<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il collasso del ghiacciaio | Il Forum di Quattroruote

Il collasso del ghiacciaio

Non solo ghiacciai, anche pendii vari, vedi inondazioni fangose, e frane varie tra la VdA e Gran Sasso, tanto per citare un paio d'esempi...
ah sicuro, le sfighe non hanno limite, xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
quello che hai scritto non centre nulla con le calamita' naturali.
 
a5ceb8a12e6ce119441b3b9ee06c31a5-567457455e_highres-data.jpg

Brienz/Brinzauls, 12 maggio 2023. Il villaggio nella Svizzera sudorientale rischia di essere sepolto dal crollo della vicina montagna..

La Svizzera è fortemente esposta ai pericoli naturali. Le frane e le cadute di massi si verificano ovunque sulle montagne..

25 anni fa, un’alluvione ha provocato la morte di 13 persone in un paese di montagna sul confine italo-svizzero. Da quel giorno Gondo è diventato il simbolo nazionale della lotta contro le catastrofi. La solidarietà dimostrata dalla popolazione svizzera resta fino ad oggi senza precedenti. Da questo evento gli esperti hanno tratto importanti insegnamenti..

f_-villaggio-gondo-alluvione-frana-ottobre-mwcj.jpg




23 agosto 2017: nel villaggio grigionese di Bondo, in Val Bregaglia, si verifica una delle frane più grandi degli ultimi 130 anni. Dal Piz Cengalo si staccano oltre tre milioni di metri cubi di roccia - il volume di circa 3’000 case unifamiliari. Il villaggio di Bondo sfugge di poco alla distruzione. Otto persone perdono la vita lungo un sentiero escursionistico sul Piz Cengalo.

Nella nuova perizia del 2023, di ben 60 pagine, spiccano due parole: «rischio inaccettabile.» La perizia è stata scritta dal geologo svizzero francofono Thierry Oppikofer per la procura pubblica dei Grigioni.
Egli scrive: «La frana del 23 agosto 2017 si è annunciata ripetutamente con numerose cadute di massi e frane..»
La nuova perizia contraddice la valutazione iniziale della procura dei Grigioni, la quale aveva chiuso le indagini nel 2019, cioè due anni dopo la tragedia di Bondo, affermando che «la frana non era prevedibile.» La decisione d’archiviazione si basava su una perizia di esperti dell’Ufficio cantonale delle foreste e dei pericoli naturali (AWN), i quali potrebbero essere indagati per omicidio colposo (vedi inchiesta; Beobachter 9/2021 e 26/2024: testo giornalista Stefanie Hablüzel.)

276226a39588a8be46fc2e2aaa451f6b-image_20180813phf9118-data.jpg



Ho lavorato a Flims un anno fa...

«La più grande catastrofe naturale della Svizzera degli ultimi decenni»

Questo era il titolo della Schweizer Illustrierte nell'aprile del 1939 dopo che un'enorme massa rocciosa di circa 100.000 m3 si staccò dal Flimserstein e tuonò sul villaggio di Fidaz.

Il materiale caduto ha catturato la casa dei bambini "Sunnehüsli" a Fidaz (Flims).
La casa è stata completamente distrutta e 18 persone sono state uccise. Fortunatamente, tre bambini sono stati salvati quasi illesi dal cumulo di macerie.

Al fine di proteggere il villaggio da ulteriori partenze spontanee delle masse rocciose disciolte, la parete rocciosa fu poi bombardata con un cannone di fanteria per abbatterla prematuramente.

img_4kq_fjihadjf.jpg




Comunque non solo la Svizzera..
Provincia di Como: 15 paesi a rischio frane

 
Ultima modifica:
Massimo rispetto per gli abitanti dei territori colpiti da queste catastrofi.
Due notazioni.
La gravità è una condizione fisica che si è sempre presentata e continuerà a farlo anche in futuro. In secondo luogo, per fare un esempio a noi caro, le dolomiti si sono sgretolate ben prima che inventassimo termini come global warming, cementificazione, transizione, etc etc.

Riguardo alla velocità con cui accadono questi fenomeni non ho ne dati ne idee precise ma so che da millenni c'è un andamento di crescita delle temperature e che una volta raggiunto il punto critico, quando viene meno l'equilibrio, gli eventi subiscono un accelerazione. È una fatto del tutto naturale e su cui nulla possiamo.
 
Purtroppo l'innalzamento delle temperature e l'aumento dei fenomeni estremi, porta ad un'accelerazione di fenomeni che sono normali, in montagna, ma meno frequenti.

La cosa che mi ha colpito maggiormente, però, è la capacità degli svizzeri di gestire l'emergenza.
Quando è scattato l'allarme, il paese è stato evacuato senza ritardi e polemiche, portando in salvo pure le mucche con gli elicotteri...

...in Italia saremmo stati capaci di fare altrettanto?
 
No, e non per colpa delle Protezione Civile o chi sia addetto all'evacuazione, ma per la retrograda mentalità dell'italico cittadino.
E la cosa mi spiace.
Beh, la PC non è responsabile, i sistemi di monitoraggio e di preallerta esistono, mancano i piani di gestione di evacuazione di massa e la renitenza atavica dei nostri connazionali.
 
Beh, la PC non è responsabile, i sistemi di monitoraggio e di preallerta esistono, mancano i piani di gestione di evacuazione di massa e la renitenza atavica dei nostri connazionali.
I piani ci sono eccome, ogni comune li ha e sono coordinati con province e regioni ... quello che manca è la capacità di farli rispettare.
Basti vedere i piani sul Vesuvio, potenzialmente un emergenza di livello europeo ma certamente nazionale. Hanno organizzato esercitazioni anche per l'evacuazione ma alla fine hanno evacuato 3 gatti.
 
I piani ci sono eccome
Non sempre, spesso solo sulla carta o sul sito del comune o dell'arpa. Garantito, dove abito io, zona già plurialluvionata, nessuna amministrazione locale, di nessun colore, ha mai inviato opuscoli, organizzato incontri nelle circoscrizioni, fatto educazione nelle scuole...
 
Back
Alto