<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Fiat, debiti e liquidità | Il Forum di Quattroruote

Fiat, debiti e liquidità

http://oddo.blog.ilsole24ore.com/finanza_e_potere/2011/12/fiat-%C3%A8-molto-indebitata-ma-anche-molto-liquida-una-contraddizione-come-mai.html

Fiat è molto indebitata, ma anche molto liquida. Una contraddizione. Come mai?

Il debito di Fiat continua ad essere preoccupante anche dopo la fusione tra la casa italiana e Chrysler, che ne ha spostato l'asse economico-industriale oltre oceano, negli Stati Uniti d'America.

Il gruppo nato dalla scissione della vecchia Fiat in due distinte società (Fiat Spa, che detiene le attività nell'auto, e Fiat Industrial, che gestisce le produzioni di camion, trattori, mezzi cingolati, ecc.) aveva al 30 settembre 2011 un indebitamento finanziario totale - bancario e obbligazionario - che sfiorava i 27 miliardi di euro. Questa cifra rappresenta il 229 dei mezzi propri ed è come dire che, per ogni euro di patrimonio netto nei nove mesi dell'anno, Fiat Spa ne ha preso in prestito 2,3 dal mercato e dalle banche. Il rapporto debito/patrimonio netto è addirittura del 330% per Fiat Industrial, cioè di un euro di patrimonio netto ogni 3 euro e 30 centesimi ricevuti da terzi.
Insomma, non solo dal punto di vista debitorio la situazione del gruppo dopo la fusione non è migliorata, ma anzi è peggiorata. Chrysler, infatti, ha portato in dote (e che dote!) a Fiat Spa 9,9 miliardi di debiti che la società di Detroit aveva contratti sul mercato per rimborsare i crediti ricevuti dal governo Usa, senza i quali avrebbe dichiarato fallimento. Al tempo stesso, all'atto della fusione, Chrysler aveva in pancia 7 miliardi di liquidità, ma - attenzione a non lasciarsi ingannare - questi soldi altro non erano che quelli versati da Fiat per sottoscrivere gli aumenti di capitale che le hanno permesso di diventare azionista di maggioranza della stessa Chrysler.
Non è tanto su questo, però, che volevo richiamare la vostra attenzione, quanto su un altro aspetto non meno paradossale: 27 miliardi di euro di debiti finanziari totali non impediscono a Fiat Spa di esporre in bilancio al 30 settembre 2011 una posizione finanziaria netta di 8,7 miliardi. Come si spiega un divario così grande? Semplice: accanto a un'esposizione così consistente, Fiat Spa dispone di una liquidità altrettanto cospicua, di circa 18 miliardi di euro, che detrae (assieme a 181 milioni di altre partite) dall'indebitamento finanziario totale (le cifre sono di R&S).

La domanda che sorge spontanea, a questo punto, è come mai Fiat tiene in cassa tutti questi soldi e non li utilizza, invece, per ridurre i debiti. Di sicuro l'amministratore delegato Sergio Marchionne ha in serbo qualche carta. Forse pensa a una grande acquisizione? O forse sono in programma investimenti colossali? Solo lui può saperlo

Ma non sono le stesse domande che ci si faceva prima del crack Parmalat?
 
Qualli affinità ci siano tra Parmalat e il Gruppo FIAT .... bho ? Inoltre non mi sembra che Marchionne in Italia abbia quelle complicità politiche che hanno permesso quello che successe con Parmalat .... anzi .... direi esattamente il contrario.
 
Di questo argomento se ne era accennato qualche tempo fa nel forum.

L'idea è che l'amministratore delegato preferisca investire chiedendo prestiti che dovrebbe saldare col ricavato degli stessi investimenti e che la liquidità la tenga buona per eventuali momenti difficili.

La mia perplessità però è: ma se non vende in europa, come fa a guadagnare?
 
umbiBerto ha scritto:
Qualli affinità ci siano tra Parmalat e il Gruppo FIAT .... bho ?
Forse che l'affinità sia in qualche "leggerissima" perplessità sui bilanci?

Interessante anche questo
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/fermi-tutti-il-barbonne-marpionne-ha-chiesto-35-miliardi-di-dollari-a-obama-da-34250.htm

Bisogna leggere fino in fondo un lungo articolo di ?'MF'' su Fiat Chrysler per scoprire che Marchionne avrà anche restituito soldi al Governo Usa, avrà anche arrotondato la partecipazione in Chrysler, ma ha chiesto un prestito di 3,5 miliardi di dollari sui quali il Governo Usa si e' riservato di rispondere.
Tre miliardi e mezzo di dollari, avete capito bene, una cifra colossale. Con cifre simili erogate da terzi, addirittura in ipotesi da un Governo, molti si spaccerebbero per imprenditori, anzi molti lo fanno anche con cifre inferiori. Una volta tanto stiamo dalla parte di Furbionne, visto che con molti mesi di anticipo rispetto a una parte della stampa italiana ne abbiamo spesso svelato limiti e bluff. Fa benissimo Marchionne a chiedere ed utilizzare soldi del contribuente Usa, se qualche amministratore pubblico gonzo glieli concederà. Basta solo che poi con quei soldi non torni in Italia a farci le solite prediche sociologiche per le quali non lo abbiamo pagato ne' incaricato. Grazie
 
Aries.77 ha scritto:
L'idea è che l'amministratore delegato preferisca investire chiedendo prestiti che dovrebbe saldare col ricavato degli stessi investimenti e che la liquidità la tenga buona per eventuali momenti difficili.
Questo ha senso se la liquidità genera interessi superiori ai margini operativi degli investimenti. Al che, delle due:
  • se è vera, vuol dire che il settore auto è bello che è andato ed il Gruppo può tranquilamente trasformarsi in una finanziaria pura di investimentose non è vera, significa martellarsi da soli le palle e senza anestesia
 
Aries.77 ha scritto:
Di questo argomento se ne era accennato qualche tempo fa nel forum.

L'idea è che l'amministratore delegato preferisca investire chiedendo prestiti che dovrebbe saldare col ricavato degli stessi investimenti e che la liquidità la tenga buona per eventuali momenti difficili.

La mia perplessità però è: ma se non vende in europa, come fa a guadagnare?
con le vendite che fa in america del sud e del nord
 
maparo ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
L'idea è che l'amministratore delegato preferisca investire chiedendo prestiti che dovrebbe saldare col ricavato degli stessi investimenti e che la liquidità la tenga buona per eventuali momenti difficili.
Questo ha senso se la liquidità genera interessi superiori ai margini operativi degli investimenti. Al che, delle due:
  • se è vera, vuol dire che il settore auto è bello che è andato ed il Gruppo può tranquilamente trasformarsi in una finanziaria pura di investimentose non è vera, significa martellarsi da soli le palle e senza anestesia
ricordiamoci che marchionne è un finanziere...non sarà uomo di prodotto,non capirà niente di macchine ma i numeri li conosce e ha a che fare con le banche (oltre che essere amministratore delegato dell'UPS) quindi se mantiene un certo debito pur avendo liquidità evidentemente quella liquidità gli frutta un qualcosa.
 
maparo ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
L'idea è che l'amministratore delegato preferisca investire chiedendo prestiti che dovrebbe saldare col ricavato degli stessi investimenti e che la liquidità la tenga buona per eventuali momenti difficili.
Questo ha senso se la liquidità genera interessi superiori ai margini operativi degli investimenti. Al che, delle due:
  • se è vera, vuol dire che il settore auto è bello che è andato ed il Gruppo può tranquilamente trasformarsi in una finanziaria pura di investimentose non è vera, significa martellarsi da soli le palle e senza anestesia
ma da quando gianni prese il comando della fiat a parte i modelli gia in fase di sviluppo 127-128-124-5-132..dopo il gruppo ha sempre avuto un occhio di riguardo per la finanza piu che per le auto
 
Aries.77 ha scritto:
..........
La mia perplessità però è: ma se non vende in europa, come fa a guadagnare?

Concordo con la tua perplessita'.
Al momento il mercato europeo e' quello che offre i prodotti tecnologicamente piu' avanzati a livello mondiale (assieme al Giappone).
Chi esce da questo mercato, non puo' poi esporate la tecnologia sui prodotti da vendere nei mercati emergenti come Cina, India e Brasile, ma anche negli Stati Uniti.
Quindi chi perde peso a livello Europeo rischia seriamente per il prossimo futuro di rimaner tagliato fuori da tutti gli altri mercati mondiali.
E meglio che a Torino ci pensino bene. prima di andare a Detroit a fare soldi facili per poi essere divorati dalla crescita della concorrenza. Il mercato americano (nord e sud) deve essere uno sbocco per vendere il prodotto e la tecnologia europea e non il contrario come sta avvenendo per alcuni modelli.
 
maparo ha scritto:
Questo ha senso se la liquidità genera interessi superiori ai margini operativi degli investimenti. [/list][/quote]

Cosa vuol dire "Genera interessi superiori ai margini operativi degli investimenti" ?
 
Pausa, credo che ci sia un fraintendimento quando si parla di liquidità. Bilancio 2010 alla mano le "Disponibilità Liquide" (C.IV) sono 3.528.000?, relativamente poche, se andiamo a guardare i CREDITI A BREVE (C.II) allora abbiamo la bellezza di 3.157.544.000?, di cui però 2/3 sono verso controllate e collegate (leggi ALFA e Lancia) ed un'altra grossa fetta sono crediti tributari e per imposte. Poi ovviamente ci sono rimanenze e simili che fanno un'altra bella fetta dell'attivo.
Quando l'articolo parla di "liquidità" credo usi il termine in un'accezione più ampia e quindi indichi non solo la "moneta", ma anche le voci dell'attivo di cui sopra. In questo caso avrebbe un senso. Soprattutto a confronto con le Immobilizzazioni (B), che sono 5.604.776.000?, e che fatto il paragone con i crediti a breve non sembrano molto consistenti.
Andando a guardare il debito (D) il totale è 6.160.897.000?, di cui più della metà (3.276.667.000?) verso fornitori (D.7), ed un'altra bella fetta va ancora a controllate e collegate.
Crediti e debiti sembrano in ordine, diverso è il caso della Parmalat in cui la liquidità era "più liquida" ed i debiti per lo più verso banche o come obbligazioni.
 
maparo ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
L'idea è che l'amministratore delegato preferisca investire chiedendo prestiti che dovrebbe saldare col ricavato degli stessi investimenti e che la liquidità la tenga buona per eventuali momenti difficili.
Questo ha senso se la liquidità genera interessi superiori ai margini operativi degli investimenti. Al che, delle due:
  • se è vera, vuol dire che il settore auto è bello che è andato ed il Gruppo può tranquilamente trasformarsi in una finanziaria pura di investimentose non è vera, significa martellarsi da soli le palle e senza anestesia

I comportamenti dell'amministratore delegato sono tutti rivolti verso la prima delle due possibilità da te enunciate
 
danilorse ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
..........
La mia perplessità però è: ma se non vende in europa, come fa a guadagnare?

Concordo con la tua perplessita'.
Al momento il mercato europeo e' quello che offre i prodotti tecnologicamente piu' avanzati a livello mondiale (assieme al Giappone).
Chi esce da questo mercato, non puo' poi esporate la tecnologia sui prodotti da vendere nei mercati emergenti come Cina, India e Brasile, ma anche negli Stati Uniti.
Quindi chi perde peso a livello Europeo rischia seriamente per il prossimo futuro di rimaner tagliato fuori da tutti gli altri mercati mondiali.
E meglio che a Torino ci pensino bene. prima di andare a Detroit a fare soldi facili per poi essere divorati dalla crescita della concorrenza. Il mercato americano (nord e sud) deve essere uno sbocco per vendere il prodotto e la tecnologia europea e non il contrario come sta avvenendo per alcuni modelli.

Concordo.

Spero che ne siano consapevoli e che soprattutto ci credano
 
umbiBerto ha scritto:
Qualli affinità ci siano tra Parmalat e il Gruppo FIAT .... bho ? Inoltre non mi sembra che Marchionne in Italia abbia quelle complicità politiche che hanno permesso quello che successe con Parmalat .... anzi .... direi esattamente il contrario.

Il piacere della notizia schock.. :shock: , e per dire : Ehilà...qui sul forum ne sappiamo più delle banche e dei big della finanza... :?
 
ilopan ha scritto:
umbiBerto ha scritto:
Qualli affinità ci siano tra Parmalat e il Gruppo FIAT .... bho ? Inoltre non mi sembra che Marchionne in Italia abbia quelle complicità politiche che hanno permesso quello che successe con Parmalat .... anzi .... direi esattamente il contrario.

Il piacere della notizia schock.. :shock: , e per dire : Ehilà...qui sul forum ne sappiamo più delle banche e dei big della finanza... :?
Attento: il mondo delle banche, delle grandi aziende e della finanza è pieno di "amministratori" che hanno fatto danni e sono stati messi alla porta con liquidazioni milionarie...
 
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