renatom ha scritto:
stone1958 ha scritto:
L'azoto ha il vantaggio di mantenere costante la pressione con il variare della temperatura ma non penso che nella guida di tutti i giorni si possano apprezzare i vantaggi.
Ciao
Guy-Lussac si sta rivoltando nella tomba.
Anche Boyle, se è per questo.....

Tutti i gas reali, ma anche quelli ideali, presentano un andamento di proporzionalità più o meno diretta della variazione di pressione in funzione della variazione di temperatura.
Si potrebbe, semmai, distinguere, ovviamente tra i gas reali, quello che ha un comportamento che meno si discosta da quello dei gas teorici o, per l'appunto, ideali. L'indice più comunemente adottato è quello di vedere di quanto si discosta dal valore "1" il rapporto PV/nRT. Nei gas ideali tale rapporto è, per definizione, uguale esattamente ad "1".
Tra i vari gas che si ritrovano in natura, effettivamente l'azoto è quello che presenta un andamento piuttosto uniforme pur attestando una variazione piuttosto consistente in questo rapporto al variare di alcuni parametri (o variabili "macroscopiche" di stato) in esso contenuti.
In ogni caso, anche l'azoto subisce, al pari di tutti gli altri gas, un aumento di pressione quando aumenta la temeperatura e viceversa.
Si consideri, inoltre, che l'aria, di per sé, ha un elevatissimo contenuto di azoto, circa il 78%, ed il resto è costituito principalmente da ossigeno e altri componenti minoritari. Quindi, non si può affermare che tra l'azoto e l'aria ci sia una differenza davvero abissale.
Questo, però, vale se prendiamo in considerazione l'aria "secca", ovvero privata della parte di vapore acqueo che usualmente contiene.
Ed è proprio questo contenuto in umidità che provoca variazioni di pressione in relazione alla temperatura molto più marcate di quanto si ravvisi prendendo in esame la miscela di gas secca.
Quindi, adoperando l'azoto, la pressione del pneumatico varia meno, anche se varia comunque, ma non perché l'azoto mantenga costante la sua pressione al variare della temperatura, bensì perché l'azoto insufflato contiene una quantità di umidità praticamente trascurabile mentre l'aria, in genere, no, a meno che non sia adeguatamente trattata a monte. La temperatura, infatti, influenza la capacità dell'aria di assorbire tale umidità al suo interno ma soprattutto influenza la pressione di vapor saturo che va ad alterare sensibilmente la pressione all'interno del contenitore che la trattiene, nella fattispecie la copertura. V'è da dire, inoltre, che l'aria, quando viene compressa, tende a rilasciare l'umidità che contiene e quindi, insufflata nelle gomme, si trova già con un contenuto di umidità generalmente inferiore a quello misurabile in atmosfera nell'ambiente da cui il compressore va a prelevarla. Prova di questo è la necessità di evacuare dal serbatoio del compressore l'umidità che si condensa depositandosi sul suo fondo dove è implementata una piccola valvola, o rubinetto, azionabile manualmente per lo scopo di specie.