lellom ha scritto:
....ci si quota anche per dividere i guadagni....ancor prima però per dividere i debiti e soprattutto per crearseli quei debiti 8)...ma prima di tutto per dividere la RESPONSABILITA' e per creare una distinzione tra la proprietà dell'azienda(gli azionisti) e il management...l'ideale sarebbero le public company anglosassoni(tanti azionisti che hanno piccoli pacchetti che non ne permettono il controllo) dove questa distinzione è netta e quindi vengono meno i conflitti di interesse....quasi sempre però sono pochi azionisti e famiglie a controllare di fatto le grandi aziende e il management con tutto ciò che comporta....parlando degli investimenti privati come i nostri,caro Fra,in questo momento storico di crisi economica,non c'è mattone o titolo di stato che possa farti guadagnare come la borsa....investire oggi in tutte quelle aziende sottoquotate,vuol dire ritrovarsi ricchi quando la crisi finirà(ma già oggi ci sono balzi a 3 cifre in poche settimane) e torneranno ai valori normali....non è così semplice,of course,ma se ci sai fare un pò fai la fortuna,credimi
il discorso qui sarebbe lunghissimo.. tenterò di riassumere in poche righe il mio pensiero ed il perchè non voglio rischiare.
In un paese come l'Italia, dove la concorrenza ed il libero mercato è solo sulla carta, dove gli AD e i membri del CDA di una azienda sono sempre gli stessi in un'altra azienda.. sai dirmi che concorrenza ci dovrebbe essere, o che libero mercato esiste?? Tu AD, come fai a fare gli interessi di una società che vende e nel contempo di quella che compra, visto che sei a capo di entrambe?? Vero, si divide anche la responsabilità.. ma come mai poi quando si fallisce, gli unici ad essere trombati sono i piccoli investitori, e non i manager che hanno provocato quel fallimento?? Inoltre qui son tutti bravi a fare i capitalisti.. con i soldi degli altri.. i nostri in pratica.
Sai, ti racconto un aneddoto.. il mio direttore di banca mi aveva consigliato di investire in Ferrari.. ma io ero già informato della situazione finanziaria della suddetta ed ho rifiutato anche con toni abbastanza coloriti ed accesi..
in definitiva, non mi va affatto di rischiare di rimanere con le chiappe all'aria, tendando la fortuna di investire in aziende sottoquotate oggi, per via della crisi, sperando che passata questa si alzeranno, primo perchè le perdite che avrei quando le suddette sono in crisi non saranno facilmente riguadagnabili quando si riprenderanno.. secondo perchè in base ad alcune stime il 2009 sarà l'anno più nero ed il 30%circa delle aziende non si riprenderà più, se non con indebitamenti paurosi.. da dividere ovviamente col privato
i balzi a tre cifre che dici tu accadono soprattutto in momenti di congiunture particolari.. vedi il caso odierno Fiat o il più celeberrimo fuoco di paglia Vw che bruciò tutti in salita ma altrettanto velocemente in discesa pochi giorni dopo.. beato chi ha venduto quando era ancora in ascesa.
Per questi motivi io preferisco un investimento che dia minor guadagno annuo, ma più sicuro a lungo termine - il mattone - o un soddisfacente % annuo, titoli di stato esteri, e sufficientemente sicuro a breve e medio termine.. saluti!!!