<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La cerimonia di consegna… in Giappone | Il Forum di Quattroruote

La cerimonia di consegna… in Giappone

i Giapponesi su questo sono maestri, sono molto attenti al clienti , da noi questo sarebbe un poco forse esagerato però secondo me qualche considerazione ce la dovrebbe far nascere, nel senso che se vogliamo che l'automobile torni ad essere uno status e un oggetto di piacere non bisogna solo aspettarsi che il passato ritorni ma lavorare anche su questi aspetti che possono sembrare banali e stupidi ma che invece creano un atmosfera
 
i Giapponesi su questo sono maestri, sono molto attenti al clienti , da noi questo sarebbe un poco forse esagerato però secondo me qualche considerazione ce la dovrebbe far nascere, nel senso che se vogliamo che l'automobile torni ad essere uno status e un oggetto di piacere non bisogna solo aspettarsi che il passato ritorni ma lavorare anche su questi aspetti che possono sembrare banali e stupidi ma che invece creano un atmosfera
Concordo, il bello è che quando Lexus è stata lanciata in Italia, per quanto riguarda la mia esperienza personale, la cerimonia di consegna era identica.

Non solo veniva svelata la vettura, che per quanto ricordo io aveva un telo nero con il logo, ma lo staff ti accoglieva e un responsabile ti spiegava le cose principali dell’auto. Ricordo che quando mi consegnarono la seconda IS, ovvero la IS250, mi spiegarono il concetto di design "a punta di freccia" che Lexus lanciava con quel modello. Ogni dettaglio assomigliava alla punta di una freccia.

Venne poi spiegato che la parte interna della portiera aveva la forma di una spada Samurai, per dare senso di forza quando aprivi la porta, ed era effettivamente interessante notare la somiglianza.

Naturalmente le Lexus venivano consegnate col pieno di benzina. Dopo un mese ricevevi una chiamata dal concessionario che ti chiedeva se era tutto a posto, se avevi notato che qualcosa non andava e così via.

Il giorno del compleanno ti venivano inviati gli auguri e un regalo, come ad esempio un accesso gratuito al motor-show di Bologna dove ti presentavano di persona le novità.

Ogni volta che usciva un nuovo modello le concessionarie creavano eventi dove venivano chiamati i clienti, a testare le nuove auto

Ricordo invece quando hanno consegnato la CT200H della mia compagna nel 2018: era abbandonata nel piazzale, impolverata, mi hanno dato distrattamente le chiavi e mi hanno detto arrivederci.
 
Peccato, che a suon di tagli si perdono queste usanze, alla fine è un investimento importante in particolare per i brand premium e luxury.
Non sono a conoscenza se per Porsche o Maserati (quindi salendo di un gradino) vi siano degli eventi simili.
In passato ricordo i clienti HF di Lancia che avevano inviti ad eventi o ricordo di aver conosciuto una persona che aveva acquistato una delle prime 147 prodotte e mi disse che alla consegna della macchina questa era sotto un telo ovviamente rosso e che il concessionario aveva offerto un flute di spumante.
Facendo le dovute proporzioni, il signore della 147 aveva gradito e conservava un bel ricordo del giorno e l'emozione del momento vissuto assieme alla moglie.
Col passaggio ad un concetto sempre meno di proprietà dell'auto queste cordialità si perderanno sempre di più.
 
secondo me è un discorso generale, certo non pretendo che prendendo un utilitaria ci sia una cerimonia ma comunque un attenzione che rende quel momento importante per chi sta ricevendo la vettura , altrimenti diventa tutto utilitaristico e poi non ci si deve sorprendere che per tanti un auto è un tablet e basta. Certo non è che risolvi la situazione con la 'cerimonia di consegna' ma è una tra tante cose che potrebbero aiutare a percepire in maniera differente l'automobile da parte del pubblico generalista.
 
Peccato, che a suon di tagli si perdono queste usanze, alla fine è un investimento importante in particolare per i brand premium e luxury.
Sono strano, lo so, ma preferirei farmela consegnare direttamene appena uscita dalla catena di montaggio e portarmela a casa, anche se, comprendo, dal Giappone...
 
Sì anche a me imbarazzerebbe, ma soprattuto mi riferivo alle esperienze di Omotenashi con le sue due IS.

Abbiamo ritirato tre settimane fa in azienda un nuovo ford transit, ok è un furgone, anche se acquistato nella versione più completa, quindi ben accessoriato con infotainment e adas di livello 2. Il titolare certo non si aspettava una cerimonia ma nemmeno una scena del tipo tieni le chiavi e sullo schermo ti spiega tutto il manuale cartaceo non esiste più...

Penso che farebbe piacere a tutti vivere quel momento non come quando prendi un'auto a nolo ma come un bel evento, non dico di stappare bottiglie ma anche per una yaris nuova da 20/25 mila euro (nome a caso) ma un minimo penso sia sempre apprezzato anche per chi a fatica magari si compra la tanto desiderata auto nuova anche se piccola.
 
secondo me è un discorso generale, certo non pretendo che prendendo un utilitaria ci sia una cerimonia ma comunque un attenzione che rende quel momento importante per chi sta ricevendo la vettura , altrimenti diventa tutto utilitaristico e poi non ci si deve sorprendere che per tanti un auto è un tablet e basta. Certo non è che risolvi la situazione con la 'cerimonia di consegna' ma è una tra tante cose che potrebbero aiutare a percepire in maniera differente l'automobile da parte del pubblico generalista.

Concordo. Sono d’accordo che non sia fattibile per tutti i marchi, dato che è chiaro che comporta un costo.

Ma ricordo che altre case automobilistiche, nel passato, erano solite rendere la consegna dell’auto un evento speciale, magari non così, ma certamente cordiale e di valore. E molto spesso erano gli stessi concessionari a investire in questo, non solo prima, ma anche dopo l'acquisto, offrendo assistenza e supporto concreto.

Proprio oggi, leggevo su un social, un cliente si è lamentato della sua NX300H piena di problemi appena consegnata. La concessionaria ha sostanzialmente ignorato la sua lamentela e lui è stato costretto a ricorrere al legale, solo poi hanno preso in carico la problematica. Non è forse questo un fatto che nessuno avrebbe mai immaginato da parte di un concessionario Lexus? Evidente è questa la nuova scuola di pensiero della filosofia Toyota: ignorare.

Tuttavia, nell’ambito di Lexus, il customer care era uno dei suoi punti di forza, oserei dire un elemento cruciale dell’esperienza Lexus che veniva pubblicizzata e portata avanti come un elemento di grande importanza, sin dal momento in cui entravi nelle concessionarie, e come si è visto, continua ancora oggi in Giappone, ma da quanto so anche ngli Stati Uniti.

Il declino, come accennavo, in Europa, è molto probabilmente dovuto a tagli economici. Pensavano che accorpare le concessionarie Lexus a quelle Toyota, chiudendo di fatto “i fondatori del marchio” (cioè quei concessionari storici che hanno fatto conoscere il marchio) e, di conseguenza, tagliare ogni tipo di valore aggiunto pre-durante-post vendita fosse una mossa furba.

Onestamente, ho vissuto un’esperienza simile a quella della mia prima Lexus qualche tempo fa, invitato a vedere una OMODA. Vettura che non mi interessa minimamente in quanto SUV, ma che mi ha fatto capire una cosa importante: se lasci degli spazi nella gestione del cliente, quegli spazi se li prende un concorrente.

Infatti, sono rimasto colpito di come i manager cinesi abbiano copiato l’esperienza Lexus delle origini e l’abbiano imposta ai concessionari, che, evidentemente, hanno capito che il futuro non è solo l’auto in sé, ma tutto ciò che ruota intorno ad essa, a cominciare dal momento in cui entri in concessionaria, fino a quando, fedele al marchio (perché sei stato seguito e trattato bene), non entrerai di nuovo per acquistare una nuova auto.
 
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