C'è anche da dire, però, che se, superata la cosiddetta "mezza età", ci si dovesse sottoporre regolarmente a tutti i controlli preventivi che vengono continuamente consigliati a destra e a manca per intercettare sul nascere una qualunque delle purtroppo innumerevoli magagne che ci possono piovere addosso, ci si ritroverebbe sempre in ambulatorio, oltre tutto senza avere alcuna certezza assoluta.
Quando si superano i 50 si diventa bersaglio ideale, statisticamente, per un'ampia gamma di tumori, cardiopatie, ipertensioni, problemi alle vertebre o alle articolazioni (retaggio delle attività dei decenni precedenti), disfunzioni renali, degrado dell'udito e via dicendo.
Tutte cose che, ovviamente, potrebbero essere curate o quanto meno mitigate, ottenendo in cambio qualche tempo supplementare, se venissero diagnosticate per tempo, ovvero quando non producono alcun sintomo o malessere o comunque quando i loro effetti sono irrisori: in altre parole, quando ci sentiamo bene.
Inoltre, supponendo, come logica insegna, che ci sia un momento in cui il tumore (per scegliere uno dei malanni più gettonati) parte, tale momento può benissimo verificarsi tre giorni dopo che abbiamo superato con successo lo specifico esame diagnostico preventivo; se il prossimo è tra due anni, in quella data ci troveremo addosso un bel regalo e ci sentiremo dire che sarebbe stato meglio diagnosticarlo prima. Allora ogni quanto sarebbe bene fare gli esami di controllo, per poter stare tranquilli? Non solo: quanti e quali dovrebbero essere questi esami? Visita cardiologica con elettrocardiogramma, visita urologica per la prostata (ma sarebbe meglio una ecografia), esame delle cacche per il colon (ma sarebbe meglio la deliziosa colonscopia), esami del sangue e delle urine (ma quali, ovvero alla ricerca di cosa esattamente?), esami radiologici vari, ecografie dei vasi sanguigni principali per verificare l'eventuale presenza di ostruzioni, ecografie del fegato, risonanza magnetica della testa per scongiurare la presenza di masse sospette nel cervello ecc. ecc. ecc.
Il fatto è che più si invecchia più si diventa bersaglio ideale per la morte, che in qualche modo senza dubbio arriverà e che, a parte l'ipotesi di incidente o delitto, senza dubbio arriverà mediante una qualche malattia, più o meno lunga e divertente.
Non voglio certo promuovere uno stile di vita sconsiderato e fatalista, ma devo ammettere che quando qualcuno mi dice "cerco di fare una vita abbastanza regolata e di non farmela rovinare prima del tempo dall'ossessione di ammalarmi", non riesco a pensare che si tratti di una persona dissennata.