<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Energia elettrica in italia: 1/5 è rinnovabile. | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Energia elettrica in italia: 1/5 è rinnovabile.

belpietro ha scritto:
retroviseur ha scritto:
belpietro ha scritto:
skid32 ha scritto:
retroviseur ha scritto:
belpietro ha scritto:
skid32 ha scritto:
jaccos ha scritto:
D'altra parte non abbiamo fonti e risorse. Paradossalmente le uniche fonti che abbiamo in abbondanza sono le rinnovabili. Peccato che stiamo andando in tutt'altra direzione....

è paradossale per es che sul solare ci superi un paese come la germania che sole non ha

e che gli usa non costruiscano una nuova centrale nucleare da circa 30 anni mentre noi andiamo sul nucleare

che la Germania non abbia il sole è una opinione abbastanza personale tua.

l'irraggiamento è molto minore, e questo è palese

grazie della precisazione anche se mi pareva pleonastica

non solo è pleonastica, ma non è nemmeno vera.
la Germania ha un irraggiamento medio poco minore, che è compensato da una temperatura media inferiore (che favorisce la resa dei pannelli, che perdono di efficienza al salire della temperatura ambiente)

quindi da un punto di vista geografico non è meno adatta dell'Italia, o lo è molto poco.
in più, la Germania ha una maggiore pianura sfruttabile.

quello che fa la vera differenza, è che loro ci credono, e investono

Sai, il concetto di poco o di molto e' relativo: in Sicilia c'e' un irraggiamento medio di circa 5.4 Kw/mq/giorno, in pianura padana invece l'irraggiamento medio e' di 3.6 Kw/mq/giorno ...una differenza di quasi il 35%...ti lascio immaginare quello tedesco per interpolazione.

Mentre le variazioni di temperatura (che influiscono sulla tensione della cella e non sulla corrente, con causano, oltre i 25gradi, una diminuzione di potenza del 6-7% per ogni aumento di BEN 10 gradi di temperatura della cella.
appunto, c'è più differenza tra la pianura padana (dove serve la maggiore quota di energia elettrica) e la sicilia che tra la pianura padana e la germania.

dire che la germania "sole non ha" non è la stesa cosa che dire che l'irraggiamento medio è minore

infatti, io non ho mai detto che in germania non si puo' far solare, anzi, e non ho mai detto che "non hanno il sole" - e comunque si capiva perfettamente che chi l'ha scritto intendeva semplicemente dire che ne hanno meno di noi...visto che ci si lamenta del fatto che da loro il solare e' diffuso da tempo.
Ho semplicemente parlato del Meridione d'Italia e delle sue potenzialita' non sfruttate (a livello privato, perche' come detto c'e' la piu' grande centrale a pannelli del mondo a Salerno), e tu hai replicato dicendo cose senza fondamento, cioe' che a causa del riscaldamento dei pannelli il solare rende di piu' in Germania, tralasciando il fatto che si parlava anche di solare termico oltretutto.

Pure sul fatto che tra pianura padana e sicilia ci sia minore differenza che tra pianura padana e Germania non sono d'accordo, la Germania e' grande e si estende molto a Nord e la differenza di longitudine, che e' poi quella che conta per l'irraggiamento, e' elevata. Non conosco i dati medi ma ho un ragionevole dubbio che l'irraggiamento di Hannover non sia paragonabile a quello di Milano ;)...c'e' piu' o meno la stessa differenza di latitudine che tra Milano e la Sicilia.

Il problema e' voler polemizzare e cercare contrapposizioni a tutti i costi quando magari si parla anche delle stesse cose.

per quanto riguarda il fatto che il Nord abbia piu' bisogno di solare lo condivido fino a un certo punto: di bisogno di energie alternative ce n'e' dappertutto: il fotovoltaco allo stato attuale non permette produzioni molto consistenti di energia ed adatte ad alimentare in modo continuo la produzione industriale; per contro e' molto adatto ad alimentare, in modo diffuso sul territorio, gli edifici per abitazione, commercio e terziario: la sua installazione e' spesso ocasione di miglioramento e ristrutturazione del patrimonio edilizio, e nel caso di nuove progettazioni e' un valore aggiunto alla qualita' edilizia. In questo senso lo vedo come una grande opportunita' di miglioramento capillare dell'edilizia e occasione per pruomuovere investimenti diffusi sul territorio, di cui il nostro disastrato meridione ha certamente bisogno. Credo che invece dell'assistenzialismo la valorizzazione vera delle risorse, che sono molte nel nostro Sud, quindi del sole per esempio, sia il fattore piu' positivo per lo sviluppo.
 
Se uno vuole farsi due calcoli sull'irraggiamento solare medio....

http://www.solaritaly.enea.it

Beninteso l'irraggiamento è l'unico parametro "decisivo" per la produzione di energia elettrica fotovoltaico...
E ovviamente più si va a sud più la situazione migliora. Fino all'equatore, poi bisogna invertire i ruoli.... :)
 
jaccos ha scritto:
Non metto in dubbio che allo stato attuale delle cose le rinnovabili NON possono sopperire al 100% del fabbisogno energetico, è una cosa che non ho mai detto e non mi sentirai mai dire, l'hai erroneamente dedotto tu.
Le rinnovabili sono la direzione che tutti i paesi moderni stanno prendendo. E' una tecnologia da sviluppare, ed è promettente, etica e permette indipendenza. Tu la concepisci come fatta e matura, non è così, c'è da lavorarci....
Su questo sono pienamente d'accordo, anzi credo che oggi sia proprio il vento il miglior "investimento" energetico, sotto molti punti di vista:
- zero preoccupazioni per il futuro tecnico-legislativo del controllo delle emissioni;
- zero preoccupazioni riguardo ai "costi" del combustibile;
- ridotta "impronta a terra" dell'impianto, facile reversibilita' a green field se occorre;
- possibilita' di sistemazione con una buona predizione sulla resa dell'impianto;
- costi del capitale assai ridotti, in proporzione;
- zero costi aggiuntivi per ripristini e/o offset di emissioni.

Certamente non la considero energia "di base", per quello ci vuole sempre roba che sia in grado di garantire utilizzo al 100% se necessario (come gas o nucleare, ooops!), ma anche flessibile per "combinarsi" con fonti piu' on-off come vento e sole (e qui il gas e' l'ideale).
Nel mix c'e' la risposta ;)
 
jaccos ha scritto:
Non sono del tutto d'accordo.
Allo stato attuale delle cose, ni.
Ma le prospettive future sono ben diverse. Già ora esistono fonti rinnovabilli di base. Ed esistono fonti che, anche se non proprio rinnovabili, sono comunque per la produzione di base, ma con un'inquinamento ed un rischio molto minore, producendo tutto in proprio. Ad esempio, dalle mie parti c'è una ditta che produce impianti che con una miscela di letame al 15% e per il resto scarti agricoli, producono energia elettrica con un inquinamento irrisorio e riciclando. All'inizio gli impianti costavano non poco ma dopo che i primi comuni pionieri li hanno comprati i costi sono scesi sensibilmente ed ora vanno quasi a ruba.
Dal punto di vista del riciclo dalle mie parti non si scherza, c'è un termovalorizzatore che per carità, ha i suoi pro ed i suoi contro ma cmq produce energia. Poi un comune non distante da qui usa massivamente il mini idroelettrico, anche per salti di pochi metri e gli conviene, ne sono entusiasti.
Quello che voglio dire è che le possibilità sono infinite e dire o nucleare o morte non è necessariamente vero. ;)
Il punto non e' la fattibilita' occasionale, bensi' soddisfare le esigenze energetiche attuali e future in modo affidabile e certo.
Tutte queste iniziative sono lodevolissime e necessarie piu' che mai in un paese come l'Italia. Ma quanto producono? Quanto potranno verosimilmente arrivare a produrre? Le stime ci dicono "troppo poco", e non "un po' meno del necessario", ma "una frazione minima di quel che ci serve e ci servira'".
Dunque, bisogna trovare altre soluzioni, senza ovviamente trascurare queste che, piu' fanno, meglio e'.
Le rinnovabili sono molto apprezzate (purtroppo soprattuto fuori dall'Italia) perche' se si investe bene il ritorno c'e' e si risparmia parecchio, ma non possono sostituire la produzione di base, possono al massimo integrarla.
Alcune forme di generazione rinnovabile e' abbastanza stabile da andare a integrare appunto la produzione di base, ma sempre d'integrazione si parla.
Poi, che sia auspicabile portarla al massimo livello possibile compatibilmente con un ritorno sull'investimento positivo e certo, e' "naturale" :D
Invece di sprecare milioni di euro in incentivi per far rottamare auto perfettamente funzionanti (che son costate migliaia di barili di petrolio per produrle) e farne comprare di nuove che non servono, li spendessero in incentivi per l'eolico, l'eliotermico, ecc. :rolleyes:
 
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