Nel primo pomeriggio vado in banca per prendere un carnet d'assegni. Entro, numerino, appena arriva il mio turno vado dall'impiegato allo sportello e dico quanto sopra comunicandogli il numero di conto. Questi adduce dei problemi non specificati e mi rimanda ad un impiegato.
Nel mentre gli sto riferendo quanto detto dall'impiegato allo sportello entra in ufficio una persona senza bussare ed inizia a parlare con l'impiegato di altri clienti per un mutuo (citando anche nomi e cifre, evviva la privacy). Poi esordisce dicendo "Lui che deve fare??" indicando me. Gli espongo nuovamente il problema e finalmente mi dice che "hanno avuto problemi nel depositare la firma" e inizia a farmi una serie di domande del tipo "da quanto ha aperto il conto?", "a cosa le serve il carnet?", "come viene alimentato il conto?", "che lavoro svolge?" ecc.. Di fronte alla mia ovvia reticenza in rispetto della privacy quasi si inalbera dicendo "noi non siamo tenuti a dare il carnet, privilegiamo altri metodi di pagamento quali il bancomat ecc..".
A quel punto anche la mia pur enorme pazienza è andata a farsi benedire e gli ho detto chiaramente che è un gran cafone e maleducato visto che non ha avuto nemmeno il buon gusto di presentarsi (era il nuovo direttore), mi ha dato subito del tu senza alcun rispetto e mi ha fatto delle domande lesive per la mia privacy; oltre ad aver detto che loro "non sono tenuti a dare il carnet" quando nella formula del mio conto è previsto. Vedendo che mi stavo piuttosto alterando ha chiesto all'impiegato presente di "verificare la mia posizione" - forse pensava che avessi movimentassi due lire sul conto o che fossi un truffatore che usa assegni a vuoto, per i quali loro sono comunque assicurati - e magicamente il deposito della firma c'era.. l'impiegato allo sportello aveva sbagliato a digitare il numero di conto.
Insomma ho perso un'ora di lavoro per questi incompetenti, alla fine il carnet me l'hanno dato ma non ho, logicamente, ricevuto le scuse del direttore che mentre usciva ho mandato affanculo a voce tanto alta che potesse chiaramente sentirlo.
Che bell'inizio di settimana.
Nel mentre gli sto riferendo quanto detto dall'impiegato allo sportello entra in ufficio una persona senza bussare ed inizia a parlare con l'impiegato di altri clienti per un mutuo (citando anche nomi e cifre, evviva la privacy). Poi esordisce dicendo "Lui che deve fare??" indicando me. Gli espongo nuovamente il problema e finalmente mi dice che "hanno avuto problemi nel depositare la firma" e inizia a farmi una serie di domande del tipo "da quanto ha aperto il conto?", "a cosa le serve il carnet?", "come viene alimentato il conto?", "che lavoro svolge?" ecc.. Di fronte alla mia ovvia reticenza in rispetto della privacy quasi si inalbera dicendo "noi non siamo tenuti a dare il carnet, privilegiamo altri metodi di pagamento quali il bancomat ecc..".
A quel punto anche la mia pur enorme pazienza è andata a farsi benedire e gli ho detto chiaramente che è un gran cafone e maleducato visto che non ha avuto nemmeno il buon gusto di presentarsi (era il nuovo direttore), mi ha dato subito del tu senza alcun rispetto e mi ha fatto delle domande lesive per la mia privacy; oltre ad aver detto che loro "non sono tenuti a dare il carnet" quando nella formula del mio conto è previsto. Vedendo che mi stavo piuttosto alterando ha chiesto all'impiegato presente di "verificare la mia posizione" - forse pensava che avessi movimentassi due lire sul conto o che fossi un truffatore che usa assegni a vuoto, per i quali loro sono comunque assicurati - e magicamente il deposito della firma c'era.. l'impiegato allo sportello aveva sbagliato a digitare il numero di conto.
Insomma ho perso un'ora di lavoro per questi incompetenti, alla fine il carnet me l'hanno dato ma non ho, logicamente, ricevuto le scuse del direttore che mentre usciva ho mandato affanculo a voce tanto alta che potesse chiaramente sentirlo.
Che bell'inizio di settimana.