leolito ha scritto:
macpiston ha scritto:
Faccio l'ingegnere progettista (non nel campo auto però). Mi stupirei grandemente se scoprissi che le auto (di qualsiasi marca) fossero progettate per una percorrenza superiore ai 100mila km senza cambiare parti meccaniche. Anzi nel libretto dei tagliandi sono già previste delle sostituzioni.
Ovvio che puoi fare anche 500mila km ma ci sarà anche chi dopo 10 o 20mila km deve sostituire qualche pezzo (ad esempio la frizione

).
Interessante intervento.
Eccetto la frizione oppure materiale continuamente soggetto ad attrito (come i freni) non sono molto d'accordo su questa pianificazione "a tempo". Per me risulta assai ridicola sotto il profilo "tecnico".
Disegnare componentistica a "tempo" e' troppo rischioso, non penso nessun costruttore sia cosi' irresponsabile.
Che ci siano plastiche che si scollano, sensori che si starano, cablaggi che si ossidano, vernici che si sfogliano, vetri che si scollano, ecc. ecc. ecc. lo posso capire.
Non accettare, ma si' posso capirlo: dopotutto non e' possible talvolta predirre e programmare
tutte le possibili variazioni di uso ....
Abito da anni nell'est, circondato da mezzi che girano in condizioni "miracolose", eppur continuano ad andare .... e sono convinto abbiano ampiamente superato i limiti di 'lifetime' previsti dal progettista.
Quando vedete in giro un bella e arzilla "vecchietta" (chesso', una Fiat 500!), non pensate abbia superato il limite "temporale" che il designer aveva in mente? Non credo un ingegnere che si reputi tale faccia progetti "a tempo" ...
A mio parere hai frainteso il concetto espresso da macpiston, che poi è lo stesso che ho espresso io qualche post fa.
La progettazione "a tempo" esiste davvero nell'elettronica, soprattutto in quella di largo consumo a basso costo, ormai è noto che i telefonini hanno un tempo di vita che è praticamente stabilito in anticipo via software, che i navigatori satellitari dopo un paio di aggiornamenti cominciano a dare i numeri ed a fari passare da Atene se vuoi andare da Roma a Milano giusto per convincerti a comprarne uno nuovo.......... Nell'auto non credo si sia arrivati a questo punto.
Il concetto è che un progettista deve stare nei costi previsti in modo che il prodotto finale rientri in un prezzo che gli consenta di stare sul mercato.
Per stare nei costi prende a parametro la vita media dell'oggetto e dimensiona il tutto secondo questa aspettativa media di vita, considerando, ovviamente, un certo margine di sicurezza. E' il concetto dell' expected lifetime.
Non ha senso progettare un'auto che debba necessariamente durare 500mila km senza dover cambiare nulla, si potrebbe benissimo fare, sarebbe semplicissimo, ma allo stesso tempo quest'auto sarebbe costosissima da realizzare e quindi impossibile da vendere a prezzi "umani".
E' per questo che le case fanno le loro brave analisi statistiche che dimostrano che un'auto del segmento B in media vive 12 anni e percorre non oltre 250mila km. La progettazione di quell'auto sarà basata su questi dati, ma non è quella che tu chiami "una progettazione a tempo", è solo una progettazione che non si assume oneri e costi per ottenere risultati che a nessuno (o quasi) interesseranno perchè nessuno (o quasi) supererà quell'expected lifetime.
Che poi nell'uso specifico un esemplare (o anche più d'uno) possa raddoppiare o triplicare l'expected lifetime, questo non cambia nulla, ci sarà anche quello che non arriverà nemmeno alla metà ed anche questo non cambia nulla.
Sul discorso del materiale di consumo la storia è simile, si stabilisce una durata che sia accettabile per il potenziale cliente, nell'esempio della frizione possiamo dire che un'auto di segmento B mediamente percorre non oltre 20.000 km/anno almeno la metà dei quali in città ed è ritenuto accettabile dal potenziale cliente dover rifare la frizione ogni 5 anni.... ecco che viene fuori un disco che deve reggere i 100.000 km di uso medio, che poi lo stesso disco che può durarne solo 40.000 se lo usa un neopatentato o anche 200.000 se l'auto circola solo in autostrada.
Il discorso dei veicoli che si vedono nell'Est europeo non c'entra molto, per il semplice fatto che la maggior parte di quei veicoli di originale non hanno più nulla o quasi, spessissimo nemmeno il telaio, sono dei veri e propri collages di pezzi raccattati ovunque. Contemplando la sostituzione, periodica o a rottura, di ogni componente, qualsiasi auto diventa eterna a prescindere dalla progettazione e dall'expected lifetime.
Ovviamente l'expected lifetime dipende dalla categoria di auto, una segmento E con motore di grossa cilindrata a gasolio, avrà un'aspettativa di vita sia in termini di km che di anni, diversa da una segmento B. Verosimilmente l'usura sarà più marcata nell'unità di tempo perchè queste auto percorrono più km/anno (in media), la manutenzione sarà curata bene (di solito) ed i relativi costi sono più accettati dal cliente-tipo, eccetera.
Ecco perchè il concetto di progettazione "expected lifetime based" non ha nulla di ridicolo, anzi, sarebbe più ridicolo progettare citycar dimensionando la durata su chilometraggi da TIR.
Saluti