<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> L?amore ai tempi dell?Alfetta | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

L?amore ai tempi dell?Alfetta

Grattaballe ha scritto:
L'amore ai tempi dell'Alfetta oppure: quanto amore bisognava provare per Alfa Romeo per comprare auto come questa?
Vista di sfuggita passando ad un semaforo, ho perso 4 minuti (arrivando in ritardo al lavoro...) per fare il giro dell'isolato e ripassare dallo stesso incrocio in modo da rivederla con più calma. :D

Molto, ma molto meno di quello che si è dovuto provare per comprare una 155.... ed anche altre, di cui non faccio il nome, molto più recenti ;)
 
Due chicche di questo esemplare, già era poco diffusa ma con un equipaggiamento del genere era ed è proprio bestia rara:

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Grattaballe ha scritto:
Due chicche di questo esemplare, già era poco diffusa ma con un equipaggiamento del genere era ed è proprio bestia rara:
Sarà stata effettivamente poco diffusa ma ricordo, ancora ai tempi della specializzazione, ahimè oltre 20 anni fa, di aver fatto un tragitto Napoli-Salerno proprio su una versione simile, era del padre di uno dei miei colleghi, primario chirurgo ;)
 
Grattaballe ha scritto:
Di più, di più... sempre su base Alfetta.

Devo correggerti.

Questa è un'Alfa 6 e non è esatto dire che è su base Alfetta.
Infatti il passo e le carreggiate sono differenti e non ha lo schema transaxle, pur mantenendo la geometria del ponte De Dion e il parallelogramma di watt.

Inoltre questa vettura non era equipaggiata con il 4 cilindri Bialbero bensì studiata in origine per alloggiare il 6 cilindri busso, che esordi proprio su tale vettura.

Questo per mettere un po' di chiarezza.
 
Certo non è identica ma lo schema sospensivo anteriore e posteriore, il taglio delle portiere, i volumi, quello che oggi si definirebbe "il pianale" sono gli stessi. Le testine della sospensione anteriore sono identiche, ad esempio.
Sarebbe come dire che la Montreal non era su base Giulia e l'Arna non era su base AlfaSud. E' evidente che non ne erano la copia perfetta e non avevano tra loro la somiglianza di Alfetta e Giulietta ma il telaio e le soluzioni adottate erano quelle.
 
Grattaballe ha scritto:
Certo non è identica ma lo schema sospensivo anteriore e posteriore, il taglio delle portiere, i volumi, quello che oggi si definirebbe "il pianale" sono gli stessi. Le testine della sospensione anteriore sono identiche, ad esempio.
Sarebbe come dire che la Montreal non era su base Giulia e l'Arna non era su base AlfaSud. E' evidente che non ne erano la copia perfetta e non avevano tra loro la somiglianza di Alfetta e Giulietta ma il telaio e le soluzioni adottate erano quelle.
Si, la Alfa 6 viene definita su base Alfatta senza transaxle e passo più lungo di una decina di cm.
 
L'Alfa 6 è stata la macchina del Presidente Pertini, Ricordiamola invece e ricordiamo che le sue concorrente erano la Fiat 132 e poi l'Argenta mentre all'estero c'era questa che non è che brillasse proprio per linea!
 
Il ragazzo ha capito le sensazioni che trasmette una vera Alfa e il ricordo va alla mia Alfetta 1.8 blu scuro con interni in tessuto blu del 1975 un auto perfetta 120mla km. in tre anni zero problemi. Oggi per puro piacere ho ancora un Alfa Romeo sportiva ma con la scritta Milano sul Logo.
 
Sono commosso . Mio padre ne acquisto' una nel 1976 colore blu le mans ,interni texalfa con l'adesivo al vetro da far invidia a chi la guardava.Adesiivo riportava la scritta "ARIA CONDIZIONATA".Allora era roba dell'altro mondo.Io,neopatentato, me ne innamorai subito della sua linea aggressiva e soprattutto del rombo del motore 1.6 bilatero.Anche il terminale di scarico con la parte finale rivolta in basso contribuiva ad alzare la polvere quando la macchina passava aumentando l'effetto potenza.Io la rubavo spesso a mio padre e scorrazzavo con gli amici.Qualcuno ,ricordo portava anche la 1750 del padre.Pero'l'auto andava domata e sul bagnato scodava facilmente e perdeva aderenza.Se oggi mi permetto di dire di saper guidare lo devo tutto all'Alfetta.
 
larft ha scritto:
Sono commosso . Mio padre ne acquisto' una nel 1976 colore blu le mans ,interni texalfa con l'adesivo al vetro da far invidia a chi la guardava.Adesiivo riportava la scritta "ARIA CONDIZIONATA".Allora era roba dell'altro mondo.Io,neopatentato, me ne innamorai subito della sua linea aggressiva e soprattutto del rombo del motore 1.6 bilatero.Anche il terminale di scarico con la parte finale rivolta in basso contribuiva ad alzare la polvere quando la macchina passava aumentando l'effetto potenza.Io la rubavo spesso a mio padre e scorrazzavo con gli amici.Qualcuno ,ricordo portava anche la 1750 del padre.Pero'l'auto andava domata e sul bagnato scodava facilmente e perdeva aderenza.Se oggi mi permetto di dire di saper guidare lo devo tutto all'Alfetta.
Mi permetto di dissentire sul fatto che l'Alfetta scoda facilmente...... secondo me è vero proprio il contrario!
La serie 105 (Giulia e derivate) hanno il retrotreno molto più ballerino di quello dell'Alfetta, che grazie alla disposizione transaxle del retrotreno rende quest'ultimo granitico e a prova di pivello.
Le scodate con l'Alfetta te le devi andare proprio a cercare......
 
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