Mini Cooper e Aceman colpite dai dazi
BMW ha in attivo una collaborazione con la cinese Great Wall, che le consente di produrre le Mini Cooper e Aceman elettriche in Cina. La produzione di massa di questi veicoli è iniziata alla fine dello scorso anno, in concomitanza con l’avvio da parte dell’UE di l’indagine sui possibili sussidi sleali per i veicoli elettrici costruiti in Cina.
Poiché la produzione è ancora nelle fasi iniziali, la joint venture BMW-Great Wall non ha potuto fornire il livello di dettaglio richiesto dalla Commissione Europea per essere considerata un’azienda collaborante con l’indagine. Ed è per questo che al momento Mini sarà colpita con la tariffa più alta del 38,1 %. Mentre le aziende che collaborano con l’UE sono soggette a tariffe inferiori, comprese tra il 17,4% e il 21%, come indicato in un documento della Commissione Europea ottenuto da Reuters.
Il paradosso dei dazi UE
Il paradosso è che l’UE impone dazi a un costruttore europeo, costringendolo così ad aumentare i prezzi delle proprie vetture elettriche, già poco competitivi sul mercato. Queste vetture a zero emissioni sono necessarie alle case automobilistiche per rispettare gli obiettivi imposti dalla stessa UE di riduzione delle emissioni di CO2. L’aumento del 38,1% sul prezzo delle Mini costruite in Cina potrebbe rappresentare un duro colpo per le vendite di Mini. Tuttavia, BMW prevede di correre ai ripari: a partire dal 2026, inizierà la produzione della Cooper elettrica e della Aceman nel suo stabilimento di Oxford, in Inghilterra, destinato ai mercati europei. Questo piano fa parte di un investimento di 600 milioni di sterline (750 milioni di dollari).
Inoltre, i costruttori come BMW avranno tempo e modo di richiedere audizioni all’UE dopo l’applicazione dei dazi provvisori. Il termine per l’imposizione delle misure provvisorie è il 4 luglio, e l’indagine continuerà fino a fine ottobre.
https://www.lautomobile.aci.it/attualita/dazi-ue-auto-cinesi-mini/
https://www.quattroruote.it/news/in...ui_dazi_si_apre_uno_spiraglio_di_dialogo.html
BMW ha in attivo una collaborazione con la cinese Great Wall, che le consente di produrre le Mini Cooper e Aceman elettriche in Cina. La produzione di massa di questi veicoli è iniziata alla fine dello scorso anno, in concomitanza con l’avvio da parte dell’UE di l’indagine sui possibili sussidi sleali per i veicoli elettrici costruiti in Cina.
Poiché la produzione è ancora nelle fasi iniziali, la joint venture BMW-Great Wall non ha potuto fornire il livello di dettaglio richiesto dalla Commissione Europea per essere considerata un’azienda collaborante con l’indagine. Ed è per questo che al momento Mini sarà colpita con la tariffa più alta del 38,1 %. Mentre le aziende che collaborano con l’UE sono soggette a tariffe inferiori, comprese tra il 17,4% e il 21%, come indicato in un documento della Commissione Europea ottenuto da Reuters.
Il paradosso dei dazi UE
Il paradosso è che l’UE impone dazi a un costruttore europeo, costringendolo così ad aumentare i prezzi delle proprie vetture elettriche, già poco competitivi sul mercato. Queste vetture a zero emissioni sono necessarie alle case automobilistiche per rispettare gli obiettivi imposti dalla stessa UE di riduzione delle emissioni di CO2. L’aumento del 38,1% sul prezzo delle Mini costruite in Cina potrebbe rappresentare un duro colpo per le vendite di Mini. Tuttavia, BMW prevede di correre ai ripari: a partire dal 2026, inizierà la produzione della Cooper elettrica e della Aceman nel suo stabilimento di Oxford, in Inghilterra, destinato ai mercati europei. Questo piano fa parte di un investimento di 600 milioni di sterline (750 milioni di dollari).
Inoltre, i costruttori come BMW avranno tempo e modo di richiedere audizioni all’UE dopo l’applicazione dei dazi provvisori. Il termine per l’imposizione delle misure provvisorie è il 4 luglio, e l’indagine continuerà fino a fine ottobre.
https://www.lautomobile.aci.it/attualita/dazi-ue-auto-cinesi-mini/
https://www.quattroruote.it/news/in...ui_dazi_si_apre_uno_spiraglio_di_dialogo.html