<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> il demanio mette in vendita: .......le dolomiti... | Il Forum di Quattroruote

il demanio mette in vendita: .......le dolomiti...

già i russi son interessati per sfruttar la zona

con mega residence extralusso riservati

a magnati e megamiliardari e creazione

di città di lusso per spodestar il monopolio

di cortina oramai supersfruttata.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201006articoli/56235girata.asp
 
DOLOMITI, DA TOFANE A SORAPIS
Anche le montagne entrano a far parte dei beni trasferibili alle autonomie: si va dalle Tofane al monte Cristallo alla Croda Rossa el Sorapis, all?Alpe di Faloria, tutti nel bellunese, in zona Cortina.
 
Zahlavova Strycova ha scritto:
già i russi son interessati per sfruttar la zona

con mega residence extralusso riservati

a magnati e megamiliardari e creazione

di città di lusso per spodestar il monopolio

di cortina oramai supersfruttata.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201006articoli/56235girata.asp

io avrei una proposta..

ma perche' prima di vendere beni pubblici i nostri disamministratori non si vendono il loro deretano?
 
Zahlavova Strycova ha scritto:
DOLOMITI, DA TOFANE A SORAPIS
Anche le montagne entrano a far parte dei beni trasferibili alle autonomie: si va dalle Tofane al monte Cristallo alla Croda Rossa el Sorapis, all?Alpe di Faloria, tutti nel bellunese, in zona Cortina.
E voi venite nelle Dolomiti Friulane che sono praticamente incontaminate ;)
 
In molte località europee sopravvivono delle proprietà collettive. Vicinie, regole, partecipanze, consorterie,comunelle sono alcuni dei nomi che le contraddistinguono. A Cortina sono le Regole d'Ampezzo. Qui boschi e pascoli sono da secoli proprietà collettiva della comunità originaria.
La proprietà e l'uso collettivo delle risorse forestali e pascolive rappresentò per lunghi secoli la fonte essenziale dei mezzi di sopravvivenza per la popolazione ampezzana, regolamentò, inoltre, il rapporto fra l'uomo e l'ambiente, permise un uso sostenibile del territorio naturale della valle.
Questo ordinamento dalle origini antiche, stabilisce diritti collettivi di godere e di gestire il territorio. Le terre non possono essere vendute, né sono soggette a mutamenti di destinazione: è un patrimonio naturale, culturale ed economico.
Un patrimonio in comproprietà, da trasmettere ai figli dove uso conservativo e produttivo coincidono.
L'origine delle Regole d'Ampezzo è da ricercare nella necessità dei primi abitanti stabili della conca di organizzare un utilizzo comune di boschi e pascoli.
Le difficoltà di sopravvivenza legate all'ambiente montano favorirono un utilizzo collettivo e indiviso del territorio.
Inizialmente le Regole erano due, Ambrizola ? Falzarego e Larieto, poi crebbero: oggi sono undici e, da circa vent'anni, sono unite in comunanza.
I Regolieri sono i capifamiglia discendenti dall'antico ceppo ampezzano, che amministrano il patrimonio comunitario secondo i Laudi, le antiche leggi approvate dall'assemblea costituita dai capifamiglia.

Le Regole gestiscono oggi circa 16.000 ettari di bosco, con taglio e vendita del legname e selvicoltura naturalistica del patrimonio forestale. Alcune malghe sono ancora utilizzate per il pascolo del bestiame, mantenendo l'antica attività primaria che, negli ultimi decenni, ha conosciuto un notevole calo. Tra le finalità delle Regole vi sono la conservazione e la promozione della lingua, della cultura e delle tradizioni ampezzane.

L'istituto regoliero è riconosciuto dal diritto dello Stato italiano attraverso specifiche leggi che ne tutelano la particolare realtà. Dal 1990 le Regole gestiscono anche il Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo.
 
RobyTs67 ha scritto:
In molte località europee sopravvivono delle proprietà collettive. Vicinie, regole, partecipanze, consorterie,comunelle sono alcuni dei nomi che le contraddistinguono. A Cortina sono le Regole d'Ampezzo. Qui boschi e pascoli sono da secoli proprietà collettiva della comunità originaria.
La proprietà e l'uso collettivo delle risorse forestali e pascolive rappresentò per lunghi secoli la fonte essenziale dei mezzi di sopravvivenza per la popolazione ampezzana, regolamentò, inoltre, il rapporto fra l'uomo e l'ambiente, permise un uso sostenibile del territorio naturale della valle.
Questo ordinamento dalle origini antiche, stabilisce diritti collettivi di godere e di gestire il territorio. Le terre non possono essere vendute, né sono soggette a mutamenti di destinazione: è un patrimonio naturale, culturale ed economico.
Un patrimonio in comproprietà, da trasmettere ai figli dove uso conservativo e produttivo coincidono.
L'origine delle Regole d'Ampezzo è da ricercare nella necessità dei primi abitanti stabili della conca di organizzare un utilizzo comune di boschi e pascoli.
Le difficoltà di sopravvivenza legate all'ambiente montano favorirono un utilizzo collettivo e indiviso del territorio.
Inizialmente le Regole erano due, Ambrizola ? Falzarego e Larieto, poi crebbero: oggi sono undici e, da circa vent'anni, sono unite in comunanza.
I Regolieri sono i capifamiglia discendenti dall'antico ceppo ampezzano, che amministrano il patrimonio comunitario secondo i Laudi, le antiche leggi approvate dall'assemblea costituita dai capifamiglia.

Le Regole gestiscono oggi circa 16.000 ettari di bosco, con taglio e vendita del legname e selvicoltura naturalistica del patrimonio forestale. Alcune malghe sono ancora utilizzate per il pascolo del bestiame, mantenendo l'antica attività primaria che, negli ultimi decenni, ha conosciuto un notevole calo. Tra le finalità delle Regole vi sono la conservazione e la promozione della lingua, della cultura e delle tradizioni ampezzane.

L'istituto regoliero è riconosciuto dal diritto dello Stato italiano attraverso specifiche leggi che ne tutelano la particolare realtà. Dal 1990 le Regole gestiscono anche il Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo.

si chiamano in gergo: PATRIZIATI , in svizzera ce ne son tantissimi
e ben funzionanti.
 
http://forum.quattroruote.it/posts/list/35295.page

C'era già ... l'avevo introdotta io la notizia.
 
skid32 ha scritto:
Zahlavova Strycova ha scritto:
già i russi son interessati per sfruttar la zona

con mega residence extralusso riservati

a magnati e megamiliardari e creazione

di città di lusso per spodestar il monopolio

di cortina oramai supersfruttata.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201006articoli/56235girata.asp

io avrei una proposta..

ma perche' prima di vendere beni pubblici i nostri disamministratori non si vendono il loro deretano?
Manco se lo regalano !!!!!!!!
 
Comunque, secondo me, hanno visto troppe volte il film SCUOLA DI LADRI quando Banfi vuole vendere il carcere .................
 
ecco chi ci rimette sempre il deretano

risultati-elezioni-2008.jpg
 
skid32 ha scritto:
Zahlavova Strycova ha scritto:
già i russi son interessati per sfruttar la zona

con mega residence extralusso riservati

a magnati e megamiliardari e creazione

di città di lusso per spodestar il monopolio

di cortina oramai supersfruttata.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201006articoli/56235girata.asp

io avrei una proposta..

ma perche' prima di vendere beni pubblici i nostri disamministratori non si vendono il loro deretano?

Piu' che altro, perche' invece di vender montagne non vendono le migliaia di palazzi dello Stato inutilizzati e lasciati a fare la muffa o, peggio, andare in malora nel disinteresse generale, come l'edificio del Poligono della Cagnola, uno dei palazzi piu' belli di Milano ormai praticamente da demolire? :(
 
Ci sono anche i palazzi nei beni posti in vendita dal demanio ..... ci sentiremo stranieri a casa nostra?
 
G5 ha scritto:
Ci sono anche i palazzi nei beni posti in vendita dal demanio ..... ci sentiremo stranieri a casa nostra?

perché dovremmo sentirci stranieri?
perché il demanio dello Stato trasferisce dei beni agli enti locali?

qualcuno sa che i laghi sono già stati trasferiti alle competenze regionali, e non per questo si sono visti spuntare navigli da guerra kazaki?
 
Il secondo passo, giacché l'ente locale non riesce a gestire le sue attuali proprietà sarà la cessione di tutti quei beni che potranno ben remunerare le casse.
 

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