Nulla da dire sul lutto e sul rispetto per la persona, che non conosco e quindi non mi permetto di giudicare.
Per quanto riguarda l'idea dei "grandi italiani di successo", invece, osserverei che il concetto di successo è alquanto soggettivo, specie se e quando il successo mio passa attraverso il sacrificio tuo.
Qualche anno fa, in una intervista ad un altro anziano individuo "di successo", operante nella stessa area geografica e fondatore di una famosa grande azienda, lessi una nostalgica affermazione di questo tipo:
"una volta l'imprenditore non era costretto a sopportare l'infinità di ostacoli burocratici che oggi invece lo penalizzano. Se, ad esempio, c'era bisogno di costruire un capannone, non si doveva perdere tempo in carte, analisi, permessi, autorizzazioni ecc. Si prendevano le ruspe, si andava sul posto e si costruiva."
Non oso pensare a come sarebbe ridotto oggi il territorio se una tale mentalità (di successo?) avesse potuto "esprimersi", negli ultimi 20anni, ancora più allegramente e rovinosamente di quanto non sia accaduto.