<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Fiat group: Habemus (finalmente) pianum ? | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Fiat group: Habemus (finalmente) pianum ?

XPerience74 ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
lo ha detto marchionne? ah ah ah ah :D
speriamo che ne azzecchi la metà, sarebbe già un successo :twisted:

E diamogliela un po di fiducia a sto povero cristo !!! :-o
la fiducia ci vuole poco a perderla ( nel suo caso un paio
di previsioni non avveratesi) ma tanto, tanto tempo per riguadagnarsela.
Ergo, la smetta coi proclami e si dia da fare seriamente
 
ottovalvole ha scritto:
quello che hai scritto io l'ho detto fin dall'inizio dell'acquisizione della Chrysler,l'Italia diventerà fabbrica cacciavite cioè fabbricheremo le macchine per gli americani. Il problema della sede legale io la vedo così (che poi l'aveva già spiegato Marchionne), ci sarà una sede generale del gruppo (può essere Detroit come Torino) e delle sedi distaccate per ogni mercato, quindi una a Detroit per il nord america,una a Torino per l'europa,una a Belo Horizonte per il Brasile e probabilmente una anche in Cina o India per quei mercati, insomma un capoluogo di regione con le varie provincie. Quindi a Torino resteranno gli uffici,dipende se resterà capoluogodi regione o questa verrà spostata a Detroit. Ma in tutto questo c'è anche lo zampino degli Agnelli ehm...Elkann...che appunto sono americani e probabilmente non dispiacerà nemmeno a loro un trasloco. Badate che senza l'approvazione degli azionisti (soprattutto la Exor che è il fondo investimenti degli Agnelli e che è azionista di maggioranza) non si fa niente! Marchionne può prendere qualsiasi decisione ma questa deve passare dal consiglio d'amministrazione!

Ma io non capisco quale sia il problema.
Sento continue lamentele per i soldi che lo Stato ha riversato alla Fiat e agli Agnelli. Sono lustri che frequento i forum automobilistici e si invoca a gran voce il fallimento della Fiat, l'azienda comunque in Europa fa numeri risibili.
Gli stessi personaggi che da quando esiste la Fiat sono contro di essa, all'attualità si lamentano di Marchionne e del fatto che potrebbe spostare il "core" in America. Ma se dovessero andare tutti fuori dalle palle, non sarebbe meglio?
 
blackblizzard82 ha scritto:
XPerience74 ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
lo ha detto marchionne? ah ah ah ah :D
speriamo che ne azzecchi la metà, sarebbe già un successo :twisted:

E diamogliela un po di fiducia a sto povero cristo !!! :-o

con tutto il rispetto per colui che ha salvato la Fiat, ai product plan della casa italiana non ci crede più nessuno...

Mi sa che hai preso il commento troppo seriamente ! :D
 
Ma bisogna dire che qualcuna la azzeccano ...

Abarth ?sold out? negli Usa;

Nel primo mese di commercializzazione è andata esaurita l'intera produzione prevista per il 2012 dell'Abarh 500. Il mese scorso le vendite della Fiat negli Usa sono cresciute del 128%.
INCREMENTARE LA PRODUZIONE - Se l'anno scorso le vendite della Fiat 500 sono partite al rilento, ben altra è la sorte per le sportive Abarth. Stando a quanto riportato dal quotidiano Detroit News, l'iniziale produzione di 1.000 unità prevista per il 2012 è andata venduta in solo mese di commercializzazione: chi oggi si presenta in una delle concessionarie della Fiat per ordinare un'Abarth, deve aspettare fino all'autunno quando arriveranno i modelli 2013. Secondo le indiscrezioni, il gruppo Fiat Chrysler avrebbe già deciso di portare la produzione nello stabilimento messicano di Toluca, dove nascono tutte le 500 per l'America, fino a raggiungere le 3.000 unità/anno.
MOTORE PIÙ POTENTE - Ricordiamo che rispetto al modello venduto in Italia dotato del 1.4 T-Jet da 135 CV, la 500 Abarth a stelle e strisce ha il 1.4 turbo MultiAir con 162 CV di potenza e 230 Nm di coppia. Lo stesso motore lo troviamo sulla "nostra" Punto Evo. Abbinato al cambio manuale a cinque marce e al differenziale elettronico, dovrebbe permettere alla piccola Fiat 500 Abarth di raggiungere i 210 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in circa 7,5 secondi: il costruttore non ha ancora dichiarato le prestazioni.
UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA EFFICACE - Come sottolineato dal quotidiano americano, l'ottimo risultato di vendite dell'Abarth è delle tante positive recensioni apparse sui magazine specializzati e della campagna pubblicitaria messa a punto dalla Fiat. Dopo il sensuale spot tramesso durante il Super Bowl, con la modella Catrinel Menghia in contemporanea con l'inizio delle vendite, è stato trasmesso lo spot ?House Arrest?, con l'attore Charlie Sheen che veste i panni di cattivo ragazzo e, costretto agli arresti domiciliari, si diverte a sfrecciare da una stanza all'altra di una lussuosa villa a bordo della pepata 500 Abarth
?BOOM? PER LA 500 - Le ottime vendite dell'Abarth, hanno permesso di portare a oltre 4.000 le consegne della Fiat 500 (foto qui sopra) per il mese di maggio, facendo registrare un +128% rispetto allo stesse mese dell'anno scorso. Si tratta di un risultato incoraggiante che, se si dovesse confermare anche nei prossimi mesi, permetterebbe di avvicinarsi al target annunciato da Sergio Marchionne di 50.000 Fiat 500 l'anno vendute in Nord America. Sempre nel mese scorso, le vendite del gruppo Chrysler sono cresciute del 30% negli Usa, con oltre 150.000 vetture consegnate: si tratta del miglior risultato dal 2007.
 
Marchionne: "L'accordo tra Ue e Corea del Sud va rivisto"
Con il mercato dell'auto che in Europa crolla, la patria di Kia e Hyundai preoccupa molto il manager italo-canadese;

L'auto coreana preoccupa l'Europa. Mentre le immatricolazioni crollano, le auto "Made in Korea" (pensiamo ad alcune Kia e Hyundai, ma anche a modelli Chevrolet e di altri marchi meno diffusi) continuano a registrare incrementi di vendita. In quest'ottica leggiamo le ultime dichiarazioni di Sergio Marchionne, ad del Gruppo Fiat e di quello Chrysler, che ieri a Bruxelles non ha fatto certo nomi, ma ha detto, in veste di Presidente dell'Acea - l'Associazione che rappresenta i costruttori di auto europei -, che l'accordo di libero scambio firmato l'anno scorso tra l'Unione europea e la Corea del Sud va rivisto in alcune parti. Il manager, che non ha mai creduto nell'accordo ("Non risponde a nessun principio di correttezza e uguaglianza negli scambi"), pensa che le esportazioni in Europa di auto dalla Corea del Sud - patria di Kia e Hyundai - non siano bilanciate con le importazioni di auto dall'Europa. "E' un effettivo allarme che va tenuto in considerazione con il negoziato con il Giappone", ha detto Marchionne, dopo aver incoraggiato i commissari europei - ed in particolare il commissario all'Industria, Antonio Tajani - a controllore la post-applicazione dell'accordo commerciale tra l'Ue ed il paese asiatico.
NUMERI CHE PARLANO DA SOLI
"L'unica cosa che chiedo - ha spiegato Marchionne - è di guardare ai numeri delle auto importate dalla Corea e delle auto esportate dall'Europa in Corea: Guardate gli ultimi nove mesi, dal primo luglio (2011) alla fine del primo trimestre (2012), e rimarrete sorpresi dalle proporzioni". "Io penso che sia quasi un evento miracoloso, visto che il mercato europeo è al ribasso da cinque anni consecutivi e le loro esportazioni (della Corea, ndr) sono aumentate in modo sproporzionato rispetto alle nostre esportazioni in Corea". Un quadro che, secondo l'ad, merita di essere completamente rivisto, a partire dalla produttività europea.
IN EUROPA BISOGNA PRODURRE MENO AUTO
Per contenere il crollo delle immatricolazioni e ridurre le perdite aziendali bisogna combattere l'eccesso di capacità produttiva con un ''coordinamento della distribuzione della riduzione di capacità, che impatta un numero di paesi - dice Marchionne -. E' inutile andare a chiedere agli italiani che si prendano soltanto loro la botta di chiusura, che vadano in giro i francesi, gli italiani, i tedeschi... Se si fa un piano che distribuisce la riduzione di capacità su tutti i paesi che sono coinvolti è molto più facile venderlo''. Secondo l'Acea il mercato dell'auto europeo è destinato a perdere quest'anno il 7% circa su base annua. "Anche se non tutti i produttori sono colpiti nella stessa misura la produzione sta declinando", si legge in una nota e Sergio Marchionne chiede "un piano che ridistribuisca la riduzione di capacità in tutti gli Stati". Così "è più facile vendere", dice.


In pratica M ricorda dimostrando il suo (comprensibile) disappunto in merito a ciò che più volte ho riportato anche io sull'argomento inquanto a "mercato controllato" e disparità nel rapporto import / export del merato auto Korea/Europa - Europa/Korea !
 
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