Epme ha scritto:Botto88 ha scritto:Epme ha scritto:Non per sapere i fatti tuoi, ma quale qualifica professionale/scolastica hai per ricevere un'offerta del genere ?
Diploma di Liceo Scientifico, ora studio Scienze e Tecnologie Alimentari (Agraria).
Beh, perlomeno ci sarebbe un'attinenza tra scuola e lavoro proposto ..
Mi aspettavo una scena alla Sturmtruppen "Chi sa suonare il pianoforte ? "Io !!!"
"Nei bagni a pulire i cessi .." 8)
Tornando seri, non so quanto possa valere professionalmente l'intrinseca esperienza di "controllore di basilico", però è l'occasione per girare, conoscere gente, vedere come si lavora, farsi conoscere dalla gente ...
tutte esperienze che restando in aula o a casa ... :cry:
Magari poi ti offrono uno stage di controllore di insalata ... piano piano uno fa carriera e diventa controllore di finocchi ... 8)
(perdona la battutaccia, giusto per sdrammatizzare)
Botto88 ha scritto:Epme ha scritto:Botto88 ha scritto:Epme ha scritto:Non per sapere i fatti tuoi, ma quale qualifica professionale/scolastica hai per ricevere un'offerta del genere ?
Diploma di Liceo Scientifico, ora studio Scienze e Tecnologie Alimentari (Agraria).
Beh, perlomeno ci sarebbe un'attinenza tra scuola e lavoro proposto ..
Mi aspettavo una scena alla Sturmtruppen "Chi sa suonare il pianoforte ? "Io !!!"
"Nei bagni a pulire i cessi .." 8)
Tornando seri, non so quanto possa valere professionalmente l'intrinseca esperienza di "controllore di basilico", però è l'occasione per girare, conoscere gente, vedere come si lavora, farsi conoscere dalla gente ...
tutte esperienze che restando in aula o a casa ... :cry:
Magari poi ti offrono uno stage di controllore di insalata ... piano piano uno fa carriera e diventa controllore di finocchi ... 8)
(perdona la battutaccia, giusto per sdrammatizzare)
ahahah, no beh per quello è attinente.. valutrerei anche di andarci se non fosse che perderei più di un mese di università e la cosa non mi garba.
Epme ha scritto:Botto88 ha scritto:Epme ha scritto:Botto88 ha scritto:Epme ha scritto:Non per sapere i fatti tuoi, ma quale qualifica professionale/scolastica hai per ricevere un'offerta del genere ?
Diploma di Liceo Scientifico, ora studio Scienze e Tecnologie Alimentari (Agraria).
Beh, perlomeno ci sarebbe un'attinenza tra scuola e lavoro proposto ..
Mi aspettavo una scena alla Sturmtruppen "Chi sa suonare il pianoforte ? "Io !!!"
"Nei bagni a pulire i cessi .." 8)
Tornando seri, non so quanto possa valere professionalmente l'intrinseca esperienza di "controllore di basilico", però è l'occasione per girare, conoscere gente, vedere come si lavora, farsi conoscere dalla gente ...
tutte esperienze che restando in aula o a casa ... :cry:
Magari poi ti offrono uno stage di controllore di insalata ... piano piano uno fa carriera e diventa controllore di finocchi ... 8)
(perdona la battutaccia, giusto per sdrammatizzare)
ahahah, no beh per quello è attinente.. valutrerei anche di andarci se non fosse che perderei più di un mese di università e la cosa non mi garba.
Beh. Fatti i tuoi conti. Magari riesci a studiare ugualmentre e le lezioni puoi fartele registrare. Ma se dici no a un'offerta, difficilmente gli stessi te ne faranno un'altra e sarai tentato di rispondere sempre di no ...
Poi finita brillantemente l'università uno magari scopre che poi "inserirsi" NON così semplice ...
Uhmm .. immagino che non dia la possibilità di diventare "Agronomo" .. mi sa che più o meno è il vecchio D.U. per "Tecnologo alimentare" ... dunque sbocchi occupazionali modesti e scarsi (scusa la franchezza, ma la disonestà qui sarebbe fuori luogo)Botto88 ha scritto:Diploma di Liceo Scientifico, ora studio Scienze e Tecnologie Alimentari (Agraria).
|Mauro65| ha scritto:Uhmm .. immagino che non dia la possibilità di diventare "Agronomo" .. mi sa che più o meno è il vecchio D.U. per "Tecnologo alimentare" ... dunque sbocchi occupazionali modesti e scarsi (scusa la franchezza, ma la disonestà qui sarebbe fuori luogo)Botto88 ha scritto:Diploma di Liceo Scientifico, ora studio Scienze e Tecnologie Alimentari (Agraria).
E scusa pure se mi faccio li 'azzi tuoi, ma è solo come spunto di riflessione su precariato, disoccupazione intellettuale etc etc
Abbiamo quantitativi industriali di corsi ultraspecializzati (che si spera via via di ridurre, ma non è cosa semplice) senza alcuna pianificazione preventiva rispetto al reale fabbisogno
E quindi molti trascurano i corsi "tradizionali" (invero spesso più faticosi) che consentono l'eventuale accesso (molto faticoso) alle professioni "tradizionali"
Sbaglio qualcosa?
Lampeggi cordiali
|Mauro65| ha scritto:è quello che cerco incidentalmente di inculcare ai giovani virgulti quando vade a fare il solito seminario una volta all'anno(proprio di questo periodo). Insieme a qualche altra cosetta. Trovo spesso molto stupore, perché sono "educati" in modo diverso. Sembra che la "sperimentazione" debba venire prima di ogni altra cosa, poi quando spiego che l'ignobile veranda della casalinga Pina ti permette intanto di farti un panino di mortadella, poi di conoscere gli Uffici e di approfondire le norme, e quindi di apprezzare il caviale a tempo debito, mi guardano strano. Due o tre su cento però (da quello che mi raccontano) provano questa strada, e qualcuno mi ha mandato a ringraziare.elancia ha scritto:Per un architetto, per esempio, la direzione lavori e il cantiere sono conoscenze chiave per l'autonomia...
Il sistema universitario ha luci ed ombre, ma le facoltà di architettura (o talune di esse) mi perplimono alquanto
Altre categorie professionali non hanno di fatto da lustri, di norma d alcuni anni, nessun minimale ... e stranamente stanno mediamente meglio delle categorie professionali con tariffari vincolanti...e per acquisirla veramente dovrei mettermi in proprio trovando i clienti e fatturando nulla o quasi per fare concorrenza al ribasso agli altri (Abolizione parcella minima).
elancia ha scritto:Anche con la Veranda della Pina si può sperimentare.
No le regole sono più o meno uguali per tutte le categorie professionali tranne le due a numero chiuso.Le categorie professionali che non adottano i minimi evidentemente godono di regole e di libera concorrenza.
La libera concorrenza all'italiana sta alla vera concorrenza come il precariato sta alla flessibilità.
Paradossalmente, se c'è un tappo sopra ci vuole pure un tappo sotto, se togli il tappo sopra ( con libera concorrenza a mezzo di veri concorsi che premino la qualità a scapito del nome o dell'appartenenza) non mi preoccupo più di non sprofondare ma penso a salire, magari al posto di qualche figlio di papà incapace o di qualche pastetta politica.
Il filetto, forseP.S. La mortadella di storione esiste?
|Mauro65| ha scritto:elancia ha scritto:Anche con la Veranda della Pina si può sperimentare.E' esattamente quello che gli dico! (Prima te l'ho fatta un po' sintetica)
No le regole sono più o meno uguali per tutte le categorie professionali tranne le due a numero chiuso.Le categorie professionali che non adottano i minimi evidentemente godono di regole e di libera concorrenza.
La libera concorrenza all'italiana sta alla vera concorrenza come il precariato sta alla flessibilità.
Paradossalmente, se c'è un tappo sopra ci vuole pure un tappo sotto, se togli il tappo sopra ( con libera concorrenza a mezzo di veri concorsi che premino la qualità a scapito del nome o dell'appartenenza) non mi preoccupo più di non sprofondare ma penso a salire, magari al posto di qualche figlio di papà incapace o di qualche pastetta politica.
Ti sento spesso parlere rammaricato dei concorsi di progettazione, segno che ambiresti ad un certo tipo di incarichi. Ma si può vivere benissimo anche senza. I concorsi di idee sono per te come le grandi curatele per me: so benissimo che, anche e soprattutto per mie carenze intellettuali e formative, non ci posso sperare. E chi se ne frega?
Il filetto, forseP.S. La mortadella di storione esiste?![]()
Eh, vivere male il rapporto con il proprio mondo professionale non è il massimo ... ed il tuo è davvero un po' particolareelancia ha scritto:Ok, è che io son partito alla grande ma in ambiti provinciali... ...e non poter più scalfire i grossi non mi va giù.
Pensavo di salire per gradi ma il sistema "giusto" è impenetrabile.
Con la crisi gli ambiti provinciali sono stati devastati, non si lavora più, mentre chi era riuscito PRIMA ad introdursi nei posti giusti forse ce la fa, sta sopra al pelo dell'acqua ora.
Non riesco ad accettarlo, a prescindere dai soldi, non ci dormo la notte.
Se avessi la mentalità del dipendente sarei a nozze (di fatto pure forse), invece mi rodo il fegato. :?
|Mauro65| ha scritto:Elancia,
ritorno sui "minimi": personalmente li trovo profondamente sbagliati se "imposti", la tariffa la fa il mercato ed il risultato, non un D.Lgs. spesso oltremodo contorto nella determinazione dei compensi
Ci possono essere delle indicazioni (un valore al di sotto del quale non c'è la possibilità di garantire un corretto svolgimento della prestazione), ma nulla di più
Se ad esempio vinco un contezioso tributario, dovrei applicare un minuzioso tariffario ed impiegarci un pomeriggio per parcellare: invece chiedo al cliente un tot% del risparmio netto di cui beneficia (ed ovviamente mi faccio prima due conti sulle ore impiegate): è contento lui per la chiarezza ed io per il tempo risparmiato.
'azzi loroelancia ha scritto:Hai mai visto il sito "Architettigratis"?
Gruppi di architetti che si offrono di lavorare gratis, piccole cose ovviamente, ma GRATIS. E' giusto?
Francamente non capisco la smania di voler puntare a tutti i costi al top di mercato ... bisogna che si verifichino molte combinazioni astrali per entrarci, e la propria assoluta eccellenza professionale è in ogni caso un pre - requisitoPoi non ho detto che concettualmente il minimo è giusto, ma che è necessario per garantire qualità e decoro in un mercato che, non essendo libero, deprime l'offerta a livelli subumani.
Certo, è mercato forse (seppur orrendo) anche lavorare gratis... ...ma come mai IN ALTO il mercato non c'è o non è libero?
|Mauro65| ha scritto:'azzi loroelancia ha scritto:Hai mai visto il sito "Architettigratis"?
Gruppi di architetti che si offrono di lavorare gratis, piccole cose ovviamente, ma GRATIS. E' giusto?
analogamente, guarda quanti risultati alla ricerca
consulenza tributaria gratuita
In tutte le professioni ci sono i missionari
Francamenet non capsico la smania di voler puntare al top di mercato ... bisogna che si verifichino molte combinazioni astrali per entrarci, e la propria eccellenza professionale è in ogni caso un pre - requisitoPoi non ho detto che concettualmente il minimo è giusto, ma che è necessario per garantire qualità e decoro in un mercato che, non essendo libero, deprime l'offerta a livelli subumani.
Certo, è mercato forse (seppur orrendo) anche lavorare gratis... ...ma come mai IN ALTO il mercato non c'è o non è libero?
Io non ho difficoltà a riconoscere la mia modestia professionale, ma ci convivo tranquillo e ci campo benino
Temugin73 - 5 ore fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 2 mesi fa