I maschi e le femmine degli insetti, per le loro dimensioni, debbono superare molte difficoltà per incontrarsi nell'ambiente e per riprodursi. Per molti di loro, barriere per noi insignificanti, divengono dei limiti pressoché insormontabili. Non è cosi per le farfalle, le quali sono dotate di una buone capacità di spostamento, e, per quelle diurne, anche di un'ottima capacità visiva. La regola che vale per tutti i maschi di farfalla è "trovare una femmina vergine". Infatti, solo cosi avranno la massima probabilità di successo riproduttivo e di lasciare il loro messaggio genetico.
Le falene, che volane la notte, hanno risolto il problema con l'emissione, da parte delle femmine neosfarfallate, dei feromoni sessuali, che attirano i maschi anche da molto lontano. Nelle farfalle diurne, invece, la cosa diventa un pò più complessa e ogni specie presenta strategie riproduttive anche molto diverse l?una dall'altra. A volte anche all'interno della stessa specie si possono trovare modi diversi per rintracciare e corteggiare le femmine. Tra le principali strategie riproduttive riportiamo qui alcuni esempi di specie Italiane e tropicali tra le più significative. Va detto comunque che il fatto di trovare le femmine non è l'unico problema dei maschi. Questi spesso passano il loro tempo a risolvere, con battaglie aeree e appostamenti, i loro conflitti territoriali per dimostrare forza e vigoria alle femmine, che transitano opportunamente dove i maschi si radunano.
CHE VITA! PER LA VANESSA DELL'ORTICA.
I maschi di questa vanessa sostano a lungo sui cespi di ortica. Lì sanno che, prima o poi, sfarfallerà una giovane femmina. Però, nel frattempo, debbono difendere il loro territorio da altri intrusi, i quali vengono inseguiti con voli che ricordano delle battaglie aeree. Infatti, vince chi conquista per primo la coda dell'avversario. Però, se nel frattempo arriva una femmina, questa non si accoppia subito e il maschio deve fare attenzione a non perderla di vista, anche quando, alla sera, questa si nasconde tra le ortiche. Ed è allora, se èin grado di seguirla, che troverà l'appaga mento del suo lungo lavoro.
IL PATTUGLIAMENTO DEL PODALIRIO
Per questa specie la difesa del territorio consiste nel pattugliare incessantemente un vasto territorio, che può anche essere di qualche chilometro in lunghezza. Spesso sono preferite le siepi, i filari di alberi e tutte quelle zone dove crescono le piante nutrici dei bruchi; il biancospino e il prugnolo, e dove, quindi, è più facile incontrare femmine neo-sfarfallate. Per chi si recasse in passeggiata nei luoghi frequentati dai podaliri, gli potrà sembrare che ci siano molti individui della specie, invece spesso sono solo uno o due individui che girando di contino in pattugliamento, si fanno notare più volte.
L'HILLTOPPING DEL MACAONE
II maschi del macaone riconoscono la cima delle colline, di alberi o di altri rilievi, come arene per ritualizzare i loro comportamenti riproduttivi. A volte, su cime spoglie e aride di colline, si radunano a decine e rivaleggiano per la conquista del posatoio più sommitale. I loro combattimenti consistono in voli co-rotati verso l'alto e nell'inseguimento degli intrusi. Le femmine pervengono su questi siti solo di sfuggita e sono subito inseguite dai maschi più attivi che le costringono ad abbassarsi a terra
IL "PUPAL MATING" DELLE FARFALLE ZEBRA
I maschi della la farfalla zebra arrivano a perlustrare vaste aree dove crescono le passiflore, le piante nutrici dei bruchi, alla ricerca delle crisalidi delle femmine. Una volta trovate, vi si appoggiano sopra e, aprendo le ali, cercano di impedire l'aggancio di altri maschi. Però non sempre ci riescono e non è difficile osservare da due fino a quattro maschi appesi insieme che aspettano la schiusa delle femmina anche per dei giorni. Poche ore prima che la femmina schiuda, i maschi, con l'addome, perforano la crisalide e si agganciano alla femmina immatura per accoppiarsi.
Le falene, che volane la notte, hanno risolto il problema con l'emissione, da parte delle femmine neosfarfallate, dei feromoni sessuali, che attirano i maschi anche da molto lontano. Nelle farfalle diurne, invece, la cosa diventa un pò più complessa e ogni specie presenta strategie riproduttive anche molto diverse l?una dall'altra. A volte anche all'interno della stessa specie si possono trovare modi diversi per rintracciare e corteggiare le femmine. Tra le principali strategie riproduttive riportiamo qui alcuni esempi di specie Italiane e tropicali tra le più significative. Va detto comunque che il fatto di trovare le femmine non è l'unico problema dei maschi. Questi spesso passano il loro tempo a risolvere, con battaglie aeree e appostamenti, i loro conflitti territoriali per dimostrare forza e vigoria alle femmine, che transitano opportunamente dove i maschi si radunano.
CHE VITA! PER LA VANESSA DELL'ORTICA.
I maschi di questa vanessa sostano a lungo sui cespi di ortica. Lì sanno che, prima o poi, sfarfallerà una giovane femmina. Però, nel frattempo, debbono difendere il loro territorio da altri intrusi, i quali vengono inseguiti con voli che ricordano delle battaglie aeree. Infatti, vince chi conquista per primo la coda dell'avversario. Però, se nel frattempo arriva una femmina, questa non si accoppia subito e il maschio deve fare attenzione a non perderla di vista, anche quando, alla sera, questa si nasconde tra le ortiche. Ed è allora, se èin grado di seguirla, che troverà l'appaga mento del suo lungo lavoro.
IL PATTUGLIAMENTO DEL PODALIRIO
Per questa specie la difesa del territorio consiste nel pattugliare incessantemente un vasto territorio, che può anche essere di qualche chilometro in lunghezza. Spesso sono preferite le siepi, i filari di alberi e tutte quelle zone dove crescono le piante nutrici dei bruchi; il biancospino e il prugnolo, e dove, quindi, è più facile incontrare femmine neo-sfarfallate. Per chi si recasse in passeggiata nei luoghi frequentati dai podaliri, gli potrà sembrare che ci siano molti individui della specie, invece spesso sono solo uno o due individui che girando di contino in pattugliamento, si fanno notare più volte.
L'HILLTOPPING DEL MACAONE
II maschi del macaone riconoscono la cima delle colline, di alberi o di altri rilievi, come arene per ritualizzare i loro comportamenti riproduttivi. A volte, su cime spoglie e aride di colline, si radunano a decine e rivaleggiano per la conquista del posatoio più sommitale. I loro combattimenti consistono in voli co-rotati verso l'alto e nell'inseguimento degli intrusi. Le femmine pervengono su questi siti solo di sfuggita e sono subito inseguite dai maschi più attivi che le costringono ad abbassarsi a terra
IL "PUPAL MATING" DELLE FARFALLE ZEBRA
I maschi della la farfalla zebra arrivano a perlustrare vaste aree dove crescono le passiflore, le piante nutrici dei bruchi, alla ricerca delle crisalidi delle femmine. Una volta trovate, vi si appoggiano sopra e, aprendo le ali, cercano di impedire l'aggancio di altri maschi. Però non sempre ci riescono e non è difficile osservare da due fino a quattro maschi appesi insieme che aspettano la schiusa delle femmina anche per dei giorni. Poche ore prima che la femmina schiuda, i maschi, con l'addome, perforano la crisalide e si agganciano alla femmina immatura per accoppiarsi.