscritto, pubblicatomi su una rivista locale nel 2008 e che dipinge fedelmente lo stato d'animo mio e di molti concittadini.
Saluti a tutti
MALORI QUOTIDIANI
"Sono appena le 6,30 del mattino; cosa faccio?
Mah, ??ormai sono sveglio, un po? mi stiracchio, un po? mi scrollo per venir fuori dalla bambagia; il rincoglionimento, un po? alla volta, lascia il posto al solito vigile autolesionismo.
Perciò mi tuffo giù dal letto (Già, è diventato un pò altino con il nuovo Dorelan?) e, per non aver tempo di ripensarci, caracollo verso il bagno.
Ottemperati gli obblighi di rito, mi ritrovo, con relativo abbigliamento ad uopo, all?ingresso di questo ?splendido? parco del Pino (inteso dell? albero e non di?Peppe), pronto al cimento plurisettimanale preferito (Beh, una volta era un altro?): il mezzofondismo.
So già cosa mi spetterà vedere, ciò non di meno evito di sbirciare verso il bordo stradale che, su ambedue i lati, mostra generosamente lerciume di ogni tipo (Non solo inorganico?), nella quotidiana, incredibile, indifferenza di molti concittadini.
Poi, camminando speditamente, arrivo all?incrocio di via Carmine e, con assoluto e doloroso timore, getto l?occhio verso via Solfatara per constatare se i soliti cassonetti vicini alla ?Zona A? sono stati svuotati o meno.
La stessa incresciosa procedura mi torna spontanea all?altezza della chiesa del Carmine, dove, di fronte alle scuole e al Sofia, giacciono in bella mostra i suddetti, con la particolarità di una diversa verve cromatica, che tanto li assimila a profumati monumenti al nostro degrado, condito da supponenza e assente autocritica.
Vabbuò, voglio risparmiarVi commenti sull?intero, variegatamente sozzo e puzzolente, itinerario che, portandomi fino al Dazio bagnolese, mi appresto a percorrere, salutando i ?pazzi? che incontro, accomunati da simil passione, però??.; però non posso non farmi e farVI domande, magari senza soluzione di continuità, magari fingendo di non poter giungere a drammatiche risposte.
Perché vorrei capire, comprendere, esplorare, giustificare senza per forza giustiziare, vorrei tanto che qualcuno molto più grande, intelligente, politicamente in carne, culturalmente avvezzo, magicamente e magnanimamente disposto verso il prossimo vicino, mi spiegasse com? è successo tutto ciò.
Mi facesse capire, per quale maligno involvere, l?ombelico del mondo (E si parla di Storia, Cultura, ambiente, etc?.) si è tramutato nel culo del mondo, dal quale tutti, e in particolare i nostri figli, fuggono o sono in procinto di farlo, andando via non per scelta, ma per mancanza di scelta; dove, tra non molto, potrebbero restare solo vecchi e malavitosi, i primi a sopravvivere, i secondi a spolpare un osso ormai lucido.
Caro sindaco, in tutta sincerità, non posso certo dire di invidiarti! Molto c?è da cambiare, moltissimo da fare e ricostruire.
Soprattutto ridare etica e orgoglio a una città in cui, storicamente e perversamente, senso del bene comune e coscienza sociale latitano, in cui si fa fatica immane a intravedere quel che altrove è logica: non si può pensare di essere felici, ricchi e durevolmente gratificati quando, intorno a te, miseria, degrado, delinquenza prosperano.
Prima o poi anche la tua isola verrà assaltata, la tua prosperità inevitabilmente minata dall?altrui malvivere, le tue sicurezze incrinate dalla solitudine.
Perciò una sola preghiera, rivolta a tutti: per favore recuperiamo l?amore per la nostra magnifica decaduta, reintroduciamo la cultura del rispetto e del diritto, abrogando quella del favore e del sospetto; riprendiamo quel cammino comune da troppo tempo dimenticato, ridiventiamo comunità, riscopriamo quelle antiche vestigia che noi copriamo e altri nel mondo sarebbero entusiasti di esaltare.
Per non dover, ogni volta che si torna, meravigliarsi dell?incanto del famoso belvedere e incazzarsi perché hai distrutto il 17 in una nuova buca o pestato la solita??.!
Un cordialissimo saluto"
Saluti a tutti
MALORI QUOTIDIANI
"Sono appena le 6,30 del mattino; cosa faccio?
Mah, ??ormai sono sveglio, un po? mi stiracchio, un po? mi scrollo per venir fuori dalla bambagia; il rincoglionimento, un po? alla volta, lascia il posto al solito vigile autolesionismo.
Perciò mi tuffo giù dal letto (Già, è diventato un pò altino con il nuovo Dorelan?) e, per non aver tempo di ripensarci, caracollo verso il bagno.
Ottemperati gli obblighi di rito, mi ritrovo, con relativo abbigliamento ad uopo, all?ingresso di questo ?splendido? parco del Pino (inteso dell? albero e non di?Peppe), pronto al cimento plurisettimanale preferito (Beh, una volta era un altro?): il mezzofondismo.
So già cosa mi spetterà vedere, ciò non di meno evito di sbirciare verso il bordo stradale che, su ambedue i lati, mostra generosamente lerciume di ogni tipo (Non solo inorganico?), nella quotidiana, incredibile, indifferenza di molti concittadini.
Poi, camminando speditamente, arrivo all?incrocio di via Carmine e, con assoluto e doloroso timore, getto l?occhio verso via Solfatara per constatare se i soliti cassonetti vicini alla ?Zona A? sono stati svuotati o meno.
La stessa incresciosa procedura mi torna spontanea all?altezza della chiesa del Carmine, dove, di fronte alle scuole e al Sofia, giacciono in bella mostra i suddetti, con la particolarità di una diversa verve cromatica, che tanto li assimila a profumati monumenti al nostro degrado, condito da supponenza e assente autocritica.
Vabbuò, voglio risparmiarVi commenti sull?intero, variegatamente sozzo e puzzolente, itinerario che, portandomi fino al Dazio bagnolese, mi appresto a percorrere, salutando i ?pazzi? che incontro, accomunati da simil passione, però??.; però non posso non farmi e farVI domande, magari senza soluzione di continuità, magari fingendo di non poter giungere a drammatiche risposte.
Perché vorrei capire, comprendere, esplorare, giustificare senza per forza giustiziare, vorrei tanto che qualcuno molto più grande, intelligente, politicamente in carne, culturalmente avvezzo, magicamente e magnanimamente disposto verso il prossimo vicino, mi spiegasse com? è successo tutto ciò.
Mi facesse capire, per quale maligno involvere, l?ombelico del mondo (E si parla di Storia, Cultura, ambiente, etc?.) si è tramutato nel culo del mondo, dal quale tutti, e in particolare i nostri figli, fuggono o sono in procinto di farlo, andando via non per scelta, ma per mancanza di scelta; dove, tra non molto, potrebbero restare solo vecchi e malavitosi, i primi a sopravvivere, i secondi a spolpare un osso ormai lucido.
Caro sindaco, in tutta sincerità, non posso certo dire di invidiarti! Molto c?è da cambiare, moltissimo da fare e ricostruire.
Soprattutto ridare etica e orgoglio a una città in cui, storicamente e perversamente, senso del bene comune e coscienza sociale latitano, in cui si fa fatica immane a intravedere quel che altrove è logica: non si può pensare di essere felici, ricchi e durevolmente gratificati quando, intorno a te, miseria, degrado, delinquenza prosperano.
Prima o poi anche la tua isola verrà assaltata, la tua prosperità inevitabilmente minata dall?altrui malvivere, le tue sicurezze incrinate dalla solitudine.
Perciò una sola preghiera, rivolta a tutti: per favore recuperiamo l?amore per la nostra magnifica decaduta, reintroduciamo la cultura del rispetto e del diritto, abrogando quella del favore e del sospetto; riprendiamo quel cammino comune da troppo tempo dimenticato, ridiventiamo comunità, riscopriamo quelle antiche vestigia che noi copriamo e altri nel mondo sarebbero entusiasti di esaltare.
Per non dover, ogni volta che si torna, meravigliarsi dell?incanto del famoso belvedere e incazzarsi perché hai distrutto il 17 in una nuova buca o pestato la solita??.!
Un cordialissimo saluto"