pilota54 ha scritto:
Questa volta sono più d'accordo con Quadrif che con il mio collega moderatore. A mio parere occorre sempre tenere presente la situazione economica italiana, che non è un po' in ribasso come forse si vuol far credere, ma è piuttosto disastrosa. Perdere in un anno il 3% del PIL (ma per me sarà di più) è un dato terrificante, che farebbe tremare le ginoccia a qualunque economista e che vanificherà buona parte della manovra lacrime e sangue posta in essere.
In tale contesto, effettuare investimenti nell'auto puntando al mercato nazionale non mi sembra proprio il toccasana, soprattutto se, statisticamente, il 70% degli italiani dimostra di non apprezzare le auto italiane. Si deve internazionalizzare al massimo l'azienda Fiat-Chrysler, con produzioni che avvengano in qualunque posto purchè a costi convenienti e sviluppare i mercati dove la domanda "tira", emergenti o americani che siano. La 500 peraltro nel 2012 in USA credo stia andando bene, in Brasile Fiat è sempre al primo posto e sta lanciando nuovi modelli, Ferrari e Maserati si vendono praticamente solo all'Estero e stanno prosperando, quindi il lancio per esempio di 3 nuovi modelli Maserati (SUV, nuova Quattroporte e segmento E) credo che avrà il successo sperato (50.000 esemplari).
Insomma tutto è relativo: l'accordo con Mazda per la spider e la decisione di fare la Giulia a TP credo che siano buone iniziative per il rilancio del marchio Alfa nel mondo (non esiste solo l'Italia), e anche se la tecnologia americana dell'auto globalmente è inferiore a quella europea, l'importante è scegliere ciò che si rivela al passo con i tempi, tralasciando ciò che risulta obsoleto.
A me onestamente il V6 a benzina Chrysler mi sembra un buon motore, progettato da poco e bene, ditemi cosa ha in meno di un propulsore europeo. Gli altri motori montati sulle vetture Fiat Automobiles sono tutti italiani e per quanto riguarda le scocche non mi sembra comunque che gli USA siano indietro visti i severissimi controlli sulla sicurezza.
Giugiaro è un eccellente tecnico, ma non è il Vate e comunque tira acqua al suo (attuale) mulino, ovvero a chi gli garantisce oggi il lavoro.
Per me pilota sono due filoni molto diversi quelli da te trattati.
Se l'argomento è puramente economico è dal 2005 che il CEO è in sella al Gruppo, un periodo non sospetto che di certo non dava particolari freni alla stesura di un concreto piano industriale. Se nella finestra temporale avuta a disposizione ci si affaccia solo a quella odierna e più disastrosa allora possiamo anche decretare la fine del Gruppo Fiat in Italia con l'assunto che vista la situazione è meglio chiudere i battenti e pace così.
E' di oggi la notizia che il CEO partira con la rilevazione delle quote rimanenti di Chrysler dal fondo Veba, operazione che andrà avanti sino al 2016, anno della sua ipotetica riconferma o abbandono, oppure accarezzare l'idea di un'unica soluzione; quindi la componente di attività finanziaria è sempre in primo piano. Come non è un mistero l'intenzione di spostare la sede principale in USA.
Il mercato che interessa al CEO è quello americano mentre in Italia sta mantenedo attualmente una sorta di garconniere.
Il fatto che gli italiani non apprezzino le auto italiane non è un handicap dei clienti ma è della casa produttrice che non è in grado di risponedere alle loro esigenze. Fiat va male in tutta Europa perchè non ha prodoto e non sta producendo auto in grado di essere assorbite da questi mercati. Vogliamo esportare l'attuale parco automobilistico del gruppo in America e vedere cosa e quanto vendono? Siamo convinti che gli americani possano comprare Punto, Idea, Panda, Mito, Y e via discorrendo? Chrysler non vende per miracolo divino ma per una semplice fatto, è tornata a produrre auto concorrenziali sul mercato che piacciono! Stranamente le Ferrari e le Maserati in America si vedono e sono anch'esse italiane, sarà mica perchè piacciono ai clienti?
Per il motivo di cui sopra, poichè attualmente sono Chrysler e Jeep che stanno introducendo prodotti nuovi, non Fiat, sia con i propri marchi che con re-branding del Gruppo mi pare piuttosto improprio definire esterofili coloro che comprano auto europee piuttosto che auto americane con il marchio del Gruppo.
Se lo scopo è quello della vittoria di Pirro, distruggendo in Italia il tessuto industriale che ruota attorno al Gruppo e a Torino chi sento non è particolarmente entusista, per il gusto di dire che ci sono in gamma le trazioni posteriori e via discorrendo lo si può anche fare ma il PIL italiano passa anche per questo, teniamolo bene a mente.
Nel momento in cui vedrò uscire dagli stabilimenti italiani le nuove vetture del Gruppo potrò dare un giudizio al momento è produzione estera.