Sono nell' area Z e stavolta non mi oppongo, non creo difese, lascio che l'orrore, tutto l'orrore, s'impadronisca di me.......
Certo si può anche cercare di quantizzare il dolore e la rabbia che così assalgono, ma mi risulta francamente impossibile!
Questo senso di nausea misto al pianto che prende alla vista di ciò che l'uomo, e solo l'uomo, è stato capace di concepire, si accresce all'ascolto delle parole di Simone, la nostra valida guida durante la visita di questo campo di sterminio, alla periferia di Berlino.
Ancor di più ferisce il negativismo di alcune frange, che tutt'ora rinnegano l'esistenza dell'Olocausto, arrivando addirittura al tentativo di distruggere le evidenti testimonianze del suo funesto passaggio nella storia recente, persino mediante ferite che, con grande oculatezza, il governo tedesco evita di curare, affinchè restino lì, evidenti, a monito, sotto gli occhi di tutti.
Poi apprendo di denti d'oro, di veleno artatamente adoprato in piccole dosi per prolungare l'agonia, di montagne di cenere davanti agli sbigottiti soldati russi, di eccidi financo durante l'ultima fuga, del pozzo della morte, dove si moriva a testa in giù sui cadaveri putrescenti, dei pali di tortura, etc....., precipitando di sadismo in sadismo, di fatti in misfatti, che renderebbero Belzebù e la sua coorte dei dilettanti al confronto!
Lo giuro, è passata una settimana da questa esperienza, ma il solo ricordo ancora mi fa rinvenire intatti l'odio e l'assoluta disperazione che quei maledetti campi trasmettono!
Come tutto questo sia accaduto, come la disumanità, che pure permea ancora i nostri giorni, si sia potuta esprimere a quei nefasti e mostruosi livelli, resta ancora un mistero.
Ma di una cosa sono certo anch'io: non si deve e non si potrà mai cancellare questa pagina assurda, per umana dignità, per commozione commemorazione, ma, soprattutto, per evitare che le inevitabili dittature, dono dei ricorsi della storia, possano di nuovo giungere a tanto!
Saluti a tutti: Francesco
Certo si può anche cercare di quantizzare il dolore e la rabbia che così assalgono, ma mi risulta francamente impossibile!
Questo senso di nausea misto al pianto che prende alla vista di ciò che l'uomo, e solo l'uomo, è stato capace di concepire, si accresce all'ascolto delle parole di Simone, la nostra valida guida durante la visita di questo campo di sterminio, alla periferia di Berlino.
Ancor di più ferisce il negativismo di alcune frange, che tutt'ora rinnegano l'esistenza dell'Olocausto, arrivando addirittura al tentativo di distruggere le evidenti testimonianze del suo funesto passaggio nella storia recente, persino mediante ferite che, con grande oculatezza, il governo tedesco evita di curare, affinchè restino lì, evidenti, a monito, sotto gli occhi di tutti.
Poi apprendo di denti d'oro, di veleno artatamente adoprato in piccole dosi per prolungare l'agonia, di montagne di cenere davanti agli sbigottiti soldati russi, di eccidi financo durante l'ultima fuga, del pozzo della morte, dove si moriva a testa in giù sui cadaveri putrescenti, dei pali di tortura, etc....., precipitando di sadismo in sadismo, di fatti in misfatti, che renderebbero Belzebù e la sua coorte dei dilettanti al confronto!
Lo giuro, è passata una settimana da questa esperienza, ma il solo ricordo ancora mi fa rinvenire intatti l'odio e l'assoluta disperazione che quei maledetti campi trasmettono!
Come tutto questo sia accaduto, come la disumanità, che pure permea ancora i nostri giorni, si sia potuta esprimere a quei nefasti e mostruosi livelli, resta ancora un mistero.
Ma di una cosa sono certo anch'io: non si deve e non si potrà mai cancellare questa pagina assurda, per umana dignità, per commozione commemorazione, ma, soprattutto, per evitare che le inevitabili dittature, dono dei ricorsi della storia, possano di nuovo giungere a tanto!
Saluti a tutti: Francesco