<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Finlandia: felicità a momenti, futuro assicurato | Il Forum di Quattroruote

Finlandia: felicità a momenti, futuro assicurato

Sulla carta, lo Stato scandinavo sembra essere un paradiso in terra. Nel concreto però alcolismo, armi da fuoco e alto tasso di suicidi fanno da contraltare ai primati statistici.
felicità a momenti, futuro assicuratoQuando qualche mese fa Newsweek ha pubblicato il report Best Country in the World tutte le maggiori testate giornalistiche maggiori hanno dedicato articoli e approfondimenti alla prima nazione in classifica: la Finlandia. La graduatoria era stata stilata seguendo cinque parametri che concorrono a definire il benessere di uno Stato: istruzione, assistenza sanitaria, qualità della vita, competitività economica e contesto politico. Beh, il paese scandinavo si è aggiudicato la corsa ma non senza aver fatto alzare qualche sopracciglio. Sulla falsariga del discusso articolo che Giornalettismo ha dedicato a ?I giovani e la Svezia? vediamo ora quali sono i benefici del nascere, crescere e lavorare in Finlandia.

I PRIMI DELLA CLASSE ? Per quanto riguarda il sistema scolastico, la Finlandia pare sbaragliare tutti: secondo il Global Competitiveness Report stilato dal Global Economic Forum il sistema di istruzione finlandese, dall?asilo all?università, non ha rivali. Spulciando i risultati del cosiddetto PISA (Programme for International Student Assessment prodotto e coordinato dall?OCSE ogni 3 anni che valuta il rendimento scolastico degli studenti di 15 anni) scopriamo che la Finlandia si piazza al primo posto anche lì. Gli studenti finlandesi iniziano a studiare a 7 anni ma questo non significa che la fase di apprendimento abbia inizio solo a questa età. Durante l?età pre-scolare ogni bambino ha diritto ad essere inserito in una scuola materna appartenente al proprio comune di residenza sia che si tratti di strutture pubbliche che private. La frequenza non è gratuita ma piuttosto abbordabile e garantisce una preparazione e una tutela considerata la migliore del mondo. L?importo varia a seconda del reddito dei genitori e arriva ad un mFinnishChildren Finlandia: felicità a momenti, futuro assicuratoassimo di circa 200 euro mensili. Il 97% dei bambini di 6 anni di età frequentano gratuitamente un anno di pre-scuola durante il quale ricevono un?iniziale formazione incentrata sulla conoscenza e sull?uso della lungua (leggere e scrivere).

ISTRUZIONE = PARI OPPORTUNITA? ? Dalla scuola elementare in poi, l?istruzione diviene gratuita e obbligatoria per 9 anni: pasti, materiali di studio e spese di trasporto per tragitti che superano i 5 chilometri sono a carico dello Stato. Per diventare insegnante nella scuola dell?obbligo è necessaria una preparazione di livello universitario, aspetto che va a valorizzare il ruolo dell?insegnante considerato uno dei mestieri più autorevoli. Da un?inchiesta di Focus effettuata dopo la pubblicazione del PISA del 2006 (il più recente, che aveva ?premiato? gli studenti finlandesi come primi nell?OCSE in matematica e scienze) emergeva che quell?anno era stato accolto solo il 6,5% dei 4.500 candidati che hanno cercato di accedere alle facoltà che preparano gli insegnanti. Questa minoranza viene formata per cinque anni, sui fondamenti della pedagogia, sul come insegnare facendo divertire e catturare l?attenzione degli studenti mediante l?imparare sperimentando. Dopo la formazione universitaria, è obbligatorio effettuare 120 ore di tirocinio, un semestre tutorato seguito poi da tre anni di servizio sotto supervisione. Ogni scuola seleziona e assume autonomamente il proprio personale docente come se si trattasse di scuole private. Il Presidente della Repubblica finlandese, Tarja Halonen, in visita in Italia lo scorso settembre aveva sottolineato il ruolo fondamentale dell?istruzione al fine di garantire a tutti pari opportunità.
 
Allora, vediamo un po':
sul sistema scolastico Finlandese posso solo ed esclusivamente parlare bene. E' un altro mondo, descrivere alcuni aspetti non basterebbe a spiegarvi quanto e' organizzato e funzionale il tutto oltre ad essere completamente gratuito fino ai 16 anni. Non si paga nemmeno la mensa scolastica. Non e' nemmeno vero che si inizi a 7 anni perche' hai la possibilita', se vuoi, di cominciare prima. Anche l'inserimento nel mondo del lavoro e' molto graduale infatti, a secondo del percorso scolastico, ogni anno, a partire dai 14 anni, devi spendere delle ore obbligatoriamente presso delle aziende. Prima dell'esame di maturita' ogni studente deve aver completato un tot di ore ( non mi ricordo quante sono, ma parecchie) di CAS (creativity, activity and service). Questo include ore di volontariato presso enti di assistenza ad anziani, invalidi ecc. (il tutto deve essere certificato). I libri di testo praticamente non esistono, ogni studente ha a disposizione un laptop con il quale studia, si documenta, da' esami ecc.
Vi racconto un aneddoto di quando iscrissi le mie due figlie a scuola: andai dal preside, presentai le ragazze e poi chiesi informazioni riguardo ai vari adempimenti burocratici. Poi prima di venir via gli chiesi: scusi mi puo' dare il libretto per le giustificazioni delle assenze? Mi guardo' con aria stranita e mi rispose: e perche'? Guardi che se le sue figlie non vengono a scuola son fatti loro e vostri, molto probabilmente significa che la scuola non interessa loro e forse e' meglio che si cerchino un lavoro. Se poi mancano per malattia sara' loro cura preoccuparsi di avere il materiale didattico.
Invece per quel che riguarda il sistema sanitario avrei molte perplessita'. Ci lamentiamo spesso dell'Italia ma lasciatevelo dire da uno che e' all'estero da piu' di vent'anni: il nostro sistema, specialmente in certe zone, funziona veramente bene. Lo sapete che se in Finlandia sei ammalato e hai la febbre a 40 devi andare da solo dal dottore? Non esiste il servizio domiciliare e le ambulanze si muovono solo in casi gravi.
I ticket sono alti e le liste d'attesa per gli esami diagnostici sono piu' lunghe che da noi.
L'alcolismo e' veramente una piaga sociale: quando assumi qualcuno la prima cosa di cui ti devi preoccupare e' che non sia alcolizzato. Pero', a differenza dell'Italia, nessuno si azzarda a mettersi alla guida quando ha bevuto , anche una sola birra. Qui i controlli li fanno veramente, a qualsiasi ora di qualsiasi giorno. La polizia si piazza in mezzo alla strada e controlla tutti i guidatori in entrambi i sensi di marcia. Il controllo viene eseguito in pochi secondi con uno strumentino elettronico portatile e in caso di positivita' il controllo viene ripetuto in ospedale. Se ti beccano son azzzzzi amari.
Ora mi son rotto di scrivere. C'ho da lavora'
 
stone1958 ha scritto:
Allora, vediamo un po':
sul sistema scolastico Finlandese posso solo ed esclusivamente parlare bene. E' un altro mondo, descrivere alcuni aspetti non basterebbe a spiegarvi quanto e' organizzato e funzionale il tutto oltre ad essere completamente gratuito fino ai 16 anni. Non si paga nemmeno la mensa scolastica. Non e' nemmeno vero che si inizi a 7 anni perche' hai la possibilita', se vuoi, di cominciare prima. Anche l'inserimento nel mondo del lavoro e' molto graduale infatti, a secondo del percorso scolastico, ogni anno, a partire dai 14 anni, devi spendere delle ore obbligatoriamente presso delle aziende. Prima dell'esame di maturita' ogni studente deve aver completato un tot di ore ( non mi ricordo quante sono, ma parecchie) di CAS (creativity, activity and service). Questo include ore di volontariato presso enti di assistenza ad anziani, invalidi ecc. (il tutto deve essere certificato). I libri di testo praticamente non esistono, ogni studente ha a disposizione un laptop con il quale studia, si documenta, da' esami ecc.
Vi racconto un aneddoto di quando iscrissi le mie due figlie a scuola: andai dal preside, presentai le ragazze e poi chiesi informazioni riguardo ai vari adempimenti burocratici. Poi prima di venir via gli chiesi: scusi mi puo' dare il libretto per le giustificazioni delle assenze? Mi guardo' con aria stranita e mi rispose: e perche'? Guardi che se le sue figlie non vengono a scuola son fatti loro e vostri, molto probabilmente significa che la scuola non interessa loro e forse e' meglio che si cerchino un lavoro. Se poi mancano per malattia sara' loro cura preoccuparsi di avere il materiale didattico.
Invece per quel che riguarda il sistema sanitario avrei molte perplessita'. Ci lamentiamo spesso dell'Italia ma lasciatevelo dire da uno che e' all'estero da piu' di vent'anni: il nostro sistema, specialmente in certe zone, funziona veramente bene. Lo sapete che se in Finlandia sei ammalato e hai la febbre a 40 devi andare da solo dal dottore? Non esiste il servizio domiciliare e le ambulanze si muovono solo in casi gravi.
I ticket sono alti e le liste d'attesa per gli esami diagnostici sono piu' lunghe che da noi.
L'alcolismo e' veramente una piaga sociale: quando assumi qualcuno la prima cosa di cui ti devi preoccupare e' che non sia alcolizzato. Pero', a differenza dell'Italia, nessuno si azzarda a mettersi alla guida quando ha bevuto , anche una sola birra. Qui i controlli li fanno veramente, a qualsiasi ora di qualsiasi giorno. La polizia si piazza in mezzo alla strada e controlla tutti i guidatori in entrambi i sensi di marcia. Il controllo viene eseguito in pochi secondi con uno strumentino elettronico portatile e in caso di positivita' il controllo viene ripetuto in ospedale. Se ti beccano son azzzzzi amari.
Ora mi son rotto di scrivere. C'ho da lavora'
Pensa che qui i ragazzi di quinta superiore maggiorenni devono farsi firmare una liberatoria dai genitori per avere il permesso di firmare le proprie assenze al posto loro... sono dei ragazzi MAGGIORENNI... non so neanche se questa cosa sia legale, eppure questo è il metodo e la mentalità, ora dimmi come si fa a responsabilizzare un ragazzo in questa maniera... l'avessero detto a me quand'ero in quinta avrei piantato una cagna infinita con la dirigenza dell'istituto, ora invece fanno buon viso a cattivo gioco, o si fanno firmare la liberatoria o falsificano la firma... sono molto più "nel sistema" di quanto lo potrò mai essere io... :?
 
uselindelacomare ha scritto:
Sulla carta, lo Stato scandinavo sembra essere un paradiso in terra. Nel concreto però alcolismo, armi da fuoco e alto tasso di suicidi fanno da contraltare ai primati statistici.

vi risulta che in Finlandia si accoppino usualmente per la strada per ragioni di viabilità, come nelle periferie milanesi?
a me no.

quindi la parentesi sulle "armi da fuoco" come contraltare ai primati statistici dimostra l'ottusità dell'articolista. da che rivista hai preso l'articolo?
 
belpietro ha scritto:
uselindelacomare ha scritto:
Sulla carta, lo Stato scandinavo sembra essere un paradiso in terra. Nel concreto però alcolismo, armi da fuoco e alto tasso di suicidi fanno da contraltare ai primati statistici.

vi risulta che in Finlandia si accoppino usualmente per la strada per ragioni di viabilità, come nelle periferie milanesi?
a me no.

quindi la parentesi sulle "armi da fuoco" come contraltare ai primati statistici dimostra l'ottusità dell'articolista. da che rivista hai preso l'articolo?

Come avrai notato questo punto non l'ho nemmeno preso in considerazione.
 
jaccos ha scritto:
Pensa che qui i ragazzi di quinta superiore maggiorenni devono farsi firmare una liberatoria dai genitori per avere il permesso di firmare le proprie assenze al posto loro... sono dei ragazzi MAGGIORENNI... non so neanche se questa cosa sia legale, eppure questo è il metodo e la mentalità, ora dimmi come si fa a responsabilizzare un ragazzo in questa maniera...

io ricordo i tempi miei, quando il primo di noi si presentò dal preside con la auto-giustifica, il preside serenamente gli rispose: "io sono responsabile verso tuo padre, finché mangi alla tavola di tuo padre io voglio vedere la sua di giustificazione. puoi entrare in classe, ma domani mi porti la giustificazione di tuo padre a la sua autorizzazione".
tecnicamente aveva torto, ma dal punto di vista educativo non era una stupidaggine, nel senso che la responsabilizzazione dei giovani spetta prima di tutto alla famiglia e va fatta caso per caso e non per automatismi di date.
se un ragazzo è responsabile, è anche giusto che sia responsabilizzato a fare le sue scelte anche prima di essere maggiorenne, a prescindere dalal firma dei genitori per regolarità formale.
 
belpietro ha scritto:
jaccos ha scritto:
Pensa che qui i ragazzi di quinta superiore maggiorenni devono farsi firmare una liberatoria dai genitori per avere il permesso di firmare le proprie assenze al posto loro... sono dei ragazzi MAGGIORENNI... non so neanche se questa cosa sia legale, eppure questo è il metodo e la mentalità, ora dimmi come si fa a responsabilizzare un ragazzo in questa maniera...

io ricordo i tempi miei, quando il primo di noi si presentò dal preside con la auto-giustifica, il preside serenamente gli rispose: "io sono responsabile verso tuo padre, finché mangi alla tavola di tuo padre io voglio vedere la sua di giustificazione. puoi entrare in classe, ma domani mi porti la giustificazione di tuo padre a la sua autorizzazione".
tecnicamente aveva torto, ma dal punto di vista educativo non era una stupidaggine, nel senso che la responsabilizzazione dei giovani spetta prima di tutto alla famiglia e va fatta caso per caso e non per automatismi di date.
se un ragazzo è responsabile, è anche giusto che sia responsabilizzato a fare le sue scelte anche prima di essere maggiorenne, a prescindere dalal firma dei genitori per regolarità formale.
Io la penso in maniera diametralmente opposta, sarà anche perchè in maniera opposta sono stato educato dai miei genitori...
Sono sempre stato abituato a prendermi la responsabilità di ciò che facevo anche prima dei 18 anni. Ma dopo i 18 anni c'è una ENORME differenza, sarà anche solo una data arbitraria ma essa comporta una ricaduta di diritti e doveri a cui volenti o nolenti bisogna far fronte. Imho, è controproducente per il figlio essere sempre sotto controllo genitoriale su ogni aspetto della vita, oltre che frustrante essere sottoposto ai doveri degli adulti ma con i diritti di un bambino. E' una stridente contraddizione che trovo diseducativa, si abitua il figlio ad essere sempre sotto l'ala dei genitori invece di camminare con le proprie gambe. Se un ragazzo di 18 anni sta a casa, che si firmi la sua giustificazione, deve imparare ad auto controllarsi e a gestire da solo la propria vita, ne pagherà le conseguenze in prima persona se lo fa tanto per fare ma ne trarrà una lezione. Se invece dev'essere sempre il genitore a controllarlo, quando il controllo genitoriale verrà meno (università fuori sede o perdita dei genitori) il ragazzo rimarrà per l'appunto senza alcun controllo perchè non abituato ad auto controllarsi.
Sinceramente trovo che la filosofia del preside che citi sia un perfetto esempio della mentalità che ha portato l'italia ad essere un esercito di mammoni che vive coi genitori... mia mamma a 24 anni non dico che mi abbia cacciato di casa ma quasi, mi ha fatto capire che la pappa pronta era finita e dovevo volare con le mie ali, fatto sta che da allora vivo da solo... se guardo i miei coetanei avrò il saldo del conto decisamente più basso per le spese che sostengo ma sono decisamente più indipendente... e questo è impagabile... ;)
 
jaccos ha scritto:
belpietro ha scritto:
jaccos ha scritto:
Pensa che qui i ragazzi di quinta superiore maggiorenni devono farsi firmare una liberatoria dai genitori per avere il permesso di firmare le proprie assenze al posto loro... sono dei ragazzi MAGGIORENNI... non so neanche se questa cosa sia legale, eppure questo è il metodo e la mentalità, ora dimmi come si fa a responsabilizzare un ragazzo in questa maniera...

io ricordo i tempi miei, quando il primo di noi si presentò dal preside con la auto-giustifica, il preside serenamente gli rispose: "io sono responsabile verso tuo padre, finché mangi alla tavola di tuo padre io voglio vedere la sua di giustificazione. puoi entrare in classe, ma domani mi porti la giustificazione di tuo padre a la sua autorizzazione".
tecnicamente aveva torto, ma dal punto di vista educativo non era una stupidaggine, nel senso che la responsabilizzazione dei giovani spetta prima di tutto alla famiglia e va fatta caso per caso e non per automatismi di date.
se un ragazzo è responsabile, è anche giusto che sia responsabilizzato a fare le sue scelte anche prima di essere maggiorenne, a prescindere dalal firma dei genitori per regolarità formale.
Io la penso in maniera diametralmente opposta, sarà anche perchè in maniera opposta sono stato educato dai miei genitori...
Sono sempre stato abituato a prendermi la responsabilità di ciò che facevo anche prima dei 18 anni.

comprendo il tuo punto di vista, anche io sono stato "responsabilizzato" prima dei 18, ma dai miei e non dalla legge, e subito dopo i 18 ho messo mano ad organizzare diverse cose di famiglia.
conto anche di responsabilizzare i miei figli un po' alla volta, e prima dell'età canonica.

resto del parere che se il rapporto genitori/figlio è corretto, la scelta gestita in famiglia non sia peggiore che quella legale.
 
Concordo con Jaccos, dei miei genitori e della mia crescita sono soddisfatto ma i miei difetti maggiori risiedono tutti in un semplice gesto che mio padre ha sempre usato con me. Prendevo un attrezzo in mano e lui me lo levava perché potevo farmi male. Questa sua sostituzione ha un po' compromesso alcuni miei comportamenti ... ma ci sto' lavorando con me e soprattutto con i miei piccoli!
 
belpietro ha scritto:
jaccos ha scritto:
belpietro ha scritto:
jaccos ha scritto:
Pensa che qui i ragazzi di quinta superiore maggiorenni devono farsi firmare una liberatoria dai genitori per avere il permesso di firmare le proprie assenze al posto loro... sono dei ragazzi MAGGIORENNI... non so neanche se questa cosa sia legale, eppure questo è il metodo e la mentalità, ora dimmi come si fa a responsabilizzare un ragazzo in questa maniera...

io ricordo i tempi miei, quando il primo di noi si presentò dal preside con la auto-giustifica, il preside serenamente gli rispose: "io sono responsabile verso tuo padre, finché mangi alla tavola di tuo padre io voglio vedere la sua di giustificazione. puoi entrare in classe, ma domani mi porti la giustificazione di tuo padre a la sua autorizzazione".
tecnicamente aveva torto, ma dal punto di vista educativo non era una stupidaggine, nel senso che la responsabilizzazione dei giovani spetta prima di tutto alla famiglia e va fatta caso per caso e non per automatismi di date.
se un ragazzo è responsabile, è anche giusto che sia responsabilizzato a fare le sue scelte anche prima di essere maggiorenne, a prescindere dalal firma dei genitori per regolarità formale.
Io la penso in maniera diametralmente opposta, sarà anche perchè in maniera opposta sono stato educato dai miei genitori...
Sono sempre stato abituato a prendermi la responsabilità di ciò che facevo anche prima dei 18 anni.

comprendo il tuo punto di vista, anche io sono stato "responsabilizzato" prima dei 18, ma dai miei e non dalla legge, e subito dopo i 18 ho messo mano ad organizzare diverse cose di famiglia.
conto anche di responsabilizzare i miei figli un po' alla volta, e prima dell'età canonica.

resto del parere che se il rapporto genitori/figlio è corretto, la scelta gestita in famiglia non sia peggiore che quella legale.
Tanti auguri per i figli, oggi è forse più difficile di un tempo... :thumbup:

Personalmente credo che se un genitore non è all'altezza, la legge dovrebbe dargli una "scappellata" invece di spingerlo ulteriormente in comportamenti controproducenti... nella fattispecie, che sia il figlio a firmare, non la scuola che pretende la firma del genitore...
 
G5 ha scritto:
Concordo con Jaccos, dei miei genitori e della mia crescita sono soddisfatto ma i miei difetti maggiori risiedono tutti in un semplice gesto che mio padre ha sempre usato con me. Prendevo un attrezzo in mano e lui me lo levava perché potevo farmi male. Questa sua sostituzione ha un po' compromesso alcuni miei comportamenti ... ma ci sto' lavorando con me e soprattutto con i miei piccoli!
ESATTO!
In questo la montessori era molto più avanti della stragrande maggioranza dei genitori odierni... un esempio era l'uso di stoviglie normali (non quelle di plastica che rimbalzano) in modo che il bambino capisca che se butta il piatto per terra si rompe e qualcuno deve pulire (meglio se il bambino stesso).
 
belpietro ha scritto:
uselindelacomare ha scritto:
Sulla carta, lo Stato scandinavo sembra essere un paradiso in terra. Nel concreto però alcolismo, armi da fuoco e alto tasso di suicidi fanno da contraltare ai primati statistici.

vi risulta che in Finlandia si accoppino usualmente per la strada per ragioni di viabilità, come nelle periferie milanesi?
a me no.

quindi la parentesi sulle "armi da fuoco" come contraltare ai primati statistici dimostra l'ottusità dell'articolista. da che rivista hai preso l'articolo?
dev'essere per il freddo...
anche nel mio freezer regna sempre la massima tranquillità...
:D
 
jaccos ha scritto:
G5 ha scritto:
Concordo con Jaccos, dei miei genitori e della mia crescita sono soddisfatto ma i miei difetti maggiori risiedono tutti in un semplice gesto che mio padre ha sempre usato con me. Prendevo un attrezzo in mano e lui me lo levava perché potevo farmi male. Questa sua sostituzione ha un po' compromesso alcuni miei comportamenti ... ma ci sto' lavorando con me e soprattutto con i miei piccoli!
ESATTO!
In questo la montessori era molto più avanti della stragrande maggioranza dei genitori odierni... un esempio era l'uso di stoviglie normali (non quelle di plastica che rimbalzano) in modo che il bambino capisca che se butta il piatto per terra si rompe e qualcuno deve pulire (meglio se il bambino stesso).

Ho le stoviglie molto variegate .... la tavola è sempre colorata :D
 
belpietro ha scritto:
uselindelacomare ha scritto:
Sulla carta, lo Stato scandinavo sembra essere un paradiso in terra. Nel concreto però alcolismo, armi da fuoco e alto tasso di suicidi fanno da contraltare ai primati statistici.

vi risulta che in Finlandia si accoppino usualmente per la strada per ragioni di viabilità, come nelle periferie milanesi?
a me no.

quindi la parentesi sulle "armi da fuoco" come contraltare ai primati statistici dimostra l'ottusità dell'articolista. da che rivista hai preso l'articolo?

http://www.giornalettismo.com/archives/94402/finlandia-felicita-momenti/
 

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