<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il «Mezzogiorno di fuoco» di Obama | Il Forum di Quattroruote

Il «Mezzogiorno di fuoco» di Obama

Per la Cnn il presidente come Gary Cooper dà una prova di forza che prelude al salvataggio della General Motors

WASHINGTON ? Due cose colpiscono nel discorso di Obama: la fiducia da lui riposta nella Fiat, salvatrice della Chrysler, e la denuncia degli speculatori, gli hedge funds e altri gruppi d?investimento, che non hanno accettato i sacrifici da lui richiesti. Il presidente ha descritto la casa torinese come una grande compagnia internazionale all'avanguardia delle tecnologie: «tecnologie che trasferirà per un valore di miliardi di dollari» alla casa di Detroit, e produrrà vetture negli Stati Uniti. E si è scagliato contro i fondi ad alto rischio che hanno costretto la Chrysler a dichiarare bancarotta, nella vana speranza di ottenere di più per i prestiti da loro concessi.

IL FILM - Secondo la Cnn, questo di Obama è stato un «Mezzogiorno di fuoco», da un celebre film western con Gary Cooper che racconta la storia di uno sceriffo che da solo libera la sua città da una banda di fuorilegge. Una prova di forza decisiva, che prelude a un altro salvataggio, quello della General Motors, tra un mese esatto. Il presidente ha assicurato che la bancarotta della Chyrsler sarà «rapida e ordinata» ? da 30 a 60 giorni davanti al tribunale federale di New York ? e darà il via «alla sua partnership sostenibile e con grandi possibilità di successo con la Fiat». Lo Stato, che figurerà nel nuovo Consiglio d?amministrazione, è pronto a stanziare altri 8 miliardi di dollari, in aggiunta ai 4 precedenti.

RINASCITA - E? chiaro che dalla fusione tra un?icona dell?auto Usa e l'icona dell?auto italiana Obama si aspetta una rinascita dell?intera industria americana, con macchine avanzate e a basso consumo capaci di competere in tutto il mondo. Una scommessa sia per lui sia per Marchionne, l?architetto del rilancio della Fiat, a cui probabilmente verrà affidata la Chrysler. Ma il presidente si aspetta ancora di più: uno stile di lavoro, di rapporti tra managment e sindacato che siano un modello per la General Motors, e che non solo mantenga gli attuali 30 mila posti di lavoro ma che li aumenti. Ai contribuenti Usa Obama ha anche garantito che i soldi da loro versati alla Chrysler verranno restituiti prima che la Fiat divenga l?azionista di riferimento. Senza dubbio, il tribunale di New York non boicotterà lo sceriffo che riporta ordine a Detroit. Gli speculatori che, a differenza delle grandi banche, non hanno voluto perdere il 68 per cento dei prestiti, non saranno privilegiati vis a vis a tutti gli altri che si sono addossati un sacrificio enorme. Grazie anche alla Fiat, e alla Cerberus, l?odierna proprietaria della Chrysler, e alla Daimler, la precedente, che hanno rinunciato alla loro parte, la task force della auto di Obama ha oggi gettato le basi per la ripresa dell'economia americana. Wall Street è ancora nei guai, la crisi non verrà sicuramente superata quest?anno, ma Main street, il Paese reale, che produce, può incominciare a sperare nel futuro.
 
Fiat-Chrysler, accordo fatto - Obama: «Unica via d'uscita»

MILANO - L'accordo è stato raggiunto. Fiat e Chrysler hanno trovato l'intesa a lungo inseguita negli ultimi mesi. Come anticipato nella tarda mattinata di mercoledì dal Corriere della Sera, il presidente Usa Barack Obama alle 18 ora italiana ha annunciato la firma dell'accordo tra le due case automoblistiche. «Sono lieto di annunciare che Chrysler e Fiat hanno raggiunto un accordo di partnership» ha detto Obama. «Con questa alleanza Chrysler avrà Oggi sono stati fatti i passi&#8194;forti chance di successo per un brillante futuro. necessari per ridare a Chrysler una nuova vita: Fiat è l'unica possibilità di salvezza». «Fiat ha già trasferito la nuova tecnologia a Chryler» ha poi aggiunto. Il presidente Usa ha anche invitato i consumatori a comprare americano: «Abbiamo fatto grandi progressi. Chrysler e Gm ce la faranno».

MARCHIONNE - «È un momento storico per il Gruppo Fiat e per l'industria italiana. Quest'operazione rappresenta una soluzione costruttiva e importante ai problemi che da alcuni anni affliggono non soltanto Chrysler ma l'intera industria automobilistica mondiale». Così l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, commenta l'accordo raggiunto con la casa automobilistica di Detroit. «L'alleanza - continua Marchionne - permetterà di mettere insieme la tecnologia Fiat, che è tra le più innovative e avanzate al mondo, le sue piattaforme e i suoi propulsori per vetture piccole e medie nonchè la sua vasta rete di distribuzione in America Latina e in Europa con il grande patrimonio della Chrysler, che ha una forte presenza in Nord America e lavoratori pieni di talento e di impegno». L'alleanza strategica globale tra Fiat e Chrysler avverrà «tramite la cessione accelerata di sostanzialmente tutti i beni di Chrysler a una Newco», che al closing dell'operazione assegnerà a Fiat una quota pari al 20%. Così una nota del gruppo Fiat, che precisa che la casa italiana potrà ottenere un'ulteriore partecipazione del 15% e ha l'opzione di acquistare un ulteriore 16% (esercitabile dal primo gennaio 2013 al 30 giugno 2016). «Insieme ai nostri nuovi partner della Chrysler lavoreremo per valorizzare l'enorme potenziale di quest'alleanza - ha detto Marchionne - e per reintrodurre sul mercato nordamericano alcuni dei nostri marchi più famosi, inclusa l'Alfa Romeo e la Cinquecento, che ha vinto numerosi premi».

LA DECISIONE - Nei dettagli la casa automoblistica americana farà ricorso a una «bancarotta chirurgica che durerà fra i 30 e i 60 giorni» ha spiegato il presidente Obama. « La bancarotta di Chrysler sarà veloce ed efficiente, non era la soluzione preferita», ma la mancanza di un accordo con i piccoli creditori l'ha resa necessaria. «Il United Auto Worker (Uaw) e le grandi banche hanno accettato molti sacrifici. Nonostante questo non siamo stati in grado di raggiungere un accordo» con tutti i creditori, ha spiegato Barack Obama che poi ha elogiato l'atteggiamento avuto dai sindacati e dai lavoratori «che hanno fatto enormi sacrifici». La bancarotta sarà «rapida» e la richiesta per l'accesso sarà presentata a New York, ha aggiunto. Il governo americano fornirà a Chrysler finanziamenti per 3-3,5 miliardi di dollari durante la bancarotta. Il governo americano non prevede ulteriori tagli all'occupazione oltre a quelli già annunciati nè la chiusura immediata di altri impianti Chrysler. Il presidente Usa ha poi spiegato che Gmac ha accettato di finanziare le nuove vendite di Chrysler.

...non male... veramente non male... :thumbup:

Un Obama adirato a ragione per il costo maggiore del fallimento pilotato che dovranno sopportare le casse federali e Fiat che alla fine riuscirà ad avere anche una good company fin da subito... e non per volontà sua. :!: 8)

...diavolo di un Marpionne... :twisted:
 

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