Emarenero ha scritto:Guarda da parte mia non c'era nessuna voglia di mancarti di rispetto o di essere irriverente, anzi se è capitato o ciò hai inteso ti chiedo scusa, non era mia intenzione. Volevo solo significare che a mio parere a volte ci vuole un po di coraggio.
Ti ho fatto l'esempio di Maserati in Usa perchè è l'espressione secondo me più lampante del successo dell'auto italiana nel mondo. Nel 2014 in Usa venderà al massimo più o meno 1.300 auto al mese, ma per quanto alta non è una cifra significativa poichè non si riferisce realmente alla produzione che è già tutta sold out, si riferisce di fatto solo al numero delle consegne effettuate mensilmente, un mese qualcuna in più un mese qualcuna in meno con tendenza a crescere, che in quanto tali generano immatricolazioni. Ciò vuol dire che le operazioni Quattroporte e Ghibli si sono rivelate un successone in tutti i sensi, poichè sono state progettate delle auto nuove, sono state vendute tutte, sono state vendute al prezzo richiesto, dunque sono un prodotto remunerativo, infine producono utili e quindi consentono l'autofinanziamento del marchio. In una parola è stato raggiunto l'optimum. E' esattamente ciò che auspico per la Giulia e in generale per Alfa Romeo. Non dimentichiamoci che nel suo piccolo le operazioni Quattroporte e Ghibli sono state replicate con la 4C. Dunque non si tratta di un colpo di fortuna, di un fulmine a ciel sereno o di una rondine che non fa primavera. Sono tre casi che, a mio modesto avviso, costituiscono il miglior viatico per l'esordio della Giulia e della nuova Alfa Romeo. E' per questi motivi che auspico una Giulia prodotta in un minor numero di esemplari rispetto alle rivali tedesche e inglesi e a un prezzo maggiore. Vendi meno ma al prezzo che vuoi tu, saturi gli stabilimenti, così produci ricchezza che in parte redistribuisci ed in parte reinvesti perchè le auto non dimetichiamolo non si fanno con le idee o con i buoni propositi, quelli vanno bene per lastricare la strada che porta all'inferno, ma con i soldi. Niente soldi niente auto.
Io te e Bufalo siamo sempre più vicini.
Le possibilità ci sono, ma bisogna che azzecchino delle scelte con metodo e coraggio.
Sul prezzo nutro dei dubbi -e t'ho portato degli esempi- soltanto perchè il costo di una tedesca comprende anche il blasone e gli sforzi nella direzione giusta compiuti in molti anni senza piani industriali finiti nel dimenticatoio. Essere il riferimento della categoria secondo me è possibili e la tua logica è corretta, madifficilmente attuabile da subito. Magari con la 4C, biglietto da visita sì, ma su una berlina media sì deve anche saper"coinvolgere" l'utente medio, non troppo appassionato, che spende una cifra cospicua, ma non superiore alle concorrenti per riscoprire Alfa.
Detto ciò, ce la possono fare, ma il punto cruciale sarà altrove: vediamo intanto IN QUANTO fanno uscire un'Alfa degna di chiamarsi così, IN QUANTO ad esempio terminano i lavori al Museo dopo l'ultimo proclamo, ma sopratutto IN QUANTO/COME riescono a strutturarsi al di fuori del Bel Paese.
Perchè le auto poi vanno vendute (anche fuori dall'Italia) e sopratutto seguite nel post vendita con personale ben formato. In USA ad esempio su questo non transigono.
Saluti
Emanuele
Io credo che, nel caso della Giulia e di quelle auto che eventualmente usciranno se sarà rispettato il piano industriale, la scalata al prezzo dovrà essere fatta in maniera progressiva. Voglio dire che, come già ben argomentato da Emanuele, per vendere in un ambito premium devi avere prezzi più convenienti di chi ormai sono decenni che in quell'ambito ci naviga ed ha una posizione forte.
Poi, quando Alfa si sarà ricostruita una posizione stabile tra le grandi, potrà anche pensare di aumentare i margini. All'inizio propenderei però per la politica dei piccoli passi. Anche perchè altrimenti non credo che me la potrò permettere questa Giulia, e ciò mi dispiacerebbe