Leggete qui, secondo me è interessante:
http://www.agcm.it/agcm_ita/DSAP/DSAP_PI.NSF/88a1d51baadd2769c1256a680035ec80/8f665d1d98bf8bb7c12575f20041ccbc?OpenDocument
vi riassumo i punti principali:
? in linea teorica gli agenti pulenti hanno capacità di assolvere ad una funzione di clean up degli iniettori. In pratica tale effetto è molto lento per cui, ragionevolmente, si può dire che lo sporcamento degli iniettori viene bloccato e non si aggrava oltre. Il prodotto con alto tenore di agenti pulenti è efficace sia sui motori di nuova generazione che sui vecchi, anche se questi ultimi tollerano qualità più scadenti del combustibile per periodi più lunghi. In teoria il passaggio di agenti pulenti nei fori dell'iniettore arreca sempre dei benefici. In pratica nella marcia a velocità costante (autostradale), nella quale i consumi sono più elevati, si dovrebbe registrare una maggiore azione pulente. Pertanto l'utente che percorre prevalentemente tratti autostradali avrà più benefici di quello che effettua per lo più percorsi urbani se usa gasolio con maggior contenuto di agenti pulenti. Ovviamente i risultati variano sensibilmente a seconda del ciclo di prova impiegato: è per questo che le prove dovrebbero essere condotte sempre seguendo la procedura standard europea (Direttiva CEE 1999/94/EC e legge 77/220/CEE, Allegato III, Appendice 1);
? in conclusione si può dire che la campagna pubblicitaria promette dei vantaggi che sono ?estrapolati" dal miglioramento delle qualità del gasolio (basso tenore di zolfo, alto numero di cetano, alto contenuto di agenti pulenti) che sono reali, ma non sono facilmente percepibili dall'utente finale.
In data 21 aprile 2009 è stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria ai sensi dell?articolo 16, comma 1, del Regolamento.
In data 5 maggio 2009, ENI ha prodotto una memoria integrativa in cui, richiamandosi a quanto già esposto nella prima memoria difensiva ha specificato quanto segue:
? in merito all?azione pulente, derivante da additivi polifunzionali, l?azione pulente è dimostrata e garantita dal produttore dell'additivo, soggetto terzo indipendente specializzato; l'azione detergente è stata verificata da Eni presso laboratori indipendenti, utilizzando test internazionalmente riconosciuti che attestano come il target prestazionale del nuovo prodotto è conforme - sotto il profilo della detergenza - a quanto auspicato nel World Wide Fuel Charter (http://www.autoalliance.org), in un documento internazionale che raccoglie i desiderata dei costruttori di autovetture per quanto riguarda le caratteristiche dei carburanti e riflette la posizione dei costruttori a livello mondiale per l'armonizzazione della qualità dei carburanti per rispondere al meglio alle richieste qualitative del parco circolante di autovetture nei vari mercati. Eni ha, inoltre, verificato direttamente l'effettiva capacità detergente del BluDiesel Tech mediante una prova operata su una vettura Kia Carnival con un chilometraggio molto elevato (i.e., 200.000 Km) ed adotta procedure idonee a garantire la presenza dell'additivo in questione - nel quantitativo adeguato a realizzare gli effetti di keep clean e di clean-up - all'interno del gasolio venduto presso i propri punti vendita. L'efficacia dei prodotti utilizzati da Eni all'interno del gasolio Agip Blu Diesel Tech è confermata, d'altronde, anche dall'Istituto Motori, il quale ha affermato che ?gli agenti pulenti hanno capacità di assolvere ad una funzione di clean-up degli iniettori?;
? in merito ai minori consumi, l'esattezza delle qualità descritte del prodotto, specie in relazione alla possibilità di percorrere fino a 500 km in più ogni 20.000 km, vale a dire di ridurre i consumi, è stata confermata sia dai risultati dei test di laboratorio sia da quelli dei test condotti su strada. In questo senso, utilizzando come base di calcolo la percorrenza media annua di una vettura diesel pari a circa 20.000 km, con l'uso del Blu Diesel Tech si otterrà una riduzione dei consumi specifici pari al 2,5% e quindi una maggiore percorrenza nella misura di circa 500 km. Anche le prove condotte, in modo indipendente, dalla rivista specializzata Autotecnica su banco a rulli con una vettura Subaru hanno dimostrato un risparmio del 4,1 % di carburante a vantaggio del Blu Diesel Tech, pari a 820 km in più su 20.000 Km. I risultati delle prove prestazionali ottenuti tramite i test effettuati su banco sono stati confermati con i risultati conseguiti mediante i test su strada. Infatti, i risultati delle prove su strada commissionate alla società spagnola IDIADA hanno confermato che l'uso del Blu Diesel Tech consente un risparmio dei consumi di carburante anche su lunga percorrenza. Tali test, che rappresentano una best practice a livello europeo nell'ambito delle prove su strada, hanno prodotto risultati che confermano le prove con motori su banco, con ciò dimostrando la correttezza di quanto affermato nei messaggi oggetto del procedimento. I risultati ottenuti con i test su due Fiat Grande Punto 1.3 MJT 75CV hanno permesso di evidenziare un risparmio di carburante del 2,1%, pari a 420 km ogni 20.000, mentre quelli ottenuti con due Mercedes C220 CDI Classic hanno conseguito un risultato in termini di risparmio di carburante del 2,4%, pari a 480 km ogni 20.000. Ne deriva che il claim oggetto del procedimento è confermato sia dai risultati delle prove su motori a banco sia da quelli ottenuti su strada e che, pertanto, risulta comprovata la correttezza della pratica di Eni. Peraltro, la Società ha modificato i testi della campagna pubblicitaria del Blu Diesel Tech evidenziando la nuova frase ?Risultati confermati da test di lunga percorrenza su strada?, prima e a prescindere dall'apertura dell'istruttoria da parte dell'Autorità;
? in merito all'effettiva replicabilità dei risultati dei test nella realtà quotidiana, Eni è consapevole della presenza di un ?enorme quantitativo di parametri? tali da influire in modo rilevante sull'esito dei test su strada, come rilevato dall'Istituto Motori nella propria nota. Di conseguenza sono state inizialmente condotte prove su motori a banco per isolare tutti gli elementi di variabilità che intervengono nel corso di una prova su strada e con ciò discriminare in maniera più accurata l'effetto relativo del solo carburante. A prescindere, quindi, dal risparmio conseguibile mediante uno stile di guida appropriato ? fattore del tutto neutro rispetto all'utilizzo di un determinato carburante rispetto ad un altro ? Eni ha verificato, in prima battuta, la validità del risparmio specifico dei consumi derivante dall'utilizzo del Blu Diesel Tech mediante test su motori a banco, al fine di "sterilizzare" la prova da tutti quei fattori di variabilità (come, tipicamente, lo stile di guida e le condizioni ambientali) che possono inficiare i risultati finali. Proprio in questa prospettiva, e con specifico riferimento al profilo della densità dei carburanti pure citato dall'IM, Eni ha condotto i propri test avendo ben presente la variazione dei consumi conseguibile mediante una differenza di densità consentita dalla specifica commerciale EN 590 dei gasoli. Per questo motivo, le prove sui motori a banco sono state eseguite impiegando lo stesso gasolio di base, cui, nel caso del Blu Diesel Tech, sono stati aggiunti gli opportuni additivi. Analogamente, nel caso delle prove su flotta condotte presso la società spagnola IDIADA, i gasoli utilizzati hanno praticamente la stessa densità con ciò dimostrando l'attenzione a neutralizzare, per quanto più possibile, l'incidenza del fattore ?densità? sull'esito dei test. I test effettuati dalla società IDIADA sono stati eseguiti da personale altamente specializzato (inclusi drivers professionisti, etc.) seguendo procedure mirate a neutralizzare quella molteplicità di fattori (stile di guida, percorso stradale, condizioni di traffico; caratteristiche del veicolo) che l'Istituto Motori evidenzia come elemento di possibile criticità nell'accertare e misurare l'eventuale maggiore percorrenza derivate dall'utilizzo di un determinato tipo di carburante rispetto ad un altro. Il valore aggiunto derivante dai test della IDIADA sta proprio nella circostanza che tale società, nel verificare l'eventuale maggiore percorrenza derivante dall'uso del Blu Diesel Tech, ha utilizzato coppie di veicoli identici, cui ha fatto percorrere un identico tragitto in contemporanea (le vetture viaggiavano l'una in fila all'altra alternandosi alla testa a tratti regolari), adottando identici stili di guida. Ne consegue che la maggiore percorrenza che tali test hanno riscontrato sulle autovetture sulle quali è stato utilizzato il Blu Diesel Tech e l'entità della stessa non possono essere in alcun modo ricondotte ad una casualità, ma solo ed esclusivamente ad un quid pluris che tale carburante possiede rispetto ai diesel tradizionali. Inoltre, sempre con l'obiettivo di far sì che i risultati delle prove su strada fossero realmente rappresentativi di ciò che si sarebbe verificato ad un comune automobilista, i test condotti dalla società IDIADA, allegati alla memoria, sono stati effettuati su un percorso misto, costituito al 60% da un percorso autostradale - con una velocità media di 120km/h - e al 40% da un percorso urbano ed extraurbano - con una velocità media di 70km/h. Le vetture impiegate durante la prova di flotta eseguita da Eni presso IDIADA hanno percorso complessivamente 200.000 km, seguendo un tragitto che presentava anche significative escursioni altimetriche come avviene nel reale esercizio di una vettura, in particolare in Italia;