Trovato su Repubblica on line, questi sono i fatti, il resto chiacchiere da BAR:
IL RETROSCENA
Fuori dalla bufera, via alla fase nuova
di SALVATORE TROPEA
Fuori dalla bufera, via alla fase nuova
John Elkann
Nuovo scenario al Lingotto. Si conclude dopo quasi sette anni la presidenza Montezemolo e comincia quella del più giovane dei presidenti della Fiat, John Elkann. Questo cambiamento viene annunciato alla vigilia dell'investor day ovvero del piano strategico Fiat Chrysler che sarà presentato da Sergio Marchionne. E anche questo non è privo di significato, nel senso che l'avvicendamento apre una fase nuova non soltanto sul piano produttivo ma anche su quello dell'assetto dei vertici del gruppo.
Montezemolo è entrato in Fiat alla fine di maggio 2004, cioè in un momento delicatissimo dell'azienda: era alle prese con la più difficile crisi della sua storia centenaria, si è trovata anche a dover fronteggiare in poco più di un anno la morte dell'avvocato Agnelli e poi quella del fratello Umberto. Montezemolo e Marchionne hanno quindi preso in mano la Fiat col compito piuttosto arduo di portarla fuori dalla bufera e di assicurarle un futuro. In questo passaggio Montezemolo è stato il traghettatore e in qualche misura il garante della continuità da parte della famiglia Agnelli, mentre Marchionne è stato il manager che ha assicurato il riposizionamento dell'azienda tra i "grandi" mondiali dell'automobile e dunque il garante della sua sopravvivenza.
In questi quattro anni John Elkann ha lavorato ed è cresciuto all'ombra di Marchionne e dello stesso Montezemolo acquisendo quella maturita e competenza che oggi gli consente di asssumere il ruolo di presidente del gruppo. Una carica che aggiunge a quella di presidente di Exor, la societa attraverso la quale la famiglia Agnelli controlla la Fiat, oltre a quella di vicepresidente dell'Accomandita, incarico quest'ultimo che con l'uscita di scena annunciata di Gian Luigi Gabetti si trasformerà in presidenza.
Conservando il ruolo di presidente della Ferrari e di consigliere di amministrazione della Fiat, Montezemolo chiude una parentesi che lo ha visto impegnato in prima persone ma resta nel gruppo torinese al quale, con incarichi diversi, ha dedicato gran parte della sua vita di manager, dalla Fiat dell'Avvocato a quella di Marchionne. Negli ambienti romani corrono voci di una sua discesa nell'arena della politica. Se ne parla da tempo ma lui non lo ha mai confermato. Non lo farà certamente in queste ore in cui l'attenzione è tutta concentrata sul Lingotto e sul piano che domani Marchionne illustrerà: ci sono tutte le premesse per lo spin off, ovvero il distacco delle attività dell'auto dal corpo della società madre e la loro collocazione in Borsa. Questo passaggio quasi certamente vorrà dire un cambiamento anche per Marchionne. il cui ruolo non sarà più quello di semplice amministratore delegato del gruppo Fiat.
http://www.repubblica.it/economia/2010/04/20/news/fuori_dalla_bufera_via_alla_fase_nuova-3484794/
IL RETROSCENA
Fuori dalla bufera, via alla fase nuova
di SALVATORE TROPEA
Fuori dalla bufera, via alla fase nuova
John Elkann
Nuovo scenario al Lingotto. Si conclude dopo quasi sette anni la presidenza Montezemolo e comincia quella del più giovane dei presidenti della Fiat, John Elkann. Questo cambiamento viene annunciato alla vigilia dell'investor day ovvero del piano strategico Fiat Chrysler che sarà presentato da Sergio Marchionne. E anche questo non è privo di significato, nel senso che l'avvicendamento apre una fase nuova non soltanto sul piano produttivo ma anche su quello dell'assetto dei vertici del gruppo.
Montezemolo è entrato in Fiat alla fine di maggio 2004, cioè in un momento delicatissimo dell'azienda: era alle prese con la più difficile crisi della sua storia centenaria, si è trovata anche a dover fronteggiare in poco più di un anno la morte dell'avvocato Agnelli e poi quella del fratello Umberto. Montezemolo e Marchionne hanno quindi preso in mano la Fiat col compito piuttosto arduo di portarla fuori dalla bufera e di assicurarle un futuro. In questo passaggio Montezemolo è stato il traghettatore e in qualche misura il garante della continuità da parte della famiglia Agnelli, mentre Marchionne è stato il manager che ha assicurato il riposizionamento dell'azienda tra i "grandi" mondiali dell'automobile e dunque il garante della sua sopravvivenza.
In questi quattro anni John Elkann ha lavorato ed è cresciuto all'ombra di Marchionne e dello stesso Montezemolo acquisendo quella maturita e competenza che oggi gli consente di asssumere il ruolo di presidente del gruppo. Una carica che aggiunge a quella di presidente di Exor, la societa attraverso la quale la famiglia Agnelli controlla la Fiat, oltre a quella di vicepresidente dell'Accomandita, incarico quest'ultimo che con l'uscita di scena annunciata di Gian Luigi Gabetti si trasformerà in presidenza.
Conservando il ruolo di presidente della Ferrari e di consigliere di amministrazione della Fiat, Montezemolo chiude una parentesi che lo ha visto impegnato in prima persone ma resta nel gruppo torinese al quale, con incarichi diversi, ha dedicato gran parte della sua vita di manager, dalla Fiat dell'Avvocato a quella di Marchionne. Negli ambienti romani corrono voci di una sua discesa nell'arena della politica. Se ne parla da tempo ma lui non lo ha mai confermato. Non lo farà certamente in queste ore in cui l'attenzione è tutta concentrata sul Lingotto e sul piano che domani Marchionne illustrerà: ci sono tutte le premesse per lo spin off, ovvero il distacco delle attività dell'auto dal corpo della società madre e la loro collocazione in Borsa. Questo passaggio quasi certamente vorrà dire un cambiamento anche per Marchionne. il cui ruolo non sarà più quello di semplice amministratore delegato del gruppo Fiat.
http://www.repubblica.it/economia/2010/04/20/news/fuori_dalla_bufera_via_alla_fase_nuova-3484794/