FurettoS
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La notizia circola da un pò ma non ho avuto il tempo di informarmi, vero è che da quando è apparsa la sovralimentazione nei diesel, gioia di tutti i gasolisti incalliti, si è presentato quasi in maniera congenita il problema del turbo lag (ritardo nella risposta del motore rispetto all'immediata richiesta di potenza nei bassi regimi e alla pressione dell?acceleratore; in pratica, finchè non sale di giri, il motore non spinge) un problema che inizialmente non ha destato molto interesse ma che nel corso di anni di sviluppo e nell'acerrima battaglia con il fratellastro a benzina ha iniziato ad assumere un certo peso.
Gli ingegneri si sono così attrezzati e sbizzarriti applicando soluzioni di vario genere portando nei motori a gasolio l'introduzione, inizialmente, di turbine a geometria variabile ed arrivando a turbine twin-scroll, doppie turbine di dimensioni diverse (una piccola a bassa inerzia per i regimi più bassi e una grande per quelli più alti) che lavorano in tandem o addirittura tre turbine (come sulla Bmw 550d).
Soluzioni molto ricercate ma che alla fine non hanno debellato "in todo" il problema poichè di base rimane un principio cardine e cioè, nello spunto da fermo i gas di scarico hanno poca energia e quindi non si riesce a pompare subito nel motore aria in quantità sufficiente per rendere pronta ed immediata la risposta del motore.
A questo annoso problema chiaramente ci sta studiando su anche Audi e forse una pezza sembrano avercela messa grazie all'adozione di un "turbo elettrico", definizione un pò impropria poichè in verità elettrico non è il turbo ma una sorta di "volumetrico" gestito dalla centralina che sostanzialmente "pompa" aria nella turbina non appena si accelera e quindi già ai bassi regimi. In questo modo la turbina ha subito la spinta necessaria per dare lo spunto al motore.
Soluzione piuttosto semplice ma efficace, quindi tutto a posto verrebbe da dire... non proprio. La batteria dedicata funziona a 24 V e non è "piccola" oltretutto è previsto che l?energia per il compressore arrivi dal recupero dell?energia cinetica in frenata quindi bisogna attrezzarsi per giocare molto sul fattore "elettrico".
Di positivo c'è che chi lo ha provato ne è rimasto entusiasta poichè la spinta che il motore offre è immediata ed istantanea, sembra che in un'ipotetica partenza al semaforo di due identiche vetture, una dotata del tradizionale biturbo e l'altra con il biturbo elettrico, quest'ultima ė capace di rifilare la lunghezza di oltre due macchine nell'arco dei primi 3? di accelerazione! Però.
Sperando che Audi risolva presto le problematiche dovute alle batterie ed alle tensioni in gioco questa soluzione potrebbe essere adottata praticamente ovunque nei diesel della casa, diffondendo finalmente l'eterna e tanto attesa sigla Bi-TDI!
Attached files /attachments/1424222=17241-turbo elettrico_2.jpg /attachments/1424222=17240-turbo_elettrico.jpg /attachments/1424222=17242-Vilumetrico_audi.jpg
Gli ingegneri si sono così attrezzati e sbizzarriti applicando soluzioni di vario genere portando nei motori a gasolio l'introduzione, inizialmente, di turbine a geometria variabile ed arrivando a turbine twin-scroll, doppie turbine di dimensioni diverse (una piccola a bassa inerzia per i regimi più bassi e una grande per quelli più alti) che lavorano in tandem o addirittura tre turbine (come sulla Bmw 550d).
Soluzioni molto ricercate ma che alla fine non hanno debellato "in todo" il problema poichè di base rimane un principio cardine e cioè, nello spunto da fermo i gas di scarico hanno poca energia e quindi non si riesce a pompare subito nel motore aria in quantità sufficiente per rendere pronta ed immediata la risposta del motore.
A questo annoso problema chiaramente ci sta studiando su anche Audi e forse una pezza sembrano avercela messa grazie all'adozione di un "turbo elettrico", definizione un pò impropria poichè in verità elettrico non è il turbo ma una sorta di "volumetrico" gestito dalla centralina che sostanzialmente "pompa" aria nella turbina non appena si accelera e quindi già ai bassi regimi. In questo modo la turbina ha subito la spinta necessaria per dare lo spunto al motore.
Soluzione piuttosto semplice ma efficace, quindi tutto a posto verrebbe da dire... non proprio. La batteria dedicata funziona a 24 V e non è "piccola" oltretutto è previsto che l?energia per il compressore arrivi dal recupero dell?energia cinetica in frenata quindi bisogna attrezzarsi per giocare molto sul fattore "elettrico".
Di positivo c'è che chi lo ha provato ne è rimasto entusiasta poichè la spinta che il motore offre è immediata ed istantanea, sembra che in un'ipotetica partenza al semaforo di due identiche vetture, una dotata del tradizionale biturbo e l'altra con il biturbo elettrico, quest'ultima ė capace di rifilare la lunghezza di oltre due macchine nell'arco dei primi 3? di accelerazione! Però.
Sperando che Audi risolva presto le problematiche dovute alle batterie ed alle tensioni in gioco questa soluzione potrebbe essere adottata praticamente ovunque nei diesel della casa, diffondendo finalmente l'eterna e tanto attesa sigla Bi-TDI!
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