sitorno ha scritto:
tvrgb ha scritto:
sitorno ha scritto:
testerr ha scritto:
E così alla fine è arrivato anche il sì della Corte Suprema e la Fiat-Chrysler può partire. Al di là dell'espressione un po' arcigna e micragnosa, il magistrato Ruth Joan Bader Ginsburg nella serata di ieri ha emesso un verdetto favorevole ai "conquistatori" italiani, respingendo il ricorso presentato dai fondi pensione dell'Indiana che contestavano la decisione di vendere la Chrysler alla Fiat emersa dall'esame del tribunale fallimentare e confermata anche dalla Corte d'Appello di New York.
:lol: :lol:
....tutto il mondo è paese.....anche lì la giustizia può essere addomesticata....
alla faccia dei telefilm americani sulla giustizia vera e pura....
-
ripeteresti il tutto argomentando come si deve e firmando col tuo nome e cognome, o sei un eroe mascherato?
....perchè, secondo te, il verdetto non è politico per le pressioni sul giudice da parte del governo ?
....ve lo immaginate cosa sarebbe successo in italia se il governo avesse fatto pressioni sulla Cassazione per ottenere un verdetto a lui favorevole ?....
...sitorno....
La giustizia è tale solo quando è ragionevole oltre che razionale... altrimenti diventa solo fine a se stessa e non al servizio degli uomini, perdendo anche il suo fine condiviso.
La giustizia è sempre sottoposta al volere politico, giacché esso è depositario della legittima rappresentanza e rappresentazione del popolo elettore alla quale le leggi che servono a perseguirla sono destinate e, per questo, anche condivise.
La politica rappresenta quel volere attraverso l'emanazione delle leggi alle quali essa stessa si sottopone, fintanto che esse non vengano considerate fallaci o, come in questo caso, irragionevoli o irrazionali.
La giustizia, infatti, per quanto detto, non può arrecare un danno maggiore di quello che intende sanare, di più, deve evitarlo quando lo si evince nei confronti degli stessi soggetti che l'hanno richiesta anche quando sarebbe derivato o spostato nel tempo.
Ovviamente, in ultima analisi ci sarebbero anche le questioni di interesse sociale e, ancor prima, quelle di interesse nazionale. 8)