<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Gruppo Fiat: Marchionne sposta la sede? | Il Forum di Quattroruote

Gruppo Fiat: Marchionne sposta la sede?

Fiat: Report Reuters su
Lingotto, ipotizza sede in Usa
Marchionne starebbe pensando alla
quotazione in Borsa della Ferrari
25 marzo, 13:46
TORINO - La Fiat avrebbe intenzione di spostare
il quartiere generale del gruppo negli Usa dopo
la fusione con Chrysler. A rilanciare l'ipotesi e'
un lungo Report Reuters, nel quale si
ricostruiscono anche i temi al centro del
dibattito negli ultimi mesi di cui si e' parlato a
lungo e sui quali la Fiat aveva gia' risposto: tra
questi anche l'ipotesi che Sergio Marchionne
starebbe pensando alla quotazione in Borsa della
Ferrari. L'ipotesi di un trasferimento della sede
era circolata nelle scorse settimane, ma sia
Marchionne, sia il presidente della Fiat, John
Elkann, avevano smentito le voci e rinviato ogni
decisione in merito al 2014.
Nel report della Reuters, che e' lungo una decina
di pagine con numerose fotografie dei vertici
Fiat, si parla di 'rock star appeal' di Marchionne
al Salone di Ginevra e si paragona il manager del
Lingotto all'Elvis Presley del settore auto. E'
un'ampia analisi di tutti i principali fatti dei primi
mesi del 2011. Secondo la Reuters, Marchionne
pensa di mantenere a Torino il centro da cui
gestire le operazioni europee e di creare uno
hub in Asia, mentre sulla sede legale del
quartiere generale la scelta - secondo fonti citate
dalla Reuters - cadrebbe sul Paese dove il
regime di tassazione e' piu' conveniente e quindi
sugli Stati Uniti.
Nel report si parla anche della possibilita' di
quotazione della Ferrari: Marchionne
valuterebbe la casa di Maranello circa 5 miliardi
di euro. Per quanto riguarda i rapporti con
Chrysler, la Reuters ricorda che Marchionne ha
definito 'Christmas wishes' i sui obiettivi di
aumentare la quota Fiat in Chrysler al 51 per
cento entro quest'anno e di portare la societa'
Usa in Borsa. Prima la casa di Detroit dovra'
ripagare i suoi prestiti ai governi degli Stati Uniti
e del Canada.
Un pacchetto di rifinanziamento e' attualmente
all'esame del consiglio di amministrazione di
Chrysler, mentre la societa' e' ancora in
trattativa con il Dipartimento dell'Energia degli
Usa per ottenere tassi piu' favorevoli. Finche'
non avra la maggioranza di Chrysler Marchionne
non investira' nella societa' Usa soldi Fiat.
Reuters ricorda che l'obiettivo delle due societa'
e' di vendere 6,6 milioni di veicoli nel 2014
dopo l'integrazione. L'ad del Lingotto viene
definito un uomo solo nel gruppo dove puo'
contare esclusivamente sull'appoggio di Elkann
e, per quanto riguarda la sua successione, si
ricorda che nella conference call di gennaio il
manager Fiat ha detto: ''Ho intenzione di restare
qui finche' non avremo fatto tutto''.

fonte: Ansa.

p.s. ne parlerà anche Report Domenica

http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/motori/2011/03/25/visualizza_new.html_1531329078.html
 
DOMENICA RIPARTE "REPORT" CON MI-JENA
GABANELLI CHE SMONTA IL PIANO
MARPIONNE: CHRYSLER ENTRO QUEST?ANNO
E POI QUOTARSI - "SICCOME LA DOPPIA
QUOTAZIONE È UN PROBLEMA" VERRÀ
RISOLTO TRASFERENDOSI A DETROIT - UNA
SCALATA CHE ALLA FIAT COSTERÀ MOLTO
POCO - REPORT FARÀ ANCHE I CONTI IN
TASCA AL PARA-GURU DEL LINGOTTO:
QUANTO RISPARMIA IN TASSE LA RESIDENZA
NEL PIÙ PRIVILEGIATO DEI CANTONI
SVIZZERI, QUELLO DI ZUGO...
Comunicato Report
Domenica riparte "Report" con il piano
Marchionne per scalare Chrysler, dal titolo
"L'AutoAlleanza". L'analisi del piano dimostra
che la concentrazione di Marchionne è tutta su
Detroit e i progetti sull'Italia sono inconsistenti.
Lo stesso Marchionne, incalzato dalla
giorrnalista di Report, in una lunga intervista
fatta al salone dell'auto a Ginevra, di fornte a
decine di giornalisti che prendevano appunti, la
sua intenzione di arrivare a controllare Chrysler
entro quest'anno e poi quotarsi.
A
proposito
della
sede
legale
ha
dichiarato
"siccome
la
doppia
quotazione
è
un
problema è evidente che il problema andrà
risolto" . E si risolverà trasferndosi a Detroit.
Una scalata che alla Fiat costerà molto poco.
Report farà anche i conti in tasca a Marchionne
e quanto gli fa risparmiare in tasse la residenza
nel più privilegiato dei cantoni svizzeri, quello di
Zugo.

fonte: Dagospia

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-23977.htm
 
Sarà che oggi mi sento buono, ma siccome l'argomento è indubbiamente interessante penso sia il caso di non chiudere di botto e vedere se, una volta tanto, si riesce a discutere, magari animatamente, ma in maniera costruttiva.

Per citare "Animal House" siete sotto doppio controllo segreto...
 
smargia2002 ha scritto:
Sarà che oggi mi sento buono, ma siccome l'argomento è indubbiamente interessante penso sia il caso di non chiudere di botto e vedere se, una volta tanto, si riesce a discutere, magari animatamente, ma in maniera costruttiva.

Per citare "Animal House" siete sotto doppio controllo segreto...

Scusa, perchè dovresti essere tentato a chiudere di botto, prima ancora che giunga qualche intervento? Non mi dirai che è Ot parlare del gruppo proprietario del marchio Alfa nel forum Alfa? ;-)
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Fiat: Report Reuters su
Lingotto, ipotizza sede in Usa
Marchionne starebbe pensando alla
quotazione in Borsa della Ferrari
25 marzo, 13:46
TORINO - La Fiat avrebbe intenzione di spostare
il quartiere generale del gruppo negli Usa dopo
la fusione con Chrysler. A rilanciare l'ipotesi e'
un lungo Report Reuters, nel quale si
ricostruiscono anche i temi al centro del
dibattito negli ultimi mesi di cui si e' parlato a
lungo e sui quali la Fiat aveva gia' risposto: tra
questi anche l'ipotesi che Sergio Marchionne
starebbe pensando alla quotazione in Borsa della
Ferrari. L'ipotesi di un trasferimento della sede
era circolata nelle scorse settimane, ma sia
Marchionne, sia il presidente della Fiat, John
Elkann, avevano smentito le voci e rinviato ogni
decisione in merito al 2014.
Nel report della Reuters, che e' lungo una decina
di pagine con numerose fotografie dei vertici
Fiat, si parla di 'rock star appeal' di Marchionne
al Salone di Ginevra e si paragona il manager del
Lingotto all'Elvis Presley del settore auto. E'
un'ampia analisi di tutti i principali fatti dei primi
mesi del 2011. Secondo la Reuters, Marchionne
pensa di mantenere a Torino il centro da cui
gestire le operazioni europee e di creare uno
hub in Asia, mentre sulla sede legale del
quartiere generale la scelta - secondo fonti citate
dalla Reuters - cadrebbe sul Paese dove il
regime di tassazione e' piu' conveniente e quindi
sugli Stati Uniti.
Nel report si parla anche della possibilita' di
quotazione della Ferrari: Marchionne
valuterebbe la casa di Maranello circa 5 miliardi
di euro. Per quanto riguarda i rapporti con
Chrysler, la Reuters ricorda che Marchionne ha
definito 'Christmas wishes' i sui obiettivi di
aumentare la quota Fiat in Chrysler al 51 per
cento entro quest'anno e di portare la societa'
Usa in Borsa. Prima la casa di Detroit dovra'
ripagare i suoi prestiti ai governi degli Stati Uniti
e del Canada.
Un pacchetto di rifinanziamento e' attualmente
all'esame del consiglio di amministrazione di
Chrysler, mentre la societa' e' ancora in
trattativa con il Dipartimento dell'Energia degli
Usa per ottenere tassi piu' favorevoli. Finche'
non avra la maggioranza di Chrysler Marchionne
non investira' nella societa' Usa soldi Fiat.
Reuters ricorda che l'obiettivo delle due societa'
e' di vendere 6,6 milioni di veicoli nel 2014
dopo l'integrazione. L'ad del Lingotto viene
definito un uomo solo nel gruppo dove puo'
contare esclusivamente sull'appoggio di Elkann
e, per quanto riguarda la sua successione, si
ricorda che nella conference call di gennaio il
manager Fiat ha detto: ''Ho intenzione di restare
qui finche' non avremo fatto tutto''.

fonte: Ansa.

p.s. ne parlerà anche Report Domenica

http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/motori/2011/03/25/visualizza_new.html_1531329078.html

Era da tempo che se parlava e, purtroppo, alla fine ha avuto ragione che paventava questa soluzione.
La cosa che più mi fa incaxxare è che dopo tutti i sacrifici che Marchionne ha imposto agli operai FIAT (giusti o sbagliati non è questa la sede per stabilirlo), prende su e se ne va, lasciando l'Italia che, per decenni, ha contribuito non poco allo sviluppo e all'espansione del marchio.
Se qui da noi ha ancora un 30% del mercato, nonostante una gamma pietosa e piena di buchi, lo deve essenzialmente al fatto che tutti sentono la FIAT un po' come propria, come qualcosa che un po' ci appartiene.
Il so ragionamento non fa una piega dal punto di vista industriale; negli USA la tassazione è più bassa, il mercato del lavoro decisamente più flessibile per, a questo punto, proporrei al Sig.Marchionne, di restituire allo Stato italiano tutti i soldi che direttamente o indirettamente ha ottenuto la FIAT in questi ultimi 50 anni e, con decorrenza immediata, sospendere la CIG già decisa per lo stabilimento di Mirafiori per tutto quest'anno, dato che, per chi non lo sapesse, lo stipendio degli operai in CIG lo paghiamo noi con le tasse...mentre Marchionne progetta di sottrarre al fisco italiano la tassazione sugli utili fatti proprio con il ricorso alla CIG.
 
nazzo68 ha scritto:
Il so ragionamento non fa una piega dal punto di vista industriale;

questa è l'unica cosa che conta e nessun dirigente assennato rimarrebbe a pagare di più qualcosa che può pagare meno, sarebbe contro logica.. ergo è solo questione di tempo
 
il problema è che ogni volta è una lotta coi sindacati... dopo mirafiori adesso è stata la volta dell'ex stabilimento Bertone... non se ne può più in Italia. Fossi in Fiat, io me ne sarei già andato a produrre nel molto più civile Canada.

Dopo l'ultima sparata della Fiom che ha indotto Fiat a congelare l'investimento già programmato per oltre mezzo miliardo di euro nell'ex stabilimento bertone... beh... che dire... altro che braccia che cascano.

La cosa tragica è che Fiom e gli altri ottusi sindacati di categoria che ogni volta mettono i bastoni fra le ruote, si renderanno conto solo dopo aver perso Fiat... di cosa hanno perso.
Verrà un giorno che pregheranno in cinese pur di poter avere una nuova offerta come quella che c'era sul tavolo da parte di Fiat fino a pochi giorni fa.

Ma questa è l'Italia, non potevamo certo sperare che come per magia qualcosa filasse nel verso giusto...
 
Anche secondo me, detto spassionatamente, fa bene. La nave affonda, e chi puó fa bene a saltare giù. Emotivamente, se ne avessi più stima, mi costerebbe di meno ammetterlo.
 
L'azienda, i profitti, il prodotto e i lavoratori: tutte cose legate tra di loro, ma qual'è la più importante?
Per il manager che prima di tutto deve salvare l'Azienda, e renderla remunerativa, la strada è quella intrapresa da Marchionne.
Con buona pace del "sistema Italia", dei suoi lavoratori, e degli appassionati che sognano l'Alfa che fu (visto che siamo nell'apposito forum).
 
BelliCapelli3 ha scritto:
DOMENICA RIPARTE "REPORT" CON MI-JENA
GABANELLI CHE SMONTA IL PIANO
MARPIONNE: CHRYSLER ENTRO QUEST?ANNO
E POI QUOTARSI - "SICCOME LA DOPPIA
QUOTAZIONE È UN PROBLEMA" VERRÀ
RISOLTO TRASFERENDOSI A DETROIT - UNA
SCALATA CHE ALLA FIAT COSTERÀ MOLTO
POCO - REPORT FARÀ ANCHE I CONTI IN
TASCA AL PARA-GURU DEL LINGOTTO:
QUANTO RISPARMIA IN TASSE LA RESIDENZA
NEL PIÙ PRIVILEGIATO DEI CANTONI
SVIZZERI, QUELLO DI ZUGO...
Comunicato Report
Domenica riparte "Report" con il piano
Marchionne per scalare Chrysler, dal titolo
"L'AutoAlleanza". L'analisi del piano dimostra
che la concentrazione di Marchionne è tutta su
Detroit e i progetti sull'Italia sono inconsistenti.
Lo stesso Marchionne, incalzato dalla
giorrnalista di Report, in una lunga intervista
fatta al salone dell'auto a Ginevra, di fornte a
decine di giornalisti che prendevano appunti, la
sua intenzione di arrivare a controllare Chrysler
entro quest'anno e poi quotarsi.
A
proposito
della
sede
legale
ha
dichiarato
"siccome
la
doppia
quotazione
è
un
problema è evidente che il problema andrà
risolto" . E si risolverà trasferndosi a Detroit.
Una scalata che alla Fiat costerà molto poco.
Report farà anche i conti in tasca a Marchionne
e quanto gli fa risparmiare in tasse la residenza
nel più privilegiato dei cantoni svizzeri, quello di
Zugo.

fonte: Dagospia

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-23977.htm

A prescindere dal fatto che molti hanno delocalizzato brutalmente e molto prima di FIAT, mentre, anche se spostasse la sede legale altrove, gli investimenti comunque rimangono e non sono aria fritta. Industrialmente parlando, comunque, come dargli torto.

In ogni caso, mi spieghi come mai scrivi in maiuscolo che è l'equivalente di gridare ????

Ho capito che la cosa ti provoca eccitazione, ma magari, mantenere un po' più di autocontrollo, non guasterebbe ..... ho forse torto ???
 
smargia2002 ha scritto:
Sarà che oggi mi sento buono, ma siccome l'argomento è indubbiamente interessante penso sia il caso di non chiudere di botto e vedere se, una volta tanto, si riesce a discutere, magari animatamente, ma in maniera costruttiva.

Per citare "Animal House" siete sotto doppio controllo segreto...

Speriamo, perché al sottoscritto, ultimamente, non ne perdoni una. Mi spariscono i 3d "presidenziali" ancora prima di leggere le risposte. :twisted: :twisted: :rolleyes: :rolleyes:
 
moogpsycho ha scritto:
nazzo68 ha scritto:
Il so ragionamento non fa una piega dal punto di vista industriale;

questa è l'unica cosa che conta e nessun dirigente assennato rimarrebbe a pagare di più qualcosa che può pagare meno, sarebbe contro logica.. ergo è solo questione di tempo

Ragionamento perfetto. In ogni caso, non è che spostando la sede, la FIAT possa lavorare in Italia senza pagare le tasse. La partita I.V.A. comunque continuerà a mantenerla e i bilanci fiscali, dovrà comunque continuare a presentarli.

In ogni caso, indipendentemente da dove si trova la sede, le multinazionali, hanno altri metodi, nessuna esclusa, per spostare un po' di reddito imponibile dove più gli conviene.
 
Per me il maglionato vuole amministrare chrysler e con chrysler controllerà fiat che passerà sotto il marchio americano. Con l'italia mi pare piu una sfida personale di M. Non credo che siano gli operai a "costringere" l'AD di una multinazionale a fare una cosa anziché l'altra. Lui fa le sue scelte a presindere da tutto.
 
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