Un saluto a tutti... 
Non vuol essere assolutamente un topic di scoraggiamento a chi studia, ma proprio una settimana fa ho compiuto la bellezza di 39 anni, ovvero sto a un passo dai famigerati "ANTA" e sono partite alcune riflessioni spontanee su cio che ho realizzato finora, cioè nu cazz ahahahah!
Appartengo a una generazione alla quale veniva ripetuto, a livello ossessivo "DOVE VAI SENZA LAUREA?" E io stesso, quando ho deciso di fermarmi alla triennale in legge, perché mi ero scocciato di studiare, sono stato guardato come un tossico da tanti amici che hanno proseguito con specialistica, e master
Ad oggi, per quella che è stata invece la mia esperienza diretta e indiretta, posso dire che si è sistemato meglio chi si è fermato al diploma o ha imparato un mestiere.
Dei suddetti amici e conoscenti plurititolati, solo uno lavora bene, grazie a conoscenze. Gli altri passano da una supplenza a un lavoro da venditore, a periodi di disoccupazione.
Chi, in passato, ha scelto un diploma tecnico o professionale, magari non viaggia in yacht, ma lo vedo molto meglio inserito per cio che ha studiato.
Conosco periti industriali che lavorano stabilmente, sia a Taranto che a Napoli, nel tessuto dell'indotto aeronautico.
Conosco periti informatici e ragionieri che, sempre in realtà del sud (Qualcuno si è dovuto spostare), hanno il loro bel contratto a tempo indeterminato da anni.
Idem conosco gente specializzatasi nella ristorazione (camerieri o cuochi), che, dopo anni di gavetta a essere pisciati in testa x due lire, son riusciti a farsi strada, e hanno raggiunto una loro stabilità.
Dall'altra parte, vedo laureati in materie umanistiche che sono i piu disperati di tutti per la difficile collocabilità, ma ho visto anche due neolaureati da poco in economia o informatica (rispettivamente sorella e fratello minori di due miei amici) che stanno avendo grosse difficoltà a trovare la loro prima occupazione, difficoltà che nn ho visto riscontrare nei rispettivi "cugini" meno titolati, ragionieri e periti informatici. E parliamo di due lauree considerate "forti" sul mercato. Forse gli unici soddisfatti e ben inseriti sono quelli del ramo sanitario, ovvero medici e infermieri.
Allora la domanda è: i laureati sfigati li conosco tutti io, o qualcosa in questo Paese non è andato per il verso giusto?
Buona giornata a tutti!
Non vuol essere assolutamente un topic di scoraggiamento a chi studia, ma proprio una settimana fa ho compiuto la bellezza di 39 anni, ovvero sto a un passo dai famigerati "ANTA" e sono partite alcune riflessioni spontanee su cio che ho realizzato finora, cioè nu cazz ahahahah!
Appartengo a una generazione alla quale veniva ripetuto, a livello ossessivo "DOVE VAI SENZA LAUREA?" E io stesso, quando ho deciso di fermarmi alla triennale in legge, perché mi ero scocciato di studiare, sono stato guardato come un tossico da tanti amici che hanno proseguito con specialistica, e master
Ad oggi, per quella che è stata invece la mia esperienza diretta e indiretta, posso dire che si è sistemato meglio chi si è fermato al diploma o ha imparato un mestiere.
Dei suddetti amici e conoscenti plurititolati, solo uno lavora bene, grazie a conoscenze. Gli altri passano da una supplenza a un lavoro da venditore, a periodi di disoccupazione.
Chi, in passato, ha scelto un diploma tecnico o professionale, magari non viaggia in yacht, ma lo vedo molto meglio inserito per cio che ha studiato.
Conosco periti industriali che lavorano stabilmente, sia a Taranto che a Napoli, nel tessuto dell'indotto aeronautico.
Conosco periti informatici e ragionieri che, sempre in realtà del sud (Qualcuno si è dovuto spostare), hanno il loro bel contratto a tempo indeterminato da anni.
Idem conosco gente specializzatasi nella ristorazione (camerieri o cuochi), che, dopo anni di gavetta a essere pisciati in testa x due lire, son riusciti a farsi strada, e hanno raggiunto una loro stabilità.
Dall'altra parte, vedo laureati in materie umanistiche che sono i piu disperati di tutti per la difficile collocabilità, ma ho visto anche due neolaureati da poco in economia o informatica (rispettivamente sorella e fratello minori di due miei amici) che stanno avendo grosse difficoltà a trovare la loro prima occupazione, difficoltà che nn ho visto riscontrare nei rispettivi "cugini" meno titolati, ragionieri e periti informatici. E parliamo di due lauree considerate "forti" sul mercato. Forse gli unici soddisfatti e ben inseriti sono quelli del ramo sanitario, ovvero medici e infermieri.
Allora la domanda è: i laureati sfigati li conosco tutti io, o qualcosa in questo Paese non è andato per il verso giusto?
Buona giornata a tutti!