Non credo di comprendere appieno questa domanda.
Il problema, in generale, è che c'è una risorsa prodotta nel punto A che deve essere trasportata nel punto B, questo lo hai con la corrente, il gas, la benzina, il grano o i portachiavi.
Questo è un problema ma non è irrisolvibile, o si fa in modo che la risorsa venga prodotta direttamente nel punto B (cosa non sempre accettabile), oppure migliori l'infrastruttura, cioè il modo con cui la trasporti.
Nel caso specifico,
Ghittoni ha detto che alla Spagna è mancato un programma di adeguamento della rete al recente modo di produrre energia, così come non si è mai preso troppo seriamente in considerazione il collegamento con la Francia.
Ricapitolando, il problema di ieri non sembra (ad ora) dovuto alle centrali di produzione, sia perché se una centrale elettrica ha un problema, questo non è diffuso (se si guasta una diga in Friuli non si rompe, contemporaneamente, una centrale a gas in Emilia), sia perché se una centrale elettrica ha un guasto, c'è un addetto che se ne accorge (se si blocca una pala eolica o si ferma un reattore nucleare qualcuno lo nota e lo segnala subito).
Il problema di ieri sembra (e questo è ancora da approfondire) dovuto all'infrastruttura, questo si può migliorare (con escavatori, cavi di rame, centrali di smistamento, ecc...).
Per ora è un "rischio costante" (come scrivi tu), ma se questo rischio si aumenta o si riduce dipenderà da quanto la Spagna vorrà investire sulla rete elettrica.