<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Giugiaro e l'Alfa. | Page 12 | Il Forum di Quattroruote

Giugiaro e l'Alfa.

modus72 ha scritto:
rgs1000 ha scritto:
Giugiaro lo critico perché ha venduto ai tedeschi una azienda che era famosa nel mondo e poteva tirare avanti da sola;
Beh questa è un pò azzardata...
tirare avanti da sola no però poteva cedere un pacchetto azionario e mantenere la maggioranza oppure vendere del tutto e dedicarsi in altri settori o paesi.
 
ottovalvole ha scritto:
modus72 ha scritto:
rgs1000 ha scritto:
Giugiaro lo critico perché ha venduto ai tedeschi una azienda che era famosa nel mondo e poteva tirare avanti da sola;
Beh questa è un pò azzardata...
tirare avanti da sola no però poteva cedere un pacchetto azionario e mantenere la maggioranza oppure vendere del tutto e dedicarsi in altri settori o paesi.
Su quali basi dici questo? Ripeto, non vi sembra azzardato fare i conti alle tasche altrui, senza conoscerne gli aspetti?
 
modus72 ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
modus72 ha scritto:
rgs1000 ha scritto:
Giugiaro lo critico perché ha venduto ai tedeschi una azienda che era famosa nel mondo e poteva tirare avanti da sola;
Beh questa è un pò azzardata...
tirare avanti da sola no però poteva cedere un pacchetto azionario e mantenere la maggioranza oppure vendere del tutto e dedicarsi in altri settori o paesi.
Su quali basi dici questo? Ripeto, non vi sembra azzardato fare i conti alle tasche altrui, senza conoscerne gli aspetti?

:D :D ma che dici? fare i conti nelle tasche altrui: gruppo fiat.. alfa..marchionne.. vag... ecc ecc...è l'argomento preferito nel forum :lol: :lol: :lol:
tolo
 
FurettoS ha scritto:
Credo che un discorso di questo tipo lo puoi fare con marchi la cui storia, nel mondo dell'auto, è piuttosto anonima.

Nel momento in cui un marchio si distingue ed eccelle l'appellativo di banale "pezzo di lamiera" in qualche modo decade.
E' lo stesso principio per cui VAG sarebbe interessata ad Alfa e per cui Audi ha acquistato Ducati. La forza di un brand storico non va mai sottovalutata.

A me ciò che interessa, e mi pare di capire a differenza di molti qui, è proprio lo stile del marchio e la sua spiccata italianità, doti che influenze generaliste americane non possono certo migliorare vista la spiaccata differenza di gusti dei mercati.

A me che il gruppo importi vetture americane da oltreoceano e le riamarchi come Lancia, Fiat o Alfa non va bene per niente perchè preferirei il contrario; ma quì far comprendere alcuni concetti è come smacchiare i giaguari; alla fine è importante non fare poi i falsi moralisti se uno non sceglie auto del gruppo ma punta sulle tedesche perchè piuttosto che comprare auto americane io preferisco prendere auto europee!

Le cantilene del CEO per me sono come il vento che sbatte le imposte della finestra ma niente di più.
Nel momento in cui alle parole seguiranno i fatti ne riparliamo, al momento ciò che registro è che il gruppo sta vendendo auto amercane in europa sia cona Brand originario che re-branding, viceversa negli USA di italiano si sta esportando poco o nulla perchè la 500 non tira. Nel mentre continuano i pesanti problemi nella produzione in Italia a differenza di quella americana che produce anche per l'Italia e nell'ultima dichiarazione del CEO per l'evento Mazada era quanto mai evidente la volontà di produrre la Giulia in America.
Per me proteggere la logistica industriale del proprio Paese va oltre le battaglie bambinesche del "ce l' abbiamo anche noi!" perchè per me i marchi li può attacare anche sulle lavatrici ma se alla base non c'è una politica di crescita e prevenzione dell'occupaniozione nostarna se le può anche tenere.
Sorvoliamo pure su termini come "falsi moralisti" o "battaglie bambinesche" che qualificano chi li utilizza e non coloro ai quali vengono rivolti, se ti interessa veramente salvaguardare l'occupazione italiana, dovresti comprare italiano.
Se non c'è nulla di italiano che fa al caso tuo, cambia poco se la scelta ricade su un prodotto tedesco, francese, americano o giapponese.
Poi, per me, vale sempre il principio che ognuno con i propri soldi sceglie quello che gli pare, basta che non vada in giro a distribuire antipatiche patenti.
 
tolo52meo ha scritto:
:D :D ma che dici? fare i conti nelle tasche altrui: gruppo fiat.. alfa..marchionne.. vag... ecc ecc...è l'argomento preferito nel forum :lol: :lol: :lol:
tolo

C'è un bel pò di differenza nel paragone che fai...
 
quadrif ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Credo che un discorso di questo tipo lo puoi fare con marchi la cui storia, nel mondo dell'auto, è piuttosto anonima.

Nel momento in cui un marchio si distingue ed eccelle l'appellativo di banale "pezzo di lamiera" in qualche modo decade.
E' lo stesso principio per cui VAG sarebbe interessata ad Alfa e per cui Audi ha acquistato Ducati. La forza di un brand storico non va mai sottovalutata.

A me ciò che interessa, e mi pare di capire a differenza di molti qui, è proprio lo stile del marchio e la sua spiccata italianità, doti che influenze generaliste americane non possono certo migliorare vista la spiaccata differenza di gusti dei mercati.

A me che il gruppo importi vetture americane da oltreoceano e le riamarchi come Lancia, Fiat o Alfa non va bene per niente perchè preferirei il contrario; ma quì far comprendere alcuni concetti è come smacchiare i giaguari; alla fine è importante non fare poi i falsi moralisti se uno non sceglie auto del gruppo ma punta sulle tedesche perchè piuttosto che comprare auto americane io preferisco prendere auto europee!

Le cantilene del CEO per me sono come il vento che sbatte le imposte della finestra ma niente di più.
Nel momento in cui alle parole seguiranno i fatti ne riparliamo, al momento ciò che registro è che il gruppo sta vendendo auto amercane in europa sia cona Brand originario che re-branding, viceversa negli USA di italiano si sta esportando poco o nulla perchè la 500 non tira. Nel mentre continuano i pesanti problemi nella produzione in Italia a differenza di quella americana che produce anche per l'Italia e nell'ultima dichiarazione del CEO per l'evento Mazada era quanto mai evidente la volontà di produrre la Giulia in America.
Per me proteggere la logistica industriale del proprio Paese va oltre le battaglie bambinesche del "ce l' abbiamo anche noi!" perchè per me i marchi li può attacare anche sulle lavatrici ma se alla base non c'è una politica di crescita e prevenzione dell'occupaniozione nostarna se le può anche tenere.
Sorvoliamo pure su termini come "falsi moralisti" o "battaglie bambinesche" che qualificano chi li utilizza e non coloro ai quali vengono rivolti, se ti interessa veramente salvaguardare l'occupazione italiana, dovresti comprare italiano.
Se non c'è nulla di italiano che fa al caso tuo, cambia poco se la scelta ricade su un prodotto tedesco, francese, americano o giapponese.
Poi, per me, vale sempre il principio che ognuno con i propri soldi sceglie quello che gli pare, basta che non vada in giro a distribuire antipatiche patenti.

Questa volta sono più d'accordo con Quadrif che con il mio collega moderatore. A mio parere occorre sempre tenere presente la situazione economica italiana, che non è un po' in ribasso come forse si vuol far credere, ma è piuttosto disastrosa. Perdere in un anno il 3% del PIL (ma per me sarà di più) è un dato terrificante, che farebbe tremare le ginoccia a qualunque economista e che vanificherà buona parte della manovra lacrime e sangue posta in essere.
In tale contesto, effettuare investimenti nell'auto puntando al mercato nazionale non mi sembra proprio il toccasana, soprattutto se, statisticamente, il 70% degli italiani dimostra di non apprezzare le auto italiane. Si deve internazionalizzare al massimo l'azienda Fiat-Chrysler, con produzioni che avvengano in qualunque posto purchè a costi convenienti e sviluppare i mercati dove la domanda "tira", emergenti o americani che siano. La 500 peraltro nel 2012 in USA credo stia andando bene, in Brasile Fiat è sempre al primo posto e sta lanciando nuovi modelli, Ferrari e Maserati si vendono praticamente solo all'Estero e stanno prosperando, quindi il lancio per esempio di 3 nuovi modelli Maserati (SUV, nuova Quattroporte e segmento E) credo che avrà il successo sperato (50.000 esemplari).

Insomma tutto è relativo: l'accordo con Mazda per la spider e la decisione di fare la Giulia a TP credo che siano buone iniziative per il rilancio del marchio Alfa nel mondo (non esiste solo l'Italia), e anche se la tecnologia americana dell'auto globalmente è inferiore a quella europea, l'importante è scegliere ciò che si rivela al passo con i tempi, tralasciando ciò che risulta obsoleto.
A me onestamente il V6 a benzina Chrysler mi sembra un buon motore, progettato da poco e bene, ditemi cosa ha in meno di un propulsore europeo. Gli altri motori montati sulle vetture Fiat Automobiles sono tutti italiani e per quanto riguarda le scocche non mi sembra comunque che gli USA siano indietro visti i severissimi controlli sulla sicurezza.

Giugiaro è un eccellente tecnico, ma non è il Vate e comunque tira acqua al suo (attuale) mulino, ovvero a chi gli garantisce oggi il lavoro.
 
quadrif ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Credo che un discorso di questo tipo lo puoi fare con marchi la cui storia, nel mondo dell'auto, è piuttosto anonima.

Nel momento in cui un marchio si distingue ed eccelle l'appellativo di banale "pezzo di lamiera" in qualche modo decade.
E' lo stesso principio per cui VAG sarebbe interessata ad Alfa e per cui Audi ha acquistato Ducati. La forza di un brand storico non va mai sottovalutata.

A me ciò che interessa, e mi pare di capire a differenza di molti qui, è proprio lo stile del marchio e la sua spiccata italianità, doti che influenze generaliste americane non possono certo migliorare vista la spiaccata differenza di gusti dei mercati.

A me che il gruppo importi vetture americane da oltreoceano e le riamarchi come Lancia, Fiat o Alfa non va bene per niente perchè preferirei il contrario; ma quì far comprendere alcuni concetti è come smacchiare i giaguari; alla fine è importante non fare poi i falsi moralisti se uno non sceglie auto del gruppo ma punta sulle tedesche perchè piuttosto che comprare auto americane io preferisco prendere auto europee!

Le cantilene del CEO per me sono come il vento che sbatte le imposte della finestra ma niente di più.
Nel momento in cui alle parole seguiranno i fatti ne riparliamo, al momento ciò che registro è che il gruppo sta vendendo auto amercane in europa sia cona Brand originario che re-branding, viceversa negli USA di italiano si sta esportando poco o nulla perchè la 500 non tira. Nel mentre continuano i pesanti problemi nella produzione in Italia a differenza di quella americana che produce anche per l'Italia e nell'ultima dichiarazione del CEO per l'evento Mazada era quanto mai evidente la volontà di produrre la Giulia in America.
Per me proteggere la logistica industriale del proprio Paese va oltre le battaglie bambinesche del "ce l' abbiamo anche noi!" perchè per me i marchi li può attacare anche sulle lavatrici ma se alla base non c'è una politica di crescita e prevenzione dell'occupaniozione nostarna se le può anche tenere.
Sorvoliamo pure su termini come "falsi moralisti" o "battaglie bambinesche" che qualificano chi li utilizza e non coloro ai quali vengono rivolti, se ti interessa veramente salvaguardare l'occupazione italiana, dovresti comprare italiano.
Se non c'è nulla di italiano che fa al caso tuo, cambia poco se la scelta ricade su un prodotto tedesco, francese, americano o giapponese.
Poi, per me, vale sempre il principio che ognuno con i propri soldi sceglie quello che gli pare, basta che non vada in giro a distribuire antipatiche patenti.

caro mio, così è se ti piace
 
pilota54 ha scritto:
quadrif ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Credo che un discorso di questo tipo lo puoi fare con marchi la cui storia, nel mondo dell'auto, è piuttosto anonima.

Nel momento in cui un marchio si distingue ed eccelle l'appellativo di banale "pezzo di lamiera" in qualche modo decade.
E' lo stesso principio per cui VAG sarebbe interessata ad Alfa e per cui Audi ha acquistato Ducati. La forza di un brand storico non va mai sottovalutata.

A me ciò che interessa, e mi pare di capire a differenza di molti qui, è proprio lo stile del marchio e la sua spiccata italianità, doti che influenze generaliste americane non possono certo migliorare vista la spiaccata differenza di gusti dei mercati.

A me che il gruppo importi vetture americane da oltreoceano e le riamarchi come Lancia, Fiat o Alfa non va bene per niente perchè preferirei il contrario; ma quì far comprendere alcuni concetti è come smacchiare i giaguari; alla fine è importante non fare poi i falsi moralisti se uno non sceglie auto del gruppo ma punta sulle tedesche perchè piuttosto che comprare auto americane io preferisco prendere auto europee!

Le cantilene del CEO per me sono come il vento che sbatte le imposte della finestra ma niente di più.
Nel momento in cui alle parole seguiranno i fatti ne riparliamo, al momento ciò che registro è che il gruppo sta vendendo auto amercane in europa sia cona Brand originario che re-branding, viceversa negli USA di italiano si sta esportando poco o nulla perchè la 500 non tira. Nel mentre continuano i pesanti problemi nella produzione in Italia a differenza di quella americana che produce anche per l'Italia e nell'ultima dichiarazione del CEO per l'evento Mazada era quanto mai evidente la volontà di produrre la Giulia in America.
Per me proteggere la logistica industriale del proprio Paese va oltre le battaglie bambinesche del "ce l' abbiamo anche noi!" perchè per me i marchi li può attacare anche sulle lavatrici ma se alla base non c'è una politica di crescita e prevenzione dell'occupaniozione nostarna se le può anche tenere.
Sorvoliamo pure su termini come "falsi moralisti" o "battaglie bambinesche" che qualificano chi li utilizza e non coloro ai quali vengono rivolti, se ti interessa veramente salvaguardare l'occupazione italiana, dovresti comprare italiano.
Se non c'è nulla di italiano che fa al caso tuo, cambia poco se la scelta ricade su un prodotto tedesco, francese, americano o giapponese.
Poi, per me, vale sempre il principio che ognuno con i propri soldi sceglie quello che gli pare, basta che non vada in giro a distribuire antipatiche patenti.

Questa volta sono più d'accordo con Quadrif che con il mio collega moderatore. A mio parere occorre sempre tenere presente la situazione economica italiana, che non è un po' in ribasso come forse si vuol far credere, ma è piuttosto disastrosa. Perdere in un anno il 3% del PIL (ma per me sarà di più) è un dato terrificante, che farebbe tremare le ginoccia a qualunque economista e che vanificherà buona parte della manovra lacrime e sangue posta in essere.
In tale contesto, effettuare investimenti nell'auto puntando al mercato nazionale non mi sembra proprio il toccasana, soprattutto se, statisticamente, il 70% degli italiani dimostra di non apprezzare le auto italiane. Si deve internazionalizzare al massimo l'azienda Fiat-Chrysler, con produzioni che avvengano in qualunque posto purchè a costi convenienti e sviluppare i mercati dove la domanda "tira", emergenti o americani che siano. La 500 peraltro nel 2012 in USA credo stia andando bene, in Brasile Fiat è sempre al primo posto e sta lanciando nuovi modelli, Ferrari e Maserati si vendono praticamente solo all'Estero e stanno prosperando, quindi il lancio per esempio di 3 nuovi modelli Maserati (SUV, nuova Quattroporte e segmento E) credo che avrà il successo sperato (50.000 esemplari).

Insomma tutto è relativo: l'accordo con Mazda per la spider e la decisione di fare la Giulia a TP credo che siano buone iniziative per il rilancio del marchio Alfa nel mondo (non esiste solo l'Italia), e anche se la tecnologia americana dell'auto globalmente è inferiore a quella europea, l'importante è scegliere ciò che si rivela al passo con i tempi, tralasciando ciò che risulta obsoleto.
A me onestamente il V6 a benzina Chrysler mi sembra un buon motore, progettato da poco e bene, ditemi cosa ha in meno di un propulsore europeo. Gli altri motori montati sulle vetture Fiat Automobiles sono tutti italiani e per quanto riguarda le scocche non mi sembra comunque che gli USA siano indietro visti i severissimi controlli sulla sicurezza.

Giugiaro è un eccellente tecnico, ma non è il Vate e comunque tira acqua al suo (attuale) mulino, ovvero a chi gli garantisce oggi il lavoro.
voto 5 stelle.
 
pilota54 ha scritto:
Questa volta sono più d'accordo con Quadrif che con il mio collega moderatore. A mio parere occorre sempre tenere presente la situazione economica italiana, che non è un po' in ribasso come forse si vuol far credere, ma è piuttosto disastrosa. Perdere in un anno il 3% del PIL (ma per me sarà di più) è un dato terrificante, che farebbe tremare le ginoccia a qualunque economista e che vanificherà buona parte della manovra lacrime e sangue posta in essere.
In tale contesto, effettuare investimenti nell'auto puntando al mercato nazionale non mi sembra proprio il toccasana, soprattutto se, statisticamente, il 70% degli italiani dimostra di non apprezzare le auto italiane. Si deve internazionalizzare al massimo l'azienda Fiat-Chrysler, con produzioni che avvengano in qualunque posto purchè a costi convenienti e sviluppare i mercati dove la domanda "tira", emergenti o americani che siano. La 500 peraltro nel 2012 in USA credo stia andando bene, in Brasile Fiat è sempre al primo posto e sta lanciando nuovi modelli, Ferrari e Maserati si vendono praticamente solo all'Estero e stanno prosperando, quindi il lancio per esempio di 3 nuovi modelli Maserati (SUV, nuova Quattroporte e segmento E) credo che avrà il successo sperato (50.000 esemplari).

Insomma tutto è relativo: l'accordo con Mazda per la spider e la decisione di fare la Giulia a TP credo che siano buone iniziative per il rilancio del marchio Alfa nel mondo (non esiste solo l'Italia), e anche se la tecnologia americana dell'auto globalmente è inferiore a quella europea, l'importante è scegliere ciò che si rivela al passo con i tempi, tralasciando ciò che risulta obsoleto.
A me onestamente il V6 a benzina Chrysler mi sembra un buon motore, progettato da poco e bene, ditemi cosa ha in meno di un propulsore europeo. Gli altri motori montati sulle vetture Fiat Automobiles sono tutti italiani e per quanto riguarda le scocche non mi sembra comunque che gli USA siano indietro visti i severissimi controlli sulla sicurezza.

Giugiaro è un eccellente tecnico, ma non è il Vate e comunque tira acqua al suo (attuale) mulino, ovvero a chi gli garantisce oggi il lavoro.

esatto ma poi, scusatemi, se anche le cose dette da Giugiaro fossero vere, e non lo sono, ma anche se lo fossero chè son cose che di dicono? Caro Giugiaro sei voluto andare dai signori di VAG, benissimo in bocca al lupo, ora cosa vuoi? :rolleyes: :rolleyes:
 
quadrif ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Credo che un discorso di questo tipo lo puoi fare con marchi la cui storia, nel mondo dell'auto, è piuttosto anonima.

Nel momento in cui un marchio si distingue ed eccelle l'appellativo di banale "pezzo di lamiera" in qualche modo decade.
E' lo stesso principio per cui VAG sarebbe interessata ad Alfa e per cui Audi ha acquistato Ducati. La forza di un brand storico non va mai sottovalutata.

A me ciò che interessa, e mi pare di capire a differenza di molti qui, è proprio lo stile del marchio e la sua spiccata italianità, doti che influenze generaliste americane non possono certo migliorare vista la spiaccata differenza di gusti dei mercati.

A me che il gruppo importi vetture americane da oltreoceano e le riamarchi come Lancia, Fiat o Alfa non va bene per niente perchè preferirei il contrario; ma quì far comprendere alcuni concetti è come smacchiare i giaguari; alla fine è importante non fare poi i falsi moralisti se uno non sceglie auto del gruppo ma punta sulle tedesche perchè piuttosto che comprare auto americane io preferisco prendere auto europee!

Le cantilene del CEO per me sono come il vento che sbatte le imposte della finestra ma niente di più.
Nel momento in cui alle parole seguiranno i fatti ne riparliamo, al momento ciò che registro è che il gruppo sta vendendo auto amercane in europa sia cona Brand originario che re-branding, viceversa negli USA di italiano si sta esportando poco o nulla perchè la 500 non tira. Nel mentre continuano i pesanti problemi nella produzione in Italia a differenza di quella americana che produce anche per l'Italia e nell'ultima dichiarazione del CEO per l'evento Mazada era quanto mai evidente la volontà di produrre la Giulia in America.
Per me proteggere la logistica industriale del proprio Paese va oltre le battaglie bambinesche del "ce l' abbiamo anche noi!" perchè per me i marchi li può attacare anche sulle lavatrici ma se alla base non c'è una politica di crescita e prevenzione dell'occupaniozione nostarna se le può anche tenere.
Sorvoliamo pure su termini come "falsi moralisti" o "battaglie bambinesche" che qualificano chi li utilizza e non coloro ai quali vengono rivolti, se ti interessa veramente salvaguardare l'occupazione italiana, dovresti comprare italiano.
Se non c'è nulla di italiano che fa al caso tuo, cambia poco se la scelta ricade su un prodotto tedesco, francese, americano o giapponese.
Poi, per me, vale sempre il principio che ognuno con i propri soldi sceglie quello che gli pare, basta che non vada in giro a distribuire antipatiche patenti.

Sono termini generici senza nessun riferimento ad un soggetto specifico, se ti senti "toccato" c'è una tua personale, autonoma e libera attestazione nel sentirti parte in causa e non una mia ascrizione diretta.

Quel "dovresti" è molto condizionato a ciò che mi serve rispetto a ciò che mi viene offerto; poichè il "patriottismo" industriale non è un dogma ma una chiara attestazione di fiducia verso chi produce; fiducia che non trovi come optionals ma che ovviamente si conquista sul campo, altrimenti parliamo di sovvenzioni che è un'altra cosa.
Ovviamente per i tedeschi è più facile essere "nazionalisti" nell'automotive ma stai pur certo che se identificano un prodotto che ritengono migliore ed è straniero non si tirano indietro.

Stai pur certo che io, dovendo scegliere, do sempre priorità ad un prodotto italiano a patto che ce ne siano. Un prodotto importato dall'America con marchio italiano per me è un prodotto americano. Quindi personalmente io non distribuisco nessun tipo di patenti al pari di chi, con coerenza, non deve puntare il dito su chi non compra Chrysler-Fiat etichettandolo erroneamente come incallito esterofilo e dimenticando la provienienza di parte delle attuali vetture del gruppo. Allo stesso modo, tanto per rimanere in tema, sotto il profilo macroeconomico c'è sempre poi differenza nell'acquistare un prodotto fatto in Europa da uno dichiaratamente extra UE.
 
pilota54 ha scritto:
Questa volta sono più d'accordo con Quadrif che con il mio collega moderatore. A mio parere occorre sempre tenere presente la situazione economica italiana, che non è un po' in ribasso come forse si vuol far credere, ma è piuttosto disastrosa. Perdere in un anno il 3% del PIL (ma per me sarà di più) è un dato terrificante, che farebbe tremare le ginoccia a qualunque economista e che vanificherà buona parte della manovra lacrime e sangue posta in essere.
In tale contesto, effettuare investimenti nell'auto puntando al mercato nazionale non mi sembra proprio il toccasana, soprattutto se, statisticamente, il 70% degli italiani dimostra di non apprezzare le auto italiane. Si deve internazionalizzare al massimo l'azienda Fiat-Chrysler, con produzioni che avvengano in qualunque posto purchè a costi convenienti e sviluppare i mercati dove la domanda "tira", emergenti o americani che siano. La 500 peraltro nel 2012 in USA credo stia andando bene, in Brasile Fiat è sempre al primo posto e sta lanciando nuovi modelli, Ferrari e Maserati si vendono praticamente solo all'Estero e stanno prosperando, quindi il lancio per esempio di 3 nuovi modelli Maserati (SUV, nuova Quattroporte e segmento E) credo che avrà il successo sperato (50.000 esemplari).

Insomma tutto è relativo: l'accordo con Mazda per la spider e la decisione di fare la Giulia a TP credo che siano buone iniziative per il rilancio del marchio Alfa nel mondo (non esiste solo l'Italia), e anche se la tecnologia americana dell'auto globalmente è inferiore a quella europea, l'importante è scegliere ciò che si rivela al passo con i tempi, tralasciando ciò che risulta obsoleto.
A me onestamente il V6 a benzina Chrysler mi sembra un buon motore, progettato da poco e bene, ditemi cosa ha in meno di un propulsore europeo. Gli altri motori montati sulle vetture Fiat Automobiles sono tutti italiani e per quanto riguarda le scocche non mi sembra comunque che gli USA siano indietro visti i severissimi controlli sulla sicurezza.

Giugiaro è un eccellente tecnico, ma non è il Vate e comunque tira acqua al suo (attuale) mulino, ovvero a chi gli garantisce oggi il lavoro.

Per me pilota sono due filoni molto diversi quelli da te trattati.

Se l'argomento è puramente economico è dal 2005 che il CEO è in sella al Gruppo, un periodo non sospetto che di certo non dava particolari freni alla stesura di un concreto piano industriale. Se nella finestra temporale avuta a disposizione ci si affaccia solo a quella odierna e più disastrosa allora possiamo anche decretare la fine del Gruppo Fiat in Italia con l'assunto che vista la situazione è meglio chiudere i battenti e pace così.
E' di oggi la notizia che il CEO partira con la rilevazione delle quote rimanenti di Chrysler dal fondo Veba, operazione che andrà avanti sino al 2016, anno della sua ipotetica riconferma o abbandono, oppure accarezzare l'idea di un'unica soluzione; quindi la componente di attività finanziaria è sempre in primo piano. Come non è un mistero l'intenzione di spostare la sede principale in USA.
Il mercato che interessa al CEO è quello americano mentre in Italia sta mantenedo attualmente una sorta di garconniere.

Il fatto che gli italiani non apprezzino le auto italiane non è un handicap dei clienti ma è della casa produttrice che non è in grado di risponedere alle loro esigenze. Fiat va male in tutta Europa perchè non ha prodoto e non sta producendo auto in grado di essere assorbite da questi mercati. Vogliamo esportare l'attuale parco automobilistico del gruppo in America e vedere cosa e quanto vendono? Siamo convinti che gli americani possano comprare Punto, Idea, Panda, Mito, Y e via discorrendo? Chrysler non vende per miracolo divino ma per una semplice fatto, è tornata a produrre auto concorrenziali sul mercato che piacciono! Stranamente le Ferrari e le Maserati in America si vedono e sono anch'esse italiane, sarà mica perchè piacciono ai clienti?

Per il motivo di cui sopra, poichè attualmente sono Chrysler e Jeep che stanno introducendo prodotti nuovi, non Fiat, sia con i propri marchi che con re-branding del Gruppo mi pare piuttosto improprio definire esterofili coloro che comprano auto europee piuttosto che auto americane con il marchio del Gruppo.

Se lo scopo è quello della vittoria di Pirro, distruggendo in Italia il tessuto industriale che ruota attorno al Gruppo e a Torino chi sento non è particolarmente entusista, per il gusto di dire che ci sono in gamma le trazioni posteriori e via discorrendo lo si può anche fare ma il PIL italiano passa anche per questo, teniamolo bene a mente.

Nel momento in cui vedrò uscire dagli stabilimenti italiani le nuove vetture del Gruppo potrò dare un giudizio al momento è produzione estera.
 
FurettoS ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Questa volta sono più d'accordo con Quadrif che con il mio collega moderatore. A mio parere occorre sempre tenere presente la situazione economica italiana, che non è un po' in ribasso come forse si vuol far credere, ma è piuttosto disastrosa. Perdere in un anno il 3% del PIL (ma per me sarà di più) è un dato terrificante, che farebbe tremare le ginoccia a qualunque economista e che vanificherà buona parte della manovra lacrime e sangue posta in essere.
In tale contesto, effettuare investimenti nell'auto puntando al mercato nazionale non mi sembra proprio il toccasana, soprattutto se, statisticamente, il 70% degli italiani dimostra di non apprezzare le auto italiane. Si deve internazionalizzare al massimo l'azienda Fiat-Chrysler, con produzioni che avvengano in qualunque posto purchè a costi convenienti e sviluppare i mercati dove la domanda "tira", emergenti o americani che siano. La 500 peraltro nel 2012 in USA credo stia andando bene, in Brasile Fiat è sempre al primo posto e sta lanciando nuovi modelli, Ferrari e Maserati si vendono praticamente solo all'Estero e stanno prosperando, quindi il lancio per esempio di 3 nuovi modelli Maserati (SUV, nuova Quattroporte e segmento E) credo che avrà il successo sperato (50.000 esemplari).

Insomma tutto è relativo: l'accordo con Mazda per la spider e la decisione di fare la Giulia a TP credo che siano buone iniziative per il rilancio del marchio Alfa nel mondo (non esiste solo l'Italia), e anche se la tecnologia americana dell'auto globalmente è inferiore a quella europea, l'importante è scegliere ciò che si rivela al passo con i tempi, tralasciando ciò che risulta obsoleto.
A me onestamente il V6 a benzina Chrysler mi sembra un buon motore, progettato da poco e bene, ditemi cosa ha in meno di un propulsore europeo. Gli altri motori montati sulle vetture Fiat Automobiles sono tutti italiani e per quanto riguarda le scocche non mi sembra comunque che gli USA siano indietro visti i severissimi controlli sulla sicurezza.

Giugiaro è un eccellente tecnico, ma non è il Vate e comunque tira acqua al suo (attuale) mulino, ovvero a chi gli garantisce oggi il lavoro.

Per me pilota sono due filoni molto diversi quelli da te trattati.

Se l'argomento è puramente economico è dal 2005 che il CEO è in sella al Gruppo, un periodo non sospetto che di certo non dava particolari freni alla stesura di un concreto piano industriale. Se nella finestra temporale avuta a disposizione ci si affaccia solo a quella odierna e più disastrosa allora possiamo anche decretare la fine del Gruppo Fiat in Italia con l'assunto che vista la situazione è meglio chiudere i battenti e pace così.
E' di oggi la notizia che il CEO partira con la rilevazione delle quote rimanenti di Chrysler dal fondo Veba, operazione che andrà avanti sino al 2016, anno della sua ipotetica riconferma o abbandono, oppure accarezzare l'idea di un'unica soluzione; quindi la componente di attività finanziaria è sempre in primo piano. Come non è un mistero l'intenzione di spostare la sede principale in USA.
Il mercato che interessa al CEO è quello americano mentre in Italia sta mantenedo attualmente una sorta di garconniere.

Il fatto che gli italiani non apprezzino le auto italiane non è un handicap dei clienti ma è della casa produttrice che non è in grado di risponedere alle loro esigenze. Fiat va male in tutta Europa perchè non ha prodoto e non sta producendo auto in grado di essere assorbite da questi mercati. Vogliamo esportare l'attuale parco automobilistico del gruppo in America e vedere cosa e quanto vendono? Siamo convinti che gli americani possano comprare Punto, Idea, Panda, Mito, Y e via discorrendo? Chrysler non vende per miracolo divino ma per una semplice fatto, è tornata a produrre auto concorrenziali sul mercato che piacciono! Stranamente le Ferrari e le Maserati in America si vedono e sono anch'esse italiane, sarà mica perchè piacciono ai clienti?

Per il motivo di cui sopra, poichè attualmente sono Chrysler e Jeep che stanno introducendo prodotti nuovi, non Fiat, sia con i propri marchi che con re-branding del Gruppo mi pare piuttosto improprio definire esterofili coloro che comprano auto europee piuttosto che auto americane con il marchio del Gruppo.

Se lo scopo è quello della vittoria di Pirro, distruggendo in Italia il tessuto industriale che ruota attorno al Gruppo e a Torino chi sento non è particolarmente entusista, per il gusto di dire che ci sono in gamma le trazioni posteriori e via discorrendo lo si può anche fare ma il PIL italiano passa anche per questo, teniamolo bene a mente.

Nel momento in cui vedrò uscire dagli stabilimenti italiani le nuove vetture del Gruppo potrò dare un giudizio al momento è produzione estera.
Straquoto
 
FurettoS ha scritto:
Sono termini generici senza nessun riferimento ad un soggetto specifico, se ti senti "toccato" c'è una tua personale, autonoma e libera attestazione nel sentirti parte in causa e non una mia ascrizione diretta.

Quel "dovresti" è molto condizionato a ciò che mi serve rispetto a ciò che mi viene offerto; poichè il "patriottismo" industriale non è un dogma ma una chiara attestazione di fiducia verso chi produce; fiducia che non trovi come optionals ma che ovviamente si conquista sul campo, altrimenti parliamo di sovvenzioni che è un'altra cosa.
Ovviamente per i tedeschi è più facile essere "nazionalisti" nell'automotive ma stai pur certo che se identificano un prodotto che ritengono migliore ed è straniero non si tirano indietro.

Stai pur certo che io, dovendo scegliere, do sempre priorità ad un prodotto italiano a patto che ce ne siano. Un prodotto importato dall'America con marchio italiano per me è un prodotto americano. Quindi personalmente io non distribuisco nessun tipo di patenti al pari di chi, con coerenza, non deve puntare il dito su chi non compra Chrysler-Fiat etichettandolo erroneamente come incallito esterofilo e dimenticando la provienienza di parte delle attuali vetture del gruppo. Allo stesso modo, tanto per rimanere in tema, sotto il profilo macroeconomico c'è sempre poi differenza nell'acquistare un prodotto fatto in Europa da uno dichiaratamente extra UE.
Dato che sono termini genericamente rivolti alla platea, mi sento toccato nella misura in cui, della platea, ne faccio parte.
Tu che invece appartieni alla ristretta cerchia dei moderatori, per primo dovresti evitare di attribuire ai partecipanti simpatiche qualità come l'essere falsi o bambineschi. L'avessi fatto io, sarei già a far compagnia a Maxetto.
Il resto del tuo discorso è il solito panegirico in salsa tedesca che non aggiunge nulla ai panegirici precedenti.
Potresti almeno avere l'originalità di cambiare il disco, ogni tanto.
 
quadrif ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Sono termini generici senza nessun riferimento ad un soggetto specifico, se ti senti "toccato" c'è una tua personale, autonoma e libera attestazione nel sentirti parte in causa e non una mia ascrizione diretta.

Quel "dovresti" è molto condizionato a ciò che mi serve rispetto a ciò che mi viene offerto; poichè il "patriottismo" industriale non è un dogma ma una chiara attestazione di fiducia verso chi produce; fiducia che non trovi come optionals ma che ovviamente si conquista sul campo, altrimenti parliamo di sovvenzioni che è un'altra cosa.
Ovviamente per i tedeschi è più facile essere "nazionalisti" nell'automotive ma stai pur certo che se identificano un prodotto che ritengono migliore ed è straniero non si tirano indietro.

Stai pur certo che io, dovendo scegliere, do sempre priorità ad un prodotto italiano a patto che ce ne siano. Un prodotto importato dall'America con marchio italiano per me è un prodotto americano. Quindi personalmente io non distribuisco nessun tipo di patenti al pari di chi, con coerenza, non deve puntare il dito su chi non compra Chrysler-Fiat etichettandolo erroneamente come incallito esterofilo e dimenticando la provienienza di parte delle attuali vetture del gruppo. Allo stesso modo, tanto per rimanere in tema, sotto il profilo macroeconomico c'è sempre poi differenza nell'acquistare un prodotto fatto in Europa da uno dichiaratamente extra UE.
Dato che sono termini genericamente rivolti alla platea, mi sento toccato nella misura in cui, della platea, ne faccio parte.
Tu che invece appartieni alla ristretta cerchia dei moderatori, per primo dovresti evitare di attribuire ai partecipanti simpatiche qualità come l'essere falsi o bambineschi. L'avessi fatto io, sarei già a far compagnia a Maxetto.
Il resto del tuo discorso è il solito panegirico in salsa tedesca che non aggiunge nulla ai panegirici precedenti.
Potresti almeno avere l'originalità di cambiare il disco, ogni tanto.

Attualmente questo "tocco" pare averti interessato in modo particolare pur non avendo, a prescindere, mensionato soggetto di sorta. La platea è altrettanto capace di non sentirsi toccata da talune argomentazioni nel caso loro stessi per primi non se ne fanno portabandiera poichè direttamente interessati e risentiti. E, ad onor del vero, ce ne sono tanti che argomentano di buon grado.
Banalmente se in strada fanno i controlli su chi ha bevuto ma io sono sobrio non ho motivo di preoccuparmi, diversamente chi è alticcio qualche malumore ce l'ha.

La parola "falso" non va estrapolata da quella di moralismo poichè altrimenti ne perde significato assumendone di nuovo e diverso. Nello specifico come già più volte evidenziato ritengo quanto mai inopportuno fare la morale a chi si rivolge a marchi stranieri ma europei dimenticando sin troppo facilmente che il Gruppo sta di fatto commercializzando vetture straniere provenienti dall'America. Anche qui vale il concetto di cui sopra.

Parole inserite nella logica di un discorso hanno un significato, estrapolarle a proprio piacimento per ricondurle ad attacchi personali inesistenti ne ha un'altro.

Le mie orazioni, come tu le chiami, possono anche non piacerti ma al momento, in tutta la faccenda, chi sta spostando l'ago più sul personale mi pare sia tu.
 
FurettoS ha scritto:
pilota54 ha scritto:
A mio parere occorre sempre tenere presente la situazione economica italiana, che è piuttosto disastrosa.
In tale contesto, effettuare investimenti nell'auto puntando al mercato nazionale non mi sembra proprio il toccasana, soprattutto se, statisticamente, il 70% degli italiani dimostra di non apprezzare le auto italiane. Si deve internazionalizzare al massimo l'azienda Fiat-Chrysler, con produzioni che avvengano in qualunque posto purchè a costi convenienti e sviluppare i mercati dove la domanda "tira", emergenti o americani che siano. La 500 peraltro nel 2012 in USA credo stia andando bene, in Brasile Fiat è sempre al primo posto e sta lanciando nuovi modelli, Ferrari e Maserati si vendono praticamente solo all'Estero e stanno prosperando,
Insomma tutto è relativo: l'accordo con Mazda per la spider e la decisione di fare la Giulia a TP credo che siano buone iniziative per il rilancio del marchio Alfa nel mondo (non esiste solo l'Italia)

Giugiaro è un eccellente tecnico, ma non è il Vate e comunque tira acqua al suo (attuale) mulino, ovvero a chi gli garantisce oggi il lavoro.

Se l'argomento è puramente economico è dal 2005 che il CEO è in sella al Gruppo, un periodo non sospetto che di certo non dava particolari freni alla stesura di un concreto piano industriale.ì.
E' di oggi la notizia che il CEO partira con la rilevazione delle quote rimanenti di Chrysler dal fondo Veba, operazione che andrà avanti sino al 2016, anno della sua ipotetica riconferma o abbandono, oppure accarezzare l'idea di un'unica soluzione; quindi la componente di attività finanziaria è sempre in primo piano. Come non è un mistero l'intenzione di spostare la sede principale in USA.
Il mercato che interessa al CEO è quello americano mentre in Italia sta mantenedo attualmente una sorta di garconniere.

Il fatto che gli italiani non apprezzino le auto italiane non è un handicap dei clienti ma è della casa produttrice che non è in grado di risponedere alle loro esigenze. Fiat va male in tutta Europa perchè non ha prodoto e non sta producendo auto in grado di essere assorbite da questi mercati. Vogliamo esportare l'attuale parco automobilistico del gruppo in America e vedere cosa e quanto vendono? Siamo convinti che gli americani possano comprare Punto, Idea, Panda, Mito, Y e via discorrendo? le Ferrari e le Maserati in America si vedono e sono anch'esse italiane, sarà mica perchè piacciono ai clienti?

Per il motivo di cui sopra, poichè attualmente sono Chrysler e Jeep che stanno introducendo prodotti nuovi, non Fiat, sia con i propri marchi che con re-branding del Gruppo mi pare piuttosto improprio definire esterofili coloro che comprano auto europee piuttosto che auto americane con il marchio del Gruppo.

Nel momento in cui vedrò uscire dagli stabilimenti italiani le nuove vetture del Gruppo potrò dare un giudizio al momento è produzione estera.

Prendo spunto da ciò che dice Furetto, che condivido. Ed anche Giugiaro, che non è un vate, come giustamente dice Pilota, ma che semplicemente si accorge di come il Gruppone stia diventando sempre più USA-centrico.
Non ha senso rivendicare l'italianità del prodotto, contro i crucchi o chiunque altro, quando per campare il materiale è americano o giapponese (se va bene).
Il nuovo Suv Alfa, anche quello circondato da un bel po' di fumo, sarà su base Compass (vedi QR), lo spider FORSE su MX-5; intanto vendono i pezzi del Museo. Cosa c'è di italiano?
Ce ne sarebbe di più in VAG, con Centro Stile e Motori ad Arese, design di Giugiaro e forse anche stabilimento in Italia. Ma non lo sapremo mai...
 
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