La Rete è un mezzo formidabile. Un media che rende la condivisione delle informazioni su qualsivoglia argomento estremamente fruibile ed accessibile praticamente in qualunque posto e da qualsiasi luogo.
Fra le miriadi di siti consultabili ormai da almeno tre lustri ci sono anche quelli delle riviste automobilistiche che hanno affiancato alla forma cartacea anche quella numerica conformata, più o meno bene, per il web.
Utilizzo Internet in maniera ricorrente dall?inizio del ?98, quando acquistai il primo PC personale, in tipologia fissa, dal quale, mediante linea telefonica ordinaria ? quindi lentissima! ? feci i primi passi in questa immensa enciclopedia che è, per l?appunto, la Rete.
Alla fine del 2001 mi iscrissi al forum di Automobilismo, al tempo molto attivo e assai frequentato. Avevo appena acquistato una Honda Civic 1.6 3p, una settima serie.
Cominciai così a condividere le mie esperienze con quelle di numerosissimi altri utenti; opinioni, conoscenze, modi di vedere che si tuffavano e si integravano nell?infinita ed articolatissima marea disponibile grazie a questo nuovo media, così efficace, efficiente.
Ho imparato tanto e tantissimo resta da imparare. L?argomento era quello dell?automobile, ovviamente, ma attraverso di questo ed i suoi molteplici aspetti tecnici si conformavano, più che di sovente, anche altre tematiche, direttamente correlate anche se apparentemente lontane. Ho sempre fornito il mio contributo, la mia esperienza, non da operatore del settore, giacché non lo sono in alcun modo, ma da appassionato; forse l?unica veste, questa, che ti consente un approccio scevro da ?paletti? di tipo economico e commerciale, solo passione e piacere di condivisione.
Nell?estate del 2003, complice un infelice ? a dir poco - ?ammodernamento? del forum di Automobilismo approdai sul forum di Quattroruote. Era da tempo che lo leggevo ma non ero iscritto. Incuteva quasi timore per la enorme vastità che lo caratterizzava, allora come oggi, rispetto a quello di provenienza, pur essendo, al tempo, decisamente ben frequentato.
In questa nuova sede, ho continuato nella consueta maniera a frequentare il web. Io per quel che sono, senza schermi se non un ?nick?, con la massima, inaffondabile, onestà, con serenità e franchezza, sempre a dire, anzi, scrivere, quello che ho dentro, quel che so, tenendo presente che quanto so lo ho acquisito anche in queste nuove, virtuali, sedi.
E fu proprio questa consapevolezza, questo ?incipit? che, in una riflessione in fondo abbastanza breve, mi fece balenare alla mente il nome di ?me stesso? sulla Rete.
Quindi, non poteva essere che ?meipso?, e per vari motivi: perché, per l?appunto, sta ad indicare me stesso e soprattutto perché ciò che avrei scritto altro non poteva essere che quel che avevo dentro, senza veli, senza schermi (se non quello del pc), senza patemi, senza pregiudizi.
Ad ogni costo ed irriducibilmente.
Credo di aver dato qualcosa, attraverso questo nick, scritto in minuscolo per sottolineare l?umiltà dell?approccio alle tematiche cognitive e, soprattutto, alle modalità divulgative.
O, almeno, spero di aver dato qualcosa; ma di sicuro, ho ricevuto tanto, sicuramente molto di più, infinitamente di più, rispetto a quel poco che ritengo di aver dato.
Ho conosciuto persone, dietro ai nick, squisite, preparate, affabili e molto colte, sicuramente più di me; e mi sono anche imbattuto in individui che hanno sfruttato la ?velatura? fornita dal media in questione per assumere atteggiamenti non del tutto ortodossi. Raramente, devo dire, per fortuna?.
Tutta esperienza, una parte esigua, in fondo, ma importante, spessa, della vita.
Ma il fulcro di questa situazione non è Internet, che altro non è che il mezzo attraverso cui possono palesarsi certe attitudini, potente, si, formidabile, certo, ma pur sempre e solo di un mezzo si tratta; il fulcro, l?humus, di tutto quanto è, fuor di ogni dubbio, l?Automobile. E? per questo che oggi, se possibile, ne sono ancor più affascinato di prima.
La scrivo in maiuscolo, come vedete, perché con questo temine non mi riferisco ad un veicolo in particolare, ma ad un concetto che riveste valenze assai più ampie.
E? la cristallizzazione, compiuta e lavorata, affinata, dall?esperienza di numerosi intenti, di moltissime propensioni, un catalizzatore di sogni, di aspettative, una piccola aiuola dove coltivare almeno una buona parte della propria libertà personale. Eh si, credo davvero che, da ?questa parte del muro?, la percezione sia questa o, almeno, approssimativamente così.
Il problema è l?altra parte del muro, al di là della barricata. Un taglio netto, impietoso, solo a tratti e non molto efficacemente frastagliato da chi opera nel settore; nel centro, chi ci vive, in un modo o nell?altro, ma conserva la passione e vede l?Automobile non come automobile, ovvero un oggetto come tanti; completamente al di là della barricata e anzi, con una vorticosa serie di cazzuole in mano (e un milione di caxxate in testa, per giunta da sole) atte solo ed esclusivamente ad innalzare il muro e renderlo sempre più invalicabile, incrollabile, gli altri.
In una nazione che fonda la sua sopravvivenza sui vari ?gratta e vinci?, declinati in ogni modo ed in ogni come, e sulle tasse dei carburanti e combustibili, oltre che gli altri monopoli, che diluisce la Cultura con dosi massicce di vera e propria barbarie, non potendo disporre di altro, che veste di ?presunti buoni intenti? iniziative che possono avere l?esclusiva valenza, se così si può indicare, di ?testare? il livello di sopportazione della Piazza, impoverendola, e non solo a livello economico, irretendola, rastremandone il campo d?azione produttivo con iniziative che vengono vendute ? e a caro prezzo, per giunta ? come conformate per lo scopo opposto, dichiarando di voler rendere agile un sistema non facendo altro che mutilarlo sistematicamente in ogni piccola ramificazione che presenti il seppur minimo rigoglio di speranza, insomma, in una nazione siffatta non c?è posto per l?Automobile ma, al più, solo per degli incompleti e goffi simulacri, materici e malfatti, cui è stata data persino la funzione di valutare il nostro reddito?.. Ancora una funzione, quindi, che non si aggiunge ma, piuttosto, si sostituisce, alle numerose ed attinenti, nonché tipiche, della vera Automobile che sono andate perdute.
Ecco che occorre sublimare il concetto di Automobile, renderlo più etereo e, purtroppo, discoste dalla fisicità di pistoni, bielle, cilindri e ammortizzatori, così gradita agli appassionati, e chiuderlo in uno scrigno prezioso, al riparo dall?ignoranza, dal pressappochismo, in modo da proteggerlo da un destino che sembra sempre più ineluttabile, ovvero che venga reso solo ed esclusivamente un pallido ricordo, destinato a sbiadirsi con il tempo.
E forse il Forum può darci una mano, in questo contesto che vorrei divenisse un?iniziativa circostanziata e fattiva.
Perché non si può lasciare in mano a dei completi insipienti, capaci di fare ?manovre? che farebbero sganasciare dal ridere persino il ragionier Fantozzi, un patrimonio di così alto valore; lo dico a nome di tutti, in primis il mio, ma, ancor di più, nel nome di mio padre e di mio nonno, che hanno vissuto un?epoca triste, restrittiva, quella tra le due Guerre e del secondo dopoguerra, ma carica di aspettative, di prospettive, e con la vivida forza proiettiva di andare avanti, di non fermarsi. Ed in questo ambito, l?Automobile è stata il simbolo di questa crescita, il vedere concretizzata la propria capacità, lavorativa, culturale, organizzativa, non meno di una bella casa, non meno di vedere i figli ben inseriti, reattivi ed efficienti.
I tempi cambiano?.... Certo, è giusto e naturale.
Ma non facciamo mai morire i sogni. Altrimenti, il tempo che passa non sarà più la struttura su cui articolare il nostro operato e non servirà più ad un bel niente.
Fra le miriadi di siti consultabili ormai da almeno tre lustri ci sono anche quelli delle riviste automobilistiche che hanno affiancato alla forma cartacea anche quella numerica conformata, più o meno bene, per il web.
Utilizzo Internet in maniera ricorrente dall?inizio del ?98, quando acquistai il primo PC personale, in tipologia fissa, dal quale, mediante linea telefonica ordinaria ? quindi lentissima! ? feci i primi passi in questa immensa enciclopedia che è, per l?appunto, la Rete.
Alla fine del 2001 mi iscrissi al forum di Automobilismo, al tempo molto attivo e assai frequentato. Avevo appena acquistato una Honda Civic 1.6 3p, una settima serie.
Cominciai così a condividere le mie esperienze con quelle di numerosissimi altri utenti; opinioni, conoscenze, modi di vedere che si tuffavano e si integravano nell?infinita ed articolatissima marea disponibile grazie a questo nuovo media, così efficace, efficiente.
Ho imparato tanto e tantissimo resta da imparare. L?argomento era quello dell?automobile, ovviamente, ma attraverso di questo ed i suoi molteplici aspetti tecnici si conformavano, più che di sovente, anche altre tematiche, direttamente correlate anche se apparentemente lontane. Ho sempre fornito il mio contributo, la mia esperienza, non da operatore del settore, giacché non lo sono in alcun modo, ma da appassionato; forse l?unica veste, questa, che ti consente un approccio scevro da ?paletti? di tipo economico e commerciale, solo passione e piacere di condivisione.
Nell?estate del 2003, complice un infelice ? a dir poco - ?ammodernamento? del forum di Automobilismo approdai sul forum di Quattroruote. Era da tempo che lo leggevo ma non ero iscritto. Incuteva quasi timore per la enorme vastità che lo caratterizzava, allora come oggi, rispetto a quello di provenienza, pur essendo, al tempo, decisamente ben frequentato.
In questa nuova sede, ho continuato nella consueta maniera a frequentare il web. Io per quel che sono, senza schermi se non un ?nick?, con la massima, inaffondabile, onestà, con serenità e franchezza, sempre a dire, anzi, scrivere, quello che ho dentro, quel che so, tenendo presente che quanto so lo ho acquisito anche in queste nuove, virtuali, sedi.
E fu proprio questa consapevolezza, questo ?incipit? che, in una riflessione in fondo abbastanza breve, mi fece balenare alla mente il nome di ?me stesso? sulla Rete.
Quindi, non poteva essere che ?meipso?, e per vari motivi: perché, per l?appunto, sta ad indicare me stesso e soprattutto perché ciò che avrei scritto altro non poteva essere che quel che avevo dentro, senza veli, senza schermi (se non quello del pc), senza patemi, senza pregiudizi.
Ad ogni costo ed irriducibilmente.
Credo di aver dato qualcosa, attraverso questo nick, scritto in minuscolo per sottolineare l?umiltà dell?approccio alle tematiche cognitive e, soprattutto, alle modalità divulgative.
O, almeno, spero di aver dato qualcosa; ma di sicuro, ho ricevuto tanto, sicuramente molto di più, infinitamente di più, rispetto a quel poco che ritengo di aver dato.
Ho conosciuto persone, dietro ai nick, squisite, preparate, affabili e molto colte, sicuramente più di me; e mi sono anche imbattuto in individui che hanno sfruttato la ?velatura? fornita dal media in questione per assumere atteggiamenti non del tutto ortodossi. Raramente, devo dire, per fortuna?.
Tutta esperienza, una parte esigua, in fondo, ma importante, spessa, della vita.
Ma il fulcro di questa situazione non è Internet, che altro non è che il mezzo attraverso cui possono palesarsi certe attitudini, potente, si, formidabile, certo, ma pur sempre e solo di un mezzo si tratta; il fulcro, l?humus, di tutto quanto è, fuor di ogni dubbio, l?Automobile. E? per questo che oggi, se possibile, ne sono ancor più affascinato di prima.
La scrivo in maiuscolo, come vedete, perché con questo temine non mi riferisco ad un veicolo in particolare, ma ad un concetto che riveste valenze assai più ampie.
E? la cristallizzazione, compiuta e lavorata, affinata, dall?esperienza di numerosi intenti, di moltissime propensioni, un catalizzatore di sogni, di aspettative, una piccola aiuola dove coltivare almeno una buona parte della propria libertà personale. Eh si, credo davvero che, da ?questa parte del muro?, la percezione sia questa o, almeno, approssimativamente così.
Il problema è l?altra parte del muro, al di là della barricata. Un taglio netto, impietoso, solo a tratti e non molto efficacemente frastagliato da chi opera nel settore; nel centro, chi ci vive, in un modo o nell?altro, ma conserva la passione e vede l?Automobile non come automobile, ovvero un oggetto come tanti; completamente al di là della barricata e anzi, con una vorticosa serie di cazzuole in mano (e un milione di caxxate in testa, per giunta da sole) atte solo ed esclusivamente ad innalzare il muro e renderlo sempre più invalicabile, incrollabile, gli altri.
In una nazione che fonda la sua sopravvivenza sui vari ?gratta e vinci?, declinati in ogni modo ed in ogni come, e sulle tasse dei carburanti e combustibili, oltre che gli altri monopoli, che diluisce la Cultura con dosi massicce di vera e propria barbarie, non potendo disporre di altro, che veste di ?presunti buoni intenti? iniziative che possono avere l?esclusiva valenza, se così si può indicare, di ?testare? il livello di sopportazione della Piazza, impoverendola, e non solo a livello economico, irretendola, rastremandone il campo d?azione produttivo con iniziative che vengono vendute ? e a caro prezzo, per giunta ? come conformate per lo scopo opposto, dichiarando di voler rendere agile un sistema non facendo altro che mutilarlo sistematicamente in ogni piccola ramificazione che presenti il seppur minimo rigoglio di speranza, insomma, in una nazione siffatta non c?è posto per l?Automobile ma, al più, solo per degli incompleti e goffi simulacri, materici e malfatti, cui è stata data persino la funzione di valutare il nostro reddito?.. Ancora una funzione, quindi, che non si aggiunge ma, piuttosto, si sostituisce, alle numerose ed attinenti, nonché tipiche, della vera Automobile che sono andate perdute.
Ecco che occorre sublimare il concetto di Automobile, renderlo più etereo e, purtroppo, discoste dalla fisicità di pistoni, bielle, cilindri e ammortizzatori, così gradita agli appassionati, e chiuderlo in uno scrigno prezioso, al riparo dall?ignoranza, dal pressappochismo, in modo da proteggerlo da un destino che sembra sempre più ineluttabile, ovvero che venga reso solo ed esclusivamente un pallido ricordo, destinato a sbiadirsi con il tempo.
E forse il Forum può darci una mano, in questo contesto che vorrei divenisse un?iniziativa circostanziata e fattiva.
Perché non si può lasciare in mano a dei completi insipienti, capaci di fare ?manovre? che farebbero sganasciare dal ridere persino il ragionier Fantozzi, un patrimonio di così alto valore; lo dico a nome di tutti, in primis il mio, ma, ancor di più, nel nome di mio padre e di mio nonno, che hanno vissuto un?epoca triste, restrittiva, quella tra le due Guerre e del secondo dopoguerra, ma carica di aspettative, di prospettive, e con la vivida forza proiettiva di andare avanti, di non fermarsi. Ed in questo ambito, l?Automobile è stata il simbolo di questa crescita, il vedere concretizzata la propria capacità, lavorativa, culturale, organizzativa, non meno di una bella casa, non meno di vedere i figli ben inseriti, reattivi ed efficienti.
I tempi cambiano?.... Certo, è giusto e naturale.
Ma non facciamo mai morire i sogni. Altrimenti, il tempo che passa non sarà più la struttura su cui articolare il nostro operato e non servirà più ad un bel niente.