<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Equilibrio tra finanza e passione / mercato | Il Forum di Quattroruote

Equilibrio tra finanza e passione / mercato

Lettera aperta a Sergio Marchionne
Sono un manager di 43 anni, ogni 5 giorni rendo conto degli indici finanziari alla proprietà americana della business unit che dirigo. Capisco quindi e stimo il dr. Marchionne, che ha salvato la nostra (almeno mia) amata auto italiana dal fallimento. Ciononostante, credo che lo stile di guida "eccessivamente finanziario" del grande Sergio non stia facendo bene ai marchi del gruppo. Troppo pochi modelli nuovi (a parte i re-badging), con il risultato che troppi segmenti e nicchie di modello sono sguarniti. Persino modelli di successo (Musa ad esempio) non vengono sostituiti. Ok, il mercato europeo è in crisi e capisco che in questa situazione non si parta a spada tratta alla conquista di segmenti e mercati ostici; ma ciò non può giustificare la perdita dei clienti esistenti e l'arrendevolezza con la quale Fiat, Alfa e Lancia vengono gestite. Guardate le notizie dei siti come Quattroruote: tedeschi e coreani spopolano, solo loro sfornano nuovi modelli. Vorrei comprare per mia moglie un suv compatto, cosa compro? Una Kia Sportage ... Vorrei sostituire la Musa di mia sorella, cosa compro? Non una Musa, progetto troppo datato. E per il mio lavoro, ho dovuto ordinare una Opel Insigna, perché l'equivalente in casa Fiat non c'era. E spesso non si tratta di nicchie, ma di veri e propri segmenti core che vengono tralasciati. Insomma, con tutto il rispetto per l'egregio lavoro svolto dall'amm. delegato di Fiat, ritengo che la finanza debba ogni tanto farsi consigliare dal cuore. I conti sono sacrosanti, devono quadrare, ma senza nuovi modelli nei segmenti fondamentali del mercato, temo che non quadreranno mai ...
 
bisogna ragionare globalmente. intanto gli investimenti li fa chi ha i soldi e fiat finanziariamente in questo momento non se la passa bene. avendo poca disponibilità in cassa fiat cerca di coprire coem meglio può i settori più strategici e lascia liberi quelli che non generano utili.
del resto è ormai chiaro che non in europa (ormai in bancarotta) e non con gli stabilimenti europei le case automobilistiche fanno i soldi. basta vedere QUANTI stabilimenti europei sono stati aperti nei paesi occidentali negli ultimi vent'anni (0) e quanti sono stati aperti nei paesi emergenti (basta vedere la notizia sugli stabilimenti in cui viene prodotta la skoda octavia). per cui:
si investe in brasile, eni paesi dell'est, in cina e non in europa o negli usa perchè lì si guadagna di più: 1 rivendendo in europa -anche se ora c'è una grossa contrazione del mercato, che probabilmente non sarà passeggera- 2 vendendo nei mercati emergenti.
Fiat infatti ha aperto un nuovo grossissimo stabilimento in brasile e investito fortemente in jugoslavia (dove produce per l'europa però con margini diversi rispetto ai paesi europei). ha rattoppato gli stabilimenti italiani (gli 800 milioni di pomigliano) perchè non poteva fare diversamente, pena l'abbandono completo del mercato europeo. del resto per fare questi investimenti ha chiesto e ottenuto la disponibilità dei lavoratori a fare sacrifici e del governo ad eliminare elementi di rigidità sia nei rapporti sindacali sia, e soprattutto, dal punto di vista contrattuale. rimane il fatto che è più facile e redditizio produrre in serbia.
quello che non ha capito marchionne, a mio parere, oltre a non capire un cavolo di prodotto , come giustamente hai osservato e che l'europa - e soprattutto l'italia, mercato d'elezione della fiat- è in piena recessione (forse la più buia dal secondo dopoguerra-e quindi l'unico modo di fare i numeri è vendere a prezzi molto ridotti. insomma l'acquisto deve apparire soprattutto vantaggioso dal punto di vista economico.....
 
dimora ha scritto:
Lettera aperta a Sergio Marchionne
Sono un manager di 43 anni, ogni 5 giorni rendo conto degli indici finanziari alla proprietà americana della business unit che dirigo. Capisco quindi e stimo il dr. Marchionne, che ha salvato la nostra (almeno mia) amata auto italiana dal fallimento. Ciononostante, credo che lo stile di guida "eccessivamente finanziario" del grande Sergio non stia facendo bene ai marchi del gruppo. Troppo pochi modelli nuovi (a parte i re-badging), con il risultato che troppi segmenti e nicchie di modello sono sguarniti. Persino modelli di successo (Musa ad esempio) non vengono sostituiti. Ok, il mercato europeo è in crisi e capisco che in questa situazione non si parta a spada tratta alla conquista di segmenti e mercati ostici; ma ciò non può giustificare la perdita dei clienti esistenti e l'arrendevolezza con la quale Fiat, Alfa e Lancia vengono gestite. Guardate le notizie dei siti come Quattroruote: tedeschi e coreani spopolano, solo loro sfornano nuovi modelli. Vorrei comprare per mia moglie un suv compatto, cosa compro? Una Kia Sportage ... Vorrei sostituire la Musa di mia sorella, cosa compro? Non una Musa, progetto troppo datato. E per il mio lavoro, ho dovuto ordinare una Opel Insigna, perché l'equivalente in casa Fiat non c'era. E spesso non si tratta di nicchie, ma di veri e propri segmenti core che vengono tralasciati. Insomma, con tutto il rispetto per l'egregio lavoro svolto dall'amm. delegato di Fiat, ritengo che la finanza debba ogni tanto farsi consigliare dal cuore. I conti sono sacrosanti, devono quadrare, ma senza nuovi modelli nei segmenti fondamentali del mercato, temo che non quadreranno mai ...

Marpionne pensa alle sue stock option eal titolo in borsa. Di macchine ci capisce poco, e quando deve investire due lire fa robe tipo motori bicilindrici sovralimentati e cose di questo genere.
Un nonsense continuato.
Questo in sintesi estremissima il giudizio sul manager. Come affossatore di relazioni industriali invece sta rivelando un discreto talento, ma sinora ha distrutto vedremo quello che costruirà in questo clima e nei nostri impianti...
Mala tempora etc etc
Ciao.
 
zero c. ha scritto:
dimora ha scritto:
Lettera aperta a Sergio Marchionne
Sono un manager di 43 anni, ogni 5 giorni rendo conto degli indici finanziari alla proprietà americana della business unit che dirigo. Capisco quindi e stimo il dr. Marchionne, che ha salvato la nostra (almeno mia) amata auto italiana dal fallimento. Ciononostante, credo che lo stile di guida "eccessivamente finanziario" del grande Sergio non stia facendo bene ai marchi del gruppo. Troppo pochi modelli nuovi (a parte i re-badging), con il risultato che troppi segmenti e nicchie di modello sono sguarniti. Persino modelli di successo (Musa ad esempio) non vengono sostituiti. Ok, il mercato europeo è in crisi e capisco che in questa situazione non si parta a spada tratta alla conquista di segmenti e mercati ostici; ma ciò non può giustificare la perdita dei clienti esistenti e l'arrendevolezza con la quale Fiat, Alfa e Lancia vengono gestite. Guardate le notizie dei siti come Quattroruote: tedeschi e coreani spopolano, solo loro sfornano nuovi modelli. Vorrei comprare per mia moglie un suv compatto, cosa compro? Una Kia Sportage ... Vorrei sostituire la Musa di mia sorella, cosa compro? Non una Musa, progetto troppo datato. E per il mio lavoro, ho dovuto ordinare una Opel Insigna, perché l'equivalente in casa Fiat non c'era. E spesso non si tratta di nicchie, ma di veri e propri segmenti core che vengono tralasciati. Insomma, con tutto il rispetto per l'egregio lavoro svolto dall'amm. delegato di Fiat, ritengo che la finanza debba ogni tanto farsi consigliare dal cuore. I conti sono sacrosanti, devono quadrare, ma senza nuovi modelli nei segmenti fondamentali del mercato, temo che non quadreranno mai ...

Marpionne pensa alle sue stock option eal titolo in borsa. Di macchine ci capisce poco, e quando deve investire due lire fa robe tipo motori bicilindrici sovralimentati e cose di questo genere.
Un nonsense continuato.
Questo in sintesi estremissima il giudizio sul manager. Come affossatore di relazioni industriali invece sta rivelando un discreto talento, ma sinora ha distrutto vedremo quello che costruirà in questo clima e nei nostri impianti...
Mala tempora etc etc
Ciao.
I risultati del titolo in borsa sono peggiori delle vendite.
Dopo la scissione Fiat auto valeva 7 euro ora circa 3,60.
Comunque io Marchionne direi che chi si ferma e' perduto.
Nel settore auto devi continuare a investire e a rinnovare i prodotti misurandoti con la concorrenza, altrimenti perdi i clienti . E' questo vale a maggior ragione in tempi di crisi, dove i prodotti di segmento A e B potrebbero recuperare quote di mercato ma solo se i prodotti sono freschi.
Basta vedere la Punto che continua a indietreggiare nelle classiffiche delle vendite ma il cui rinnovo ora e' slittato al 2014, mentre le dirette concorrenti usciranno nuove nel 2012, prima la 208 e poi la Clio. E' un regalo su un piatto d'oro a peugeot e renault.
 
dimora ha scritto:
Lettera aperta a Sergio Marchionne
Sono un manager di 43 anni, ogni 5 giorni rendo conto degli indici finanziari alla proprietà americana della business unit che dirigo. Capisco quindi e stimo il dr. Marchionne, che ha salvato la nostra (almeno mia) amata auto italiana dal fallimento. Ciononostante, credo che lo stile di guida "eccessivamente finanziario" del grande Sergio non stia facendo bene ai marchi del gruppo. Troppo pochi modelli nuovi (a parte i re-badging), con il risultato che troppi segmenti e nicchie di modello sono sguarniti. Persino modelli di successo (Musa ad esempio) non vengono sostituiti. Ok, il mercato europeo è in crisi e capisco che in questa situazione non si parta a spada tratta alla conquista di segmenti e mercati ostici; ma ciò non può giustificare la perdita dei clienti esistenti e l'arrendevolezza con la quale Fiat, Alfa e Lancia vengono gestite. Guardate le notizie dei siti come Quattroruote: tedeschi e coreani spopolano, solo loro sfornano nuovi modelli. Vorrei comprare per mia moglie un suv compatto, cosa compro? Una Kia Sportage ... Vorrei sostituire la Musa di mia sorella, cosa compro? Non una Musa, progetto troppo datato. E per il mio lavoro, ho dovuto ordinare una Opel Insigna, perché l'equivalente in casa Fiat non c'era. E spesso non si tratta di nicchie, ma di veri e propri segmenti core che vengono tralasciati. Insomma, con tutto il rispetto per l'egregio lavoro svolto dall'amm. delegato di Fiat, ritengo che la finanza debba ogni tanto farsi consigliare dal cuore. I conti sono sacrosanti, devono quadrare, ma senza nuovi modelli nei segmenti fondamentali del mercato, temo che non quadreranno mai ...

costui la crisi la galoppa,non la governa
 
danilorse ha scritto:
zero c. ha scritto:
dimora ha scritto:
Lettera aperta a Sergio Marchionne
Sono un manager di 43 anni, ogni 5 giorni rendo conto degli indici finanziari alla proprietà americana della business unit che dirigo. Capisco quindi e stimo il dr. Marchionne, che ha salvato la nostra (almeno mia) amata auto italiana dal fallimento. Ciononostante, credo che lo stile di guida "eccessivamente finanziario" del grande Sergio non stia facendo bene ai marchi del gruppo. Troppo pochi modelli nuovi (a parte i re-badging), con il risultato che troppi segmenti e nicchie di modello sono sguarniti. Persino modelli di successo (Musa ad esempio) non vengono sostituiti. Ok, il mercato europeo è in crisi e capisco che in questa situazione non si parta a spada tratta alla conquista di segmenti e mercati ostici; ma ciò non può giustificare la perdita dei clienti esistenti e l'arrendevolezza con la quale Fiat, Alfa e Lancia vengono gestite. Guardate le notizie dei siti come Quattroruote: tedeschi e coreani spopolano, solo loro sfornano nuovi modelli. Vorrei comprare per mia moglie un suv compatto, cosa compro? Una Kia Sportage ... Vorrei sostituire la Musa di mia sorella, cosa compro? Non una Musa, progetto troppo datato. E per il mio lavoro, ho dovuto ordinare una Opel Insigna, perché l'equivalente in casa Fiat non c'era. E spesso non si tratta di nicchie, ma di veri e propri segmenti core che vengono tralasciati. Insomma, con tutto il rispetto per l'egregio lavoro svolto dall'amm. delegato di Fiat, ritengo che la finanza debba ogni tanto farsi consigliare dal cuore. I conti sono sacrosanti, devono quadrare, ma senza nuovi modelli nei segmenti fondamentali del mercato, temo che non quadreranno mai ...

Marpionne pensa alle sue stock option eal titolo in borsa. Di macchine ci capisce poco, e quando deve investire due lire fa robe tipo motori bicilindrici sovralimentati e cose di questo genere.
Un nonsense continuato.
Questo in sintesi estremissima il giudizio sul manager. Come affossatore di relazioni industriali invece sta rivelando un discreto talento, ma sinora ha distrutto vedremo quello che costruirà in questo clima e nei nostri impianti...
Mala tempora etc etc
Ciao.
I risultati del titolo in borsa sono peggiori delle vendite.
Dopo la scissione Fiat auto valeva 7 euro ora circa 3,60.
Comunque io Marchionne direi che chi si ferma e' perduto.
Nel settore auto devi continuare a investire e a rinnovare i prodotti misurandoti con la concorrenza, altrimenti perdi i clienti . E' questo vale a maggior ragione in tempi di crisi, dove i prodotti di segmento A e B potrebbero recuperare quote di mercato ma solo se i prodotti sono freschi.
Basta vedere la Punto che continua a indietreggiare nelle classiffiche delle vendite ma il cui rinnovo ora e' slittato al 2014, mentre le dirette concorrenti usciranno nuove nel 2012, prima la 208 e poi la Clio. E' un regalo su un piatto d'oro a peugeot e renault.

Come si sa nei segmenti bassi c' è poco guadagno e tanta concorrenza...i coreani stessi ormai fanno le piccole come e meglio della Fiat...e fiat che fa? Panda panda panda...e poi dopodomani punto punto punto...
Non ce la possono fare...ma spero di sbagliarmi: con tutti i miliardi che ci è costato mantenere quelle fabbriche, sarebbe un peccato.
 
zero c. ha scritto:
danilorse ha scritto:
zero c. ha scritto:
Marpionne pensa alle sue stock option eal titolo in borsa. Di macchine ci capisce poco, e quando deve investire due lire fa robe tipo motori bicilindrici sovralimentati e cose di questo genere.
Un nonsense continuato.
Questo in sintesi estremissima il giudizio sul manager. Come affossatore di relazioni industriali invece sta rivelando un discreto talento, ma sinora ha distrutto vedremo quello che costruirà in questo clima e nei nostri impianti...
Mala tempora etc etc
Ciao.
I risultati del titolo in borsa sono peggiori delle vendite.
Dopo la scissione Fiat auto valeva 7 euro ora circa 3,60.
Comunque io Marchionne direi che chi si ferma e' perduto.
Nel settore auto devi continuare a investire e a rinnovare i prodotti misurandoti con la concorrenza, altrimenti perdi i clienti . E' questo vale a maggior ragione in tempi di crisi, dove i prodotti di segmento A e B potrebbero recuperare quote di mercato ma solo se i prodotti sono freschi.
Basta vedere la Punto che continua a indietreggiare nelle classiffiche delle vendite ma il cui rinnovo ora e' slittato al 2014, mentre le dirette concorrenti usciranno nuove nel 2012, prima la 208 e poi la Clio. E' un regalo su un piatto d'oro a peugeot e renault.

Come si sa nei segmenti bassi c' è poco guadagno e tanta concorrenza...i coreani stessi ormai fanno le piccole come e meglio della Fiat...e fiat che fa? Panda panda panda...e poi dopodomani punto punto punto...
Non ce la possono fare...ma spero di sbagliarmi: con tutti i miliardi che ci è costato mantenere quelle fabbriche, sarebbe un peccato.

Hai ragione, ma purtroppo Fiat ha abbandonato la Bravo al suo destino puntando ad un cross over per il futuro ( il che mi lascia molto perplesso).
La realta' attuale invece evidenzia un ulteriore spostamento verso il basso con la Panda (unica auto del gruppo a vendere ancora bene) che praticamente vende come la Punto (che e' in continuo calo).
Senza una segmento C di grandi numeri e' impossibile realizzare buoni guadagni.
 
danilorse ha scritto:
zero c. ha scritto:
danilorse ha scritto:
zero c. ha scritto:
Marpionne pensa alle sue stock option eal titolo in borsa. Di macchine ci capisce poco, e quando deve investire due lire fa robe tipo motori bicilindrici sovralimentati e cose di questo genere.
Un nonsense continuato.
Questo in sintesi estremissima il giudizio sul manager. Come affossatore di relazioni industriali invece sta rivelando un discreto talento, ma sinora ha distrutto vedremo quello che costruirà in questo clima e nei nostri impianti...
Mala tempora etc etc
Ciao.
I risultati del titolo in borsa sono peggiori delle vendite.
Dopo la scissione Fiat auto valeva 7 euro ora circa 3,60.
Comunque io Marchionne direi che chi si ferma e' perduto.
Nel settore auto devi continuare a investire e a rinnovare i prodotti misurandoti con la concorrenza, altrimenti perdi i clienti . E' questo vale a maggior ragione in tempi di crisi, dove i prodotti di segmento A e B potrebbero recuperare quote di mercato ma solo se i prodotti sono freschi.
Basta vedere la Punto che continua a indietreggiare nelle classiffiche delle vendite ma il cui rinnovo ora e' slittato al 2014, mentre le dirette concorrenti usciranno nuove nel 2012, prima la 208 e poi la Clio. E' un regalo su un piatto d'oro a peugeot e renault.

Come si sa nei segmenti bassi c' è poco guadagno e tanta concorrenza...i coreani stessi ormai fanno le piccole come e meglio della Fiat...e fiat che fa? Panda panda panda...e poi dopodomani punto punto punto...
Non ce la possono fare...ma spero di sbagliarmi: con tutti i miliardi che ci è costato mantenere quelle fabbriche, sarebbe un peccato.

Hai ragione, ma purtroppo Fiat ha abbandonato la Bravo al suo destino puntando ad un cross over per il futuro ( il che mi lascia molto perplesso).
La realta' attuale invece evidenzia un ulteriore spostamento verso il basso con la Panda (unica auto del gruppo a vendere ancora bene) che praticamente vende come la Punto (che e' in continuo calo).
Senza una segmento C di grandi numeri e' impossibile realizzare buoni guadagni.

il crossover magari garantisce margini superiori rispetto alla normale segmento C che evidentemente non è remunerativa, soprattutto se prodotta in italia. non pensare che non ci sia una logica dietro. magari è lo stesso un errore chè con una classe c fatta come si deve e proposta ai prezzi oggi accettabili i numeri (e forse anche gli utili) si sarebbero fatti comunque.
 
jackari ha scritto:
danilorse ha scritto:
zero c. ha scritto:
danilorse ha scritto:
zero c. ha scritto:
Marpionne pensa alle sue stock option eal titolo in borsa. Di macchine ci capisce poco, e quando deve investire due lire fa robe tipo motori bicilindrici sovralimentati e cose di questo genere.
Un nonsense continuato.
Questo in sintesi estremissima il giudizio sul manager. Come affossatore di relazioni industriali invece sta rivelando un discreto talento, ma sinora ha distrutto vedremo quello che costruirà in questo clima e nei nostri impianti...
Mala tempora etc etc
Ciao.
I risultati del titolo in borsa sono peggiori delle vendite.
Dopo la scissione Fiat auto valeva 7 euro ora circa 3,60.
Comunque io Marchionne direi che chi si ferma e' perduto.
Nel settore auto devi continuare a investire e a rinnovare i prodotti misurandoti con la concorrenza, altrimenti perdi i clienti . E' questo vale a maggior ragione in tempi di crisi, dove i prodotti di segmento A e B potrebbero recuperare quote di mercato ma solo se i prodotti sono freschi.
Basta vedere la Punto che continua a indietreggiare nelle classiffiche delle vendite ma il cui rinnovo ora e' slittato al 2014, mentre le dirette concorrenti usciranno nuove nel 2012, prima la 208 e poi la Clio. E' un regalo su un piatto d'oro a peugeot e renault.

Come si sa nei segmenti bassi c' è poco guadagno e tanta concorrenza...i coreani stessi ormai fanno le piccole come e meglio della Fiat...e fiat che fa? Panda panda panda...e poi dopodomani punto punto punto...
Non ce la possono fare...ma spero di sbagliarmi: con tutti i miliardi che ci è costato mantenere quelle fabbriche, sarebbe un peccato.

Hai ragione, ma purtroppo Fiat ha abbandonato la Bravo al suo destino puntando ad un cross over per il futuro ( il che mi lascia molto perplesso).
La realta' attuale invece evidenzia un ulteriore spostamento verso il basso con la Panda (unica auto del gruppo a vendere ancora bene) che praticamente vende come la Punto (che e' in continuo calo).
Senza una segmento C di grandi numeri e' impossibile realizzare buoni guadagni.

il crossover magari garantisce margini superiori rispetto alla normale segmento C che evidentemente non è remunerativa, soprattutto se prodotta in italia. non pensare che non ci sia una logica dietro. magari è lo stesso un errore chè con una classe c fatta come si deve e proposta ai prezzi oggi accettabili i numeri (e forse anche gli utili) si sarebbero fatti comunque.

Una casa generalista come Fiat, non puo' permettersi di non avere a listino una media del segmento C che venda 100mila pezzi all'anno (in Europa). Dopo di che si puo' affiancargli un crossover che troverebbe gran parte della meccanica pronta. Diversamente la crossover rischia di avere prezzi troppo alti o margini di gudagno risibili.
 
Chissà che quando il mercato ripartirà alla grande, allora FIAT stupirà tutti con nuovi modelli ed allora divorerà la concorrenza. :shock:
Oggi è difficile "cacciare" un modello nuovo ed avere quote grandi di vendita.
Dopo poche settimane, i nuovi modelli si vendono già con super-sconti!

Probabilmente Fiat ha in casa tanto di quel nuovo che ci mostrerà ad economia stabilizzata!

Chissà..... ;)
 
ilopan ha scritto:
Chissà che quando il mercato ripartirà alla grande, allora FIAT stupirà tutti con nuovi modelli ed allora divorerà la concorrenza. :shock:
Oggi è difficile "cacciare" un modello nuovo ed avere quote grandi di vendita.
Dopo poche settimane, i nuovi modelli si vendono già con super-sconti!

Probabilmente Fiat ha in casa tanto di quel nuovo che ci mostrerà ad economia stabilizzata!

Chissà..... ;)

Quindi la teoria è: la crisi è devastante, io non fo niente quindi la crisi mi diventa letale? Mah...
 
dimora ha scritto:
Lettera aperta a Sergio Marchionne
Sono un manager di 43 anni, ogni 5 giorni rendo conto degli indici finanziari alla proprietà americana della business unit che dirigo. Capisco quindi e stimo il dr. Marchionne, che ha salvato la nostra (almeno mia) amata auto italiana dal fallimento. Ciononostante, credo che lo stile di guida "eccessivamente finanziario" del grande Sergio non stia facendo bene ai marchi del gruppo. Troppo pochi modelli nuovi (a parte i re-badging), con il risultato che troppi segmenti e nicchie di modello sono sguarniti. Persino modelli di successo (Musa ad esempio) non vengono sostituiti. Ok, il mercato europeo è in crisi e capisco che in questa situazione non si parta a spada tratta alla conquista di segmenti e mercati ostici; ma ciò non può giustificare la perdita dei clienti esistenti e l'arrendevolezza con la quale Fiat, Alfa e Lancia vengono gestite. Guardate le notizie dei siti come Quattroruote: tedeschi e coreani spopolano, solo loro sfornano nuovi modelli. Vorrei comprare per mia moglie un suv compatto, cosa compro? Una Kia Sportage ... Vorrei sostituire la Musa di mia sorella, cosa compro? Non una Musa, progetto troppo datato. E per il mio lavoro, ho dovuto ordinare una Opel Insigna, perché l'equivalente in casa Fiat non c'era. E spesso non si tratta di nicchie, ma di veri e propri segmenti core che vengono tralasciati. Insomma, con tutto il rispetto per l'egregio lavoro svolto dall'amm. delegato di Fiat, ritengo che la finanza debba ogni tanto farsi consigliare dal cuore. I conti sono sacrosanti, devono quadrare, ma senza nuovi modelli nei segmenti fondamentali del mercato, temo che non quadreranno mai ...
la ha salvata per poi annetterla alla Chrysler e poi chiuderla. Perchè o il maglionato si da da fare come si deve o chiude; non si può stare sul mercato con tre modelli.
 
ilopan ha scritto:
Chissà che quando il mercato ripartirà alla grande, allora FIAT stupirà tutti con nuovi modelli ed allora divorerà la concorrenza. :shock:
Oggi è difficile "cacciare" un modello nuovo ed avere quote grandi di vendita.
Dopo poche settimane, i nuovi modelli si vendono già con super-sconti!

Probabilmente Fiat ha in casa tanto di quel nuovo che ci mostrerà ad economia stabilizzata!

Chissà..... ;)
anch'io se facessi una vincita al superenalotto................ :D
 
danilorse ha scritto:
jackari ha scritto:
danilorse ha scritto:
zero c. ha scritto:
danilorse ha scritto:
zero c. ha scritto:
Marpionne pensa alle sue stock option eal titolo in borsa. Di macchine ci capisce poco, e quando deve investire due lire fa robe tipo motori bicilindrici sovralimentati e cose di questo genere.
Un nonsense continuato.
Questo in sintesi estremissima il giudizio sul manager. Come affossatore di relazioni industriali invece sta rivelando un discreto talento, ma sinora ha distrutto vedremo quello che costruirà in questo clima e nei nostri impianti...
Mala tempora etc etc
Ciao.
I risultati del titolo in borsa sono peggiori delle vendite.
Dopo la scissione Fiat auto valeva 7 euro ora circa 3,60.
Comunque io Marchionne direi che chi si ferma e' perduto.
Nel settore auto devi continuare a investire e a rinnovare i prodotti misurandoti con la concorrenza, altrimenti perdi i clienti . E' questo vale a maggior ragione in tempi di crisi, dove i prodotti di segmento A e B potrebbero recuperare quote di mercato ma solo se i prodotti sono freschi.
Basta vedere la Punto che continua a indietreggiare nelle classiffiche delle vendite ma il cui rinnovo ora e' slittato al 2014, mentre le dirette concorrenti usciranno nuove nel 2012, prima la 208 e poi la Clio. E' un regalo su un piatto d'oro a peugeot e renault.

Come si sa nei segmenti bassi c' è poco guadagno e tanta concorrenza...i coreani stessi ormai fanno le piccole come e meglio della Fiat...e fiat che fa? Panda panda panda...e poi dopodomani punto punto punto...
Non ce la possono fare...ma spero di sbagliarmi: con tutti i miliardi che ci è costato mantenere quelle fabbriche, sarebbe un peccato.

Hai ragione, ma purtroppo Fiat ha abbandonato la Bravo al suo destino puntando ad un cross over per il futuro ( il che mi lascia molto perplesso).
La realta' attuale invece evidenzia un ulteriore spostamento verso il basso con la Panda (unica auto del gruppo a vendere ancora bene) che praticamente vende come la Punto (che e' in continuo calo).
Senza una segmento C di grandi numeri e' impossibile realizzare buoni guadagni.

il crossover magari garantisce margini superiori rispetto alla normale segmento C che evidentemente non è remunerativa, soprattutto se prodotta in italia. non pensare che non ci sia una logica dietro. magari è lo stesso un errore chè con una classe c fatta come si deve e proposta ai prezzi oggi accettabili i numeri (e forse anche gli utili) si sarebbero fatti comunque.

Una casa generalista come Fiat, non puo' permettersi di non avere a listino una media del segmento C che venda 100mila pezzi all'anno (in Europa). Dopo di che si puo' affiancargli un crossover che troverebbe gran parte della meccanica pronta. Diversamente la crossover rischia di avere prezzi troppo alti o margini di gudagno risibili.

case che vanno bene (come peugeot) licenziano già in attesa degli anni più difficili. succede quando gli investimenti non danno il ritorno sperato.
se io investo 100 per avere una segmento C che venda almeno 100.000 auto all'anno (che secondo me non garantiscono certo utili- bisognerebbe fare calcoli che credo noi, dal di fuori non siamo in grado di fare) e poi ho il ritorno di 50 penso che invece di migliorare ho peggiorato la mia situazione (che già è pessima). se poi il ritorno è 25 ancora peggio. se investo invece in brasile dove con 100 posso ottenere 350 ............
alcuni (leggasi gruppo VW) possono investire anche nelle mini nicchie (vedasi tiguan-sprinter o come cavolo si chiamerà)...altri invece devono limitarsi ai prodotti centrali del proprio core business. e volenti o nolenti, dovrete aprire sti occhi, i mercati centrali non sono (più) quelli europei, men chemeno quello italiano. vedasi il mercato russo che insidia il primato di quello tedesco. con quello cinese che ha superato quello americano.
d'altronde mica è un caso il fatto che l'europa sia sull'orlo del fallimento.....
 
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