...Agnelli.
Suicidio o omicidio?
Supponendo omicidio, verrebbe da chiedersi chi lo volesse morto e perchè, dato che era da sempre fuori dalla cosiddetta STANZA DEI BOTTONI, del potere di Famiglia.
Mah!
su «sette» l'anticipazione del Programma di Minoli dedicato al caso
Il giallo di Edoardo Agnelli
Un'inchiesta tv riapre le domande
A dieci anni dalla scomparsa, dubbi ancora irrisolti
MILANO - Un «insofferente che soffriva», uno che «non vedeva possibilità di una vita felice» (Lapo Elkann, nipote). Un «adolescente perenne», un «Pollicino che si doveva confrontare con la grande storia di una grande famiglia» (Vittorino Andreoli, psichiatra). Uno che «si ribellava verso le cose costituite» (Lupo Rattazzi, cugino).
Edoardo Agnelli, figlio di Gianni e Marella Caracciolo, era di tutto questo un po'. Classe 1954. Un uomo stretto fra solitudine e filosofia, affascinato dalle religioni, deluso dalla vita. La mattina del 15 novembre 2000 si alzò di buon'ora nella sua villa, collina torinese. Infilò la giacca sul pigiama e «scappò» dalla scorta, si mise alla guida della sua Croma, imboccò la Torino-Savona e tirò dritto fino al chilometro 44,800. In quel punto - territorio di Fossano - c'è un viadotto alto 73 metri. Ed è fra i ciottoli e le erbacce ai piedi dei suoi pilastri che il corpo di Edoardo viene trovato, quella stessa mattina, dal pastore Luigi Asteggiano.
Sono passati dieci anni ma è come se il tempo si fosse fermato. Le domande restano le stesse. È stato un suicidio? E come mai nessuno lo ha visto quando ha accostato, è sceso, ha scavalcato il guardrail e si è buttato? Perché non è stata fatta l'autopsia? E se invece fosse stato un omicidio? Seguendo quest'ipotesi si finisce negli orari che non tornano: per esempio il pastore che dichiara di averlo trovato fra le otto e le otto e mezzo mentre il telepass dell'autostrada segna il passaggio della Croma alle 8.59. Poi c'è la scorta che non lo segue: come mai?
La lista delle domande senza risposta è ben più lunga. Le ha messe tutte in fila Giovanni Minoli con la sua La storia siamo noi. La puntata di giovedì 23 settembre si intitolerà L'ultimo volo (Raidue, ore 23.30) e sarà dedicata al giallo di Edoardo Agnelli, alla sua vita bruciata e a quel che resta del suo ricordo. Sette, il magazine del Corriere della Sera in edicola domani, anticipa l'inchiesta tivù con un lungo servizio (Decennale di un suicidio presunto). Nelle sue pagine un'intervista a Minoli, la ricostruzione del caso, fotografie di casa Agnelli, parte dell'intervista rilasciata a Raidue da Lapo Elkann e il profilo psicologico di Edoardo a cura di Vittorino Andreoli.
Suicidio o omicidio?
Supponendo omicidio, verrebbe da chiedersi chi lo volesse morto e perchè, dato che era da sempre fuori dalla cosiddetta STANZA DEI BOTTONI, del potere di Famiglia.
Mah!
su «sette» l'anticipazione del Programma di Minoli dedicato al caso
Il giallo di Edoardo Agnelli
Un'inchiesta tv riapre le domande
A dieci anni dalla scomparsa, dubbi ancora irrisolti
MILANO - Un «insofferente che soffriva», uno che «non vedeva possibilità di una vita felice» (Lapo Elkann, nipote). Un «adolescente perenne», un «Pollicino che si doveva confrontare con la grande storia di una grande famiglia» (Vittorino Andreoli, psichiatra). Uno che «si ribellava verso le cose costituite» (Lupo Rattazzi, cugino).
Edoardo Agnelli, figlio di Gianni e Marella Caracciolo, era di tutto questo un po'. Classe 1954. Un uomo stretto fra solitudine e filosofia, affascinato dalle religioni, deluso dalla vita. La mattina del 15 novembre 2000 si alzò di buon'ora nella sua villa, collina torinese. Infilò la giacca sul pigiama e «scappò» dalla scorta, si mise alla guida della sua Croma, imboccò la Torino-Savona e tirò dritto fino al chilometro 44,800. In quel punto - territorio di Fossano - c'è un viadotto alto 73 metri. Ed è fra i ciottoli e le erbacce ai piedi dei suoi pilastri che il corpo di Edoardo viene trovato, quella stessa mattina, dal pastore Luigi Asteggiano.
Sono passati dieci anni ma è come se il tempo si fosse fermato. Le domande restano le stesse. È stato un suicidio? E come mai nessuno lo ha visto quando ha accostato, è sceso, ha scavalcato il guardrail e si è buttato? Perché non è stata fatta l'autopsia? E se invece fosse stato un omicidio? Seguendo quest'ipotesi si finisce negli orari che non tornano: per esempio il pastore che dichiara di averlo trovato fra le otto e le otto e mezzo mentre il telepass dell'autostrada segna il passaggio della Croma alle 8.59. Poi c'è la scorta che non lo segue: come mai?
La lista delle domande senza risposta è ben più lunga. Le ha messe tutte in fila Giovanni Minoli con la sua La storia siamo noi. La puntata di giovedì 23 settembre si intitolerà L'ultimo volo (Raidue, ore 23.30) e sarà dedicata al giallo di Edoardo Agnelli, alla sua vita bruciata e a quel che resta del suo ricordo. Sette, il magazine del Corriere della Sera in edicola domani, anticipa l'inchiesta tivù con un lungo servizio (Decennale di un suicidio presunto). Nelle sue pagine un'intervista a Minoli, la ricostruzione del caso, fotografie di casa Agnelli, parte dell'intervista rilasciata a Raidue da Lapo Elkann e il profilo psicologico di Edoardo a cura di Vittorino Andreoli.