1991
Peugeot 405 pioniera della tecnologia ibrida diesel
La Peugeot 405 è addirittura l'antenata dell'attuale 508 RXH con tecnologia HYbrid4. Nel settembre 1991, Peugeot ha presentato il primo veicolo ibrido ecologico nell'ambito del programma V.E.R. (Véhicule Économique de Recherche). I due motori a corrente continua di un 405 Break V.E.R.T.1 agiscono sulle ruote posteriori e sono alimentati da una centralina diesel tramite batterie. Il rivoluzionario pacchetto tecnologico è racchiuso in una veste aerodinamica e di bellezza senza tempo, per la cui realizzazione Peugeot sceglie anche nuove strade. Fin dall'inizio, il Centro Design Peugeot ha condiviso lo sviluppo stilistico della 405 con il partner italiano Pininfarina per il design degli esterni. Invece della competizione tra designer, la collaborazione è ora la ricetta del successo. La Peugeot 405 ha vinto il più importante premio dei media europei, "Auto dell'anno 1988", con un vantaggio sensazionale sulla concorrenza. E a ragione, visto che la Peugeot 405 è stata per undici anni una delle vetture più vendute della classe media europea..
25 Jahre Peugeot 405 - Technischer Trendsetter formschön verpackt | Peugeot | Stellantis
Peugeot 405 Break V.E.R.T.1, la targa è fuorviante..
(2006)
Peugeot 307 CC Hybride HDi veicolo dimostrativo fu realizzato secondo il principio originale dell’ibridazione di un motore 1.6 litri HDi FAP® 80 kW (circa 110 CV) associato ad un motore elettrico, soluzione che offriva una reale rottura in termini di consumi.
Le fasi di marcia in modalità elettrica corrispondono principalmente alle situazioni in cui il motore termico è poco efficace, ossia fondamentalmente a carico ridotto.
La scelta di tale sistema è da ricercarsi nella facilità di reperimento di componenti di qualità elevata: in particolare motore e cambio. L’obbiettivo di creare una vettura dal reale e sensibile vantaggio in termini di costi d’esercizio, ha spinto il Gruppo PSA ad associare tale modalità propulsiva ad un motore diesel HDi, permettendo così di ottenere un consumo di 3,4 litri per 100 km nel ciclo misto, ossia 90 g di CO2 per km dal serbatoio alla ruota, il che costituisce un progresso maggiore. Il guadagno, rispetto ad un veicolo simile dotato di una catena di trazione ibrida a benzina, è di circa il 25%, pari a 1 litro per 100 km nel ciclo misto, il che si traduce in un’autonomia nettamente maggiore.
Il motore elettrico, di tipo sincrono a magneti permanenti, è posizionato tra il motore termico e il cambio.
Sviluppa in continuo una potenza di 22 kW ed una coppia di 110 Nm, ma, istantaneamente, questi valori possono essere portati a 31 kW ed a 180 Nm.
Associato all’invertitore, funziona in una gamma di tensione compresa tra 210 e 380 Volt.
L’invertitore comanda la coppia del motore elettrico, regolando la corrente che proviene dal gruppo batterie.
(2011)
La Peugetot 3008 HYbrid4 era una novità assoluta in termini di eco-compatibilità: infatti, fu la prima auto al mondo che utilizzava la tecnologia full-hybrid con motorizzazione turbodiesel.
Riduzione dei consumi e rispetto dell’ambiente: la Casa francese gioca le sue carte vincenti facendo da apripista nel mondo della doppia alimentazione elettrico-diesel, abbinando al parsimonioso propulsore termico turbodiesel 2.0 HDI FAP da 163 CV (frutto dell’esperienza del gruppo PSA Peugeot-Citroen), capace di ridurre i consumi fino al 30% rispetto a un motore a benzina di pari cilindrata, un motore elettrico da 27 KW( 37 CV).
Il crossover 3008 dotato di motorizzazione ibrida Diesel permetteva di disporre di 4 ruote motrici, caratteristica resa possibile dal motore termico all’anteriore e da quello elettrico al posteriore, senza così aver bisogno di un albero di trasmissione come nelle vetture 4x4 tradizionali. Il powertrain garantiva 200 CV di potenza e la possibilità di viaggiare in modalità ZEV (Zero Emission Vehicle) per brevi tratti. Accreditato poi di un consumo medio omologato di 3,8 l/100 km, si caratterizzava per emissioni contenute in 99 g/km di CO2, un valore di grande rilievo per l’epoca. Parimenti, permetteva un risparmio di consumi nell’ordine del 30%, pur contando su prestazioni superiori alle altre versioni a listino.
Il guidatore poteva poi scegliere tra 4 modalità di guida: ZEV per quella a zero emissioni (per brevi tratti), 4WD per l’attivazione permanente delle 4 ruote motrici, Sport per far ricorso a tutta la potenza disponibile per una guida dinamica, Auto per gestire le diverse alimentazione in maniera sinergica ed efficiente in funzione della condizione di guida del momento.
Peugeot 405 pioniera della tecnologia ibrida diesel
La Peugeot 405 è addirittura l'antenata dell'attuale 508 RXH con tecnologia HYbrid4. Nel settembre 1991, Peugeot ha presentato il primo veicolo ibrido ecologico nell'ambito del programma V.E.R. (Véhicule Économique de Recherche). I due motori a corrente continua di un 405 Break V.E.R.T.1 agiscono sulle ruote posteriori e sono alimentati da una centralina diesel tramite batterie. Il rivoluzionario pacchetto tecnologico è racchiuso in una veste aerodinamica e di bellezza senza tempo, per la cui realizzazione Peugeot sceglie anche nuove strade. Fin dall'inizio, il Centro Design Peugeot ha condiviso lo sviluppo stilistico della 405 con il partner italiano Pininfarina per il design degli esterni. Invece della competizione tra designer, la collaborazione è ora la ricetta del successo. La Peugeot 405 ha vinto il più importante premio dei media europei, "Auto dell'anno 1988", con un vantaggio sensazionale sulla concorrenza. E a ragione, visto che la Peugeot 405 è stata per undici anni una delle vetture più vendute della classe media europea..
25 Jahre Peugeot 405 - Technischer Trendsetter formschön verpackt | Peugeot | Stellantis
Peugeot 405 Break V.E.R.T.1, la targa è fuorviante..
(2006)
Peugeot 307 CC Hybride HDi veicolo dimostrativo fu realizzato secondo il principio originale dell’ibridazione di un motore 1.6 litri HDi FAP® 80 kW (circa 110 CV) associato ad un motore elettrico, soluzione che offriva una reale rottura in termini di consumi.
Le fasi di marcia in modalità elettrica corrispondono principalmente alle situazioni in cui il motore termico è poco efficace, ossia fondamentalmente a carico ridotto.
La scelta di tale sistema è da ricercarsi nella facilità di reperimento di componenti di qualità elevata: in particolare motore e cambio. L’obbiettivo di creare una vettura dal reale e sensibile vantaggio in termini di costi d’esercizio, ha spinto il Gruppo PSA ad associare tale modalità propulsiva ad un motore diesel HDi, permettendo così di ottenere un consumo di 3,4 litri per 100 km nel ciclo misto, ossia 90 g di CO2 per km dal serbatoio alla ruota, il che costituisce un progresso maggiore. Il guadagno, rispetto ad un veicolo simile dotato di una catena di trazione ibrida a benzina, è di circa il 25%, pari a 1 litro per 100 km nel ciclo misto, il che si traduce in un’autonomia nettamente maggiore.
Il motore elettrico, di tipo sincrono a magneti permanenti, è posizionato tra il motore termico e il cambio.
Sviluppa in continuo una potenza di 22 kW ed una coppia di 110 Nm, ma, istantaneamente, questi valori possono essere portati a 31 kW ed a 180 Nm.
Associato all’invertitore, funziona in una gamma di tensione compresa tra 210 e 380 Volt.
L’invertitore comanda la coppia del motore elettrico, regolando la corrente che proviene dal gruppo batterie.
(2011)
La Peugetot 3008 HYbrid4 era una novità assoluta in termini di eco-compatibilità: infatti, fu la prima auto al mondo che utilizzava la tecnologia full-hybrid con motorizzazione turbodiesel.
Riduzione dei consumi e rispetto dell’ambiente: la Casa francese gioca le sue carte vincenti facendo da apripista nel mondo della doppia alimentazione elettrico-diesel, abbinando al parsimonioso propulsore termico turbodiesel 2.0 HDI FAP da 163 CV (frutto dell’esperienza del gruppo PSA Peugeot-Citroen), capace di ridurre i consumi fino al 30% rispetto a un motore a benzina di pari cilindrata, un motore elettrico da 27 KW( 37 CV).
Il crossover 3008 dotato di motorizzazione ibrida Diesel permetteva di disporre di 4 ruote motrici, caratteristica resa possibile dal motore termico all’anteriore e da quello elettrico al posteriore, senza così aver bisogno di un albero di trasmissione come nelle vetture 4x4 tradizionali. Il powertrain garantiva 200 CV di potenza e la possibilità di viaggiare in modalità ZEV (Zero Emission Vehicle) per brevi tratti. Accreditato poi di un consumo medio omologato di 3,8 l/100 km, si caratterizzava per emissioni contenute in 99 g/km di CO2, un valore di grande rilievo per l’epoca. Parimenti, permetteva un risparmio di consumi nell’ordine del 30%, pur contando su prestazioni superiori alle altre versioni a listino.
Il guidatore poteva poi scegliere tra 4 modalità di guida: ZEV per quella a zero emissioni (per brevi tratti), 4WD per l’attivazione permanente delle 4 ruote motrici, Sport per far ricorso a tutta la potenza disponibile per una guida dinamica, Auto per gestire le diverse alimentazione in maniera sinergica ed efficiente in funzione della condizione di guida del momento.
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