<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> husqvarna | Il Forum di Quattroruote

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Mah, la mossa di KTM in effetti era stata un po' strana, perchè si tratta di due marchi con gamma molto simile; poi pareva che l'intento fosse quello di destinare i modelli del marchio Huski al mercato del sud-est Asiatico (che non era una gran bella fine per il marchio, ma tant'è .. :oops: ).
Adesso però si legge che la produzione è ferma.
:?: Boh
 
claudioval.carb ha scritto:
anche questa è andata....prima i crucchi di bmw poi gli austriaci di ktm per portarla alla fine....

Da ex cliente husqvarna dei primi anni 2000 più che ai tedeschi e agli austriaci darei la colpa a CHI (Castiglioni) ha gestito rovinosamente il marchio in quegli anni sfornando moto mal rifinite e dall'affidabilità tremenda :cry: :cry: ho ancora gli incubi se ripenso al mio sm610 con tutte le rogne che aveva.....
 
dukeiiktm ha scritto:
più che ai tedeschi e agli austriaci darei la colpa a CHI (Castiglioni) ha gestito rovinosamente il marchio in quegli anni
Ecco, appunto.
Stava già male prima, solo che abbiamo la pessima abitudine di dare la colpa all'ultimo in ordine di tempo.
 
A tal proposito, una lettera presa dal web inviata da un dipendente Husqvarna a un quotidiano online:

LA LETTERA
Che bella giornata ieri. Il sole splendeva, la temperatura era dolcemente primaverile e per completare quest?idilliaco quadretto, l?azienda ci comunicava che eravamo in esubero. Probabili 200 persone circa. Che su 240, se non meno a dire il vero, mi sembra un numero significativo. Come passare sotto un treno per direttissima. E senza passare dal via. Ok, sembrerà (l?ennesima) azienda che chiude, e a dire il vero credo che lo sia. Ma ci tengo a ripercorrere le ultime tappe di questa azienda, perché non so se solo a me sembra che ci sia qualcosa che non torna.

Husqvarna fa moto. Le fa da anni, tra alti e bassi; quest?anno sono 110 anni pare. Alcuni anni fa, la buona MV Agusta cede il marchio Husqvarna, per farla sopravvivere, a quel colosso di BMW. Non un gruppo di incompetenti, stiamo parlando della più grossa azienda motociclistica esistente forse. Forse. BMW va alle redini dell?azienda, acquisisce uno stabilimento, prende persone, cambia le linee, chiude modelli, se ne inventa di nuovi...ottimo. Hanno un piano. Poi mandano i loro dipendenti. Uno. Uno per reparto. Casa pagata, vitto pagato, signor salario. Scuola pagata ai figli. Mezzi pagati viaggi pagati. Va bene per un po?, tutto fila, progetti nuovi, tanti numeri che girano, altissimi. Ma un modello non va. Poi anche l?altro. Colpa della crisi, colpa dei motori. Abbassiamo i numeri, facciamo altri progetti. Ma anche qualche festa perché no. Invitiamo gli amici, tanto paga Husqy? Grigliate. Feste aziendali. È Natale, feste in casa. Giri in moto. No ma aspetta. Paga sempre Husqy. Tutto approvato dalla dirigenza, quei famosi geni di BMW.

Ma non si smette mai di lavorare? Ora BMW ci dirà come fare le moto stradali! ?Ma noi non facevamo cross?? ?È ora di cambiare! Ne faremo tantissime!?? E allora vedi BMW stessa, che sotto il nome di Husqvarna paga BMW per le consulenze e i lavori. Mmh? Ma solo a me c?è qualcosa che non torna? Ma la festa non finisce mai, le macchine aziendali (ovviamente BMW), lavori sullo stabilimento, ampliamenti, parcheggi, lavori esterni, lavori in linea, compriamo i camici? I consulenti sono impiegati che lavorano a tempo pieno nell?ufficio tecnico... Sarà una prassi del settore, ma io comincerei davvero a fare due conti? E le moto non si vedono. Arriva il 2012. In BMW arriva il nuovo amministratore delegato. E lui i conti li fa. In men che non si dica blocca i progetti nuovi e le voci cominciano a girare. Torna MV, no ci compra KTM? E, per assurdo, proprio il diretto concorrente. O meglio, chi fa davvero lo stesso genere di moto che Husqvarna dovrebbe fare.

Quel che tanti si chiedono è come ha potuto un Antitrust firmare per l?acquisizione da un concorrente all?altro. Ok, stiamo parlando del gigante e del bambino, ma senza piano industriale? I tedeschi di BMW se la filano e a gambe levate e senza salutare. Si portano via anche le loro macchine aziendali e le attrezzature di progetti Husqvarna che poi faranno loro. Non li pagano neanche per il loro valore. Qualche pezzo scompare magicamente. E Husqvarna perde. Perde tanti soldi. KTM invece non perde tempo, si installa e comincia a fare i conti. Che finalmente a qualcuno non tornano. Spariscono i capi, i consulenti. I progetti che perdono. Le auto. E i dipendenti. Dopo alcune interviste uscite fino al giorno prima dallo stesso Pierer che dichiaravano e assicuravano che la produzione sarebbe rimasta a Biandronno, Husqvarna oggi dichiara parziale chiusura aziendale. Una via senza ritorno.

E non ci venissero a raccontare che è parziale, che c?è chi rimane. Le vendite rimarranno (e dove non si sa) solo fino ad esaurimento dello stock (ricordate le famose moto che BMW produceva e non vendeva e poi continuava a produrre?). Continuo a farmi quella famosa domanda. Ma i conti non se li era mai fatti nessuno? BMW cosa ha fatto? Poteva con le loro competenze (credo) farla risorgere puntando ai modelli giusti. Non scialacquando. In Husqvarna ci sono dipendenti che da anni fanno il loro lavoro con competenza. E passione. Entrambe vere. Oggettivamente, fatico davvero a prendermela con KTM se non per la forma? ma mi chiedo ancora, perché? Perché hanno comprato un azienda per chiuderla? Perché l?Antitrust ha firmato? Perché oltretutto sembra che non ci possiamo fare nulla e noi dipendenti così come l?indotto (che scusatemi ma non è poco) che portava un azienda come Husqvarna alla provincia, non possiamo far altro che guardare. Tutto secondo le regole. Tutto perfetto. Ci manca davvero solo di capire il motivo.
 
Mi ricordo ancora quando quei geni di BMW Motorrad affermavano di voler applicare il metodo/marketing Mini all'Husqvarna :rolleyes:
 
comunque la cosa assurda è che non riusciamo a tenerci un'azienda o un qualsiasi bene che potenzialmente potrebbe andare a gonfie vele...ducati, husqvarna, lancia sta fallendo....e si potrebbe passare alla cultura o altro, il louvre, che ha la gioconda, guadagna più di tutti i nostri musei messi assieme......e noi siamo il paese con più ricchezze artistiche del mondo...assurdo, qui si fa la ferrari e la lancia fa solo la Y praticamente.....
non si capisce come bisogna fare.....
 
claudioval.carb ha scritto:
comunque la cosa assurda è che non riusciamo a tenerci un'azienda o un qualsiasi bene che potenzialmente potrebbe andare a gonfie vele...ducati, husqvarna, lancia sta fallendo....e si potrebbe passare alla cultura o altro, il louvre, che ha la gioconda, guadagna più di tutti i nostri musei messi assieme......e noi siamo il paese con più ricchezze artistiche del mondo...assurdo, qui si fa la ferrari e la lancia fa solo la Y praticamente.....
non si capisce come bisogna fare.....
il prolema é che mancano gli imprenditori ed abbondano i manager...i quali, spesso capiscono nulla del prodotto ma soo bravissimi a tagliare i costi, in vari modi.
L'esempio lampante é Marchionne, un manager che va bene in una banca ma non in una azienda.
 
bumper morgan ha scritto:
claudioval.carb ha scritto:
comunque la cosa assurda è che non riusciamo a tenerci un'azienda o un qualsiasi bene che potenzialmente potrebbe andare a gonfie vele...ducati, husqvarna, lancia sta fallendo....e si potrebbe passare alla cultura o altro, il louvre, che ha la gioconda, guadagna più di tutti i nostri musei messi assieme......e noi siamo il paese con più ricchezze artistiche del mondo...assurdo, qui si fa la ferrari e la lancia fa solo la Y praticamente.....
non si capisce come bisogna fare.....
il prolema é che mancano gli imprenditori ed abbondano i manager...i quali, spesso capiscono nulla del prodotto ma soo bravissimi a tagliare i costi, in vari modi.
L'esempio lampante é Marchionne, un manager che va bene in una banca ma non in una azienda.

non sono d'accordo, in Italia c'è uno spirito imprenditoriale come in pochi altri paesi al mondo. Purtroppo la cultura scolastica prettamente classica e le difficoltà strutturali del sistema paese impediscono alle piccole medie imprese di crescere. Per questo le nostre aziende non riescono ad evolversi oltre un certo livello.
Non dimentichiamo che esclusa la cultura germanica, dove la componente tecnica è predominante, nella cultura anglosassone la propensione alla speculazione è nata molto prima che da noi e le scuole di management sono molto più sviluppate che da noi, ma non per questo hanno la nostra difficoltà a rendere globali le proprie imprese
 
Sinceramente la cultura classica non la vedo come un ostacolo....anzi, la cultura, classica o tecnica, è alla base del progresso e dello sviluppo di un paese..
casomai le difficoltà strutturali, quelle sì....ma la realtà è che non sappiamo monetizzare ciò che abbiamo, secondo me.....in tutto
 
moogpsycho ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
claudioval.carb ha scritto:
comunque la cosa assurda è che non riusciamo a tenerci un'azienda o un qualsiasi bene che potenzialmente potrebbe andare a gonfie vele...ducati, husqvarna, lancia sta fallendo....e si potrebbe passare alla cultura o altro, il louvre, che ha la gioconda, guadagna più di tutti i nostri musei messi assieme......e noi siamo il paese con più ricchezze artistiche del mondo...assurdo, qui si fa la ferrari e la lancia fa solo la Y praticamente.....
non si capisce come bisogna fare.....
il prolema é che mancano gli imprenditori ed abbondano i manager...i quali, spesso capiscono nulla del prodotto ma soo bravissimi a tagliare i costi, in vari modi.
L'esempio lampante é Marchionne, un manager che va bene in una banca ma non in una azienda.

non sono d'accordo, in Italia c'è uno spirito imprenditoriale come in pochi altri paesi al mondo. Purtroppo la cultura scolastica prettamente classica e le difficoltà strutturali del sistema paese impediscono alle piccole medie imprese di crescere. Per questo le nostre aziende non riescono ad evolversi oltre un certo livello.
Non dimentichiamo che esclusa la cultura germanica, dove la componente tecnica è predominante, nella cultura anglosassone la propensione alla speculazione è nata molto prima che da noi e le scuole di management sono molto più sviluppate che da noi, ma non per questo hanno la nostra difficoltà a rendere globali le proprie imprese

Per una volta sono d'accordo con bumper , noi abbiamo manager a bizzeffe che sanno solo tagliare posti di lavoro e ricerca sul prodotto o sul prodotto stesso. Finche l'azienda e' piccolina e resta di famiglia tutto fila a gonfie vele quando poi deve fare il salto in pochi anni chiude. Le scuole di management solo pericolose perché' poi tutti si copiano e si hanno come ora aziende fotocopia che sfornano stessi prodotti o stessi servizi.....
 
claudioval.carb ha scritto:
Sinceramente la cultura classica non la vedo come un ostacolo....anzi, la cultura, classica o tecnica, è alla base del progresso e dello sviluppo di un paese..
casomai le difficoltà strutturali, quelle sì....ma la realtà è che non sappiamo monetizzare ciò che abbiamo, secondo me.....in tutto
non volevo assolutamente screditare la cultura in generale e nemmeno quella classica, tuttavia penso che ogni specializzazione è funzionale a ruoli ben precisi.
Se osserviamo tre modelli come Germania, Italia, UK/Usa, ci sono studi scientifici che evidenziano come la caratterizzazione culturale del sistema scolastico ne ha fortemente influenzato l'evoluzione economica ed industriale
 
Aerei Italiani ha scritto:
Per una volta sono d'accordo con bumper , noi abbiamo manager a bizzeffe che sanno solo tagliare posti di lavoro e ricerca sul prodotto o sul prodotto stesso. Finche l'azienda e' piccolina e resta di famiglia tutto fila a gonfie vele quando poi deve fare il salto in pochi anni chiude. Le scuole di management solo pericolose perché' poi tutti si copiano e si hanno come ora aziende fotocopia che sfornano stessi prodotti o stessi servizi.....
imho dare un giudizio su un intera categoria di persone non è assolutamente corretto.. per la cronaca ci sono bizzeffe di italiani in posizioni manageriali oltre confine.

Secondariamente trovo sbagliato criticare un sistema artigianale e industriale per partito preso.
L'Italia ha una struttura produttiva di migliaia di piccole e medie imprese. Piace o non piace, ma per alcuni aspetti è un vanto del nostro sistema paese.
Questo implica che in poche riescono a fare il grande passo per diventare indipendenti e globali.
Non significa che il modello economico sia fallimentare, è solo una caratteristica.

Sparare a zero su una categoria professionale accusandola di essere la causa di questo è gratuito ed ingiustificato. Senza alcun fondamento.
Ci sono cause ben definite che hanno determinato la struttura produttiva ed aziendale che abbiamo in Italia. Di queste, due su tre hanno radici lontane e risalgono alla prima metà del '900. Il resto dipende dai cronici problemi strutturali che lamentiamo tutti oggi.

Ripeto, l'effervescenza imprenditoriale che c'è in Italia è qualcosa di straordinario rapportato alle difficoltà che viviamo oggi e il tipo di struttura produttiva fatta di piccole realtà ed affiatati distretti è solo una caratteristica, non necessariamente negativa.
 
Perché hanno comprato un azienda per chiuderla?
Per levarsi di dosso la concorrenza (purtroppo). Non lo fece la Fiat?

La lettera del dipendente raccontando le vicissitudini Husky/BMW hanno alcuni punti in comune con la travagliata gestione di Land Rover nel periodo teutonico.
 
sì, insomma, io non me ne intendo, ma anche se l'han comprata per eliminare la concorrenza, dovrebbero convertirla per produrre ktm....non chiuderla, immagino che ci siano delle leggi a riguardo....

e ora la land rover non è chiusa.....fortunatamente....

per husqvarna è un peccato, nell'enduro è sempre stata vincente
 
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