FurettoS
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Si sono festeggiati da poco i 25 anni di diesel TDI in casa Audi & Co. sotto il motto "Audi TDI Tech" e ad onor del vero l'ultimo salto generazionale sui 2 litri/4 clindri in linea sviluppati sul sistema modulare per propulsori MDB di adeguamenti e novità ne ha portate.
Ulrich Weiss, responsabile sviluppo motori TDI, vede un futuro roseo in questo campo (partendo dall' Europa ed espandendosi in altri mercati) anche in considerazione di riproposizioni in chiave moderna come il nuovo 1.4 TDI - 3 cilindri, ma siamo sicuri che sia così?
Sicuramente sino al 2020 la situazione sembra non destare problemi per i motori a gasolio che grazie ai ritrovati margini di sviluppo e nuove tecnologie iniziano ad interessare a continenti dove prima regnava solo il benzina.
Sicuramente una milestone di questo percorso è rappresentato dal'Euro 6 che entrerà in vigore per l'immatricolato dal prossimo settembre.
Tutta la faccenda ruota sostanzialmente su due punti chiave, fatto salvo la produzione di automobili, che sono:
L'Euro 6 punta a limitare drasticamente ossidi di azoto (NOx), particolato (PM) oltre che monossido di carbonio (CO) ed idrocarburi.
Sino a qualche anno fa i valori imposti dall'Euro 6 sembravano impossibili oggi grazie a nuovi sistemi di iniezioni e spunti di reingegnerizzazione e progettazione di nuovi motori diesel questi valori sembrano possibili.
Di fatto, ad oggi, le tecnologie messe in atto per focalizzare gli obiettivi sono in pratica di due famiglie; la riduzione selettiva catalitica SCR (Selective Catalytic Reduction) che usa sostanzialmente additivo come l'urea e la trappola di ossidi di azoto LNT (Lean NOx trap) che utilizza filtri specifici ed usa l'iniezione di gasolio per distruggere i residui; entrambe validi in relazione alle applicazioni.
C'è poi un aspetto che trova pareri discordanti ed è quello sull'omologazione che vede pareri opposti in merito al protocollo usato tra chi lo ritiene un pò troppo difforme dall'uso reale del mezzo e chi lo ritiene invece rispondete.
Di fatto sembra che anche questa diatriba potrebbe esaurirsi con l'avvento del World Light Vehicle Test Procedure (WLTP) nel 2017 che dovrebbe standardizzare le procedure.
Neanche l'ibrido sembra destinato a clamorose impennate, rossichierà un pò qui e un po la tra benzina e diesel ma alla fine rimarrà sempre condizionato allo sviluppo degli altri due, probabilmente la direzione è quella unilaterale dell'elettrico che taglia la testa al toro ma vede altri limiti ancora da risolvere.
Molti si chiedono se la rincorsa alle normative porterà alla fine un incremento dei costi produttivi da parte delle case, costi che non possono essere scaricati sulla clientela e su un mercato non proprio fiorente. C'è da capire cosa accadrà nei prossimi anni e chissà se l'Euro 6 sarà l'ultimo vero diesel!
Ulrich Weiss, responsabile sviluppo motori TDI, vede un futuro roseo in questo campo (partendo dall' Europa ed espandendosi in altri mercati) anche in considerazione di riproposizioni in chiave moderna come il nuovo 1.4 TDI - 3 cilindri, ma siamo sicuri che sia così?
Sicuramente sino al 2020 la situazione sembra non destare problemi per i motori a gasolio che grazie ai ritrovati margini di sviluppo e nuove tecnologie iniziano ad interessare a continenti dove prima regnava solo il benzina.
Sicuramente una milestone di questo percorso è rappresentato dal'Euro 6 che entrerà in vigore per l'immatricolato dal prossimo settembre.
Tutta la faccenda ruota sostanzialmente su due punti chiave, fatto salvo la produzione di automobili, che sono:
- le direttive antinquinamentole tecnologie messe in campo dalle case per rispettarle
L'Euro 6 punta a limitare drasticamente ossidi di azoto (NOx), particolato (PM) oltre che monossido di carbonio (CO) ed idrocarburi.
Sino a qualche anno fa i valori imposti dall'Euro 6 sembravano impossibili oggi grazie a nuovi sistemi di iniezioni e spunti di reingegnerizzazione e progettazione di nuovi motori diesel questi valori sembrano possibili.
Di fatto, ad oggi, le tecnologie messe in atto per focalizzare gli obiettivi sono in pratica di due famiglie; la riduzione selettiva catalitica SCR (Selective Catalytic Reduction) che usa sostanzialmente additivo come l'urea e la trappola di ossidi di azoto LNT (Lean NOx trap) che utilizza filtri specifici ed usa l'iniezione di gasolio per distruggere i residui; entrambe validi in relazione alle applicazioni.
C'è poi un aspetto che trova pareri discordanti ed è quello sull'omologazione che vede pareri opposti in merito al protocollo usato tra chi lo ritiene un pò troppo difforme dall'uso reale del mezzo e chi lo ritiene invece rispondete.
Di fatto sembra che anche questa diatriba potrebbe esaurirsi con l'avvento del World Light Vehicle Test Procedure (WLTP) nel 2017 che dovrebbe standardizzare le procedure.
Neanche l'ibrido sembra destinato a clamorose impennate, rossichierà un pò qui e un po la tra benzina e diesel ma alla fine rimarrà sempre condizionato allo sviluppo degli altri due, probabilmente la direzione è quella unilaterale dell'elettrico che taglia la testa al toro ma vede altri limiti ancora da risolvere.
Molti si chiedono se la rincorsa alle normative porterà alla fine un incremento dei costi produttivi da parte delle case, costi che non possono essere scaricati sulla clientela e su un mercato non proprio fiorente. C'è da capire cosa accadrà nei prossimi anni e chissà se l'Euro 6 sarà l'ultimo vero diesel!