http://www.repubblica.it/esteri/2010/10/11/news/elezioni_austria-7934461/
Come al solito la notizia e' stata accolta con paragoni con la Germania nazista fatti da partiti di sinistra incapaci di proporre alternative e ridotti a sventolare spauracchi.
Una semplice analisi storica tuttavia rivela a chiunque sia disposto a riflettere che questi sono fuori luogo: il contesto storico e' completamente diverso, cosi' come quello socio-economico. Di primo acchito verrebbe da pensare che forse non e' troppo tardi, e forse le popolazioni europee non sono poi cosi' drogate di propaganda e demagogia come sembra.
Continuiamo a proclamarci "colti" e "progrediti", ma alla prova dei fatti non si sarebbe detto, visto come fin'ora i demagoghi del buonismo e della tolleranza unilaterali hanno avuto buon gioco. Ora sembra invece che la gente stia aprendo gli occhi.
E' un bene?
Dipende,
Sempre la Storia ci insegna che il problema dei cambiamenti "dal basso", non guidati, e' che troppo spesso avvengono quando l'esasperazione supera l'inerzia dell'indifferenza e della pigrizia sociale della popolazione con effetti paragonabili a una diga che cede.
E c'e' sempre qualcuno pronto a cavalcare l'onda.
Staremo a vedere come andranno le cose nel resto d'Europa, perche' le democratiche Svezia e Austria non sono certo paragonabili a paesi come Italia, Spagna, Regno Unito.
Anche perche' le tensioni sociali presenti in Austria e Svezia non sono certo quelle che covano sotto la cenere nelle banlieu francesi o nei quartieri popolari di Londra.
Vedremo come andranno eventuali sviluppi, e se ci saranno "movimenti" analoghi in Italia...
Come al solito la notizia e' stata accolta con paragoni con la Germania nazista fatti da partiti di sinistra incapaci di proporre alternative e ridotti a sventolare spauracchi.
Una semplice analisi storica tuttavia rivela a chiunque sia disposto a riflettere che questi sono fuori luogo: il contesto storico e' completamente diverso, cosi' come quello socio-economico. Di primo acchito verrebbe da pensare che forse non e' troppo tardi, e forse le popolazioni europee non sono poi cosi' drogate di propaganda e demagogia come sembra.
Continuiamo a proclamarci "colti" e "progrediti", ma alla prova dei fatti non si sarebbe detto, visto come fin'ora i demagoghi del buonismo e della tolleranza unilaterali hanno avuto buon gioco. Ora sembra invece che la gente stia aprendo gli occhi.
E' un bene?
Dipende,
Sempre la Storia ci insegna che il problema dei cambiamenti "dal basso", non guidati, e' che troppo spesso avvengono quando l'esasperazione supera l'inerzia dell'indifferenza e della pigrizia sociale della popolazione con effetti paragonabili a una diga che cede.
E c'e' sempre qualcuno pronto a cavalcare l'onda.
Staremo a vedere come andranno le cose nel resto d'Europa, perche' le democratiche Svezia e Austria non sono certo paragonabili a paesi come Italia, Spagna, Regno Unito.
Anche perche' le tensioni sociali presenti in Austria e Svezia non sono certo quelle che covano sotto la cenere nelle banlieu francesi o nei quartieri popolari di Londra.
Vedremo come andranno eventuali sviluppi, e se ci saranno "movimenti" analoghi in Italia...