Ragionando come ragioni tu, non era in grado di produrre come da contratto, quindi via ed avanti un altro.
Se una persona ha un tumore o una patologia di quella entità ovviamente le assenze anche molto prolungate sono giustificate.
E i casi in cui i colleghi sono solidali e donano le proprie ferie o comunque sostengono chi non può lavorare per ragioni di salute molto serie non mancano per fortuna.
Però oggettivamente ha senso che una persona mantenga il proprio posto di lavoro per 10 anni se non può lavorare?
Non sarebbe meglio riconoscerle un assegno mensile che le permetta di stare a casa e curarsi?
Nel caso della scuola se ad ammalarsi è un professore di ruolo al suo posto insegneranno un numero infinito di supplenti perchè quel posto non può essere assegnato.
O almeno i supplenti che ho avuto io erano tutti precari,nessuno è durato più di qualche mese.
Imho avrebbe più senso congelare la posizione in graduatoria della persona che non può lavorare in modo che una volta guarita possa rientrare.
Ma nel frattempo nominare un altro insegnante di ruolo o un supplente fisso che garantisca oltre alla presenza anche la continuità che imho è indispensabile perchè la preparazione degli studenti non ne risenta.
Capisco che il posto di ruolo sia un diritto acquisito ma non può prevalere sul diritto degli studenti ad avere lo stesso insegnante almeno per tutto l'anno scolastico ne può alimentare il fenomeno del precariato.