<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Incidente Roma GPL | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Incidente Roma GPL

La diossina quando c’è stato l’evento è stata rilasciata. Per poi rientrare nella norma grazie all’operato dei vdf
purtroppo non posso mettere dei link, ma basta inserire su google diossina e roma e trovi i dati
 



Tutte le domande senza risposta sull’esplosione del distributore gpl divia dei Gordiani, a Roma: perché l’impianto antincendio non ha funzionato? Sarebbe dovuto azionarsi in automatico quando è partito il primo incendio, e invece niente. c’è stato un incidente durante il rifornimento? Un camion ha urtato la colonnina del gas o si è strappato un tubo? Com’è possibile che in un’area così piccola, a poca distanza da un quartiere densamente abitato, si trovassero un deposito di GPL, una ditta per il recupero di metalli con presenza di bombole di acetilene, una scuola primaria e una materna, e di fronte un centro sportivo? Certificati e protocolli di sicurezza erano aggiornati e rispettati?

ll giorno dopo le macerie in via dei Gordiani, la pensilina del distributore volata a 500 metri di distanza, i pezzi di lamiera sparsi ovunque, le finestre dei palazzi adiacenti implosi, i controsoffitti di negozi e uffici crollati, i livelli di diossina nell'aria, impongono prepotentemente un interrogativo:


ma se l'impianto saltato in aria era regolarmente autorizzato, se la distanza da strade ed edifici era rispettata, come è possibile che l'effetto dell'esplosione sia stato così devastante, abbia provocato così tanti feriti e solo per miracolo non abbia fatto una strage?

Valeria Di Sarli, ingegnera dell'Istituto di scienze e tecnologie per l'energia e la mobilità sostenibili del Cnr, risponde così: «Quanto accaduto a Roma è, con ogni probabilità, il risultato di un errore umano.




[…] Tuttavia, senza voler creare allarmismi, è evidente che esiste un problema legato alla gestione dei distributori di gpl […]».



Che pochi non sono e, ovunque, sono situati in quartieri periferici a una distanza dalla sede stradale e dagli edifici che — come prevede la legge — varia dai 15 agli 80 metri a seconda dei metri cubi del deposito.




Come quello del Prenestino in Italia ci sono 4.564 impianti di distribuzione di gpl (senza self-service perché questo, come misura di sicurezza in più, è vietato), molti autorizzati da tempo ma cresciuti del 10 per cento negli ultimi cinque anni con il diffondersi delle auto a doppia alimentazione […].

«Affermare che bisognerebbe spostare tutti gli impianti fuori dai centri urbani è una semplificazione e, per certi versi, anche un'ipotesi irrealistica - osserva l'ingegnera Di Sarli - Bisognerebbe piuttosto chiedersi se gli utenti sarebbero disposti a percorrere distanze significative soltanto per fare rifornimento.

Credo sia necessario trovare un compromesso. È altrettanto importante interrogarsi sulle condizioni di chi lavora in questi impianti o li rifornisce: si tratta di attività che richiedono un'elevata lucidità e che comportano inevitabilmente stress e affaticamento. Sono fattori da non sottovalutare quando si maneggia un gas come il gpl che - per semplificare - è liquido all'interno della cisterna ma, una volta rilasciato, si disperde immediatamente nell'atmosfera. Forse è giunto il momento di riconsiderare alcune concessioni».

Perché molte delle autorizzazioni regolarmente firmate dai Comuni e nel pieno rispetto della legge sono assai datate e, nel frattempo, il livello di urbanizzazione delle periferie è decuplicato, con palazzi, negozi, supermercati, persino scuole e centri sportivi (come al Prenestino) che si sono sempre più pericolosamente avvicinati agli impianti, di fatto sempre meno isolati.

C'è un dato che stride su tutti: distanza di sicurezza da strade ed edifici fissata dalla legge a non più di 80 metri, l'invito rinnovato ancora ieri dalla Protezione civile a rimanere in casa con le finestre chiuse e a condizionatori spenti per chi abita fino a tre chilometri dal luogo del disastro.

«Mi pare la rappresentazione evidente che venerdì, oltre all'impianto di via dei Gordiani, sono esplose anche tutte le contraddizioni sulle norme relative a questo tipo di installazioni — dice Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio — Dalle mappature degli impianti che stanno venendo fuori si evince come queste strutture (seppure all'aperto) sono sempre più in mezzo ad abitazioni e ad attività non fosse altro perché sono le case ad avanzare verso di loro.

Vale per il gpl ma anche per gli impianti di benzina e gasolio, li abbiamo espulsi dai centri urbani verso le periferie ma la verità è che abbiamo espulso verso quei quartieri anche una enorme fetta di popolazione a basso reddito. Alle periferie accolliamo adesso pure questo rischio».

Decongestionare il territorio, studiosi e tecnici concordano, è l'unica soluzione possibile: «Mappatura aggiornata degli impianti, messa in sicurezza, revisione delle autorizzazioni più datate. E redistribuzione di quelli troppo vicini alle case».
(Repubblica.it 06/07/2025)
 
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evidenziazione mediatica dei casi problematici che riguardano le nuove modalità di mobilità ( incendi di batterie , estrazione, riciclo) quando le tecnologie più vecchie non sono esenti da rischi, anzi, provocano morti e feriti come accaduto di recente
Senza dubbio alcuno. Chi vive in problema e non cerca la soluzione è parte del problema stesso. Ordine e pulizia sono le basi di una buona tecnica. Sempre.
 
Tutte le domande senza risposta sull’esplosione del distributore gpl divia dei Gordiani, a Roma: perché l’impianto antincendio non ha funzionato? Sarebbe dovuto azionarsi in automatico quando è partito il primo incendio, e invece niente. c’è stato un incidente durante il rifornimento? Un camion ha urtato la colonnina del gas o si è strappato un tubo? Com’è possibile che in un’area così piccola, a poca distanza da un quartiere densamente abitato, si trovassero un deposito di GPL, una ditta per il recupero di metalli con presenza di bombole di acetilene, una scuola primaria e una materna, e di fronte un centro sportivo? Certificati e protocolli di sicurezza erano aggiornati e rispettati?....
Un articolo pieno di disinformazione pura, complimenti.
 
Un articolo pieno di disinformazione pura, complimenti.
Ah quindi le cause sarebbero? Mi devo essere perso qualcosa nel thread, scusa.

P.S articolo/i di qualche giorno fa e cmq sembra che sia stato un errore umano. C’è stato un errore umano alla base dell’esplosione del distributore della Eco Gasauto in via dei Gordiani. La polizia scientifica sta analizzando le immagini catturate venerdì scorso dalle telecamere di sorveglianza del deposito di ferro adiacente alla stazione di servizio. https://tg24.sky.it/cronaca/2025/07/08/roma-benzina-esplosione-video-valvola-errore-umano

È altrettanto importante interrogarsi sulle condizioni di chi lavora in questi impianti o li rifornisce: si tratta di attività che richiedono un'elevata lucidità e che comportano inevitabilmente stress e affaticamento. Sono fattori da non sottovalutare quando si maneggia un gas come il gpl che - per semplificare - è liquido all'interno della cisterna ma, una volta rilasciato, si disperde immediatamente nell'atmosfera. Forse è giunto il momento di riconsiderare alcune concessioni».
 
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Il secondo monitoraggio, i cui risultati sono stati diffusi domenica 6 luglio, hanno fatto emergere un valore di diossina pari a 0,1 pg/m3, quindi anche al di sotto di quanto si registra normalmente in ambiente urbano.
 
Quando andavo a metano, carburante molto più osteggiato del gpl (per molti erano la stessa roba) su cui girava tantissima disinformazione, c'erano alcuni metanisti che seguivano il mantra meno siamo meglio è.
Io non l'ho mai capito, ho sempre cercato di parlare bene del metano evitando però di parlarne con chi aveva le sue convinzioni e mai avrebbe acquistato una vettura bifuel.
Perfino l'addetto al rifornimento raccomandava di dire in giro che non si rispramiava.
Boh vittimismo allo stato puro.
 
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