<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il risultato degli errori di M. | Il Forum di Quattroruote

Il risultato degli errori di M.

.........ecco uno studio della Fim Cisl che finalmente rivela il risultato della disastrosa gestione di Marchionne che non da ascolto a quanto suggeriscono i partecipanti del Forum di QR, che cancella modelli insostituibili, non fa uscire modelli indispensabili, e quello che fa uscire è inutile ecc ecc che insomma, sta affossando le fabbriche italiane di FCA:
Oltre 2700 assunzioni a tempo indeterminato e un balzo della produzione del 66%, con la cassa integrazione crollata
a quota 10 per cento.

cut
Stabilimento d Melfi (Basilicata,) negli ultimi dodici mesi ha sfornato 390.000 vetture (+217% sul 2014), a partire da Jeep Renegade e 500X. Inuovi contratti sono stati 1848.
cut
Sevel di Atessa (Chieti), dove nasce il Ducato. Con oltre 260.800 (+13,51%) veicoli nel 2015 si è bissato il record di produzione del 2014.

Beh.. naturalmente, se dava ascolto a quanto leggiamo qui i risultati sarebbero stati totalmente diversi, ma, tra previsioni incerte e dietrologie sospette , oggi questi sono i dati
i numeri sono tratti un articolo odierno di La Stampa, i commenti (ovviamente opinabili) sono personali :D
 
Che ha fatto tutto questo inchiap... ehm, raggirando la Chrysler per una cifra che potrebbe essere il PIL di uno stato medio africano, l'hanno scritto? :D

Coi soldi degli altri siam tutti capaci, eh... :thumbup:
 
Secondo me il bilancio andrebbe fatto analizzando i dati degli 11 anni del suo mandato.
A Melfi e' dal 1993 che si producono oltre 300.000 Punto all'anno, ma poi qualcuno ha deciso di non dare seguito al modello piu' rappresentativo della Fiat, di cui comunque ne sono state prodotte ancora 100.000 nel 2015.
Sappiamo tutti che ha preso in mano il marchio quando era praticamente fallito salvandolo grazie alle sue capacita' finanziarie e dopo una buona partenza con nuova Panda e GPunto, gia' pronte, si arriva a 159, Bravo, Delta e Mito che non riescono a far breccia come sperato.
Poi arriva la grande crisi economica e i rubinetti vengono chiusi e diversi modelli o non vengono aggiornati o non vengono piu' prodotti.
Poi Marchionne cala un nuovo jolly con l'acquisizione di Chrysler, che apre nuove prospettive per il futuro, ma sul breve periodo la situazione rimane molto critica con largo uso di cassa integrazione, e lo stabilimento di Termini Imerese che viene chiuso.
Finalmente dal 2014 qualcosa ha iniziato a muoversi, anche se con enorme ritardo rispetto alla concorrenza, con l'arrivo di 500L , Renegade e 500X. All'appello manca ancora la tanto sospirata Giulia del rilancio Alfa Romeo, che dopo la presentazione a giugno 2015 non e' ancora entrata in produzione (le ultime notizie parlano del 22 febbraio).

Insomma dopo gli anni piu' bui di crisi internazionale (per la verita' ancora in corso) e di piani industriali puntualmente smentiti si poteva chiudere oppure investire su un rilancio che ovviamente in questo momento da dei numeri interessanti in confronto agli anni precedenti, ma dovranno essere conformati e rafforzati nei prossimi 2 anni per non mettere a rischio la sopravvivenza del gruppo.
...... mercoledi 27 gennaio ne sapremo di piu', dopo l'aggiornamento del piano industriale.
Incrociamo le dita e speriamo bene!!
 
Grattaballe ha scritto:
Che ha fatto tutto questo inchiap... ehm, raggirando la Chrysler per una cifra che potrebbe essere il PIL di uno stato medio africano, l'hanno scritto? :D

Coi soldi degli altri siam tutti capaci, eh... :thumbup:

beh non è che la Chrysler abbondasse di pretendenti nel 2009 :D
 
Non parlerei di "errori di Marchionne", ma di scelte o strategie.

Ha fatto delle scelte, principalmente di natura economica, ed ha ottenuto questi risultati.

Avesse fatto altre scelte oggi avremmo altri risultati. Magari migliori, magari peggiori, chissà.

Di sicuro, nel 2015/2016, Alfa continua ad avere due/tre modelli, di cui uno di nicchia e gli altri venduti solo in Italia (e con numeri abbastanza modesti).
Lancia ha un solo modello, a cavallo tra i segmenti A e B, anch'esso italocentrico.
Fiat ha una gamma più estesa, ma al di fuori dell'Italia pochissimi modelli di successo.
Si vivacchia, sinchè dura.

è una scelta precisa, non una casualità, in ogni caso.
 
Ha il merito di aver tolto i libri dal tribunale.

Dopo di quello doveva cedere il passo..perchè se La Stampa scrive del successone della 500L,X e Renegade..che è innegabile ma si dimentica di dire che sostiuiscono la IDEA MUSA,SEDICI e MULTIPLA che bene o male tutte insieme vendevano più di 8000 esemplari al mese..

Si dimenticano dei 5 anni di cassa a Mirafiori..e che forse ricomincieranno a lavorare per un Suv Maserati..che per quanto bello quanto potranno lavorare??

E che l'unico stabilimento che lavora è Melfi??

Uno su 4!!!
 
tolo52meo ha scritto:
.........ecco uno studio della Fim Cisl che finalmente rivela il risultato della disastrosa gestione di Marchionne che non da ascolto a quanto suggeriscono i partecipanti del Forum di QR, che cancella modelli insostituibili, non fa uscire modelli indispensabili, e quello che fa uscire è inutile ecc ecc che insomma, sta affossando le fabbriche italiane di FCA:
Oltre 2700 assunzioni a tempo indeterminato e un balzo della produzione del 66%, con la cassa integrazione crollata
a quota 10 per cento.

cut
Stabilimento d Melfi (Basilicata,) negli ultimi dodici mesi ha sfornato 390.000 vetture (+217% sul 2014), a partire da Jeep Renegade e 500X. Inuovi contratti sono stati 1848.
cut
Sevel di Atessa (Chieti), dove nasce il Ducato. Con oltre 260.800 (+13,51%) veicoli nel 2015 si è bissato il record di produzione del 2014.

Beh.. naturalmente, se dava ascolto a quanto leggiamo qui i risultati sarebbero stati totalmente diversi, ma, tra previsioni incerte e dietrologie sospette , oggi questi sono i dati
i numeri sono tratti un articolo odierno di La Stampa, i commenti (ovviamente opinabili) sono personali :D

Solo per dovere di correttezza lessicale: le assunzioni a tempo determinato sono a tempo indeterminato finché non viene deciso unilateralmente e arbitrariamente (salvo ipotesi del tutto marginali) di determinarne la cessazione, offrendo in cambio una mancetta.

Il Jobs act è questo. Può piacere o no, ma è meglio non fare il gioco delle tre carte. "A tempo indeterminato" ora ha un altro significato.
 
Nick_Name ha scritto:
Solo per dovere di correttezza lessicale: le assunzioni a tempo determinato sono a tempo indeterminato finché non viene deciso unilateralmente e arbitrariamente (salvo ipotesi del tutto marginali) di determinarne la cessazione, offrendo in cambio una mancetta.

Il Jobs act è questo. Può piacere o no, ma è meglio non fare il gioco delle tre carte. "A tempo indeterminato" ora ha un altro significato.
correttezza lessicale consentimi di dire un filo ideologica....l'art. 18 ha tutelato i lavoratori di arese e di termini imerese ? no , sai meglio di me che il posto di lavoro nel settore manifatturiero è garantito solo dalla produzione di prodotti che reggono il mercato .
 
danilorse ha scritto:
Secondo me il bilancio andrebbe fatto analizzando i dati degli 11 anni del suo mandato.
A Melfi e' dal 1993 che si producono oltre 300.000 Punto all'anno, ma poi qualcuno ha deciso di non dare seguito al modello piu' rappresentativo della Fiat, di cui comunque ne sono state prodotte ancora 100.000 nel 2015.
Sappiamo tutti che ha preso in mano il marchio quando era praticamente fallito salvandolo grazie alle sue capacita' finanziarie e dopo una buona partenza con nuova Panda e GPunto, gia' pronte, si arriva a 159, Bravo, Delta e Mito che non riescono a far breccia come sperato.
Poi arriva la grande crisi economica e i rubinetti vengono chiusi e diversi modelli o non vengono aggiornati o non vengono piu' prodotti.
Poi Marchionne cala un nuovo jolly con l'acquisizione di Chrysler, che apre nuove prospettive per il futuro, ma sul breve periodo la situazione rimane molto critica con largo uso di cassa integrazione, e lo stabilimento di Termini Imerese che viene chiuso.
Finalmente dal 2014 qualcosa ha iniziato a muoversi, anche se con enorme ritardo rispetto alla concorrenza, con l'arrivo di 500L , Renegade e 500X. All'appello manca ancora la tanto sospirata Giulia del rilancio Alfa Romeo, che dopo la presentazione a giugno 2015 non e' ancora entrata in produzione (le ultime notizie parlano del 22 febbraio).

Insomma dopo gli anni piu' bui di crisi internazionale (per la verita' ancora in corso) e di piani industriali puntualmente smentiti si poteva chiudere oppure investire su un rilancio che ovviamente in questo momento da dei numeri interessanti in confronto agli anni precedenti, ma dovranno essere conformati e rafforzati nei prossimi 2 anni per non mettere a rischio la sopravvivenza del gruppo.
...... mercoledi 27 gennaio ne sapremo di piu', dopo l'aggiornamento del piano industriale.
Incrociamo le dita e speriamo bene!!

Come spesso accade, la tua analisi è molto "oggettiva" e realista. Sinceri complimenti. Hai valutato bene i pro e i contro di un manager comunque sicuramente abile, ma a volte forse troppo sicuro di sé.
 
pilota54 ha scritto:
Come spesso accade, la tua analisi è molto "oggettiva" e realista. Sinceri complimenti. Hai valutato bene i pro e i contro di un manager comunque sicuramente abile, ma a volte forse troppo sicuro di sé.
Ti ringrazio !!
 
franco58pv ha scritto:
Nick_Name ha scritto:
Solo per dovere di correttezza lessicale: le assunzioni a tempo determinato sono a tempo indeterminato finché non viene deciso unilateralmente e arbitrariamente (salvo ipotesi del tutto marginali) di determinarne la cessazione, offrendo in cambio una mancetta.

Il Jobs act è questo. Può piacere o no, ma è meglio non fare il gioco delle tre carte. "A tempo indeterminato" ora ha un altro significato.
correttezza lessicale consentimi di dire un filo ideologica....l'art. 18 ha tutelato i lavoratori di arese e di termini imerese ? no , sai meglio di me che il posto di lavoro nel settore manifatturiero è garantito solo dalla produzione di prodotti che reggono il mercato .

Non era questo il mio discorso. Nè mi pare si legga questo tra le righe.

Facevo semplicemente notare che presentare alcune assunzioni come "a tempo indeterminato" ora come ora è un'operazione di marketing, perché fa riferimento a una nozione che aveva un particolare significato (e che quindi ha un forte impatto evocativo), la quale, tuttavia, nel contesto attuale ne ha un altro.

Mi pare quindi che un filo condizionata da valutazioni ideologiche sia la tua lettura del diritto al reintegro nel caso di licenziamento illegittimo (che, anche se può sembrare strano, non riguarda la tutela del posto di lavoro in sè... Non so se mi spiego. Forse no. pazienza, siamo OT).
 
Nick_Name ha scritto:
franco58pv ha scritto:
Nick_Name ha scritto:
Solo per dovere di correttezza lessicale: le assunzioni a tempo determinato sono a tempo indeterminato finché non viene deciso unilateralmente e arbitrariamente (salvo ipotesi del tutto marginali) di determinarne la cessazione, offrendo in cambio una mancetta.

Il Jobs act è questo. Può piacere o no, ma è meglio non fare il gioco delle tre carte. "A tempo indeterminato" ora ha un altro significato.
correttezza lessicale consentimi di dire un filo ideologica....l'art. 18 ha tutelato i lavoratori di arese e di termini imerese ? no , sai meglio di me che il posto di lavoro nel settore manifatturiero è garantito solo dalla produzione di prodotti che reggono il mercato .

Non era questo il mio discorso. Nè mi pare si legga questo tra le righe.

Facevo semplicemente notare che presentare alcune assunzioni come "a tempo indeterminato" ora come ora è un'operazione di marketing, perché fa riferimento a una nozione che aveva un particolare significato (e che quindi ha un forte impatto evocativo), la quale, tuttavia, nel contesto attuale ne ha un altro.

Mi pare quindi che un filo condizionata da valutazioni ideologiche sia la tua lettura del diritto al reintegro nel caso di licenziamento illegittimo (che, anche se può sembrare strano, non riguarda la tutela del posto di lavoro in sè... Non so se mi spiego. Forse no. pazienza, siamo OT).
no sei stato chiarissimo , riapro e chiudo velocemente ot : il mio intervento era per segnalare che attorno al job act ed all'art. 18 si fanno sempre troppo disquisizioni che inevitabilmente sono contrassegnate dalle proprie idee politiche (tutto molto lecito)
La mia personale idea è che nel mondo del lavoro privato a tempo indeterminato non c'è nulla, ma non c'era nemmeno prima , questo ovviamente vale sia per chi è contro il job act sia per chi è a favore , che poi fca abbia imbellettato il tutto non ci piove , però a melfi non è stato quel disastro che pronosticava landini , anzi....ma il segreto sono la 500x ed il renegade non il job act o l'art 18
Chiudo ot
 
nessuno discute il grande successo di 500X e Renegade, molti oltrettutto che vanno forte anche fuori dai nostri confini.

il tema è che per questi due modelli made in Italy abbiamo una tipo fatta in brasile (la bravo era di cassino) una delta che non c'è più una giulietta e una mito delle quali non si conoscono le sorti, lo stesso dicasi per la GPunto, lo stabilmento di mirafiori il cui rilancio è stato ulteriomente rimandato.

Il resto panda a parte è tutto prodotto all'estero. Per una panda italiana abbiamo perso 500L, e Ypsilon. La 500 sappiamo tutti che ha passaporto polacco...

Insomma mi sembrano numeri un po' in chiaroscuro.
 
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