La morte del'ing. Ghidella riporta in evidenza l'importanza della conoscenza del prodotto.
I finanziari, i patiti della new economy (che non contenta dei disastri compiuti sta risorgendo in ottima salute), sostengono che per il manager la conoscenza tecnica del prodotto non solo sia inutile, ma addirittura dannosa in quanto la legge dei numeri non può farsi condizionare dai tecnicismi.
Ghidella era un ottimo tecnico, provava le auto, sapeva cosa serve per fare un prodotto apprezzato molto più di inutili uffici marketing, aveva i suoi gusti e li metteva in pratica.
Risultato: la Thema, la berlina più bella e veloce del tempo; non contento della versione turbo ie fece anche la 8.32 con il V8 Ferrari. La Delta, inclusa l'insuperata integrale che tornò a vincere nei rallies quando la concorrenza c'era davvero, ed era planetaria. La Prisma, esempio di come si possano fare versioni "derivate" con ottimi risultati.
Esempio anche di come la Lancia poteva convivere con un gruppo generalista come Fiat ed ottenere risultati commerciali e sportivi di grande livello.
Oggi chi è in grado non dico di realizzare, ma anche di concepire questi progetti in Lancia? Quell'incompetente di Francois che non distingue una Flavia da una Sebring e crede che la Flaminia e la 300 derivino dallo stesso concetto ispiratore?
Nella lotta tra Ghidella e Romiti (che non distingueva la maniglia posteriore della 147) fu purtroppo il primo a soccombere, con i risultati che sappiamo.
Oggi non c'è lotta: c'è solo Marchionne, che però non mi sembra abbia l'umiltà e l'intelligenza almeno di delegare ad un tecnico (in Italia ce n'è ancora qualcuno) che non sembri un venditore di shampo francese.
Saluti
I finanziari, i patiti della new economy (che non contenta dei disastri compiuti sta risorgendo in ottima salute), sostengono che per il manager la conoscenza tecnica del prodotto non solo sia inutile, ma addirittura dannosa in quanto la legge dei numeri non può farsi condizionare dai tecnicismi.
Ghidella era un ottimo tecnico, provava le auto, sapeva cosa serve per fare un prodotto apprezzato molto più di inutili uffici marketing, aveva i suoi gusti e li metteva in pratica.
Risultato: la Thema, la berlina più bella e veloce del tempo; non contento della versione turbo ie fece anche la 8.32 con il V8 Ferrari. La Delta, inclusa l'insuperata integrale che tornò a vincere nei rallies quando la concorrenza c'era davvero, ed era planetaria. La Prisma, esempio di come si possano fare versioni "derivate" con ottimi risultati.
Esempio anche di come la Lancia poteva convivere con un gruppo generalista come Fiat ed ottenere risultati commerciali e sportivi di grande livello.
Oggi chi è in grado non dico di realizzare, ma anche di concepire questi progetti in Lancia? Quell'incompetente di Francois che non distingue una Flavia da una Sebring e crede che la Flaminia e la 300 derivino dallo stesso concetto ispiratore?
Nella lotta tra Ghidella e Romiti (che non distingueva la maniglia posteriore della 147) fu purtroppo il primo a soccombere, con i risultati che sappiamo.
Oggi non c'è lotta: c'è solo Marchionne, che però non mi sembra abbia l'umiltà e l'intelligenza almeno di delegare ad un tecnico (in Italia ce n'è ancora qualcuno) che non sembri un venditore di shampo francese.
Saluti