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Escort 1.6 16Vi

Ciao a tutti
sono nuovo del forum.
Cerco una risposta dalla Ford che in tanti anni non sono riuscito ad avere dall'officina di assitenza.
Posseggo una Escort 1.6 16vi SW del 1997, per le mie esigenze è una macchina che mi soddisfa (ho fatto circa 147.000 Km).
Da qualche anno succede che a motore caldo se il numero dei giri va sopra i 2500-2700 durante la marcia, come premo la frizione e lascio l'acceleratore, il contagiri tende ad andare verso i 4000.
Su strada piana non è un grosso problema, metto una marcia più alta e/o freno un pò in modo da riportarla sotto la soglia dei 2500 e tutto ritorna a posto.
Il problema diventa importante nelle discese, praticamente non ho più il freno motore, anzi...
All'officina Ford di Firenze dove l'ho sempre portata per i tagliandi, ogni volta la segnalo, quando la ritiro sembra che vada bene per un pò.... e poi ricomicia.
Gradirei una risposta dalla Ford per come risolvere il problema.

Grazie
 
hai provato in un altra officina o da un meccanico generico?

per sentire un altro parere...
quel motore è sofisticato come un calcio sugli stinchi.....sanno metterci le mani tutti...
 
Ciao possiedo anch'io la tua stessa auto (trattasi di Escort SW 1.8 16Vi del 1996), con 200k km all'attivo.
Il problema l'ho riscontrato anch'io da diversi anni, ma l'officina ufficiale ford non è mai riuscita a capire la causa del problema (anche cambiando dei pezzi del motore). Ho notato che lo fa quando a motore freddo si parte sprint, o con clima acceso. Ogni qualvolta che il collaudatore ford la testava nessun problema, anzi, mi ha chiesto se non fossi io con la mia guida che, quando cambiavo marcia, lasciavo il piede sull'acceleratore ahahaha.
cmq a me non è mai salita fino ai 4000 giri, si manteneva sui 3000-3500 cambiando ai 2000-2500. E' in effetti come se la frizione si staccasse ma l'acceleratore rimanesse bloccato per qualche secondo.
Il problema sembra non essere legato al pedale dato che non resta infossato ma ritorna alla posizione di riposo. Cmq il difetto lo si riscontra veramente di rado.
Se riesci a risolverlo sarei proprio curioso di sapere a cosa possa essere dovuto.
Saluti
 
Speravo che si facesse viva la Ford e mi desse qualche suggerimento. :evil:
Mi sta bene anche l'indicazione di una officina in cui portarla.
 
Ritengo che si tratti del sistema di compensazione di carico del motore che interviene nel momento in cui si interrompa la pressione sul pedale dell?acceleratore e contestualmente si azioni la frizione. Questa situazione può innescare lo spegnimento del motore qualora non venga rilevata da un?opportuna sensoristica di controllo a valle della rilevazione della quale non si attui un congruo palinsesto di compensazione.
Talune vetture, specie nel periodo recente, sono dotate di un interruttore che rileva l?azionamento del pedale della frizione; dal momento che, di solito, questo comando viene usato in concomitanza con il rilascio del gas, quando queste due circostanze si attuano in contemporaneità l?elettronica di controllo predispone un lieve incremento di alimentazione del motore in modo che la caduta del regime di rotazione non sia così repentina da spegnere il motore, specie se sono stati azionati alcuni accessori particolarmente ?voraci? (alternatore e compressore del clima).
Ecco, dal momento che questa circostanza che richiede una compensazione del tenore di erogazione del propulsore diviene particolarmente rilevante a regimi inferiori ad una certa soglia che dipende dalle caratteristiche di erogazione del motore (cilindrata, diagrammi di distribuzione ecc.ecc.), gli algoritmi di controllo rilevano, oltre al rilascio del pedale dell?acceleratore e la pressione di quello della frizione, anche il regime di rotazione; e oltre la soglia sopra indicata che pare, nel caso di specie, attestarsi intorno ai 2500 rpm, non attuano tale compensazione dal momento che l?inerzia dei manovellismi e del volano si stima essere sufficiente ad arrecare una diminuzione del regime di rotazione abbastanza dolce da contenere il ?roll-off? al di sotto del limite oltre il quale potrebbe innescarsi l?irregolarità al regime di minimo o addirittura lo spegnimento del motore.
In altre realizzazioni si preferisce riconoscere queste circostanze dallo stato pressorio che si attua all?interno del collettore di aspirazione al momento in cui si rilascia il pedale dell?acceleratore; in questo specifico frangente si ha la valvola a farfalla quasi chiusa ma il motore che continua a tendere ad aspirare per la persistenza del funzionamento degli organi della distribuzione (le valvole di aspirazione continuano ad aprirsi e chiudersi ed i pistoni a salire e scendere anche se si rilascia l?acceleratore); tale situazione innesca, come è ovvio, una certa depressione nel collettore di aspirazione che è funzione, oltre che del grado di apertura residuo della valvola a farfalla, anche del regime di rotazione del motore. Il raffronto di questi dati rilevati fa aprire una piccola valvola che mette in comunicazione il collettore di aspirazione con un volume adiacente - o anche, nelle realizzazioni più semplici, direttamente con l?esterno attraverso una piccola presa opportunamente filtrata - in modo che si possa aumentare il tenore di comburente a scapito del carburante (si ?smagrisce? la carburazione), il che determina, in condizioni di basso carico, la tendenza del motore a ?rimanere accelerato?. In altre realizzazioni tale sistema viene affiancato e talvolta sostituito dall?adozione di un motorino ?passo-passo? il quale, mediante un opportuno snodo ad elica, protende verso l?esterno un cilindretto che spinge il lembo periferico della bascula su cui si avvolge l?ultimo tratto del filo dell?acceleratore e mediante la rotazione della quale si controllano i valori di chiusura della valvola a farfalla, calettata sullo stesso alberino, al fine di compensare, per l?appunto, il minimo.
A valle di quanto sopra sommariamente esposto, si capisce bene che la defaillance di uno qualsiasi dei dispostivi succitati possa ragionevolmente innescare la problematica evidenziata; un difetto dell?interruttore che rileva l?azionamento della frizione, del sensore di pressione del collettore di aspirazione, la presa d?aria summenzionata intasata od il relativo elemento filtrante, il motorino passo-passo e così via. Conoscendo l?effettiva conformazione del comparto di aspirazione dei motori citati e facendo gli opportuni controlli non dovrebbe essere poi così complesso risalire a quale dei dispositivi sopra elencati si trovi in difetto di officiosità.
 
Ho avuto anch'io quell'auto, e ricordo in particolare che, col climatizzatore acceso, nei cambi marcia il motore poteva rimanere a volte accelerato e non diminuire i giri nella fase di rilascio gas, oltre al minimo sempre abbastanza alto, che impiegava diverso tempo a stabilizzarsi. Lamentata la cosa in assistenza mi dissero, appunto, trattarsi di un sistema per impedirne lo spegnimento causato dal sovraccarico del compressore inserito.
 
Ho letto con attenzione la spiegazione di meipso.
Devo dire che non essendo un esperto ci ho capito fino ad un certo punto.
Vorrei puntualizzare che io non possiedo il climatizzatore, quindi l'unico carico residuo può essere l'alternatore.
Se la spiegazione fornita mi può stare bene nel momento in cui premo la frizione, non mi basta quando affronto una discesa con una marcia bassa.
Anche in quel caso, appena supero i 2500 giri circa, sento l'effetto freno motore che svanisce e il veicolo comincia ad accelerare.
 
paoloescort ha scritto:
Ho letto con attenzione la spiegazione di meipso.
Devo dire che non essendo un esperto ci ho capito fino ad un certo punto.
Vorrei puntualizzare che io non possiedo il climatizzatore, quindi l'unico carico residuo può essere l'alternatore.
Se la spiegazione fornita mi può stare bene nel momento in cui premo la frizione, non mi basta quando affronto una discesa con una marcia bassa.
Anche in quel caso, appena supero i 2500 giri circa, sento l'effetto freno motore che svanisce e il veicolo comincia ad accelerare.

La spiegazione si riferisce ad un malfunzionamento dei vari comparti coinvolti nel sistema citato; non è volta a giustificare il frangente per quello che è. Quindi, a prescindere dalla presenza o meno del compressore del clima, il sistema, finalizzato a compensare le irregolarità che possono istaurarsi durante il rallentamento del regime di rotazione del motore a pedale dell'acceleratore sollevato, può manifestare dei problemi anche se il regime, di fatto, per la percorrenza in discesa, non diminuisce del tenore usuale che si riscontra in altri frangenti. E' per il fatto che tale sistema sia presente e che sia gravato da qualche difetto che si trova nei componenti sopra menzionati che si innesca il problema descritto; tale sistema, infatti, se ben funzionante, "vigila" per impedire lo spegnimento al minimo e per evitare un eccessivo arricchimento della carburazione (con innesco di battito in testa ed emissioni dal tenore inquinante eccessivo) al momento di una accelerata successiva ad un certo periodo di rilascio; se l'accessoristica funzionale che grava sul motore è più nutrita, tale sistema si troverà ad essere chiamato in causa più spesso ed in proporzioni maggiori, se gli accessori, invece, sono in minor numero, viceversa. Ma c'è comunque, e se si trova guasto in maggiore o minore misura, arreca qualche inconveniente.
L'unica altra cosa che mi sento di suggerire al di fuori di quanto già scritto è quella di controllare la tenuta del corpo farfallato, della guarnizione tra collettore di aspirazione e testata e la tenuta del manicotto di aspirazione tra scatola del filtro e corpo farfallato. In caso di trafilamenti di aria, infatti, una parte dei parametri che sono analizzati dai comparti summenzionati possono trovarsi alterati innescando una reazione degli attuatori non conforme al richiesto.
 
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